Autore Topic: Attentato a Parigi  (Letto 22887 volte)

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Offline Lucia

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #45 il: Gennaio 12, 2015, 14:16:06 pm »
...Secondo me per forza di cose l'mmigrazione -musulmana e no- è vista con favore da chi ha sostenuto e sostiene il femminismo, ma per il semplice fatto che il femminismo produce forte denatalità, e senza l'immigrazione mancherebbe la forza lavoro sufficiente per sostenere l'economia.
Inoltre l'immigrato -nel breve termine- fa un favore alle aziende, perchè è forza lavoro in difficoltà, che quoindi non chiede, non pretende, che si può sfruttare facilmente.
Ma questo, se produce benefici nel breve, nel medio-lungo tende a distruggere l'economia, perchè è una corsa al ribasso dei salari, crea meno distribuzione di ricchezza, quindi meno consumi. Ed è esattamente quello che viviamo oggi. Però chi era ricco prima, oggi è ancora più ricco; il tutto sulle spalle della classe media e di quelli che già prima non stavano così bene. Il denaro è andato verso l'alto.

L'immigrazione è stata mal gestita, ed oggi si trovano male sia gli immigrati che gli italiani.
Per me da noi andrebbe prima estirpato quel cancro che è il neofemminismo, così da ripristinare valori andati persi; poi si dovrebbe gestire meglio l'immigrazione, in modo da ridare dignità sia agli immigrati che agli italiani.

l'immigrazione è bene gestita al livello delle scuole puliche, non mi sembra che ci si sta cosi male.

Tra gli italiani la categoria più a rischio sono gli imprenditori non gli operai, è anhce giusto non pretendere stipendi troppo alti da una pmi da portarla al fallimento.


Online Frank

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #46 il: Gennaio 12, 2015, 14:32:04 pm »
il discorso femminista è uno dei strumenti dell'Occidente a considerarsi superiore ad altri paesi, e a arrogarsi anche il dirirtto di invaderli per caso, nel nome delle donne.

Più che altro è uno strumento americano.


Citazione
Le cosidette "donne da salvare" sono solo un pretesto di guerra ( p. es. tre USA e iran o Siria )

Eh, quindi ? Che novità sarebbe ?
Forse non ho fatto riferimento io stesso alle "guerre umanitarie" degli Usa ?

Online Frank

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #47 il: Gennaio 12, 2015, 14:37:18 pm »
Perché sottolineare sempre i bassifondi di una società, come se fossero più rappresentative ?!

A prescindere dal fatto che a me di quel che accade nei paesi musulmani, importa meno di zero, spiegami una cosa: perché non bisognerebbe evidenziare certi dati di fatto ?
E come mai tu ti guardi sempre bene dal farlo ?
Questa frase l'hai scritta tu oppure no ?
Citazione
cosa non può fare che una occidentale può fare?
Bene, io ti ho fatto notare che ti sbagliavi.
Punto.
Poi, come ti ripeto, degli usi e costumi di quei paesi non me ne può fregar di meno; l'importante è che i suddetti non rompano gli zebedei qui, nel mio paese, perché come ho già avuto modo di scrivere, io non sono né filo-americano né filo-islamico; ma semplicemente filo-italiano.
Ok ?


Offline Angelo

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #48 il: Gennaio 12, 2015, 18:56:18 pm »
Tornando all'attentato, guardate cosa succede a Dieudonné... Ma la libertà come funziona?

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/diuedonn-indagato-apologia-terrorismo-1082084.html

Al grido di "Je me sens Charlie Coulibaly" ("Mi sento Charlie Coulibaly", il comico francese Dieudonné punta il dito contro l'ipocrisia dell'opinione pubblica che condanna l'attentato nella redazione di Charlie Hebdo, ma non fa nulla per difendere la libertà di espressione di uno dei personaggi più controversi della Francia.


Un post per il quale l'artista - accusato a più riprese di antisemitismo e autore della "quenelle" - è stato indagato per  apologia di terrorismo.

