Autore Topic: Serbille Serpente: in nomen omen  (Letto 3691 volte)

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Offline Angelo

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Serbille Serpente: in nomen omen
« il: Ottobre 10, 2012, 21:42:44 pm »
Pur avendo amicizie di diversi generi è bene cominciare a conoscere anche le altre amiche di Fs...

Parto da Serbilla Serpente, e comincio riportanto le sue perle di "saggezza" femministarda...


A voi lettori, il compito di valutare in silenzio o commentando (naturalmente il soggetto in questione è donna e femminista e non verrà a controbattere, ma io la metto tra i FEMMINISTI, tanto per le femministe è uguale, o mi sbaglio?  :lol: )


Citazione Serbilla Serpente - Femminismo  a Sud




In realtà la condanna per ‘lo sguardo molesto’ (inteso come uno che ti passa vicino ti guarda e tu lo denunci) non esiste, perché sono i giornali che titolano ad effetto (per non dire ‘che titolano stronzate’).
E quindi abbiamo, per esempio, un paio di articoli di questo tipo:
Titolo “Sguardo molesto: uomo denunciato dalla polizia ”
Testo “P.N., quarantaquattrenne residente a Fara in Sabina, è stato denunciato in stato di libertà dalla polizia di Passo Corese per il reato di molestia o disturbo alle persone. Lo scorso maggio una giovane lo aveva denunciato perché da alcuni mesi l’uomo la seguiva, fissandola insistentemente e a lungo.
Una situazione questa che si è protratta nel tempo e che ha creato non poco imbarazzo alla donna, costringendola, per disperazione, a sporgere la denuncia. Gli accertamenti degli agenti di hanno portato all’identificazione dell’uomo e ed a raccogliere indizi di responsabilità nei suoi confronti.” fonte: http://www.ilgiornaledirieti.it/leggi_articolo_f1.asp?id_news=9996

e
Titolo: “Sguardo molesto sul treno: 10 giorni di carcere e una multa”
Testo: “Secondo l’accusa e quanto raccontato dalla donna, il giorno prima il trentenne si era seduto vicino a lei, dopo averle fatto spostare il cappotto. Un po’ troppo vicino. E il giorno dopo, ancora, l’aveva guardata a lungo durante il tragitto. Pur non essendoci stati tentativi di corteggiamento o molestie, la donna, infastidita, si è rivolta alla polizia ferroviaria.” Fonte: http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=9830&titolo=Sguardo%20molesto%20sul%20treno%2010%20giorni%20di%20carcere%20e%20una%20multa

Quindi, in entrambi i casi, non è che lei stava lì quello è passato l’ha guardata e ‘l’ipersensibile di turno’ l’ha denunciato. In generale, fissare qualcuno, è molesto anche tra uomini, non solo uomo>donna.
Non si può ridurre a ‘isteria’ (parola che sto usando io) qualcosa che invece esiste, è più difficile da spiegare, ma non per questo non rappresenta una molestia. Nessuna donna denuncia per numero 1 sguardo libidinoso o no.
ottobre 10, 2012, 6:43 pm


Serbilla Serpente says   

Così è comune l’esperienza di donne che fanno sesso per sfinimeto, perchè altrimenti a casa non ci tornano, oppure da una stanza non escono, oppure x non possono farlo, perché il pignisteo continua senza sosta e un con un calcio sei tu che passi dalla famosa ‘parte del torto’, oppure non sai nemmeno che lo puoi dare un calcio. Quindi non si tratta di attribuire a tutti gli uomini un animo da stupratore, ma di riconoscere che stai subendo un abuso e che un no è sempre un no e un si per essere libera, effettivamente, non è proprio ‘consenso’. Perchè la violenza, l’abuso e le torture non sono solo quelle che ti lasciano i lividi addosso, e questo anche gli uomini lo sanno bene, che più spesso vengono torturati in assenza di lividi evidenti.

***********************************************************************************

Potete apprezzarla anche qui, la Serbilla...

http://natafemmina.blogspot.it/


« Ultima modifica: Ottobre 11, 2012, 09:32:53 am da COSMOS1 »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Amic@* di Fs
« Risposta #1 il: Ottobre 10, 2012, 22:28:54 pm »
http://natafemmina.blogspot.it/2010/09/volgari-attaccabrighe.html

 Volgari attaccabrighe
Sul modo in cui in certi forum trattano argomenti delicati come la vita e la morte di una quattordicenne, un post di Femminismo a sud.

