Ti ringrazio per tutto il materiale postato , mi piace studiare bene le questioni a cui tengo ed ogni apporto è sempre ben accetto , mi sembra poi che si sia una spinta dietro le quinte a dipingere le cose in un' certo modo e penso partano da livelli di potere non naif .
Quello che si vuole far credere - anche attraverso il cinema, la TV, i giochi, ecc. - è che le donne possono essere all' altezza degli uomini pure nelle arti marziali e nelle discipline da combattimento in genere. Anzi, "meglio" dei suddetti... Il bello, è che soprattutto in America, a portare avanti certe puttanate sono degli
uomini, Dana White in primis. *
Altro particolare da evidenziare: nel confronto con un uomo, una donna non ha nulla da perdere, perché se viene sconfitta nessuno(a) si sogna di denigrarla e deriderla, se vince è "beatificata" per aver battutto un uomo.
Viceversa, un uomo ha tutto da perdere.
Il motivo ? Se vince diranno che ha solo battutto una donna - e qualcuno lo accuserà pure di essere un vigliacco - se perde sarà deriso da maschi e femmine.
E ancora: per un maschio, il naturale avversario è un altro maschio, non la femmina.
Il trovarsi di fronte un' esponente del sesso opposto lo imbarazza e non lo fa esprimere al massimo (specie se il maschio in questione è molto giovane), a meno che il suddetto non abbia avuto un maestro "vecchio stampo" (merce rarissima e in via di estinzione, oramai) e conseguenzialmente possegga un certo grado di consapevolezza.
Invece, per le femmine l' obiettivo primario non è l' altra femmina, ma il maschio.
Quello è il loro "parametro di riferimento".
Il tutto, sommato ai complessi di inferiorità e al fatto di non aver nulla da perdere, le rende molto più competitive quando si allenano o scontrano con un uomo.
Gli uomini, di norma, competitivi in quel modo lo sono solo contro altri uomini.
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Pensa che nella classifica "pound for pound" dell' UFC, Ronda Rousey è classificata... settima.
Un delirio.