Autore Topic: Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia  (Letto 25375 volte)

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Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« il: Gennaio 20, 2015, 00:39:08 am »
https://docs.google.com/file/d/0B7dnhmS4q3fFb2UxWHhlOHBXaUE/edit?usp=docslist_api

Presa dal mio libro di storia delle medie. Parliamo del 2000, più o meno.

In pratica c'è scritto chiaro e tondo che non vogliono gli stessi diritti degli uomini, che hanno già, ma delle leggi speciali in nome dello "specifico femminile" visto che loro sarebbero migliori degli uomini e che avrebbero delle qualità stupefacenti (nessuno se ne è accorto a causa der gombloddo maschilista, ovviamente mai provato :lol:).

L'unica bugia è quella secondo cui non vorrebbero essere uguali agli uomini, ovviamente detto in modo dispregiativo. Se fosse vero, non esisterebbe il femminismo, movimento che nasce proprio dalla loro invidia e dalla loro voglia di diventare "uome". Poi è chiaro, loro spacciano le qualità maschili per qualità femminili, lasciando agli uomini solo i difetti di entrambi i sessi. Messa così, tutto torna :lol:

Mi sorprendono i maschi femministi. Le nazicozze non hanno mai nascosto di essere sessiste. Lo scrivono pure sui libri di storia.

Non mi stancherò mai di ripetere che sono delle malate di mente sessiste.

Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Lucia

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #1 il: Gennaio 20, 2015, 06:03:53 am »
secondo me nel ottocento il femminismo non nasce perché le donne vogliono diventare come gli uomini, ma perché le masse vogliono avere gli stessi diritti con l'aristocrazia ed avere diritti di autodeterminarsi.
Non c'è  differenza cosi rilevante in anni nella conquista dei diritti delle masse degli uomini e quella delle donne. Le donne delle classe agiati siccuramente non invidiavano gli uomini delle classi inferiori, nè mendicavano da loro permessi di fare qualcosa.

Offline vnd

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #2 il: Gennaio 20, 2015, 09:04:23 am »
secondo me nel ottocento il femminismo non nasce perché le donne vogliono diventare come gli uomini, ma perché le masse vogliono avere gli stessi diritti con l'aristocrazia ed avere diritti di autodeterminarsi.
Non c'è  differenza cosi rilevante in anni nella conquista dei diritti delle masse degli uomini e quella delle donne. Le donne delle classe agiati siccuramente non invidiavano gli uomini delle classi inferiori, nè mendicavano da loro permessi di fare qualcosa.

Secondo me, invece, il femminismo è stato fatto nascere per avere più uomini da mandare a farsi massacrare in guerra.
Poi qualcuno ha avuto la bella pensata che così facendo, posto che una famiglia ha bisogno di un reddito di un valore ipotetico 10 per poter sopravvivere e non scendere al di sotto della soglia di povertà (e di ribellione), col femminismo si poteva fare in modo di avere due lavoratori al prezzo di uno. Pagando 5 lui e 5 lei.
Con due contribuenti e, soprattutto, due consumatori. Anzi un consumatore ancora più "forte".
Femminismo dello sfruttamento.

Tu dici giustamente che un donna del ceto alto non avrebbe mai invidiato la condizione di un uomo del ceto basso.
Al contrario di quello che dici, però, penso che il femminismo abbia avuto anche lo scopo di distrarre dalla lotta di classe inventando una pazzesca ed isterica lotta tra i sessi.
Nella quale l'uomo era la causa di tutti i problemi della donna. Anche quelli che derivano dalle proprie scelte.
Femminismo come arma di distrazione di massa.

Prima il nemico era il maschilismo.
Appurato che il maschilismo non è mai esistito le femministe si sono concentrate sull'antifemminismo.
Constatato che l'antifemminismo è la conseguenza e non la causa del femminismo a differenza del quale l'antifemminismo si basa su elementi concreti, inequivocabili e razionali, il nemico sta diventando l'uomo.
Misandria.

