Attento, Alberto68, che si era già nel 1969 e stava iniziando la campagna femminista: e con essa il tentativo di criminalizzazione
dell'azione di Montanelli da parte della (già) indottrinata e misandrica Elvira Banotti. Basta starla a sentire: il suo, più che un
intervento, sembra un'incriminazione e più che una serie di domande, sta imbastendo un processo (del quale peraltro il bravo
Montanelli si accorge subito). La criminalizzazione a priori senza contestualizzare e senza storicizzare è tipico del femminismo.
La scimunita avrebbe dovuto sapere (essendo etiope) che se un bianco (con il carisma peraltro del vincitore) avesse rifiutatto
l'offerta della ragazzina fattogli dal padre, avrebbe offeso a morte il donante e la sua famiglia perchè era come se avesse voluto
rifiutare la loro amicizia. Ma questo alla Banotta non interessava nè poteva interessare. Gli interessava inchiodare Montanelli
all'accusa (e al marchio) di "porco".