Autore Topic: Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014  (Letto 4225 volte)

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Alberto1986

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Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« il: Novembre 23, 2014, 23:54:12 pm »
Si avvicina l'ennesima giornata mondiale per calunniare il sesso maschile e sparare dati a cazzo per ottenere nuovi tornaconti femministi:
 

Citazione
Violenza sulle donne: una vittima ogni due giorni
'Risposta inadeguata anche quando vittime denunciano violenze'

Citazione
Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.
Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno( :doh:): in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.
Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all'interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), "consolidando - sottolinea il dossier - un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell'omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l'11,1% delle vittime totali".
Per 10 anni quasi la metà dei femminicidi è avvenuto al Nord, dal 2013 c'è invece stata un'inversione di tendenza sotto il profilo territoriale, divenendo il Sud l'area a più alto rischio con 75 vittime ed una crescita del 27,1% sull'anno precedente, anche a causa del decremento registrato nelle regioni del Nord (-21% e 60 vittime). Lo indica il rapporto Eures sul femminicidio in Italia, dal quale risulta anche un raddoppio delle vittime al Centro Italia, dalle 22 nel 2012 a 44.
Il Lazio e la Campania con 20 donne uccise presentano nel 2013 il più alto numero di femminicidi tra le regioni italiane, seguite da Lombardia (19) e Puglia (15). Ma è l'Umbria - come riporta il dossier - a registrare l'indice più alto (12,9 femminicidi per milione di donne residenti). Nella graduatoria provinciale ai primi posti Roma (con 11 femminicidi nel 2013), Torino (9 vittime) e Bari (8). Il femminicidio nelle regioni del Nord si configura essenzialmente come fenomeno familiare, con 46 vittime su 60, pari al 76,7% del totale; mentre sono il 68,2% dei casi al Centro e il 61,3% al Sud (con 46 donne uccise in famiglia sulle 75 vittime censite nell'area). Qui al contrario è più alta l'incidenza delle donne uccise all'interno di rapporti di lavoro o di vicinato (14,7% a fronte del 5% al Nord) e dalla criminalità (18,7% contro l'11,4% del Centro e l'11,7% del Nord).
Ottantuno donne, il 66,4% delle vittime dei femminicidi in ambito familiare, hanno trovato la morte per mano del coniuge, del partner o dell'ex partner; la maggior parte per mano del marito o convivente (55, pari al 45,1%), cui seguono gli ex coniugi/ex partner (18 vittime, pari al 14,8%) ed i partner non conviventi (8 vittime, pari al 6,6%).
I dati relativi al 2013 - come rileva la ricerca Eures sui femminicidi in Italia - sono sostanzialmente sovrapponibili a quelli complessivamente censiti a partire dall'anno 2000. Lo scorso anno si è avuto, "anche per effetto del perdurare della crisi", un forte aumento dei matricidi, spesso compiuti per ragioni di denaro o per una esasperazione dei rapporti derivanti da convivenze imposte dalla necessità: sono infatti 23 le madri uccise nell'ultimo anno, pari al 18,9% dei femminicidi familiari, a fronte del 15,2% rilevato nel 2012 e del 12,7% censito nell'intero periodo 2000-2013 (215 matricidi). Ad uccidere sono nel 91,7% dei casi i figli maschi e nell'8,3% le figlie femmine.