Il che rende ancor più nociva l'ideologia femminista.
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Offline vnd

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #3 il: Gennaio 20, 2015, 09:19:33 am »
https://docs.google.com/file/d/0B7dnhmS4q3fFb2UxWHhlOHBXaUE/edit?usp=docslist_api

Presa dal mio libro di storia delle medie. Parliamo del 2000, più o meno.

In pratica c'è scritto chiaro e tondo che non vogliono gli stessi diritti degli uomini, che hanno già, ma delle leggi speciali in nome dello "specifico femminile" visto che loro sarebbero migliori degli uomini e che avrebbero delle qualità stupefacenti (nessuno se ne è accorto a causa der gombloddo maschilista, ovviamente mai provato :lol:).

.....

Non mi stancherò mai di ripetere che sono delle malate di mente sessiste.

Femminismo della differenza
O paraculismo... o senonoraquandismo....

Tutto diritti e nessun dovere.
Ricerca e difesa di agevolazioni, privilegi e soprusi con criteri sessisti.

"Perché noi siamo DDonnne!", "in quanto DDonnna", "le DDonne", "mi vesto come mi pare", "tu non puoi vestirti come mi pare",
"io so io e tu non sei un cazzo".
"Marchesedelgrillismo."

Femminicidio, Le ex-mogli fanno la fame [ma andate a lavorare, troie! n.d.r.], "Allo stupro! Allo stupro! (versione moderna di "Al lupo! Al lupo!"), gli uomini son tutti cattivi, brutti, puzzolenti e, quindi, maschilisti...
Vittimismo femminista

Zerbinismo
O omuncolismo, sciacquettismo, castratismo, eunuchismo, baciaculismo...
Ha due correnti:
1. masochisti che non osano fare outing.
2. morti di figa che, come ultima speranza, si illudono che compiacendo e assecondando le pazze misandriche possano sperare in qualche possibilità in più di trombare.

Sono entrambi sfigati cronici.
Sfigatismo
« Ultima modifica: Gennaio 20, 2015, 09:32:40 am da vnd »
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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #4 il: Gennaio 20, 2015, 12:18:24 pm »
Esatto, loro la chiamano "parità nella (o della, non ricordo) differenza".

Diritti alle donne, doveri agli uomini. Potere alle donne in nome della parità, lavori pesanti agli uomini in nome della differenza. Ricordo un articolo in cui la femminista Paola Concia si lamentava del fatto che gli uomini non cambiano più le gomme alle donne rimaste a piedi (fece un esempio a caso) dando risposte come "avete voluto la parità dei ruoli, ora pedalate". Ovviamente questi uomini sarebbero maschilisti, secondo lei, nonostante stiano rispettando la parità. "Ma no, pari non vuol dire uguali, ecc ecc", narrano le femministe. Insomma, soliti discorsi a convivenza per pararsi il culo. Parità quando fa comodo alle femministe.

La vera parità sarebbe la rovina delle donne, costrette a prendersi carico pure dei doveri maschili. Sarebbero costrette a fare lavori pesanti e rischiosi insieme agli uomini e alle stesse condizioni, prendersi le stesse responsabilità degli uomini, quindi pagare quanto gli uomini in caso di errore, senza nessuna grazia divina "perché siamo DDDDonnnnne". Invece oggi sono trattate come se fossero delle bambine o delle minorate mentali, altro che superiori, emancipate e indipendenti. Io venivo trattato come fanno le femministe con le donne fino a quando avevo 10 anni. Esagerando.