Semplicemente queste persone non provano nè empatia nè solidarietà con le vittime, sono incapaci di emozionarsi, di provare compassione, sono anaffettivi e infantili, di quell'infantilismo che ti fa credere d'essere il centro dell'universo e di poter calpestare i diritti e la vita e la morte delle altre persone.
Egoisti, egocentrici e violenti, alcuni sono sociopatici, se leggi bene in molti di quesi forum si coagulano personalità squilibrate, alcuni invece non hanno nemmeno "la scusante" dello squilibrio, sono solo stupidi, che sanno di provocare, lo fanno con l'intento di creare ansia, scalpore, chissà che caos.
Anche la tanto sbandierata solidarietà con i padri e gli altri uomini, non è reale, perchè sono concentrati solo ed unicamente sul loro piccolo ombelico, sui loro piccoli interessi.
I padri sono tanti, quanti sono gli uomini che hanno figli e che li amano e se ne prendono cura, che sono tutti diversi e di certo non si riconoscono nella rabbia di uno solo che pesta i piedi per terra e cerca vendetta.
Dell'umanità se ne fregano, quello che fanno è schierarsi e scalpitare con allo stadio, perchè hanno bisogno di un nemico e poichè hanno individuato nelle donne quel nemico, specialmente nelle femministe, che altro non sono che donne come le altre solo più attente ai fenomeni socio culturali ed economici, non riuscendo a ridurle a loro stessi, a farne lo strumento del loro piacere, in senso ampio e non solo sessuale, attaccano briga. Perchè non si può parlare d'altro che di attaccabrighe, sono mica filosofi o sociologi!
Ovviamente in tutto questo si sentono anche dei paladini della verità, non si sà quale verità, perchè mentono sapendo di mentire, altri mentono imboccati da quelli più furbetti.
Offendono perchè non hanno altri strumenti di relazione con il mondo che l'offesa.
Non vanno oscurati, anzi vanno pubblicizzati, perchè le persone interessate possano raggiungerli e trattarli con le dovute maniere e anche con i mezzi legali giusti.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline COSMOS1

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #2 il: Ottobre 11, 2012, 09:50:11 am »
1 mi sono permesso di modificare il titolo del post perchè non vedo ragioni per infangare caio citando tizio. È un metodo che recentemente va di moda: sei andato a cena con un mafioso? sei un mafioso! Scusate ma finchè una legge non metterà nero su bianco che frequentare che commette reati è un reato in sè, questo metodo è diffamatorio.

2 la Serbilla ha molti meno neuroni delle nostre amiche a sud. Loro hanno messo in discussione i loro stereotipi, lei proprio no. Tanto per dire, cita quel soggetto con poche idee molto confuse che è Carlo Flamigni:

Citazione
Come dice il Ginecologo e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica Carlo Flamigni,      in un’intervista “non si può costringere un medico a praticare aborti (se il suo credo non lo permette), ma costringerlo a cambiare mestiere sì

cioè, famme capì: se io produco zappe e qualcuno usa le zappe per ammazzare la gente, devo forse smettere di produrre zappe? non è sufficiente che io dichiari pubblicamente che le zappe servono ad altri fini e che io mi rifiuto di usarle a fini omicidi? Come se l'unica possibile attività di un ginecologo fosse l'aborto!

Poi la nostra pauicineuronica nella home page del suo cacca-blog riporta questo manifesto, chiaramente falso:



Non c'è dubbio signorina deficente: un uovo non è un pollo, una ghianda non è un albero, un baco da seta non è un vestito, uno spermatozoo che incontra un ovulo non è una persona. Embè? c'è qualche pro-life che sostiene una cazzata del genere?

I pro-life sostengono che l'ovulo fecondato è un essere umano, cara scemetta.
Quindi anzitutto lo spermatozoo è già entrato nell'ovulo e l'ovulo ha già iniziato a replicarsi.
Poi nessuno discute di persona, o perlomeno non in termini rigorosi, perchè in ambito scientifico è difficile dire cosa sia una persona. Un essere umano invece è una definizione molto molto molto semplice. Non è un concetto difficile, ad averci due neuroni attivi. E quell'ovulo fecondato è un essere umano unico e irripetibile: in tutta la storia della nostra specie non c'è mai stato nè mai ci sarà un altro essere umano con le stesse carateristiche, alcune attuali, altre potenziali. Come ogni altro essere umano, miss Serpente.Quindi l'eliminazione di quell'ovulo fecondato impedisce a quell'essere umano di manifestare le sue uniche e irripetibili qualità: il colore dei suoi occhi, il suo modo di ridere, le sue malinconie, i suoi sogni. Occhi, risate, malinconie, sogni suoi, irripetibili, irriproducibili, unici. SUOI di LUI!
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Offline Warlordmaniac

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #3 il: Ottobre 11, 2012, 11:49:30 am »
Sapete che cosa ho trovato di interessante in quel blog? Il Live Traffic Feed. Riescono a vedere da dove vengono i visitatori. Tu Cosmos puoi vederli in questo forum?