Il 2013 rileva una significativa crescita dell'età media delle vittime di femminicidio, passata da 50 anni nel 2012 a 53,4 (da 46,5 a 51,5 anni nei soli femminicidi familiari).
Diminuiscono le vittime con meno di 35 anni (da 48 a 37), e aumentano quelle nelle fasce 45-54 anni (+72,2% passando da 18 a 31) e 55-64 anni (+73,3%, da 15 a 26) e, in quella 35-44 anni (+26,1%, passando da 23 a 29 vittime) e tra le over 64 (da 51 a 56, pari a +9,8%).
A "mani nude", per le percosse, strangolamento o soffocamento: così nel 2013 è morta ammazzata una donna su tre. A rilevarlo è il rapporto Eures che mette in relazione tale modalità di esecuzione ad un "più alto grado di violenza e rancore".
Se le armi da fuoco si confermano come strumento principale nei casi di femminicidio (45,1% dei casi, seguite, con il 25,1%, dalle armi da taglio), la gerarchia degli strumenti si va modificando: le "mani nude" sono il mezzo più ricorrente, 51 vittime, pari al 28,5% dei casi; in particolare le percosse hanno riguardato il 5,6% dei casi, lo strangolamento il 10,6% e il soffocamento per il 12,3%. Di poco inferiore la percentuale dei femminicidi con armi da fuoco (49, pari al 27,4% del totale) e con armi da taglio (45 vittime, pari al 25,1%).
Collegato alla modalità di esecuzione è il movente. Quello 'passionale o del possesso' continua ad essere il più frequente (504 casi tra il 2000 e il 2013, il 31,7% del totale): "Generalmente - dice il dossier - è la reazione dell'uomo alla decisione della donna di interrompere/chiudere un legame, più o meno formalizzato, o comunque di non volerlo ricostruire". Il secondo gruppo riguarda la sfera del "conflitto quotidiano", della litigiosità anche banale, della gestione della casa, ed è alla base del 20,8% dei femminicidi familiari censiti (331 in valori assoluti). A questi possono essere aggiunti gli omicidi scaturiti da questioni di interesse o denaro, 19 nel 2013, il 16%, e si tratta prevalentemente di matricidi.
"COLPEVOLI DI DECIDERE" - Oltre 330 donne sono state uccise, dal 2000 a oggi, per aver lasciato il proprio compagno. Quasi la metà nei primi 90 giorni dalla separazione. Il rapporto Eures, diffuso oggi, li definisce i 'femminicidi del possesso', e conseguono generalmente alla decisione della vittima di uscire da una relazione di coppia; a tale dinamica sono da attribuire con certezza almeno 213 femminicidi tra le coppie separate, e 121 casi in quelle ancora unite dove la separazione si manifesta come intenzione.
Il 45,9% avvengono nei primi tre mesi dalla rottura (il 21,6% nel primo mese e il 24,3% tra il primo e il terzo mese). Ma il "tarlo dell'abbandono", segnala il dossier, ha una forte capacità di persistenza e di riattivazione nei casi di un nuovo partner della ex, della separazione legale, o dell'affidamento dei figli. Tanto che il 3,2% dei femminicidi nelle coppie separate avviene dopo 5 anni dalla separazione.
Il femminicidio è spesso un'escalation di violenze e/o vessazioni di carattere fisico. I dati disponibili indicano un'elevata frequenza di maltrattamenti pregressi a danno delle vittime, censiti nel 33,3% dei femminicidi di coppia nel 2013 (27 in valori assoluti) e nel 22,5% tra il 2000-2013 (193 in valori assoluti). Eures sottolinea "l'inefficacia/inadeguatezza della risposta istituzionale alla richiesta d'aiuto delle donne vittime di violenza all'interno della coppia, visto che nel 2013 ben il 51,9% delle future vittime di omicidio (17 in valori assoluti) aveva segnalato/denunciato alle Istituzioni le violenze subite".