Immaginate invece ciò di cui parlano sempre: invertire i ruoli. Ovviamente loro, mentendo (storia alla mano, sono balle) ci descrivono il rapporto tra i sessi del passato (anche del presente, ma sappiamo benissimo come stanno le cose) come quello esistente tra ebrei e nazisti o tra bianchi e neri durante lo schiavismo, eppure le cose erano ben diverse. Da una parte avevano meno diritti degli uomini ma dall'altra erano gli uomini ad avere meno diritti delle donne. Per esempio, gli uomini già ben prima del 68 (addirittura durante il ventennio) non avevano diritto alla pensione di reversibilità, andavano in pensione più tardi delle donne, ecc. Per non parlare delle balle storiche come quella del delitto d'onore, valevole per entrambi i sessi (mi sono documentato) ma che le femministe fanno passare come un'ingiustizia contro le donne, per non parlare della cazzata per eccellenza, quella secondo cui le donne non potevano votare in quanto donne. In realtà 100 anni fa non poteva votare nessuno. La discriminazione era basata sulla classe sociale, non sul sesso. Più che altro, furono gli uomini (non tutti) i primi ad ottenere il diritto di voto, con qualche anno di anticipo, semplicemente perché andavano a morire in guerra (altra discriminazione), a differenza delle donne. Poi comunque furono gli stessi uomini a voler dare il diritto di voto a tutti e tutte.

Il femminismo che ha fatto? Semplice, un bel taglia_incolla. Ha omesso i privilegi femminili ed evidenziato quelli maschili, in modo tale da far passare le donne come vittime e da poter far girare il mondo a loro favore. Infatti, in nome della parità e del progresso sono stati eliminati tutti i privilegi maschili ma, casualmente, ancora oggi persistono quelli femminili di vecchia data, a cui man mano se ne sono aggiunti altri nuovi. Stessi diritti alle donne, ma ancora oggi le signore, come negli anni 20, se ne vanno in pensione prima dei signori. Anzi, le femministe attuali pretendono di andare in pensione prima degli uomini. E la parità? E il progresso? E il "non siamo più negli anni 20/siamo nel 2015"? Ovviamente quando fa comodo alle femministe.

Ecco, immaginate se andasse in porto la famosa "rivincita femminile". Le donne sarebbero rovinate. Uomini a casa a non fare una mazza, a parte cucinare e pulire (seguendo il loro ragionamento, visto che le donne governavano interi regni, vincevano -pochi, come oggi- Nobel e lavoravano già in passato) e donne, salvo un 2-3% di privilegiate, a crepare in guerra, in cantiere o in miniera al posto dei "maschietti". D'altronde se prima la società era maschilista, invertendo i ruoli dovrebbe diventare femminista, ossia il paradiso delle naziste. Ops, i conti non tornano. Sarà un gombloddo? :D

Quindi l'ideale sarebbe fare un bel mix, come tutti i movimenti discriminatori. Prendersi solo i diritti e lasciare i doveri agli altri.

This is feminism.
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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #5 il: Gennaio 20, 2015, 12:22:15 pm »
E ti sei dimenticato di aggiungere:
demonizzazione del genere maschile: dai maschi nasce il male. Anzi il maschio E' il MALE (non a caso in inglese MALE significa
appunto MASCHIO). Conseguenza? Il male deve essere annientato: se non è possibile farlo fisicamente (per il momento) lo si
può fare giuridicamente, azzerandogli diritti se non con le leggi (sarebbe troppo spudorato e non verrebbe tollerato) almeno con
le sentenze e con le interpretazioni della magistratura. Ridurre giuridicamente i maschi al rango di paria è per il momento l'unica
situazione finale praticabile (purtroppo) del problema maschile non essendo (al momento) possibile l'eliminazione fisica.
disumanizzazione del genere maschile: posto che chi non soddisfa le aspettative femminili (sacrosante per definizione) è solo un
criminale maschilista o nel migliore dei casi un imbecille, allora di lui si può fare carne di porco: lo si può sbattere fuori di casa sua
e costringerlo ad andare a dormire in macchina o sotto i ponti e nei dormitori pubblici o ridurlo in miseria. Un tale spettacolo non
deve suscitare nessuna solidarietà: va contemplato con fredda soddisfazione come prova della marcia trionfale delle donne
verso il suprematismo e il benessere e soprattutto della condizione di colpevole di un essere che finalmente può espiare le
proprie colpe intrinseche e storiche di aver sempre ignorato i bisogni e le esigenze delle donne. Adesso può e deve pagare
il fio dei suoi crimini e del suo comportamento passato, voltandosi meritatamente nel fango della miseria economica e del
disprezzo sociale. Se poi gli stessi uomini imbecilli collaborano alla stigmatizzazione del loro genere associandosi al giudizio
negativo nei confronti di queste persone bollandoli come "falliti" e "sfigati" tanto meglio. Prima o poi, verrà anche il loro turno. 