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #4 il: Ottobre 11, 2012, 11:56:05 am »
Sapete che cosa ho trovato di interessante in quel blog? Il Live Traffic Feed. Riescono a vedere da dove vengono i visitatori. Tu Cosmos puoi vederli in questo forum?


cosa vuoi sapere? area di provenienza, siti visitati in precedenza, motori di ricerca, altri nicks utilizzati, sesso, gusti gastronomici?

tutto e di + ;)
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Offline skorpion72

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #5 il: Ottobre 11, 2012, 19:46:54 pm »
Loro hanno messo in discussione i loro stereotipi

Ne sei sicuro? Leggi cosa ha scritto una certa fasse

Una certa Diana ha scritto
Citazione
@Gasparrini
Nascere sessisti è semplicemente quello che succede a qualunque uomo occidentale, dato che viene al mondo in una società culturalmente sessista…


sì, nel senso che c’è un forte pregiudizio antimaschile, certo.
Specialmente se vieni al mondo in un paese scandinavo, dove ogni singolo attributo maschile è stato smaschilizzato, tranne uno.
E pure io, che sono italiana e ho passato la cinquantina, non vedo un maschio patriarcale, ma che dico, paterno, ma che dico, assertivo, ma che dico, unmaschio da almeno tre generazioni. Le mie nipoti – tra i 15 e i 25 – pagherebbero oro a trovàllo!

compagni, compagne, il percorso di liberazione…, l’autocoscienza del penitente medievale…
Oddio, è ‘n incubo! Siamo tornati indietro di quarant’anni!

P.S. Il turbamento della compagna in canotta io lo chiamerei “attrazione” fisica, più che “paura del patriarcato violento” – a occhio e croce….

E questo è quello che ha risposto
Citazione
diana non credo che lorenzo stia parlando di questo. il pregiudizio “antimaschile” sicuramente non è il suo. o quantomeno prima di affermarlo bisogna che ci capiamo su cos’è il sessismo.

io direi che lorenzo ha assolutamente ragione http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/10/10/cose-il-sessismo-cose-lantisessismo/

e poi, scusami, ma questa storia del maschio smaschilizzato e delle nipoti che ne cercano uno (di maschio patriarcale, assertivo eccetera) a pagare oro non si può proprio sentire. cos’è un maschio smaschilizzato? davvero siamo ancora alla fase in cui un maschio deve essere maschilizzato?
e se ci fossero uomini che di quella maschilizzazione se ne fregassero? se invece volessero solo essere persone? se non andassero al traino degli stereotipi sessisti che i maschi li vogliono maschi e le femmine le voglio femmine? tutti come ai bei vecchi tempi di una volta?


e quello di Lorenzo è il percorso di una persona antisessista che in tanti qui tra i commenti, alcuni per forza di cose cancellati si sono permessi di deridere.
e la derisione per una persona in base al genere, alle caratteristiche mostrate, al fatto che non resta fedele al ruolo di maschio/maschilizzato così come comandato si chiama sessismo. il ruolo che qui qualcuno ha comandato per Lorenzo è quello del maschio che deve restare maschio pena la derisione, lo sfottò, e perfino illazioni offensive e abbastanza sciocche devo dire.
Lorenzo ha parlato di una cosa che riguarda se stesso, un suo pezzo di storia, una sua esperienza che ha tutto il diritto di raccontare. e ha diritto a potersi esprimere senza diventare oggetto di sfottò.

ma in generale, lo dico a tutti che apertura alla discussione va benissimo. ma sempre nel RISPETTO della DIFFERENZA. lo stesso rispetto che noi abbiamo per altre posizioni anche quando non le condividiamo affatto.

per discutere credo che il rispetto per la diversità altrui sia sempre fondamentale.

lorenzo fa bene quello che fa. e per fortuna che lo fa.

