Autore Topic: "Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)  (Letto 11735 volte)

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Alberto1986

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Ottimo documentario norvegese che scardina in modo analitico e scientifico le palle raccontate dai sostenitori della teoria "gender", ridicola teoria femminista, priva di alcun fondamento, che sostiene che le differenze tra maschi e femmine non sarebbero biologiche ed innate ma frutto di puri condizionamenti sociali.
Da guardare assolutamente.

Offline Vicus

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #1 il: Ottobre 31, 2014, 23:43:49 pm »
Davvero ottimo. Interessanti gli esperimenti che dimostrano come sin dai primi giorni di vita (il che esclude influenze culturali) maschi e femmine presentino differenze comportamentali evidenti.
Importante anche la parte in cui si dice che l'uomo ha una maggiore propensione all'analisi tecnica e la donna all'empatia e alla comunicazione. Questo si ricollega al 3D sul lavoro femminile: una donna può fare più o meno bene qualsiasi mestiere, ma alcune mansioni non tengono conto delle sue doti naturali ed è forse anche per questo che le mascolinizzate donne odierne sono così insoddisfatte.
Nella emancipatissima Norvegia, dove c'è piena libertà di scelta su quale lavoro svolgere, quasi tutti gli ingegneri sono uomini e quasi tutte le infermiere sono donne.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #2 il: Novembre 03, 2014, 00:36:41 am »
Quel documentario è davvero ben realizzato. Quando, verso la fine, la femminista è stata costretta ad ammettere che la teoria "gender" è una panzana campata in aria priva di alcun fondamento, mi sono davvero sentito bene.
Anche se, in tutta franchezza, non credo proprio servisse nessun tipo di ricerca per affermare che maschi e femmine hanno interessi diversi dalla nascita legati alla propria biologia. Detto questo, quel giornalista ha fatto un lavoro davvero ammirevole. I miei complimenti. Se ho letto bene, questo documentario fece, anche, chiudere il "Gender Istitute" in Norvegia.
Ora abbiamo un ulteriore motivo per sputare in faccia a chi tenta di manipolare i bambini con lezioncine sull'interscambiabilità dei sessi e con forzature ludiche varie

Offline Number10

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #3 il: Novembre 06, 2014, 15:17:53 pm »
Interessante, l'ho messo tra i preferiti e poi lo guarderó. Ottimo il fatto che sia stato girato in uno dei paesi piú femministi del Mondo. Sono proprio le differenze biologiche tra uomini e donne a frenare il femminismo e a farmi stare tranquillo. Se fosse vera la panzana dei condizionamenti culturali, oggi vivremo in una vera e propria ginarchia. Eppure gli uomini e le donne tutto sommato continuano a fare ció che fanno da sempre, seppur con qualche forzatura femminista.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Stendardo

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Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Vicus

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #5 il: Settembre 13, 2015, 00:34:30 am »
Si dimentica troppo spesso che l'identità maschile comincia a formarsi nei primi anni di vita.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #6 il: Dicembre 23, 2016, 13:42:30 pm »
http://www.intelligonews.it/articoli/23-dicembre-2016/54340/bimba-transgender-sbattuta-in-copertina-bufera-su-national-geographic

Bimba transgender sbattuta in copertina: bufera su National Geographic
23 dicembre 2016 ore 11:07, Americo Mascarucci
E meno male che la teoria del gender non esiste è soltanto una fobia dei cattolici.
E' di queste ore la polemica innescata dalla copertina di gennaio del celebre mensile National Geographic che in prima pagina pubblica la fotografia di Avery, una bambina transgender di 9 anni, raccontando all'interno le storie di altri 80 bambini nelle stesse condizioni.
Se non è un omaggio in piena regola alla teoria del gender poco ci manca.
Nella copertina c'è la foto di Avery Jackson, che dice: "La cosa più bella dell'essere una ragazza è che non devo più fingere di essere un ragazzo". 
Sul periodico si è abbattuta la furia di numerosi lettori che hanno inviato email di protesta e minacciato di disdire gli abbonamenti.
In italia è stata molto dura la presa di posizione del quotidiano della Conferenza Episcopale Avvenire che spiega come "i disturbi della differenziazione sessuale sono quelli dei bimbi nati con organi genitali non pienamente sviluppati. Un’anomalia che si verifica per un neonato su cinquemila. I disturbi dell’identità di genere colpiscono invece il 2-3% dei piccoli al di sotto dei 6 anni. Tutti problemi molto seri che riguardano la sfera più intima della persona e che non giustificano una simile violazione della privacy dei minori".
Bimba transgender sbattuta in copertina: bufera su National Geographic