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/11/19/femminicidi-ogni-due-giorni-viene-uccisa-una-donna_cc33c7e8-81c2-46fa-b1d6-f577eedfb727.html





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Una nuova accozzaglia di puttanate esorbitanti.  :muro: Ovviamente neanche un accenno alla violenza DELLE donne compiuta su anziani, bambini, disabili, uomini ed altre donne... :doh: :sick:
Notare come, ora, anche le donne vittime di criminalità rientrino nei casi di "femminicidi". Ulteriore conferma che con quella parolaccia femminista si vuole imporre, di fatto, una maggiore gravità nel delitto quando la vittima è di sesso femminile ed il colpevole è di sesso maschile (per cui le puttanate, con cui volevano giustificare quella parolaccia, vanno a farsi benedire definitivamente).   

« Ultima modifica: Novembre 24, 2014, 00:10:41 am da -Alberto86- »

Offline Vicus

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #1 il: Novembre 24, 2014, 00:32:26 am »
Citazione da: Alberto
Ovviamente neanche un accenno alla violenza DELLE donne compiuta su anziani, bambini, disabili, uomini ed altre donne...
Notare come, ora, anche le donne vittime di criminalità rientrino nei casi di "femminicidi". Ulteriore conferma che con quella parolaccia femminista si vuole imporre, di fatto, una maggiore gravità nel delitto quando la vittima è di sesso femminile
A quando l'abrogazione dell'art. 3?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #2 il: Novembre 24, 2014, 00:56:33 am »
A quando l'abrogazione dell'art. 3?

Prossimamente, se i tanti maschietti italiani continueranno a rimanere dei coglioni come lo sono stati sin ora.
« Ultima modifica: Novembre 24, 2014, 01:18:38 am da -Alberto86- »

Offline Vicus

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #3 il: Novembre 24, 2014, 02:07:13 am »
Prossimamente, se i tanti maschietti italiani continueranno a rimanere dei coglioni come lo sono stati sin ora.
Più ciascuno baderà al proprio orticello, più questi abusi aumenteranno. Il carburante del sopruso è l'indifferenza. Non sono probabili manifestazioni per ristabilire l'eguaglianza di fronte alla legge; l'effetto di questa auto-normazione, promossa con una realtà virtuale creata dai media, sarà di incrementare il fenomeno degli "uomini in sciopero".
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Alberto1986

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #4 il: Novembre 24, 2014, 03:29:37 am »
Più ciascuno baderà al proprio orticello, più questi abusi aumenteranno. Il carburante del sopruso è l'indifferenza. Non sono probabili manifestazioni per ristabilire l'eguaglianza di fronte alla legge; l'effetto di questa auto-normazione, promossa con una realtà virtuale creata dai media, sarà di incrementare il fenomeno degli "uomini in sciopero".

Quoto. Sarebbero inimmaginabili delle manifestazioni maschili in tal senso. Credo, più che altro, che un risultato straordinario si otterrebbe se la maggioranza del sesso maschile decidesse, una buona volta, di diventare palesemente ostile al femminismo. Automaticamente verrebbero mutati i singoli comportamenti personali quotidiani nei confronti del sesso femminile e gli effetti generali comincerebbero a vedersi. Ma nutro poche speranze, oramai.
Certamente bisogna essere dei profondi imbecilli per leggere piattaforme di disinformazione anti-maschile e di propaganda femminista come l'ansa, corriere della sera, ecc. e non rendersi ancora conto del clima anti-maschile e di suprematismo femminile che sono riuscite a creare.

Offline Vicus

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #5 il: Novembre 24, 2014, 06:53:34 am »
Non so se ci siano davvero tutti questi zerbini. Anche l'uomo più disinformato sa che la moglie può divorziare per capriccio, né ha mai sentito di alimenti corrisposti ad un uomo. Quindi sa come regolarsi. Oltretutto, chi fa "follie per amore" oggi, visto come sono diventate le donne che sanno solo farsi gli affari loro e lo dicono, per giunta?
E' tutto un coro femminile su come gli uomini non vogliano più impegnarsi (ma la donna media continua a rivendicare tutele su tutele, pur avendo perso la sua capacità di seduzione).
Anche l'uomo più distratto si rende conto che le leggi ficcano sempre più il naso in camera da letto (convivenza), e se si va avanti così tra poco si giungerà agli alimenti per rottura di fidanzamento. Covo l'opinione che più di una donna sarebbe favorevole.
Nessuna si oppone al divorzio breve -la rendita arriva prima- ma a parlare di parità le donne riesumano il mito della "sedotta e abbandonata" -che oggi in realtà è declinato al maschile.
Nella donna contemporanea, interessata solo ad amiche, viaggi e passatempi assortiti, è radicata l'idea che dedicare del tempo a un uomo sia un lavoro che meriti un compenso: non diversamente da una qualunque prostituta. E un uomo che sopporta una palla al piede per anni (pigra, rompiscatole e sempre con le amiche), cosa deve pretendere?
« Ultima modifica: Novembre 24, 2014, 08:23:46 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline TheDarkSider