Ieri Dieudonné ha partecipato alla marcia per la libertà di espressione a Parigi. "Dopo questa marcia storica, che dire... leggendaria. Ma io rientro infine in me: sapete che stasera, per quel che mi concerne, mi sento Charlie Coulibaly".

"Ieri eravamo tutti Charlie, ma al ritorno dalla marcia mi sono sentito davvero solo. Quando io mi esprimo, non si cerca di capirmi, non mi si vuole ascoltare. Si cerca un pretesto per vietarmi. Mi si considera come Coulibaly mentre non sono diverso da Charlie", spiega Dieudonné in una lettera aperta al ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve, "Da un anno, lo Stato cerca di eliminarmi con tutti i mezzi. Linciaggio mediatico, interdizione dei miei spettacoli, controlli fiscali, ufficiali giudiziari, perquisizioni... Più di ottanta processi si sono abbattuti su di me e sui miei cari. E lo stato mi continua a perseguitare. Da un anno sono trattato come il nemico pubblico numero uno, mentre cerco solo di far ridere, di far ridere della morte, perché la morte ride di noi, come Charlie sa. Io voglio la pace".

Da tempo gli spettacoli di Dieudonné sollevano polemiche per i contenuti filopalestinesi e soprattutto per la quenelle, un gesto osceno rivolto ai sionisti che il comico aveva definito come "un simbolo di disobbedienza al sistema". Un braccio teso mentre l'altro tocca la spalla opposta: il gesto viene considerato un "saluto nazista al contrario".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #49 il: Gennaio 12, 2015, 19:00:37 pm »
Questo sarebbe il "gesto nazista invertito".


Come noterete, oltre al femminismo, ci sono altri mali più gravi che la popolazione, ormai sempre più INCAPACE di ANALIZZARE e COMPRENDERE, riterrà BENI DA PROTEGGERE.
Il "MALE" sarà il "BENE" ed il "BENE" sarà il "MALE".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online fabriziopiludu

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #50 il: Gennaio 13, 2015, 17:11:35 pm »



 Hayat Boumeddiene è in Italia!!!
 Sarebbe stata avvistata a Parma, alla guida di una Mini "Cooper" Sw nera, con Targa Francese.
 E certi Giornalisti pensano SOLO a fare gli auguri ad Emma Bonino...


 

Online fabriziopiludu

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #51 il: Gennaio 14, 2015, 23:59:18 pm »



 Avete visto la sorella del Terrorista dalla pelle scura?


 

Offline Eric Lauder

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #52 il: Gennaio 15, 2015, 16:10:00 pm »
Anche in una classe di soli maschi, l'aggressività aumenta di brutto, e il bullismo dilaga!
Io ai tempi del liceo ho avuto problemi di bullismo, e li ho risolti totalmente semplicemente facendomi trasferire da una classe a netta maggioranza maschile, a una classe di  circa 13 femmine e 4 maschi. In quella classe noi maschi andavamo tutti d'accordissimo tra noi, mentre le ragazze non facevano altro che parlarsi male alle spalle, e farsi dispetti tra loro.
Cosa voglio dire con questo? che l'equilibrio sessuale è importante, la segregazione sessuale fa male sia alle femmine, che ai maschi(in tutte le classi 100% maschili, o 100% femminili, il bullismo abbonda), l'ideale sarebbe una distribuzione 50% femmine, 50% maschi

Magistrali  :P
Forse 20 ragazze o roba simile vs 3 maschi.
Tanta roba  ;)
I don't like Misandry because I don't feel myself inferior to females, and I believe in Equality

Value of a MAN isn't the usefulness that women get from HIM

No woman can make a MAN feel ashamed without HIS consent.

The MAN cries, the misandrist piss from her eyes.

Offline Red-

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #53 il: Gennaio 20, 2015, 13:58:38 pm »
...Non che abbiano fatto un altro attentato, questo post vorrebbe essere la continuazione del primo:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=11994.0
...il quale, anche per mia colpa, è andato decisamente off topic.

