Rita: ma davvero in giro ci sono dei cerebrolesi che pensano che le donne siano meno abili a giocare a scacchi?
Uno di questi era Bobby Fischer.
E' rimasta famosa una sua citazione:"non esiste donna al mondo alla quale potrei dare un cavallo di vantaggio e non vincere egualmente".
Conoscendo la forza di Fisher, e come giocavano le donne al suo tempo, se non vinceva (in effetti èi esagerato), probabilmente riusciva a pareggiare....
Mentre oggi tra i migliori top 10 M/F, ci sono circa 200 punti elo di differenza, che corrispondono ad una/due categorie.
E dunque no, oggi non sarebbe più possibile dare un cavallo a nessuna ... nemmeno due pedoni!
2 pedoni magari sembrano pochi, ma per chi sa giocare a scacchi "veramente" (ciò superata la fase in cui l'esito della partita è determinato da errori grossolani o da chi fa il "penultimo" errore) , è un vantaggio enorme!
(per dare un'idea, imamginatevi la finale olimpica dei 100 m in cui uno parte con 10/15 m di vantaggio: ecco questo son circa 2 pedoni in apertura)
Basti pensare come, non un pedone, ma il solo "tempo", cioè il fatto di poter muovere prima dell'altro, di avere la mossa, che è il minimo dei vantaggi negli scacchi, determini poi, qualsiasi sia l'apertura che si gioca, uno variazione significativa del risultato a favore di colui che ha, appunto, la mossa di vantaggio, percentuale che si aggira intorno al 57% per il Bianco contro il 43% per il nero.
In termini Eo, questo differenza del tratto, corrisponde a circa, punto più, punto meno, a 50 punti elo.
Vuol dire che, statisticamente, il giocatore con bianco può giocarsela alla pari, avendo il vantaggio del tratto, con un giocatore che "vale" 50 punti elo più di lui.
Mentre se hanno lo stesso punteggio Elo, l'aspettativa è, su 100 partite, che 57 le vinca il bianco e 43 il nero.
E' questo, è solo per il "tempo" .
Adesso forse è più chiaro, sia quanto sono 200 punti elo di differenza, sia, cosa significano due pedoni: tanto....