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #6 il: Gennaio 20, 2015, 12:36:13 pm »
@Lucia

Ovviamente le femministe non invidiano il muratore, o il contadino, ma l'uomo forte, vedi politico, uomo d'affari, ingegnere, ecc. Il femminismo nasce perché queste pazze vedono il rapporto tra i sessi come una guerra e il mondo in maniera maschile, quindi per loro la donna per valere qualcosa dovrebbe fare la uoma (termine utilizzato dalle feminazi) Visto che il mondo è composto al 90% da donne e non da uome, loro si sentono sconfitte, rosicano e come tutti i perdenti danno la colpa a chi invidiano e ad improbabili complottI. Succede in ogni settore. Chi perde rosica e da la colpa ad improbabili complotti di chi vince. Succede nello sport, non a caso tutte le squadre che vincono sono odiate e accusate di comprare gli arbitri. Succede nella vita, non a caso i più fortunati vengono fatti passare per mostri. Così è nato il comunismo. E il femminismo, pur essendo simile al nazismo (che nasce come movimento di sinistra), è un ramo del comunismo. Non a caso nel 99% dei casi comunismo e femminismo vanno di pari passo, vedi Sel.
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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #7 il: Gennaio 20, 2015, 13:07:36 pm »
@Massimo

Ovvio, quella è la forza del femminismo. Il punto principale. Come si giustificano la propria presenza e le proprie porcate discriminatorie? Ovviamente facendo passare il proprio bersaglio per un criminale e sè stessi come una vittima che vuole semplicemente difendersi. Non a caso la moglie che uccide il marito viene giustificata ed elogiata perché "gli uomini uccidono sempre le donne, quindi è giusto che ogni tanto succeda il contrario. Vendetta femminile. Girl power!". Poi pazienza se il 99% degli uomini sono persone normali e se ogni anno vengono uccisi soprattutto maschi. O se, soprattutto, la vittima era una brava persona. In quanto uomo meritava comunque di crepare.

Fece la stessa cosa il Nazismo coi protocolli di Sion, il comunismo aizzando i meno fortunati contro chi si faceva il mazzo per diventare qualcuno, etc. Sta facendo la stessa cosa il femminismo aizzando le donne contro gli uomini. E gli stessi uomini contro i loro simili.

Infatti mi incazzo quando gli uomini che si ribellano al femminismo inizialmente se ne escono fuori con robe del tipo "è vero che le donne sono sempre state discriminate ma non bisogna discriminare al contrario". Addirittura c'è chi parla di maschilismo al contrario. Balle che non fanno altro che rinforzare il femminismo. C'è chi addirittura pensa che fino agli 70 le donne erano letteralmente schiave degli uomini, come i neri in passato o come nei giochi sadomaso, con tanto di fruste e catene.

L'ignoranza è l'arma di questi movimenti discriminatori. Basterebbe aprirsi un bel libro di storia o informarsi seriamente per non credere a nessuna delle balle complottiste del femminismo.

Per fortuna dietro al femminismo ci stanno in pochi e in poche, ma alla fine ha più potere chi può parlare in tv di noi comuni mortali.



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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #8 il: Gennaio 20, 2015, 13:47:44 pm »
Ps. aggiungerei che la differenza tra passato e presente è determinata dal progresso tecnologico. Prima al femminismo non conveniva chiedere la pseudo - emancipazione femminile perché ciò avrebbe significato al 99% lavori pesanti. Oggi è diverso, infatti il 99% dei lavori svolti dalle donne in passato nemmeno esistevano.

