Autore Topic: Una nuova interlocutrice  (Letto 33816 volte)

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Offline TheDarkSider

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #60 il: Novembre 12, 2014, 10:58:23 am »
Gli uo-mini di oggi sono corresponsabili del femminismo, e la cosa grave è che sono talmente idioti da non rendersi conto che hanno tutto da perderci. Passano una vita a prendere per i fondelli i "maschilisti" e a farsi prendere in giro da fidanzate e mogli, poi frignano se non fanno mai sesso, se vengono lasciati, se perdono il lavoro perché una collega non ha gradito il flirt, o se l'ex moglie gli porta via tutto.

Una volta mi dicevo "gli hanno fatto il lavaggio del cervello, non è colpa loro", oggi invece penso che errare è umano ma perseverare è diabolico.
Quoto al 100%.

Prima ti deridono per la prima parola che dici fuori dal coro del femminismo, poi si lamentano quando le donne li prendono in giro e li sfruttano :doh:


"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline Rita

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #61 il: Novembre 12, 2014, 10:59:16 am »
Innanzitutto, benvenuta anche da parte mia.

Io faccio parte di quelli che aborrono la presenza di donne in questo forum, e non per misoginia, ma per il semplice fatto che gli uomini hanno un gran bisogno di parlarsi tra di loro per prendere consapevolezza della propria condizione, senza essere disturbati dalle osservazioni e dai punti di vista femminili che sono ormai onnipresenti sui media e nella societa'.

Ma il forum e' pubblico e mi adeguo.
Quali porte sarebbero ancora da aprire in una societa' come la nostra, dove tutte le leggi o almeno l'interpretazione delle stesse nei tribunali sono pro-donna e anti-uomo?
L'unica cosa che ancora le donne non possono fare e' il prete, il vescovo e il papa, per il resto possono fare tutto con gli stessi diritti MA MOLTI MENO DOVERI degli uomini (ad es. esistono leggi e/o prassi che evitano il carcere alle madri con figli piccoli, che evitano alle donne turni di notte, che impongono a poliziotti uomini di affiancarsi alle colleghe donne , ecc.).

In altre parole: l'unico femminismo legittimo sarebbe un femminismo che richiedesse un aumento di DOVERI e non di diritti a carico delle donne, cosi' da equiparare finalmente la condizione femminile a quella maschile.

Cominciate a chiedere pene altrettanto severe per le donne a parita' di reato, ad esempio, cosi' da dare finalmente un senso al termine "parita'"! :mad:

quel che dice Broncobilly nella sua risposta nel  link sopra:
Hai ragione, oggi nel mondo occidentale la parità dei diritti formali tra uomo e donna esiste da tempo. Tuttavia le femministe che si ispirano alle pioniere ottocentesche non ritengono esaurito il loro compito: se le antesignane contrastavano le odiose penalizzazioni, loro contestano gli ambigui privilegi. Se il nemico delle prime era un certo maschilismo, il nemico delle seconde è un certo femminismo. E che possano essere dannosi anche i “privilegi” ho cercato di mostrarlo in alcuni punti del post. La storia, per loro, non è un tiro alla fune (più tiri, più ottieni) ma la ricerca di un giusto equilibrio i cui benefici ricadono più o meno su tutti. Dalla Mc Elroy alla Tatafiore, dalla Todeschini alla Sommers, la schiatta del femminismo liberale non è estinta, per quanto molto assottigliata

capisci che, a questo punto, se il mondo maschile insiste nel far passare lo stare a casa e non far nulla se non occuparsi dei figli e della casa e del marito come un "privilegio", poco hanno da fare le donne che vorrebbero far cessare il tiro alla fune ma mettere paletti chiari per avere un equilibrio che tenga conto delle esigenze e dei punti di vista di ambo le parti e anche della mutazione dell'ambiente e delle necessità sociali.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline TheDarkSider

