Secondo voi, a cosa è dovuto il fenomeno degli "uomini in sciopero" da donne?

[Vicus]

Sarebbe interessante conoscere il parere delle donne presenti.

[Rita]

Ho votato la prima anche se, secondo me, non è esauriente.
Le leggi sul divorzio e la malagiustizia sono soltanto la conseguenza e non la causa.
Conseguenza dell'ambiente.
Una parità monca (io rinuncio agli onori ma non posso rinunciare agli oneri) ovviamente causa un ritiro del maschile.
Se si assume che la passività sia il principio femminile e l'attività il principio maschile, si deve constatare che il femminismo/le rivoluzioni sessuali/etc. non hanno modificato alla radice il principio femminile passivo. La femminilità ha continuato a restare passiva, la sessualità femminile ricevente ed in attesa, l'iniziativa e il rischio hanno continuato ad essere preponderanza maschile.
Di fronte a questo il principio maschile attivo, non può che ritirarsi. Le proteste (lo vedete da voi) non hanno avuto grande eco o riscontro sociale. L'uomo non può contare sull'aiuto della società, questa società a cui si è sempre rivolta e a cui continua a rivolgersi il femminismo perché gli "risolva i problemi", diminuisca la precarietà alle donne, dia alle donne opportunità e quant'altro (e trovarsele da sole no?) non ascolta gli uomini quando chiedono. Quindi l'unica cosa che possono fare gli uomini è smettere di risolvere i problemi, fregarsene della società e pensare individualmente.
E' un processo automatico e forse in buona parte inconscio.

[GIUSTIZIALISTA]

Ho votato la prima anche se, secondo me, non è esauriente.
Le leggi sul divorzio e la malagiustizia sono soltanto la conseguenza e non la causa.
Conseguenza dell'ambiente.
Una parità monca (io rinuncio agli onori ma non posso rinunciare agli oneri) ovviamente causa un ritiro del maschile.
Se si assume che la passività sia il principio femminile e l'attività il principio maschile, si deve constatare che il femminismo/le rivoluzioni sessuali/etc. non hanno modificato alla radice il principio femminile passivo. La femminilità ha continuato a restare passiva, la sessualità femminile ricevente ed in attesa, l'iniziativa e il rischio hanno continuato ad essere preponderanza maschile.
Di fronte a questo il principio maschile attivo, non può che ritirarsi. Le proteste (lo vedete da voi) non hanno avuto grande eco o riscontro sociale. L'uomo non può contare sull'aiuto della società, questa società a cui si è sempre rivolta e a cui continua a rivolgersi il femminismo perché gli "risolva i problemi", diminuisca la precarietà alle donne, dia alle donne opportunità e quant'altro (e trovarsele da sole no?) non ascolta gli uomini quando chiedono. Quindi l'unica cosa che possono fare gli uomini è smettere di risolvere i problemi, fregarsene della società e pensare individualmente.
E' un processo automatico e forse in buona parte inconscio.

Ottima analisi.

[krool]

Un po' tutte e tre, unite all'individualismo imperante che è trasversale fra uomini e donne.

[Massimo]

Rita ha parlato per tutti. Ed essendo donna e non potendo avere torto in quanto donna, ha ragione. Ah, ah.ah, ah......

[gabriel]

dipende se per impegnarsi si intende anche sposarsi,
in quel caso direi la 1,
però l'ho interpretato come impegnarsi=relazione monogama stabile
in quel caso risponderei la 2
perchè ci sono molte donne che chiedono troppo
(soprattutto se non sono innamorate)

[Lucia]

io non vedo nessun fenomeno degli "uomini in scioppero da donne".

Ti riferisci al crollo dei matrimoni?

Agli uomini non le è mai piaciuto sposarsi, solo che il patriarchato li obbligava (padri, parenti di lei), poi una volta sposati sempre si lamentavano dalla moglie. Potrei citarti tanti romanzi anche ottocenteschi  dove l'uomo si vanta di non voler mai sposarsi.

Oggi non li obbliga nessuno.

Ho votato 3.

[Vicus]

Ho votato la prima anche se, secondo me, non è esauriente.
Le leggi sul divorzio e la malagiustizia sono soltanto la conseguenza e non la causa.
Conseguenza dell'ambiente.
Una parità monca (io rinuncio agli onori ma non posso rinunciare agli oneri) ovviamente causa un ritiro del maschile.
Se si assume che la passività sia il principio femminile e l'attività il principio maschile, si deve constatare che il femminismo/le rivoluzioni sessuali/etc. non hanno modificato alla radice il principio femminile passivo. La femminilità ha continuato a restare passiva, la sessualità femminile ricevente ed in attesa, l'iniziativa e il rischio hanno continuato ad essere preponderanza maschile.
Di fronte a questo il principio maschile attivo, non può che ritirarsi. Le proteste (lo vedete da voi) non hanno avuto grande eco o riscontro sociale. L'uomo non può contare sull'aiuto della società, questa società a cui si è sempre rivolta e a cui continua a rivolgersi il femminismo perché gli "risolva i problemi", diminuisca la precarietà alle donne, dia alle donne opportunità e quant'altro (e trovarsele da sole no?) non ascolta gli uomini quando chiedono. Quindi l'unica cosa che possono fare gli uomini è smettere di risolvere i problemi, fregarsene della società e pensare individualmente.
E' un processo automatico e forse in buona parte inconscio.

E’ vero, la società svaluta il ruolo maschile. Ma penso che ciò si concretizzi nel modo più evidente nell’atteggiamento femminile. Quando stanno con una donna, gli uomini prendono (o non prendono) una decisione innanzitutto in base alla persona che hanno davanti. Si rendono conto, più o meno consciamente, di come sarebbe il rapporto e la vita quotidiana con lei, e della facilità con cui un giorno potrebbe metterli nei guai.
C’è anche da dire che lo “sciopero” non si riferisce solo al matrimonio, ma anche ad avere storie con donne poco coinvolgenti sentimentalmente, se non altro perché hanno quasi sempre un’aura di opportunismo.
Per questo ho votato la seconda risposta, anche se la prima è la ragione più importante.

[Alberto1986]

Purtroppo in occidente non esiste, ancora, un qualcosa che si possa definire "sciopero maschile dalle donne".

A mio avviso se ne potrà parlare, quando e se la maggioranza del sesso maschile deciderà di avere con le donne (alcune donne) solo un mero rapporto di interesse sessuale, senza nessun altro tipo di ulteriore e problematico impegno (matrimonio, figli, convivenza, fidanzamento, ecc.).

Ecco perchè, in questo paese, un'eventuale regolamentazione della prostituzione sarebbe un duro colpo per le viziatelle complessate femministe italiane (e loro lo sanno più che bene).