La redazione del  National Geographic si è difesa così:
"I ritratti di tutti i bambini sono belli.  Ci è piaciuto soprattutto il ritratto di Avery perchè era forte e fiero. Abbiamo pensato che, in un colpo d'occhio, si riassume il concetto di "rivoluzione di genere. National Geographic prende atto di una situazione di grande attualità, molto dibattuta, e la analizza da tutti i punti di vista, senza pregiudizi né posizioni dogmatiche, come è caratteristica di una rivista che racconta il mondo per ciò che è, senza piegarlo ad alcun tipo di propaganda, come invece si vorrebbe far credere. E come è tradizione di una delle testate più prestigiose del mondo, raccoglie le sue testimonianze sempre e rigorosamente con il pieno consenso degli interessati e, nel caso di minori, dei loro genitori.".
Avvenire dal canto suo ha replicato:
"Parliamo di scienza, non di ideologia - scrive Luciano Moia al direttore del mensile - E’ la pretesa di confondere i due aspetti che alimenta i nostri dubbi sul vostro approccio. Attenzione, qui l’omosessualità non c’entra nulla. Siamo ancora a una fase prodromica che, come le ricerche ci attestano, in 8 casi su 10 si risolve con l’accettazione del proprio sesso biologico. Parliamo di scienza, non di ideologia. È la pretesa di confondere i due aspetti che alimenta i nostri dubbi sul vostro approccio. I bambini afflitti da quello che viene anche definito “sesso incerto” – come quelli appunto che lamentano disturbi di identità di genere – vanno accompagnati con tenerezza e rispetto, attenzione e competenza. La loro sofferenza non si risolverà sbandierando e propagandando rivoluzioni antropologiche che sono tali solo
nelle pretese di un’ideologia ignara dell’umano e tesa soltanto a inseguire chimere".

Offline Sardus_Pater

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #7 il: Dicembre 23, 2016, 18:44:09 pm »
Non posso che concordare col direttore di Avvenire, che però rimane un giornale ambiguo.
Quelli del National Geographic hanno fatto un cavolata.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #8 il: Dicembre 23, 2016, 22:50:52 pm »
Non posso che concordare col direttore di Avvenire, che però rimane un giornale ambiguo.
Ora è Natale, ma forse in futuro racconterò qualche aneddoto :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline COSMOS1