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #62 il: Novembre 12, 2014, 11:06:02 am »
quel che dice Broncobilly nella sua risposta nel  link sopra:
Hai ragione, oggi nel mondo occidentale la parità dei diritti formali tra uomo e donna esiste da tempo. Tuttavia le femministe che si ispirano alle pioniere ottocentesche non ritengono esaurito il loro compito: se le antesignane contrastavano le odiose penalizzazioni, loro contestano gli ambigui privilegi. Se il nemico delle prime era un certo maschilismo, il nemico delle seconde è un certo femminismo. E che possano essere dannosi anche i “privilegi” ho cercato di mostrarlo in alcuni punti del post. La storia, per loro, non è un tiro alla fune (più tiri, più ottieni) ma la ricerca di un giusto equilibrio i cui benefici ricadono più o meno su tutti. Dalla Mc Elroy alla Tatafiore, dalla Todeschini alla Sommers, la schiatta del femminismo liberale non è estinta, per quanto molto assottigliata
Il femminismo liberale/libertario, se davvero lotta per maggiori doveri femminili, e' l'unico femminismo degno di rispetto.

Peccato che stiamo parlando di un fenomeno, se davvero esiste, che e' del tutto marginale e ininfluente, e peccato che il femminismo oggi si identifichi con l'odio antimaschile e il suprematismo femminile.
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Offline Rita

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #63 il: Novembre 12, 2014, 12:25:10 pm »
Il femminismo liberale/libertario, se davvero lotta per maggiori doveri femminili, e' l'unico femminismo degno di rispetto.

Peccato che stiamo parlando di un fenomeno, se davvero esiste, che e' del tutto marginale e ininfluente, e peccato che il femminismo oggi si identifichi con l'odio antimaschile e il suprematismo femminile.

che è esattamente quello che dice nel post. Con la distinzione dei tre tipi di femminismo. Ma ti rimando al link più sopra pubblicato
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Vicus

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #64 il: Novembre 12, 2014, 18:54:14 pm »
capisci che, a questo punto, se il mondo maschile insiste nel far passare lo stare a casa e non far nulla se non occuparsi dei figli e della casa e del marito come un "privilegio", poco hanno da fare le donne che vorrebbero far cessare il tiro alla fune ma mettere paletti chiari per avere un equilibrio che tenga conto delle esigenze e dei punti di vista di ambo le parti e anche della mutazione dell'ambiente e delle necessità sociali.
Concretamente è un privilegio: meno lavoro, niente spostamenti e orari fissi, possibilità di dedicare il maggior tempo libero a ciò che piace (socialità, dipingere, scrivere ecc.)
E' una scelta libera che nessuno dovrebbe imporre, ma per la quale nessuno dovrebbe pagare, con mantenimenti a vita e indennità varie. A meno di non versarne una automaticamente (senza discrezionalità del giudice) al marito che resta disoccupato, se lei lavora.
Ci sono sempre state classi sociali che non lavoravano, e non consideravano questa condizione una condanna. Oggi il giogo del lavoro potrebbe essere tolto a un numero maggiore di persone (non approfondisco qui le ragioni).
Il lavoro femminile in quanto tale non è malvisto dagli uomini. Il punto è quanto possa influire sulla qualità del rapporto, in modo diretto (donna assente da casa tutto il giorno) o indiretto (donna che vive in ufficio e detesta occuparsi della famiglia, anche in misura minima).
Non parlo per teorie, ma per esperienza: le famiglie più felici che ho conosciuto erano quelle dove lei non lavorava, senza farlo pesare al marito. Altre, magari professioniste affermate (ingegneri, avvocati) mettevano mille paletti e sono ancora in ricerca oppure divorziate.
Non so fino a che punto si possa forzare la natura e la realtà. Hollywood e l'ambiente sociale in generale hanno persuaso le donne che occuparsi della famiglia sia una scocciatura, e che si possa far carriera e avere al contempo una famiglia felice. Sono in molti, con differenti convizioni personali, a dire che non è vero.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Dolce Alice

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #65 il: Novembre 12, 2014, 22:06:11 pm »
Innanzitutto, benvenuta anche da parte mia.

