Concordo con te che Berlusconi e' l'unico politico che ha il coraggio ( e la forza ) di affrontare la casta dei magistrati. Solo che non voglio dare una coloritura politica a un problema che e' dello stato. tu hai inquadrato il problema partendo dai fatti, ma molti subito ti danno del Berluscones, come se io, te o chiunque critica gli obbrobri dei magistrati, andasse a cena col Berlusca. berlusconi che ovviamente 'e il male supremo: paragonato a Mussolini, fautore di una dittatura, come se non fosse stato gia 3 volte avvicendato al governo e , sopratutto, non avesse ormai 73 anni. E quando la instaurerebbe la dittatura ? A 100 anni ?
Lasciamo perdere poi le scemenze sul programma della P2, che quasi nessuno va a leggersi, altro che regime autoritario.
Sono semmai gli altri politici, che sotto schiaffo dei magistrati , rigano dritto. perche' parliamoci ben chiaro : se si vuole incriminare qualcuno, col guazzabuglio legislativo italiano, in motivo lo trovi sempre.
Tornando a bomba, il punto centrale che hai evidenziato e' una vera vergogna : il genitore collocatario ( o prevalente).
Se l'affido e' condiviso, non ci puo' essere preevalenza. Se c'e' prevalenza, non c'e' condivisione
ma da una cricca che ha vanificato un referendum ci si puo' asoettare questo e di peggio.
Il problema grave , ben taciuto anche dai politici, e' che i magistrati, componenti di un ordine professionale, NON ELETTI dal popolo,
legiferano DI FATTO, stravolgendo il significato delle leggi e introducendo concetti assenti nelle leggi stesse.Essi si sono impadroniti della prerogativa del potere legislativo, a cui e' demandata la facolta' di legiferare. I magistrati non solo applicano ma creano le norme, ben al di la di una pur ampia INTERPRETAZIONE. Giova ricordare che l'interpretazione di una legge, di un principio, ecc, NON puo' alterare il significato della norma. E se condiviso significa parita', prevalenza NON puo' significare parita'.
Aggiungiamo l'infiltrazione dei magistrati nei ministeri e la prevalenza dei laureati in legge nel Parlamento, ed abbiamo il quadro del disastro italiano