A parte la stronzata sul "rispetto della diversità altrui" (loro rispettano chi non la pensa come loro tanto quanto io sono il Papa), ma avete letto in questo commento, e in altri, le sviolinate al Gasparrini (che ce l'abbia fatta finalmente a rimorchiare?  :wub:)
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

Offline COSMOS1

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #6 il: Ottobre 12, 2012, 09:53:06 am »
skorpion mettere in discussione non vuol dire arrivare ad una conclusione quale che sia
loro ne stanno discutendo, tutto sommato il post di Diana non l'hanno censurato nè ignorato
il che non significa che giungeranno a conclusioni razionali e condivisibili. Io non ci giurerei, anzi. Tutto congiura contro!
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Offline Angelo

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #7 il: Aprile 13, 2015, 23:31:17 pm »
Chissà chi era tra le manifestanti la "Serbilla Serpente"...
In questo articolo l'amica e autrice di diversi articoli su FaS, tale "Serbilla Serpente", si vanta delle prodezze commesse ai danni delle sentinelle in piedi...

"Serpente", queste "prodezze" non è bene metterle sul web... E soprattutto, prima di accusare gli altri, ricordati che ci sono i video di ciò che avete fatto... Avete buttato preservativi pieni d'acqua, avete offeso, minacciato e poi fate finta di fare "i santarelli"...

Questo è il video, è meglio dell'immagine fissa. Chissà se eri in prima fila, cara Serpente...  :shifty:
Mi raccomando Serpente, non venire qui come fanno le tue amichette. Leggi, fatti il fegato amaro e resta nell'ignoranza.

video --> --> non si buttano le uova addosso alle persone... Eh!

--> un altro video...

 

http://intersezioni.noblogs.org/antispecismo/sentinelle-for-dummies/

Domenica mattina, come molte altre persone, ho contestato la manifestazione delle Sentinelle in piedi, presenti in varie piazze delle città italiane. Ero con le compagne e i compagni mentre una dozzina di persone, dall’altra parte di uno schieramento a quadrilatero di poliziotti in tenuta antisommossa, se ne stava in piedi, in silenzio con un libro aperto, alcuni lo tenevano al contrario, a vegliare nel nome della “morale”.
Questa che segue è una guida alle Sentinelle, per chi avesse qualche dubbio su di loro.

Le Sentinelle in piedi si ispirano apertamente ai Veilleurs Debout francesi, in italiano Vigilanti in piedi, un movimento contrario ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, e di quel movimento copiano modalità e finalità, oltre che definizioni. Si definiscono infatti “una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”, dicono “vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna”, cito dal loro sito, si dichiarano apartitici e aconfessionali.
Riporto le loro parole perché le parole sono importanti. Ma partiamo da uno degli elementi finali. Secondo questo articolo

Il 25 ottobre 2013 il marchio “Sentinelle in Piedi®” è stato depositato presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi dal sig. Rivadossi Emanuele, che ha eletto domicilio presso la società Jacobacci & Partners S.p.A. di Torino. Presso quello studio di consulenza presta opera in qualità di “partner” Massimo Introvigne, reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica.

La notizia viene confermata anche dal sito riscossacristiana.it e dunque, nonostante a parole si definiscano aconfessionali, nei fatti quello delle sentinelle è un movimento esclusivamente cattolico (Alleanza cattolica è questo) e, dalla fine di ottobre, è anche un marchio registrato, un brand.
Che le Sentinelle abbiano saputo utilizzare i media a loro vantaggio, come fanno normalmente i marchi commerciali, ce ne siamo accort@ tutt@. Il mercato al quale si rivolgono sono i conservatori più retrivi e i sessuofobi più spaventati.

Lo stesso articolo riporta anche i tentativi di appropiazione da parte di Forza Nuova, che ha formato un proprio gruppo di sentinelle, ed è presente con i suoi esponenti a tutte le manifestazioni di “veglia”. Benché vi sia all’interno del movimento cattolico una parte che cerca di respingere i neofascisti.

Come riporta questo articolo

[Vi sono state delle] critiche per impedito ai loro militanti di partecipare con libri come “Omofollia” (che definiscono «appositamente redatto con carattere divulgativo al fine di contribuire alla buona battaglia contro l’ideologia omosessualista») o la rivista “Ordine Futuro”, parlando di «una vera e propria censura, volta ad impedire la visibilità di Forza Nuova all’interno dell’iniziativa».

Possiamo così affermare che quello delle sentinelle è un brand, una marca commerciale, che sa sfruttare al meglio i mezzi di comunicazione; che fa riferimento alla religione cattolica e si trova nell’area di interesse della destra neofascista.
La presenza di alcuni musulmani durante le “veglie”, così come di sedicenti di sinistra, è spiegabile con la comunanza di intenti, intenti che andremo ora a considerare.