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #6 il: Novembre 24, 2014, 10:28:42 am »
Citazione da: ansa
Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l'Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.
A bene, quindi la definizione di femminicidio sarebbe l'omicidio volontario di femmine (non donne, altrimenti si parlerebbe di donnicidio :w00t:) qualsiasi movente ci sia dietro, al contrario di quanto le femministarde hanno sempre affermato.

In pratica si tratta di un delitto definito in termini di razzismo biologico, nella migliore tradizione nazista.

Ne prendiamo atto, basta che poi non cambiate la definizione a seconda di come vi fa comodo.
E basta che non vi offendete quando vi chiamiamo naziste.


Citazione da: ansa
    Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.
Appunto, omicidi di femmine a prescindere dal movente.
Un concetto sesso-razzista e dunque nazista. Hitler sarebbe fiero di voi.


Citazione da: ansa
    Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all'interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), "consolidando - sottolinea il dossier - un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell'omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l'11,1% delle vittime totali".
Ma come, tutta sta campagna martellante, tutto sto sfrucugliare i nostri maroni, per poi ottenere l'effetto contrario? Io ci vedo una relazione causale: piu' parlate di femmine come vittime, piu' la realta' si adegua alla vostra narrazione.

E soprattutto: voi che cianciate di parita', dovreste essere contente che anche in questo campo le percentuali del fenomeno si stanno muovendo verso il 50 e 50. Anzi, il vostro cruccio dovrebbe essere che le donne ammazzate sono ancora TROPPO POCHE al 35%!! Sti assassini maschi sono ancora troppo sessisti, si ostinano ad ammazzare ancora in maggioranza uomini invece di adeguarsi alle quota rosa!!  :w00t: :w00t: :doh:
"Le donne occidentali sono più buone e tolleranti con gli immigrati islamici che le stuprano che con i loro mariti."
Una donna marocchina

Offline ilmarmocchio

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #7 il: Novembre 24, 2014, 11:33:25 am »
Valanga di sciocchezze interessate, ma questa non è per noi una sorpresa.
In breve : il femminismo e le leggi discriminanti a favore delle donne sono direttamente proporzionali alle morti femminili
la quota di morti rosa tende ad avvicinarsi a quelle maschili, quindi direzione verso l'equità.
Naturalmente , silenzio  assoluto sulle possibili cause, visto che gli omicidi di donne  avvengono all'inerno di una relazione e non verso donne in generale. quindi , il problema sono le relazioni.
Ultimo e , secondo me, più importante, il cosidetto sciopero degli uomini.
Direi che il femministume ha di che essere orgoglioso : sta ottenendo tutti risultati negativi.
Complimenti vivissimi :doh:

Offline ilmarmocchio

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #8 il: Novembre 24, 2014, 11:38:34 am »

Offline ilmarmocchio

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #9 il: Novembre 24, 2014, 11:44:22 am »
però, è strano... il link diretto all'EURES non c'è :hmm:

io ho mandato una mail all' Eures per avere i dati dui cosidetti femminicidii.
vedremo

Alberto1986

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #10 il: Novembre 24, 2014, 14:54:02 pm »
Non so se ci siano davvero tutti questi zerbini. Anche l'uomo più disinformato sa che la moglie può divorziare per capriccio, né ha mai sentito di alimenti corrisposti ad un uomo.....