Io faccio parte di quelli che aborrono la presenza di donne in questo forum, e non per misoginia, ma per il semplice fatto che gli uomini hanno un gran bisogno di parlarsi tra di loro per prendere consapevolezza della propria condizione, senza essere disturbati dalle osservazioni e dai punti di vista femminili che sono ormai onnipresenti sui media e nella societa'.

Ma il forum e' pubblico e mi adeguo.
Quali porte sarebbero ancora da aprire in una societa' come la nostra, dove tutte le leggi o almeno l'interpretazione delle stesse nei tribunali sono pro-donna e anti-uomo?
L'unica cosa che ancora le donne non possono fare e' il prete, il vescovo e il papa, per il resto possono fare tutto con gli stessi diritti MA MOLTI MENO DOVERI degli uomini (ad es. esistono leggi e/o prassi che evitano il carcere alle madri con figli piccoli, che evitano alle donne turni di notte, che impongono a poliziotti uomini di affiancarsi alle colleghe donne , ecc.).
   
E' stato più volte sottolineato, anche in questo forum, che proteggere la donna è un comportamento di derivazione patriarcale.
Io sono laica e non credente. Ma, per un cattolico che creda nell'uguaglianza dei sessi (due convinzioni che io fatico a conciliare, ma questo non è un mio problema) quello che tu hai citato è un limite, nonché un campo di battaglia. La Chiesa rimane un'istituzione patriarcale: in quanto tale non contrasta solo i diritti delle donne, ma i diritti individuali in generale. E la sua influenza sulla società è notevole. 
Per quanto riguarda le leggi dello Stato, direi che le porte sono aperte: il problema, come ho già scritto nella risposta che hai quotato, è tenerle aperte. Per quel che mi riguarda, l'Italia ha smesso di essere un paese patriarcale nel 1975: una volta abolita per legge qualsiasi discriminazione tra i sessi all'interno della famiglia, le fondamenta del patriarcato non reggono più. Resta però il fatto, tangibile ogni volta che apriamo un giornale o accendiamo tv e computer, che il potere sociale ed economico rimane maschile. 
Attenzione: io non sono una di quelli che traducono istantaneamente in "discriminazione" qualsiasi differenza tra i sessi che sia a sfavore della donna. Una posizione di potere va voluta senza se e senza va, perseguita con le strategie giuste e pagata a caro prezzo. 

In altre parole: l'unico femminismo legittimo sarebbe un femminismo che richiedesse un aumento di DOVERI e non di diritti a carico delle donne, cosi' da equiparare finalmente la condizione femminile a quella maschile.
   
Perfettamente d'accordo sulla necessità che i doveri vadano di pari passo con i diritti. Molti dubbi, invece, sull'asserzione che l'unica attuale differenza tra i sessi consista in un maggior carico di doveri per gli uomini. Riconosco che gli uomini svolgono le occupazioni più impegnative, in tutti i significati del termine: ma ne godono anche i frutti. 
 
Cominciate a chiedere pene altrettanto severe per le donne a parita' di reato, ad esempio, cosi' da dare finalmente un senso al termine "parita'"! :mad:
 
E' quello che già fanno, pare, le PM più giovani e battagliere. Mentre fare sconti alle donne, specie se madri, è una tendenza di anziani giudici tradizionalisti. Chiedo il parere di qualche utente del Forum che lavori a contatto con i tribunali. 
 
 
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Offline Eric Lauder

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #66 il: Novembre 12, 2014, 22:45:00 pm »
Anzitutto, benvenuta Alice anche da parte mia.


Il femminismo liberale/libertario, se davvero lotta per maggiori doveri femminili, e' l'unico femminismo degno di rispetto.