La parola sentinella è importante, perché “sentinella” appartiene al lessico militare e posiziona queste persone e le loro intenzioni all’interno di un campo semantico preciso, quello della guerra. Sentinella infatti significa “Soldato armato posto di guardia a luoghi, mezzi, persone”. Autonominatesi o nominate da chi le ha create, soldati e soldatesse, armati di silenzio, vegliano per una guerra, una guerra contro chi? a loro dire contro chi “cerca di distruggere l’uomo e la civiltà”, intendendo con queste parole un’idea precisa di uomo e di civiltà, concidenti con una morale cattolica e neofascista.

Dicono che sono lì “per tutelare la libertà di espressione”. Ma la libertà di espressione è già tutelata nel nostro ordinamento, si ferma solo davanti a fatti ritenuti comunemente pericolosi o ingiuriosi.
Sostengono di essere “a difesa della libertà di espressione messa in discussione dal ddl Scalfarotto”.

Scopriamo cosa dice la proposta di legge Scalfarotto

La proposta di legge Scalfarotto riguarda l’omofobia e la transfobia. Vado a leggere il testo base della proposta e ci trovo, in prima battuta, i concetti di orientamento sessuale e identità di genere, così come sono definiti anche dai manuali di psichiatria, nulla di nuovo.
All’articolo tre si parla di estendere le norme che tutelano le persone da qualsiasi atto discriminatorio, basato sulla nazionalità, l’etnia e la razza, ossia la Legge Reale Mancino del 13 ottobre 1975, n. 654, a qualsiasi atto basato sull’identità di genere e l’orientamento sessuale. Collegandosi, di fatto, a un concetto già presente nella nostra Costituzione all’articolo 3 che tratta dell’uguaglianza di tutti i cittadini.
A questo punto bisogna leggere la legge Reale Mancino, in vigore dal ’75, e le sue estensioni, per cercare di capire dove si minacci impunemente la libertà di espressione delle persone, perché se B estende A, allora bisogna guardare dove è guasta A. In realtà questa legge, come si legge all’articolo 3 della stessa, punisce

chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorita'
o sull'odio razziale

e

chi incita in qualsiasi modo alla discriminazione, o incita a
commettere  o  commette  atti  di  violenza  o  di  provocazione alla
violenza,  nei confronti di persone perche' appartenenti ad un gruppo
nazionale, etnico o razziale.
  E'  vietata  ogni  organizzazione  o associazione avente tra i suoi
scopi  di  incitare  all'odio  o  alla  discriminazione razziale.


Quindi, a meno che non si consideri “libertà di espressione” discriminare le persone per il colore della loro pelle o la nazionalità o l’etnia, oppure costituire un’organizzazione che abbia tra i suoi scopi quello di incitare alla violenza contro persone di etnia o nazionalità o razza diversa dalla propria – ad esempio il Ku Klux Klan – e quindi, per estensione con la proposta di legge Scalfarotto, che inciti alla violenza contro una persona che abbia un’identità di genere o un orientamento sessuale diverso dal proprio; a meno che non si ritenga “libertà di espressione” diffondere idee fondate sulla superiorità e sull’odio di genere, non si capisce in quale modo si limiti la libertà di espressione delle persone (che nel nostro ordinamento non coincide affatto con la libertà di ingiuria) o si cerchi di “distruggere l’uomo e la civiltà” in senso universale.

Ovviamente di ogni cosa si può fare un uso strumentale, come l’uso strumentale che l’etnia maggioritaria può eventualmente fare di una legge contro la discriminazione etnica e razziale nei confronti di una minoranza. Per fare un esempio, l’uso che gli xenofobi fanno del concetto di discriminazione di fronte alle lecite richieste di uguaglianza sociale da parte delle minoranze etniche, e la conseguente accusa di “razzismo al contrario”, pratica e concetto completamente scollegato dalla realtà, come abbiamo imparato anche da questo scritto,  accusa mossa a chiunque faccia richiesta di giustizia sociale. Ogni cosa può essere strumentalizzata, sta alla giurisprudenza correggere le strumentalizzazioni di una legge e alla società civile contenere le spinte manipolatorie.

D’altra parte, quella stessa legge, ha avuto diverse estensioni e nella versione del 25 giugno del 1993 essa tutela anche dalle discriminazioni su base religiosa. Ossia all’articolo 3 la stessa dice

E'  vietata  ogni  organizzazione,  associazione,  movimento  o
gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o
alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi.