...Sta di fatto che dai media continuano ad arrivarci notizie di nuovi disordini, di nuove esecuzioni e atrocità varie, apparentemente senza un senso preciso, che non sia il puro e cieco fanatismo.
Fanatici, poco intelligenti, istintivi, grezzi, senza un progetto razionale e ben definito.

...Ma la spiegazione potrebbe anche essere un'altra se proviamo a partire da altri presupposti. Ad esempio se proviamo a pensare che siano intelligenti almeno quanto ognuno di noi, che sappiano bene cos'è il fanatismo cieco e la differenza con la ragione e l'intelletto, che abbiano un progetto ben definito e chiaro.

Ci giunge la notizia dell' atroce ed apparentemente insensata esecuzione di 12 ragazzi, colpevoli di aver assistito ad una partita di calcio.
Ora, ben lungi dal giustificare simili atrocità, bisogna però chiedersi se dietro non c'è una mente che pensa, e cosa pensa.
Mi limito ad esporre alcune riflessioni sperando che a nessuno venga in mente di tagliarmi la gola ( :P) che ci tengo piuttosto.

L'Europa ha accolto diversi immigrati di fede islamica, ben sapendo che la loro cultura era molto diversa dalla nostra. I nostri governanti erano tutti scemi, fessi, ingenui? Forse no. Si contava infatti sulla forza dei media per omologare la loro cultura alla nostra.
Ma chi colpisce il terrorismo islamico?
I vignettisti, i giornalisti, gli scrittori, i registi.

Scongiurare l'omologazione. Questo è il senso. Forse.



(Ps.
... E se a qualcuno viene in mente di tagliarmi la gola, sappia che basta dirlo e cancello tutto in un attimo, che io non guadagno nemmeno la metà dei soldi di Santoro o di Vauro.  :P )
« Ultima modifica: Gennaio 20, 2015, 14:13:06 pm da Red- »
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Red-

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #54 il: Gennaio 24, 2015, 00:49:46 am »
Notizia già vecchia ma sempre interessante per tentare di capire:
 
Citazione

Gli attacchi hacker ai media francesi

La radio France Inter, il sito di informazione Mediapart, il sito 20minutes e anche Le Parisien - fra gli altri - venerdì mattina erano irraggiungibili. I siti colpiti sono tutti ospitati dai server della stessa società di web hosting, Oxalide, che sulla sua pagina Twitter parla di un «incidente» che ha «toccato il cuore della rete». Secondo Le Figaro, altri siti non di aziende di media ospitati da server Oxalide sono stati irraggiungibili, come quello della catena di vendita di mobili Alinea o quello del portale di bricolage Kiloutou. Fra i siti inaccessibili, anche quello de L’Express. Su Twitter, Oxalide ha parlato di «incidente in corso sull’infrastruttura». Ma sullo stesso social network, diversi specialisti informatici hanno ipotizzato un attacco informatico di tipo «DDoS», che consisterebbe nel sommergere un server di richieste fino a renderlo inaccessibile.

http://www.corriere.it/esteri/15_gennaio_16/polizia-azione-parigi-berlino-contro-presunti-terroristi-islamici-9a7db3f4-9d52-11e4-b018-4c3d521e395a.shtml
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Vicus