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #9 il: Dicembre 24, 2016, 10:21:00 am »
mah ...
i cattolici sembrano molto impegnati su questa faccenda del gender, che invece mi sembra si stia sgonfiando alla grande
ci sono una serie di cavalli di troia che "qualcuno" usa per scopi onestamente poco chiari: eutanasia, femminicidi, parità di genere, gender, etc.
Essendo ovviamente tutti vicoli ciechi, non possono insistere troppo: li lanciano, sembrano il punto attorno a cui ruota il mondo, poi li mollano. Quelli però restano sotto come il seme gettato a terra, qualche anno dopo li ritirano fuori e via così, a rotazione.
Va bene, alcuni li vincono e superano in modo definitivo: il divorzio. Altri li vincono ma restano spine nel fianco: l'aborto.
Ma alla fine la strategia è quella di girarci attorno aspettando il momento favorevole.
I cattolici fanno l'errore di adeguarsi a questa strategia eterodiretta.
Sono incapaci di darsi una loro propria agenda.
Ad esempio: nella prima metà dell'800 le principali filosofie sociali erano concordi nel ritenere che la formazione della società dipendesse dalle donne: sono le mamme che influenza i primi anni della vita dei bambini, fondamentali per la formazione del carattere, per cui quello che la società sarà tra 20 o 30 ann dipende da come le mamme trattano i neonati oggi.
Da ciò ne consegue la necessità della formazione delle madri. L'istruzione delle donne.
Romanticismo, idealismo e positivismo su questo erano concordi.
La chiesa si è lasciata imbambolare. È vero che nel confronto con le principali culture di quel periodo ha vinto alla grande: le masse femminili tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 in Italia erano monoliticamente in mano alla chiesa. Ma ha perso gli uomini. Gli uomini nello stesso periodo assistevano alla messa da fuori della chiesa, di solito trascinati dalle mogli, a volte fumando e chiacchierando e facendosi i segni della croce quando vedevano da lontano che gli altri li facevano (io ricordo queste scene, voi?).
Ed è così chela chiesa ha perso vincendo!
Perchè ha seguito teorie allucinate.
La storia non dipende dalle donne ma da Dio.
Lo scopo della Chiesa non dovrebbe essere quello di influenzare la società, di combattere il divorzio o l'aborto o l'eutanasia. Ma di aprire spazi verso Dio. Spazi per tutti gli uomini per bene. Non solo per le donne...
La chiesa non è una agenzia socio-politica, ma un popolo in cammino, avviato verso il golgota (please!)
Il direttore di Avvenire è una brava persona. Forse è anche buono.
Fa certamente la sua bella figura nel sinedrio, tra i farisei e i sadducei, tra Anna e Caifa
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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #10 il: Dicembre 24, 2016, 11:07:40 am »
Dimentichiamo che il gender non è solo una teoria, ma viene imposto surrettiziamente nelle scuole. A sentire certi pubblici proclami non sembra si stia sgonfiando, in compenso è la Chiesa (o meglio i il "mondo-mondano cattolico": grazie Papa Francesco...) a sgonfiare l'opposizione.
Non sono certo che il divorzio sia una questione chiusa, per ora sembra un dato acquisito ma credo che ne vedremo tra non molto delle belle.
I cattolici fanno l'errore di adeguarsi a questa strategia eterodiretta.
Sono incapaci di darsi una loro propria agenda.
Il ritardo culturale del mondo cattolico è ormai proverbiale: si vendono i dischi di gregoriano ma nelle chiese si impongono ancora canzonette anni '60.
Credo sia una paralisi indotta, per fare del cristianesimo una riserva indiana che non dia fastidio a nessuno.
L'unica agenda possibile è riorganizzarsi senza aspettare che in alto (o nella società) cambi qualcosa. Oppure continuare a diluirsi nel mondo fino a scomparire.
Citazione
Lo scopo della Chiesa non dovrebbe essere quello di influenzare la società, di combattere il divorzio o l'aborto o l'eutanasia. Ma di aprire spazi verso Dio. Spazi per tutti gli uomini per bene. Non solo per le donne...
La chiesa non è una agenzia socio-politica, ma un popolo in cammino, avviato verso il golgota (please!)
Come si fanno ad aprire spazi verso Dio lasciando che sulla Terra si spalanchi l'Inferno? Fu l'illusione della "Chiesa pneumatica" di Dossetti, ben descritta in questa lettera di Marshall McLuhan nel 1935, il giorno della sua conversione:

I protestanti del XVII secolo hanno abbandonato il mondo e la carne al Diavolo e hanno fatto i bagagli per Sion. Qui hanno trovato un clima impossibile e sono ritornati sulla terra soltanto per scoprire che il Diavolo aveva mietuto il grano. Questa è l'origine del rapace principio del laissez-faire.

Il direttore di Avvenire è una brava persona. Forse è anche buono.
Fa certamente la sua bella figura nel sinedrio, tra i farisei e i sadducei, tra Anna e Caifa
:lol: :lol: Tutte le migliori intenzioni del mondo non riusciranno a distruggere la Chiesa cattolica ;)