Non posso, dunque, incitare all’odio contro i cattolici o i musulmani o gli ebrei o qualsiasi credente di qualsiasi religione, perché questo significherebbe mettere in perico la vita delle persone per quelle che sono le loro legittime credenze. Si configurerebbe un reato grave.

Attenzione però, incitare all’odio non significa dire che una determinata organizzazione religiosa evade le tasse, se questo è dimostrabile. Se una tale dichiarazione non è dimostrabile si potrebbe configurare un reato di diffamazione. Appunto la legge tutelerebbe quella istituzione religiosa e le persone che ne fanno parte.

Un uso strumentale del concetto espresso da questa legge è il richiamo alla cattofobia ogni volta che si considera un insegnamento della catechesi niente affatto universale. Un esempio banale, possiamo dire che l’astinenza sessuale rappresenta un valore per la religione cattolica, ma non lo è affatto per tutte le persone. Quindi non si può riscontrare un attacco al cattolicesimo nell’educazione a una sessualità consapevole, la quale non esclude l’astinenza come libera scelta.

Non bisogna dimenticare che l’odio razziale e l’odio religioso, come quello di genere e di classe, sono dei veri e propri ostacoli all’accesso delle persone alle risorse economiche e sociali, come la scuola e il lavoro. Discriminare qualcuno non significa solo non accettare che un nero, un ebreo, un rom, una persona di ceto sociale basso o una donna svolgano un determinato mestiere, ma anche continuare a sostenere, attraverso le strutture socio culturali, la loro inferiorità intrinseca, cioè la loro inferiorità dovuta alla loro natura (i neri sono ritardati perché a loro manca un gene, le donne non ragionano correttamente a causa del ciclo). E questo vale anche per le persone che hanno un orientamento sessuale non corrispondente a quello eterosessuale, ossia le persone omosessuali e bisessuali (esistono anche le persone asessuali), così come chi ha un’identità di genere che non corrisponde a quella comunemente definita come cisgender (qui, qui), ossia una persona che non riconosce come proprio il ruolo di genere che gli o le è stato attribuito alla nascita, cioé le persone transessuali.

Consideriamo a questo punto gli altri due elementi che le Sentinelle in piedi dicono di difendere, quelli mutuati direttamente dai Vigilanti francesi, il matrimonio e  la famiglia naturale.
Mi è capitato di sentir dire in uno dei video che riprendono le dichiarazioni delle Sentinelle, che la famiglia naturale è quella che si rispecchia in Adamo ed Eva. Bisognerà ricordare, anche ai credenti cristiani, che l’Antico Testamento, e quindi il libro della Genesi, ha un contenuto mitico e allegorico, che Adamo ed Eva non sono mai esistiti, non hanno vissuto centinaia di anni e non hanno generato figli che, presumibilmente, si sono uniti tra di loro per generare l’umanità tutta.
Il mito di Adamo ed Eva racconta di una società patriarcale in cui le donne sono destinare all’accudimento dei figli e gli uomini al lavoro, una società in cui, forse, i concetti di violenza famigliare e incesto non esistevano e vigeva una diversa sensibilità, scritti che determinano e rispecchiano in questo modo una separazione netta dei ruoli di genere a partire dalla differenza sessuale (intesa come differenza morfologica degli organi sessuali che genererebbe anche differenze ontologiche).

Cioè, l’osservazione della riproduzione sessuata è all’origine di una struttura sociale arcaica che, a partire da un certo momento, si è diffusa in alcune zone del pianeta. Grazie all’etnografia sappiamo che non tutte le società considerano la differenza sessuale un elemento fondante per la divisione dei ruoli, sappiamo che l’accudimento dei figli può avvenire all’interno di un nucleo ristretto ed esclusivo, come all’interno di una comunità più vasta, che le persone di sesso femminile e quelle di sesso maschile o intersessuali possono svolgere le più varie attività per il sostentamento della propria comunità, da quelle manuali a quelle intellettuali e spirituali.

Senza dilungarci troppo, la famiglia naturale, così come è intesa dalle Sentinelle, non è altro che una tipologia di famiglia, tra le altre e che si affianca a esse.