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #55 il: Gennaio 24, 2015, 01:37:56 am »
Qualunque sia la lettura che si può dare di questi fatti, una cosa sembra certa: la società "multiculturale" (ovvero aculturale), "l'integrazione" è un'utopia che non si sta realizzando.
In tutto il mondo, anche tra culture assai più simili (anglosassoni ed ispanici) c'è una tendenza ad aggregarsi in zone etniche: per esempio Miami è completamente ispanizzata, gli afroamericani sono maggioranza in parecchi luoghi in Georgia, in Francia ci sono zone franche dove vige di fatto la Shari'ah.
Questi fenomeni talora discutibili dimostrano però che l'identità culturale è un aspetto essenziale della comunità umana. L'esito di questo processo, purtroppo talvolta puntuato di episodi di violenza che si potrebbero evitare (e il terrorismo è specialmente abominevole), sarà la creazione di una società realmente multiculturale, e non l'omologazione che ora si spaccia per multiculturalismo.
Considerata la situazione europea, è pressoché scontato che si creeranno una o più enclaves islamiche nel continente (come ha affermato un generale a stelle e strisce). Intanto, noi siamo occupati con vecchie querelles nord-sud Italia, che di certo non spiacciono a nazioni come Germania o Francia che in questo modo controllano più facilmente l'economia del continente: nulla impedirebbe in teoria al sud, di divenire un motore economico di primo piano in breve tempo come è avvenuto altrove.
La domanda è: questo rimescolamento di culture effettuato con enorme impiego di mezzi, e fuori tempo in un'epoca di comunicazioni istantanee, era proprio necessario? Il villaggio globale che nascerà, non potrebbe essere migliore senza minoranze ed enclaves a macchia di leopardo?
Oggi in Europa si fanno venire masse di gente che, inizalmente con atteggiamento neutro, vengono "rieducate" da comunità e amministratori locali radicalizzati, oltre che da abusi della polizia. Però, si offre loro alloggio, sussidi familiari (una donna africana può allevare anche sette figli senza lavorare a spese dello Stato) mentre i nativi europei vengono mantenuti in un'eterna adolescenza, e impiegano tutte le loro risorse a divertirsi o divorziare.
Se ci fosse un'autentica consapevolezza geopolitica, questi rivolgimenti di popoli si potrebbero evitare o contenere pacificamente, evitando l'immigrazione indiscriminata, la radicalizzazione delle varie comunità, e favorendo la natalità e la coesione sociale degli europei.

In Europa ma specialmente in Italia c'è una consapevolezza zero del nostro destino collettivo, e crediamo di essere dei gran furbi sprecando i nostri anni migliori per andare a Pattaya o fare i selfie con le amiche invece di costruire qualcosa di solido.
« Ultima modifica: Gennaio 24, 2015, 01:48:12 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #56 il: Gennaio 24, 2015, 11:27:27 am »
Vicus, come te son dell' opinione che la società multiculturale sia un' utopia, tuttavia vorrei farti notare che anche altri paesi hanno le loro rogne
Citazione
noi siamo occupati con vecchie querelles nord-sud Italia
(esempio: la Spagna con la questione "spagnoli-catalani"), ma a parte questo, vorrei chiederti: in base a cosa deduci che rispetto agli altri paesi europei (dell' ovest; "piccolo" particolare che va sempre specificato) c'è una consapevolezza ancor minore del proprio destino collettivo ?
Citazione
In Europa ma specialmente in Italia c'è una consapevolezza zero del nostro destino collettivo, e crediamo di essere dei gran furbi sprecando i nostri anni migliori per andare a Pattaya o fare i selfie con le amiche invece di costruire qualcosa di solido.
Hai delle fonti ben precise oppure è una tua opinione ?
La mia non è una domanda polemica o chissà cosa; semplicemente mi piacerebbe capire meglio su cosa ti basi.
Ti chiedo questo perché mi risulta che in paesi come la Francia c'è pure chi ha scritto libri* del tipo
 "Il suicidio francese", in cui si evidenzia lo sfascio della società e della scuola francese, nonché il fatto che prima vengono gli islamici e poi gli autoctoni, ecc ecc.
E di esempi ne potrei portare ancora.
Con questo non sto dicendo che da noi "è tutto perfetto, funziona tutto a meraviglia, si va d' amore e d' accordo, l' economia va a gonfie vele, le famiglie sono unite", o chissà cosa; no, per niente. Mai pensate sciocchezze del genere.
C'erano e ci sono aspetti della società italiana che non mi piacevano e tuttora seguitano a non piacermi; ma siccome in passato ho girato un po' l' Europa (quando potevo permettermelo), so per certo che ogni paese ha i suoi cazzi e che in nessun posto esiste il "paradiso terrestre".

@@

Gli stessi paesi scandinavi non mi risulta che siano stati così lungimiranti con gli immigrati.
Anzi.