Peccato che stiamo parlando di un fenomeno, se davvero esiste, che e' del tutto marginale e ininfluente, e peccato che il femminismo oggi si identifichi con l'odio antimaschile e il suprematismo femminile.

Si è così. Io seguo il blog della McElroy, e le ho anche mandato una mail per complimentarmi.
Peccato solo che saranno si e no il 5% delle femministe.
Il blog con le news riporta anche articoli che difendono spesso i ragazzi dalle leggi misandriche.
http://www.ifeminists.com/e107_plugins/enews/enews.php
Lo consiglio a tutti, senza riserve.
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

Value of a MAN isn't the usefulness that women get from HIM

No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

The MAN cries, the misandrist piss from her eyes.

Offline Dolce Alice

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #67 il: Novembre 12, 2014, 23:07:45 pm »
Anzitutto, benvenuta Alice anche da parte mia.


Si è così. Io seguo il blog della McElroy, e le ho anche mandato una mail per complimentarmi.
Peccato solo che saranno si e no il 5% delle femministe.
Il blog con le news riporta anche articoli che difendono spesso i ragazzi dalle leggi misandriche.
http://www.ifeminists.com/e107_plugins/enews/enews.php
Lo consiglio a tutti, senza riserve.
 
Ciao, Eric! 
Sono felice che un solido discorso basato su diritti e doveri incontri tanto consenso, tra di voi. 
Ciò potrebbe significare che quell'ipotetico 5% che non rimuove i diritti altrui ha molte potenzialità.   
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Offline Warlordmaniac

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #68 il: Novembre 12, 2014, 23:38:38 pm »
 
Ciao, Warlordmaniac. 
Non condivido: a me sembra che le immagini sexy (contro le quali non ho niente, anzi!) uno se le debba andare a cercare, mentre la sessuofobia ti raggiunge dappertutto. Pensa ai disgustosi provvedimenti contro i clienti delle prostitute, cioè adulti consenzienti che praticano un libero scambio di servizi con altri adulti consenzienti. Pensa alle stupide polemiche su donne in posizione di potere giudicate "sminuite" e "degradate" dalle allusioni su un gelato. Pensa a quello che sta succedendo in Svezia.

I provvedimenti sono contro i clienti (uomini), non contro le prostitute. Infatti come ho detto qui pochi giorni fa, è semplicemente misandria. Una vera sessuofobia sarebbe a 360°, mentre l'obiettivo del femminismo è la libertà sessuale dell'uomo.

Online Frank

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #69 il: Novembre 13, 2014, 00:20:50 am »
Dolce Alice
Citazione
che il potere sociale ed economico rimane maschile. 

Il potere sociale ed economico appartiene a quattro gatti di sesso maschile; tutti gli altri contano poco più di zero.
Non solo: del potere sociale-economico dei sopracitati quattro gatti, solitamente beneficiano mogli, amanti, fidanzate, figlie, sorelle, ecc.

Offline Dolce Alice

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #70 il: Novembre 13, 2014, 00:37:22 am »
I provvedimenti sono contro i clienti (uomini), non contro le prostitute. Infatti come ho detto qui pochi giorni fa, è semplicemente misandria. Una vera sessuofobia sarebbe a 360°, mentre l'obiettivo del femminismo è la libertà sessuale dell'uomo.
 
Se dai un'occhiata ai blog delle attiviste e sex-worker, nonché a quelli dei loro alleati, noterai come qualsiasi provvedimento contro i clienti comporti inevitabilmente intrusioni poliziesche ed abusi di ogni sorta nella vita delle professioniste. 
Il che non mi stupisce per niente: non si possono schiacciare le libere scelte autodirettive degli uomini senza che anche le donne ne soffrano. I diritti ci sono per tutti, oppure non ci sono per nessuno.
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Offline Dolce Alice

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #71 il: Novembre 13, 2014, 00:48:45 am »
Dolce Alice
Il potere sociale ed economico appartiene a quattro gatti di sesso maschile; tutti gli altri contano poco più di zero.
Non solo: del potere sociale-economico dei sopracitati quattro gatti, solitamente beneficiano mogli, amanti, fidanzate, figlie, sorelle, ecc.
 
