Mia esperienza: non ho MAI visto in coppie dove entrambi lavorano una parte avere più influenza dell'altra a causa del maggiore reddito. E' un mito, non una realtà, e chiunque ha vissuto in coppia dovrebbe saperlo.
Poteva essere vero - ed in molti casi lo era, in passato - che se una donna faceva la casalinga e quindi dipendeva totalmente dal marito, poteva avere una sudditanza psicologica ed in più, non frequentando ambienti di lavoro, poteva essere un po' "tagliata fuori da mondo": oggi non sarebbe più un discorso valido, perché una donna a casa avrebbe assai più opportunità di arricchimento culturale rispetto al marito: lui passa 9-10 ore a lavorare (cioè a fare i cavoli dell'azienda) lei ha un impegno massimo di 5 ore a giorno (non pigliamoci in giro, vivo da solo ora, e sono stato sin troppo largo....in effetti tre ore sono spesso sufficienti) ed ha 4-5 ore al giorno per crescere intellettualmente, mentre lui resta imbalsamato nel suo lavoro.
Quanto al discorso: "lei guadagna 1200 € al mese, lui 2000 € - quindi lui ha più influenza sulla famiglia" è completamente avulso dalla realtà - nel momento in cui entrambi hanno un reddito sono altri fattori a giocare, la personalità, lo spessore culturale, la capacità di essere concreti. E' per questo che a volte l'uomo tende ad essere più forte, soprattutto nei confronti di partner che hanno subito l'influenza femminista: il femminismo riduce la donna ad una specie di bambina capricciosa e prepotente, che non ammette critiche (men che mai da un uomo, reo di avere il privilegio patriarcale) - come si può davvero parlare di egemonia di personalità e culturale, di concretezza, in un simile caso? Io sono separato, mia moglie non sa neanche cosa sia il femminismo o il privilegio patriarcale. Ma i danni fatti su di lei dal femminismo si vedono, eccome: è una persona inaffidabile, che non accetta critiche, capricciosa - è anche prontissima a NON rivendicare MAI i suoi diritti in ambito lavorativo: "forte" col marito, debole (stavolta senza virgolette) col datore di lavoro. Shopping compulsivo come empowerment femminile.
Se del femminismo avesse anche l'idea del privilegio patriarcale ed una bella eterosessuofobia* galoppante, sarebbe la femminista perfetta, e più una caricatura che un persona. Tante donne, purtroppo, sono davvero così, grazie LL femminismo.
*= eterosessuofobia è il fenomeno tipico del femminismo attuale, che vede il rapporto sessuale uomo-donna come SEMPRE sospetto e foriero di prevaricazione, mentre nel contempo accoglie senza riserve qualsiasi altro tipo di sessualità (gay, transessuali e, ovviamente, la sessualità preferita dalle femministe, in quanto simbolo - nella loro mente malata - di indipendenza dall'uomo: il lesbismo).