@@

*
Riguardo ai mali francesi ne fu scritto un altro negli anni Settanta.
http://www.lexpress.fr/culture/livre/1976-le-mal-francais-par-alain-peyrefitte_810649.html

Offline Vicus

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #57 il: Gennaio 24, 2015, 11:58:29 am »
In Germania e Francia questioni separatiste non ce ne sono, e in Francia c'è un tasso di natalità quasi doppio che in Italia (non ci vuole molto essendo il nostro tra i più bassi al mondo :lol:)
Clientelismo, privilegi e parassitismi vari sono pressoché sconosciuti, dalla politica all'università. In generale la società è in una condizione migliore, e lo attestano proprio i libri che hai indicato, che nessuno si sognerebbe di scrivere in Italia, dove abbiamo la Costituzione più bella del mondo e, in tv, teatrini pseudopolitici e ricette di cucina.
Tra parentesi, il fenomeno dei divorziati sotto i ponti non esiste, o non arriva ai record italiani, paragonabili solo a quelli dei paesi anglosassoni.
E, cosa che in Italia non risulta esistere, in altri paesi europei le famiglie si organizzano con scuole private accessibili contro lo sfascio dell'istruzione pubblica, con libri di testo alternativi, con manifestazioni contro leggi assurde e la manipolazione mediatica (Manif' e Sentinelle da dove vengono?)
Ultimo ma non meno importante, ci sono gruppi antifemministi come le Antigones, che invece di scattare solo selfie su Facebook come da noi impiegano meglio il tempo.
Persino un paese quasi agricolo come l'Irlanda è meglio amministrato del nostro (in proporzione ai suoi mezzi) e passa meno tempo a seguire il calcio né dedica preziose risorse a comprare due cellulari all'anno (senza generalizzare, ma è fenomeno assai frequente).
Sarà la censura, ma fatti di cronaca come quello della tipa che ha ucciso il figlio per riscuotere l'indennizzo dell'assicurazione, sembra esistano solo in Italia.
Sulla qualità dell'amministrazione in Spagna (metropolitane, efficienza molto maggiore nell'impiego delle risorse con un'economia metà della nostra) non mi dilungo.
No, l'Italia non è un paese più o meno paragonabile ad altre nazioni europee. Allo stato attuale, ha sempre più aspetti in comune col Sudamerica, nonostante un residuo di conoscenze scientifiche ed industriali.

Sicuramente la società è allo sfascio in tutto l'occidente, ma la situazione non è identica ovunque. In tutti i paesi in cui sono stato, la mia impressione è stata di una netta differenza con la situazione italiana.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Lucia

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #58 il: Gennaio 24, 2015, 11:59:10 am »
Io credo nel multiculturalismo perché sono cresciuta in una società già multietnica e il male veniva da quelli che volevano farlo nazione unica.

I Charlies non bisognava ucciderli ma loro erano per prima incivili, un giornale hce viva dalle offesse gratuite si può aspettare.

Penso che al livello scolastico il multiculturalismo è ben gestito, certo è la normalità che non è mai interessante per il TV, ma non è che per questo non esite, anzi è quella la normalità.

Sono anche per il ritorno alle antiche regioni storiche invece dei stati nazionali centralizzati, perché dovunque esiste più patriotismo locale, regionale e non legato da una lontana capitale. Proprio i stati nazionali hanno creato una forma di omologazione e la scomparsa delle tradizioni locali.

In Germania e Francia questioni separatiste non ce ne sono,

ci sono abbastanza, Alsace, Bretagne, ma se cerco ti trovo molto di più hanno tutti i loro movimenti separatisti. Questo è normale, non è imposto dall'alto. I stati nazionali furono imposti dall'alto, con armata.

Offline Vicus

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Re:Attentato a Parigi
« Risposta #59 il: Gennaio 24, 2015, 12:09:29 pm »
Alsazia e Bretagna sono niente a confronto della "Padania", che non è neppure un'espressione geografica :doh:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.