Zerbini ce ne sono sempre troppi, purtroppo.
Per quanto riguarda, invece, l'andazzo medio, il matrimonio è in evidente brusco calo (fortunatamente) e si punta sempre più sulla semplice convivenza (che sarà il futuro rapporto che manipoleranno una volta che il matrimonio sarà estinto). Ma, dal mio punto di vista, è ancora troppo poco. Il maschio medio pare, ancora, non rendersi bene conto della gravità della situazione che si è venuta a creare a causa del lassismo e della connivenza concessi alle molteplici campagne vittimistiche femministe. 
Se le donne continuano a dire che gli uomini non sanno più assumersi le loro responsabilità, bisogna rispondere assumendosene sempre meno e cominciando ad essere sempre più individualisti, distaccati emotivamente e psicologicamente dal sesso femminile e soprattutto cessando ogni tipo di cavalleria nei loro confronti.
Bisogna essere lucidi e rendersi conto che la donna media moderna, in questo paese, non merita assolutamente nulla e che imbarcarsi in certi tipi di situazioni (figli, matrimonio, lunghe convivenze, ecc.) comporta, inevitabilmente, possibili problemi. Le femministe, tra le sterminate calunnie rivolte al sesso maschile, hanno sempre accusato (falsamente) gli uomini di vedere le donne esclusivamente come un oggetto sessuale ma, inevitabilmente, la situazione che hanno creato porterà realmente sempre più uomini a cercare la donna solo per puro appagamento sessuale (una botta e via senza ulteriori complicazioni).

Offline krool

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #11 il: Novembre 24, 2014, 18:59:39 pm »
Bisogna essere lucidi e rendersi conto che la donna media moderna, in questo paese, non merita assolutamente nulla e che imbarcarsi in certi tipi di situazioni (figli, matrimonio, lunghe convivenze, ecc.) comporta, inevitabilmente, possibili problemi.
Puoi essere cosciente del problema quanto vuoi, quando incontri una donna che a te sembra quella "giusta" inizi a fare cazzate su cazzate. Mi sono fatto l'idea che non c'è nulla da fare, il sale in zucca agli uomini (non tutti certo) arriva solo quando si è vecchi e magari con un divorzio alle spalle. Fatti un account femminile in un sito di incontri a caso e dai un'occhiata alla gravità della situazione, nonostante da anni sia perpetrato il male-bashing in ogni dove.

Alberto1986

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #12 il: Novembre 26, 2014, 02:07:55 am »
.... Fatti un account femminile in un sito di incontri a caso e dai un'occhiata alla gravità della situazione, nonostante da anni sia perpetrato il male-bashing in ogni dove.

Dipende cosa intenti per "siti di incontro". Non ho mica detto che uno deve fare voto di castità. Ho detto semplicemente che le donne in questo paese vanno trattare per quello che meritano e che, a mio avviso, gli uomini non devono più prendere nessun impegno che vada oltre alla semplice scopata (ed anche per quest'ultima ci vuole una certa cautela).
Che poi i maschi nostrani siano in larga parte una massa di poveri imbecilli donna-dipendenti, siamo più o meno tutti d'accordo. Ma ho fiducia nei danni sempre più gravi che farà il femminismo ad ognuno di loro.  :cool:

Offline Cad.

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #13 il: Novembre 26, 2014, 18:22:49 pm »
http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2014/11/25/news/ora-gli-abusi-sono-anche-economici-1.10378449