Bisogna specificare, ed è molto importante, che il richiamo costituzionale alla “famiglia naturale”, art.29 della Costituzione italiana, non ha il suo fondamento in questa visione confessionale, anzi, tutt’altro. La famiglia naturale come la intende la Costituzione, è quella razionale, ossia quella che si da nella realtà, al di là di qualsiasi ideologia che cerchi di condizionare il vivere in comune delle persone. Infatti, il concetto di famiglia condiviso dalla collettività non corrisponde già a quello di presunta “famiglia naturale” come è intesa dalle Sentinelle, per di più fondata sul matrimonio che è una istituzione storicamente determinata, un artificialia. Esiste una tipologia, tra le altre, di famiglia che si riscontra frequentemente nella nostra società, ma che si rimodella costantemente a seconda degli eventi.
Se davvero una famiglia fosse esclusivamente fondata sull’unione di una donna e un uomo, ogni vedovo e ogni vedova si troverebbero nella condizione di doversi immediatamente risposare, pena il non essere più una famiglia, nemmeno alla presenza di numerosi figli, fratelli, cugini, nonni.

Non è unicamente una famiglia quella composta da persone unite dal contratto di matrimonio. Ad esempio io, Serbilla, vivo con persone mie consanguinee, ma non sono sposata con loro, e pure siamo una famiglia, nel nostro sentimento e per la legge.

Non esiste nemmeno la necessità di essere consanguinei per poter definire il proprio nucleo associativo con la parola famiglia, basta che delle persone abbiano un legame affettivo e si trovino a condividere un progetto di vita in comune.

La rigidità dell’idea di famiglia naturale fondata sul matrimonio eterosessuale, proposta dalle Sentinelle, si scontra costantemente con la realtà degli stessi suoi sostenitori, dato che ad accedere al divorzio non sono certamente solo gli atei o gli acattolici.
Nessuno vieta a queste persone di vivere secondo la loro idea di famiglia naturale, sarebbe una discriminazione.

L’approvazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso non comporta alcun pregiudizio per la pratica del matrimonio in sé, anzi, la rafforza e avvalora come legame significativo.
Nessuno, poi, vieterà alle persone eterosessuali di sposarsi, dato che si tratta di una estensione del diritto a persone precedentemente escluse per via di una discriminazione su base sessuale;  semplicemente potranno farlo anche le persone dello stesso sesso, quelle che decideranno di contrarre il contratto di matrimonio e di ufficializzare la loro unione di fronte alla collettività.

Una nota per quelli che temono di vedere matrimoni interspecie. Il matrimonio è un contratto che può essere stipulato esclusivamente sulla base della consensualità, infatti durante le dichiarazioni si chiede un “sì” nel pieno della propria volontà.
Per quanto una persona e un cane possano sentire di essere una famiglia, per il legame affettivo che li lega, non potranno mai contrarre matrimonio, perché il cane non può acconsentire con esplicitezza, di fronte alla legge, a contrarre matrimonio.

Il passo successivo è ovviamente l’omogenitorialità. Le Sentinelle affermano che un bambino debba essere cresciuto da una madre e un padre, continuando a fare affidamento a quell’idea di famiglia naturale che parte da Adamo ed Eva.
Nella realtà quotidiana ci troviamo continuamente davanti a famiglie composte nel più vario modo, in cui i bambini crescono sani e felici, grazie alla soddisfazione delle loro necessità affettive, educative e di sostentamento. Voi potreste garantire, mano sul fuoco, che esclusivamente i bambini che hanno un padre e una madre sono felici?
Volete vedere come sono le famiglie omoparentali? Nel sito delle famiglie arcobaleno  di storie ce ne sono diverse, un punto di riferimento è anche AGEDO.
Vi riporto il comunicato stampa diramato dall’ordine degli psicologi a seguito delle dichiarazioni della ministra Lorenzin sulla famiglia omogenitoriale:

“Non è certamente la doppia genitorialità a garantire uno sviluppo equilibrato e sereno dei bambini, ma la qualità delle relazioni affettive.” Da tempo infatti ‐ spiega Giardina ‐ la letteratura scientifica e le ricerche in quest’ambito sono concordi nell’affermare che
il sano ed armonioso sviluppo dei bambini e delle bambine, all’interno delle famiglie omogenitoriali, non risulta in alcun modo pregiudicato o compromesso.
La valutazione delle capacità genitoriali stesse sono determinate senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale ed affettivo.
Ritengo pertanto ‐ conclude il presidente ‐ che bisogna garantire la tutela dei diritti delle famiglie omogenitoriali al pari di quelle etero ‐ composte senza discriminazioni
e condizionamenti ideologici”.
Bastano cinque pubblicità in cui due donne o due uomini fanno colazione coni propri figli in una bella casa con giardino e la società comincia a cambiare idea. Perché le narrazioni sono importanti, infatti anche la campagna mediatica delle Sentinelle si regge su alcune narrazioni, che poi non corrispondono alla realtà dei loro intenti.