Il concetto di kyriarchia ci aiuta molto, ad inquadrare questa situazione.   
Non solo sono molte le variabili che stabiliscono la collocazione di ognuno di noi nella gerarchia sociale, ma queste variabili assumono un peso diverso in diverse circostanze. Un dirigente d'azienda guadagna molto di più di un giudice, ma deve accettare le sentenze di quest'ultimo. Una dama dell'alta società sottolinea il proprio potere ostentando abiti ed accessori costosi nel proprio ambiente: ma se fa lo stesso in un quartiere disagiato, di notte e senza scorta, si mette in una situazione di totale impotenza e ne paga tutte le conseguenze. 
A parità di classe sociale, gli uomini godono di maggior reddito e potere delle donne. Ma (sono d'accordo con te) una donna che beneficia indirettamente di questi vantaggi, a causa della propria vicinanza ad un uomo di potere, è senz'altro avvantaggiata rispetto ad un idraulico. Il quale, però, guadagna di più e gode di più riconoscimento professionale, forse anche di più autorità in famiglia, rispetto alla moglie, casalinga o cameriera in una pizzeria.
« Ultima modifica: Novembre 13, 2014, 01:03:10 am da Dolce Alice »
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Alberto1986

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #72 il: Novembre 13, 2014, 00:55:31 am »
 
Dubito che i paladini della lotta al Sessismo abbiano grandi piani, di qualsiasi tipo....

Dipende da quali "paladini/e" prendi in considerazione. Se prendi una Terragni, una Zanardo o simili, è ovvio che sono troppo stupide per poterle immaginare riunite ad architettare la distruzione della società. Queste femministe sono solo strumenti, utilizzate in funzione della loro misandria. D'altronde se non avessero appoggi ai piani alti, nessuno si sognerebbe di dare una cosi grossa importanza mediatica ed istituzionale a certe malate di mente. Poi tu sei libera di pensare ciò che vuoi....



....Resta però il fatto, tangibile ogni volta che apriamo un giornale o accendiamo tv e computer, che il potere sociale ed economico rimane maschile. 
.....
   
Perfettamente d'accordo sulla necessità che i doveri vadano di pari passo con i diritti. Molti dubbi, invece, sull'asserzione che l'unica attuale differenza tra i sessi consista in un maggior carico di doveri per gli uomini. Riconosco che gli uomini svolgono le occupazioni più impegnative, in tutti i significati del termine: ma ne godono anche i frutti. 
....   


 :doh:

Mi sa che ti ho sopravvaluto troppo e che ho emesso un giudizio benevolo su di te troppo affrettato..... Certo come no: basta aprire qualsiasi giornale nazionale tipo il corriere delle sera, il fatto quotidiano, il manifesto, ecc. per poter trovare blog di qualsiasi tipo dove il potere maschile incontrastato calunnia quotidianamente il sesso femminile... :doh:

Poi quali sarebbero i frutti di cui godono gli uomini rispetto alle donne?  :rolleyes: Ti faccio, inoltre, presente che gli uomini non solo svolgono le occupazioni più impegnative, ma continuano ancora oggi a morire nel 98-99% (spesso anche 100%) dei casi.


 
Se dai un'occhiata ai blog delle attiviste e sex-worker, nonché a quelli dei loro alleati, noterai come qualsiasi provvedimento contro i clienti comporti inevitabilmente intrusioni poliziesche ed abusi di ogni sorta nella vita delle professioniste. 
Il che non mi stupisce per niente: non si possono schiacciare le libere scelte autodirettive degli uomini senza che anche le donne ne soffrano. I diritti ci sono per tutti, oppure non ci sono per nessuno.