Citazione
Non più soltanto telefonate spaventose, agguati sotto casa, schiaffi, pugni e umiliazioni continue.La nuova arma degli uomini violenti, più sadica ancora di quelle finora utilizzate, è il ricatto economico. La dimostrazione che «senza di me non puoi stare, quindi accetta tutto o muori di fame».
In tempo di crisi, insomma, la violenza si aggiorna e, se possibile, si peggiora. Questo, almeno, è quanto emerge dai dati presentati dall'associazione Forum Donne Giuriste e dall'ordine degli avvocati di Reggio in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il quadro è quello uscito ieri dal tavolo interdisciplinare di contrasto alle violenze di genere riunito in Comune per fare il punto della situazione in città.
Da un po' di tempo a questa parte, infatti, oltre alle più classiche - ma non per questo giustificabili - minacce, pressioni psicologiche e botte, gli uomini violenti adottano misure terribili anche sul piano economico: intestano alle loro compagne mutui, case in affitto, ditte e quando queste "alzano troppo la testa" - ossia quando cercano di salvarsi e uscire dal tunnel di violenza in cui si sono ritrovate, magari chiedendo aiuto a qualcuno - le lasciano in tronco con tutti i debiti a carico.
Un modo come un altro per dimostrare che, da sole, le donne non sanno nemmeno arrivare alla fine del mese. «Siamo noi avvocati - ha spiegato Giovanna Fava, presidente dell'associazione Forum Donne Giuriste - a dover far presente alle nostre assistite che dietro la proposta di intestazione di un mutuo, per esempio, potrebbe non esserci una buona intenzione ma un terribile progetto di violenza».
E non è tutto. L'altro fronte su cui le donne sono spesso attaccate, in modo quanto mai subdolo, è quello dei figli. «Stando ai dati raccolti nei primi dieci mesi di quest'anno - ha affermato Raffaella Pellini, consigliere dell'ordine degli avvocati di Reggio - ciò che deve far riflettere è l'aumento delle richieste di gratuito patrocinio per recuperare coattivamente l'assegno di mantenimento».
Al 7 di novembre, 20 sono state le richieste di mantenimento per figli minorenni, 19 per i figli nati fuori dal matrimonio con affidamento incluso. «Questa forma di violenza - prosegue Pellini - è legata al potere economico: se la donna decide di separarsi l'uomo non l'aiuta con i figli e non le dà il mantenimento. È uno strumento terribile per tenerla legata a sé, per dimostrarle che non sa essere indipendente».
«L'altro dato allarmante - ha aggiunto Giovanni Fava - è che delle 23 domande presentate nel 2013 per ottenere ordini di protezione, 21 sono state avanzate da donne e 2 da uomini. Il dato può far sorridere, invece è molto grave: dimostra qual è la nuova strategia del violento, ovvero denunciare per primo e mettere in discussione la validità dello strumento che potrebbe salvare la donna. Senza considerare la voce, ormai purtroppo molto diffusa, che le donne stiano approfittando della situazione e che le loro denunce siano quasi sempre strumentali».
------ ------ ------

Il fatto che vi siano stati 2 uomini a richiedere un ordine di protezione è molto grave, gli uomini che lo hanno chiesto non sono vittime, anzi è la nuova strategia del violento.

Gli uomini sono tutti violenti per il fatto di essere uomini, se poi dovessero sostenere di essere loro stessi vittime di violenza mentono! E' un modo per coprire la loro violenza!

(La legge a tutela della propria incolumità non sia mai detto venga applicata allo stesso modo anche per gli uomini).

Spero che fra 50 anni sui libri di storia venga scritta la verità su questo sciagurato periodo.
« Ultima modifica: Novembre 26, 2014, 22:03:53 pm da -Alberto86- »

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Re:Calunnie e falsi dati sul "femminicidio" 2014
« Risposta #14 il: Novembre 26, 2014, 19:17:23 pm »
su Bollettino di Guerra http://bollettino-di-guerra.noblogs.org/ al momento la numerazione dei femminicidi è a 40

ora:
è evidente che di ciascuno di quegli omicidi di donne si può discutere (ad esempio la prostituta ammazzata è ammazzata in quanto donna? c'è un qualche uomo che ne approva l'omicidio? è credibile che un qualunque uomo estraneo agli interessi che l'hanno fatta ammazzare, se ne avesse avuto la possibilità, non avrebbe fatto di tutto per salvarla?)
è evidente che nessuno di noi si sente colpevole in quanto uomo per nessuno di quei 40 femminicidi

epperò:
credo che dovremmo al contrario valorizzare con forza il fatto che l'unico conteggio minimamente serio parla di 40 e non 170 femminicidi
il punto non è il numero, la cosa non è meno grave perchè sono 40 e non 170
ma se si comincia a fare una ricerca seria, a parlare di casi concreti, forse si spacca questa cultura demenziale che vorrebbe colpevolizzare il maschio in quanto maschio a prescindere
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati