Io in genere cerco di autoconvincermi che sia tutto apposto, ma quando mi rendo conto di vivere in una societá che mi considera un cittadino di Serie B e che mi tratta come tale solo perché maschio, mi passa la voglia di fare qualsiasi cosa. Mi sento quasi come un ebreo ai tempi di Hitler. E sapere che, ora come ora, posso fare poco e niente, se non difendermi e scrivere su un forum, non mi fa stare bene. Anzi, mi fa stare veramente male. Fino a quando parliamo dei deliri di quelle psicopatiche, godo pure nel vedere quanto sono complessate, ma quando mi rendo conto che queste hanno in mano media e politica mi ritornano in mente i tempi di Hitler. Non a caso vengono chiamate feminazi, considerando che, a livello teorico e ormai, almeno in parte, pratico, sono due movimenti pressoché uguali.
Per me questa é una vera e propria violenza psicologica. Ho sempre rispettato tutti, donne incluse, d'altronde non potrei mai odiare mia mamma, le mie nonne, le mie zie, le mie amiche, etc etc. Sarei un pazzo, infatti questo discorso vale per qualsiasi persona sana di mente. Inoltre noto che la storiella sul complotto maschilista contro le donne sia una balla paurosa, fatti alla mano, e che, anzi, ad essere discriminati oggi siamo noi, quindi ingenuamente mi chiedo che cosa ho e abbiamo fatto di male per meritarci questo, a parte prenderci carico dei lavori piú duri e rischiosi per fare il bene anche delle donne. E ovviamente rispettare l'altro sesso. Parlano di "vendetta", ma certe cose le donne non le hanno mai subite. Lo dicono i fatti.
Che ho fatto di male? Perchè devo essere trattato come un criminale? Pechè non posso essere libero di fare la mia vita, senza dover ricevere insulti e sopportare discriminazioni varie per il solo fatto di essere maschio? Rendetevi conto che ormai è addirittura impossibile leggere un fottuto quotidiano e, ogni tanto, pure gustarsi un pó di calcio in santa pace: la misandria è praticamente ovunque. Come dimenticare un giorno di 2 anni fa quando, dopo essermi seduto sul divano per poter tifare per la Nazionale di calcio contro gli odiati, calcisticamente parlando, cugini francesi, mi trovo quelle psicopatiche di Snoq in mezzo al campo a vomitare merda sull'intero genere maschile? In quel momento ho capito che l'unico modo per evitare il femminismo sarebbe chiudersi dentro l'armadio di casa propria e tapparsi le orecchie.
Ovviamente peró non cederó mai. Non saranno loro ad impedirmi di vivere e di realizzarmi, sia chiaro, ma é inevitabile che essere continuamente attaccati a livello mainstream e addirittura discriminati, incida sul proprio umore. Tra l'altro non oso immaginare come si sentiranno i bambini e i ragazzini attuali che stanno crescendo in pieno nazifemminismo. Per me questi odieranno a morte le donne, ma le femministe non lo sanno, sono convinte di poterli addomesticare: non é casuale che la maggior parte dei maschi femministi siano cresciuti negli anni 40, 50 e 60 e che la maggior parte degli antifemministi siano cresciuti sotto il femminismo. La natura non si puó cambiare.
Io, bene o male, ho avuto i primi contatti col femminismo a Febbraio 2010, ossia a 23 anni (li avrei compiuti dopo 3 mesi) e per fortuna ho vissuto un'infanzia e un'adolescenza tranquilla. Ma pure da adulti é pesante trovarsi in un contesto nemico in cui si viene praticamente assediati, attaccati, insultati e discriminati solo per il proprio sesso. Ammetto che, inoltre, fa ancora piú male il fatto che ad attaccarti siano delle "donne" perché le ho, penso come tutti, sempre viste come madri, amiche, alleate, non come nemiche. L'uomo e la donna sono fatti per stare insieme, amarsi e aiutarsi a vicenda, non per farsi la guerra e competere tra loro. Infatti non nego che a me dia fastidio pure il maschilismo, in quanto non accetto proprio l'idea di vedere uomo e donna l'uno contro l'altra. Non so se sia successo anche a voi, ma io mi sono letteralmente sentito tradito. Insomma, giá essere attaccati e discrimati é terribile, il fatto che si parli di femminismo é un'aggravante, almeno per me.
Per concludere, é ancora piú frustrante sentirsi soli e incompresi dato che in una societá femminista ovviamente non esiste nessun tipo di empatia nei confronti degli uomini. Il mal di testa di una donna diventa un caso umano e internazionale, l'omicidio di un uomo non interessa a nessuno ma, anzi, se commesso da una donna fa pure ridere. Cosí come non vedo un minimo di umanitá nei confronti di quei poveri padri separati sbattuti in mezzo alla strada. Se fossero donne scoppierebbe la rivolta, ma siccome sono uomini crepino pure. Anzi, ci fanno pure le barzellette, cosí come le fanno sulle violenze alla Lorena Bobbit, infatti il mio disagio lo mostro solo con gente come voi che ovviamente capisce...
Dando per scontato che a breve questo delirio finirá, questo periodo storico lo ricorderemo con disgusto perché si stanno letteralmente violando i diritti umani del 50% della popolazione.