Vedete, la realtà è che “Negli ultimi quindici anni sono stati documentati comportamenti omosessuali che vanno dai giochi sessuali a comportamenti genitoriali in coppie omosessuali in circa 1.500 specie“, è quindi molto molto difficile continuare a considerare “innaturale” la famiglia omogenitoriale e la stessa omosessualità. A dire la verità, anche il cambio di sesso è diffuso nella natura naturale.

Veniamo quindi allo svelamento dei presupposti, cioé all’acqua calda – ma questa è una guida alle Sentinelle for dummies.

La cancellazione della legge Reale Mancino di cui ho scritto poco più sopra, quella che identifica e punisce i crimini di odio, e la cancellazione della legge Scelba, che vieta la ricostituzione di un partito fascista, fanno parte del programma politico di Forza Nuova.
E’ ovvio quindi che essi cerchino di sfruttare a loro vantaggio il brand Sentinelle in piedi.

Questa non è una guida al fascismo for dummies e do per scontato che sappiate perché è così importante essere antifascisti.

 A dispetto delle dichiarazioni di intenti di alcuni rappresentanti del brand (amore, libertà, rispetto e giustizia), le reali finalità di queste persone sono la discriminazione e l’oppressione di una parte dell’umanità. La loro si configura come una resistenza alla tutela della libertà affettiva degli esseri umani. La libertà di parola che essi vogliono difendere coincide con la libertà di igiuria e di istigazione all’odio, entrambe sanzionate dalle leggi e contrarie alla Costituzione. Le loro manifestazioni, benché si svolgano in modo silenzioso e composto, sono atti intimidatori verso la società civile e i legislatori che intendono adeguare alla realtà della collettività l’ordinamento giuridico.


A questo punto bisogna domandarsi perché noi, domenica mattina, siamo stat@ respint@ dalla polizia, e loro che affermano concetti contrari alla Costituzione e alle leggi italiane, e rappresentano un pericolo per la società, erano protett@.
Perché noi dobbiamo subire minacce fisiche, come è evidente da alcuni video in cui uno dei rappresentanti delle Sentinelle a Napoli, ci minaccia con una spranga, e loro vengono scortati.

La libertà che vogliono queste persone è quella di poter continuare a dire “ricchione” o “invertito”, come fa una delle Sentinelle a Napoli, nello stesso video, impunemente, più o meno come si può definire troia una ministra.

Mentre ero in strada mi è tornato in mente un epitaffio di Kipling che lessi al liceo, riguardava la Grande Guerra, diceva così:

Faithless the watch that I kept: now I have none to keep.
I was slain because I slept: now I am slain I sleep.
Let no man reproach me again; whatever watch is unkept—
I sleep because I am slain. They slew me because I slept.*


In questo scritto, intitolato Sleepy Sentinel, la sentinella parla di sé stessa e racconta di essere stata uccisa perché dormiva durante la guardia, adesso che è morta dorme e nessuno può più rimproverarla per una guardia non fatta. Alcuni suppongono che sia morta ammazzata dal fuoco nemico, i tedeschi, perché sonnecchiava in trincea, in realtà la sentinella è stata ammazzata dal proprio esercito, per aver disobbedito agli ordini ed essersi addormentata in servizio, punizione prevista dallo Stato maggiore inglese.

La poesia di Kipling è molto ironica e l’associazione con la sua figura non è casuale, anche se le Sentinelle non hanno certamente il carisma della poesia. La fede di Kipling nel colonialismo, l’idea che l’Inghilterra avesse il diritto di impossessarsi del mondo in ragione della propria superiorità razziale, la presunzione del ruolo educativo e morale del colonizzatore, si ritrovano perfettamente nella violenza delle Sentinelle e di chi le supporta.

Se qualcuno ha ancora dei dubbi può esprimerli nei commenti.

P.S.
Solidarietà a MadonnaLiberaProfessionista, io sto con te.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Serbille Serpente: in nomen omen
« Risposta #8 il: Aprile 13, 2015, 23:47:54 pm »
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Non leggere troppo Serbì... Iàmmbell ià!  :shifty: :shifty: (Naturalmente pure il tuo nomignolo o nickname è un nome collettivo, giusto? )  :shifty: :shifty:

Tanto prima o poi le Sentinelle ritorneranno a Sud.  ;)
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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