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #11 il: Dicembre 24, 2016, 11:22:56 am »
Citazione
Come si fanno ad aprire spazi verso Dio lasciando che sulla Terra si spalanchi l'Inferno? Fu l'illusione della "Chiesa pneumatica" di Dossetti

mi sono spiegato male, tutto al contrario, il popolo di Dio è un popolo in carne ed ossa, mangia, beve, vive, lavora, paga le tasse, consuma, etc
ma la vita della gente va vista nel concreto. Il migliore esempio del concreto è la sacra scrittura: uomini, donne, santi, peccatori, profeti, etc
Le teorie e le leggi non contano tantissimo: sono polvere del diavolo.
Quello che conta è lo spazio concreto che ho io per vivere la mia vita.
Per essere concreti: quanti soldi mi restano dopo che ho lavorato 8 ore e ho pagato spese e tasse.
Oppure: quando un cattivo mi fa una cattiveria, la legge a chi da ragione. Cioè: mia moglie ce l'ha con me,  il giudice a chi assegna casa e bimbi?
Però questo, per quanto importante, alla fine è secondario. Perchè a cosa serve avere tante risorse, soldi, case, se non abbiamo nessuno da metterci dentro, non c'è un popolo che vive di quelle risorse?
Il problema primo dei cattolici dovrebbe essere il popolo, non le leggi dello stato.
Un popolo che vive si batterà per vivere, per non essere ridotto in schiavitù. Un non popolo subirà tutto come pecoroni.
Il primo problema dei cattolici non dovrebbe essere la toria gender o il divorzio o l'aborto ma la vita delle famiglie: se una famiglia non sta in piedi, se le donne non conoscono il proprio ruolo, ma anche gli uomini, va da sè, ma chissenefrega delle teorie gender e ultragender?
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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #12 il: Dicembre 24, 2016, 12:49:19 pm »
Mi è rimasto impresso un tuo post dove dicevi che nella testa dei parroci quando preparano al matrimonio c'è solo un inesistente amore serafico, mentre dovrebbero parlare di questioni reali, di leggi, ché sono pure quelle che tengono unite le coppie.
Se non ci fossero leggi adeguate, le regole della comunità dovrebbero supplire, come avveniva per i primi cristiani.

Ma il gender non viene solo consentito (come il divorzio), viene imposto. Cosa succede quando le coppie riescono a stare in piedi, ma si ritrovano un figlio travestito che spiega che glielo hanno insegnato a scuola?

Dico sempre che i cattolici più attivi contro il gender sono anche quelli meno colpiti dal divorzio. La protesta contro il gender non nasce da astratti principi, ma dalle concrete esperienze dei genitori. Se un padre mi dicesse che gli hanno rovinato il figlio a scuola, non so come riuscirei a rispondergli chissenefrega. :lol:
« Ultima modifica: Dicembre 24, 2016, 13:03:31 pm da Vicus »
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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #13 il: Dicembre 26, 2016, 11:59:15 am »
va bene
la mobilitazione va anche bene, di fatto hai ragione che la militanza pro o contro alcune leggi discrimina tra cattolici e cattolici, tra uomini di buona volontà e venduti
però insisto sul fatto che il cristiano, l'uomo di buona volontà, non mette le leggi dello stato in cima a tutte le proprie preoccupazioni
i primi cristiani non si sono preoccupati di cambiare le leggi che mandavano nelle arene coloro che per vari motivi non erano simpatici al potere: sono invece andati nelle arene ...
la preoccupazione eccessiva per le leggi sposta l'attenzione: la sostanza è ciò che sono io, non le leggi dello stato
e io non sono solo io, ma io, la mia famiglia, la mia gente, etc ... le leggi dello stato certo hanno a che fare con ciò che sono io, ma in un cerchio molto esterno
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Offline COSMOS1

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Re:"Brainwashing - The gender equality paradox" (le menzogne della teoria gender)
« Risposta #14 il: Dicembre 26, 2016, 12:02:47 pm »
però, capiamoci: smascerare l'inganno della teoria gender credo che sia più importante che cambiare le leggi
non fatemi dire che considero questa discussione inutile
ciò che io penso fa parte di me in modo sostanziale: se io cambio modo di pensare cambio io, non cambia una mia qualità estrinseca
discutere delle teorie gender è centrale per ciò che sono io; far confusione sul mio ruolo sessuale, sulla mia collocazione nell'essere, sulla costituzione del mondo, fa confusione nella mia sostanza, nel mio essere
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