Ora sono sicuro da quale blog provieni.  :rolleyes:

Offline Eric Lauder

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #73 il: Novembre 13, 2014, 01:27:08 am »
 
Ciao, Eric! 
Sono felice che un solido discorso basato su diritti e doveri incontri tanto consenso, tra di voi. 
Ciò potrebbe significare che quell'ipotetico 5% che non rimuove i diritti altrui ha molte potenzialità.

Ciao.
E' ovvio che chi non intende attaccarmi in quanto uomo, ma semplicemente chiedere pari diritti e doveri, ha la mia approvazione. Il che non significa che io possa mai diventare femminista: sono un uomo, e quindi non mi sentirò mai femminista in quanto il femminismo è interessato ai problemi delle donne e non ai miei. Potrei essere femminista soltanto se le donne fossero pesantemente discriminate, per una questione di pura giustizia, ma così non è da 40 anni (39 per l'esattezza). E direi che negli ultimi quindici-venti anni la bilancia ha iniziato a pendere in favore delle donne, e l'anno 2014 sembra essere l'anno horribilis: la convenzione di Istanbul è una bomba anti-maschile, in Italia abiamo avuto la legge sul femminicidio, in California c'è la legge yes-means-yes, in Svezia si è affermato "F!" alle europee, in UK stanno per varare le prime leggi che sanciscono la supremazia femminile all'interno del matrimonio e della coabitazione: in teoria è sessualmente neutrale, ma in pratica la donna può accusare il compagno di violenza psicologica e non ha bisogno di prove (la cancellazione della presunzione di innocenza per noi uomini sembra essere una costante in tutto il mondo). In uno scenario simile, quando sento un uomo dirsi "femminista" lo vedo come un ritardato, un sub-umano. Capisco molto di più - anche se ancora non li approvo del tutto - gli uomini mossi da sentimenti misogini: di fronte all'ingiustizia palese ed alla sfrontatezza più becera, è una reazione umana e comprensibile. Uso l'espressione "sfrontatezza più becera" perchè a me molte delle sparate femministe attuali, soprattutto quelle di "F!", fanno pensare a delle versioni femministe delle maggiori sparate leghiste, tipo quelle di Erminio Boso o di Borghezio, col vittimismo al posto dell'aggressività manifesta, ma con la medesima carica di becera e crassa ignoranza e di totale mancanza di rispetto per l'altro.
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Offline Dolce Alice

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Re:Una nuova interlocutrice
« Risposta #74 il: Novembre 13, 2014, 01:32:28 am »
 
 :doh:

Mi sa che ti ho sopravvaluto troppo e che ho emesso un giudizio benevolo su di te troppo affrettato..... Certo come no: basta aprire qualsiasi giornale nazionale tipo il corriere delle sera, il fatto quotidiano, il manifesto, ecc. per poter trovare blog di qualsiasi tipo dove il potere maschile incontrastato calunnia quotidianamente il sesso femminile... :doh:
 
Guarda ai nomi dei direttori di quei giornali, nonché a quelli dei redattori dei settori più accreditati (politica, economia, scienze...). Chiunque è in grado di aprire un blog. 
   
Poi quali sarebbero i frutti di cui godono gli uomini rispetto alle donne?  :rolleyes: Ti faccio, inoltre, presente che gli uomini non solo svolgono le occupazioni più impegnative, ma continuano ancora oggi a morire nel 98-99% (spesso anche 100%) dei casi.
 
 
Mi pare di essere stata chiara su questo punto: se mi rileggi, te ne renderai conto. Riconosco senza riserve che gli uomini svolgono spesso i lavori più faticosi e più pericolosi: che, normalmente, sono anche i tra più remunerati.


Ora sono sicuro da quale blog provieni.  :rolleyes:
 
Io non provengo da nessuna parte e parlo solo per me stessa. Puoi essere più chiaro?
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