Vedrete che, non appena il lavoro fisico sarà sostituito dalle macchine, loro vorranno le quote rosa in miniera e ovviamente racconteranno al Mondo che nel 2015 gli uomini cattivi e misogini impedivano alle povere ed indifese donne di fare questi lavori :)
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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #9 il: Gennaio 20, 2015, 13:57:28 pm »
Il problema è che dietro alle femministe ci sono i poteri forti: banche, industrie, alta finanza, speculatori. Tutti questi soggetti
devono stimolare sempre più i consumi per continuare ad alimentare il mito della crescita continua (altra colossale balla perchè le
crescite continue non esistono in natura) che è alla base del modello di sviluppo occidentale. Per fare ciò occorre disgregare la
famiglia e favorire le donne e il lavoro femminile e soprattutto il consumo femminile che è la principale molla dell'economia, oramai
saldamente (e demenzialmente) ancorata al principio folle che è il consumo a dover stimolare la produzione e non più viceversa.
Questa follia ha bisogno di una follia altrettanto macroscopica: l'esaltazione acritica e idiota dell'elemento femminile che non ha in sè alcun valore distintivo specifico ma di suo ha solo un'attitudine al consumo di gran lunga maggiore del genere maschile. Di qui e solo di qui la forte necessità di esaltare e di incensare le donne in quanto impareggiabili stimolatrici dei consumi e del sistema
del denaro. Inoltre, distruggendo, grazie soprattutto all'emancipazione femminile, la famiglia gli individui diventano consumatori
senza identità, senza punti di riferimento, senza dignità, senza principi, senza valori tranne quello del denaro e del benessere.   

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #10 il: Gennaio 20, 2015, 14:35:29 pm »
Rispetto la tua opinione ma non condivido questa visione "complottista" che, a mio modo di vedere, avvantaggia il femminismo due volte. Primo: mette gli antifemministi sullo stesso piano di chi crede a rettiliani, ecc, quindi da loro meno credibilità. Le complottiste sono loro. Sono loro a parlare di complotto misogino, di Nwo, ecc. Anzi, tanti complottisti che ho conosciuto erano sinistrosi femministi. Solo recentemente, vista la piega che sta prendendo l'occidente, sono sbucati fuori alcuni complottisti di opposto schieramento politico.

Secondo: offre un'altra giustificazione alle femministe, vittime delle banche, dei poteri forti, ecc. Insomma, non è mai colpa loro. Ci manca solo che queste malate passino per delle povere vittime.

Tra l'altro un'azienda non avrebbe nessun interesse a farsi imporre quote rosa e altre amenità simili, visto che i suoi affari andrebbero a puttane. Infatti quando volevano mettere le quote rosa in Europa i primi a ribellarsi sono stati gli imprenditori. E tra l'altro col femminismo l'economia è andata a puttane.

Se parliamo di consumi, una famiglia di 5 o 6 persone spende più di una donna o di un uomo single che vivono da soli. Inoltre meno persone nascono e meno consumatori ci sono. Non avrebbe senso. Infatti noto che da questo punto di vista la famiglia è super pubblicizzata, con l'unica differenza che si parla di famiglia universale, quindi etero, gay, ecc. Non a caso le stesse banche non fanno altro che offrire prestiti su prestiti alle famiglie.

Io stesso non voglio una famiglia, sia per stare libero, sia per il femminismo ma soprattutto per spendere meno soldi, andando contro gli interessi di aziende, banche, ecc.

Le donne hanno sempre lavorato e per buttarle dentro il mercato del lavoro non era necessario il femminismo e la guerra al genere maschile. Se lavorano le donne e vengono fatti fuori gli uomini, non solo non cambia nulla ma, anzi, le cose peggiorerebbero.

Inoltre gli uomini servono per combattere le loro sporche guerre, quindi un mondo di femminucci senza palle o, peggio ancora, di uomini incazzati non sarebbe conveniente.

Poi ripeto, rispetto la tua visione delle cose ma io non sono complottista, a maggior ragione quando si parla di femminismo. Fatti alla mano, non mi sembra realistica questa teoria.

Semplicemente viviamo in un'epoca dominata da una certa ideologia, quella del 68, in cui il femminismo si inserisce alla perfezione. In passato dominavano altre ideologie, non deve esserci per forza un complotto.

Il fascismo, il nazismo, il comunismo, lo schiavismo, ecc sono esistiti per via di qualche complotto? Semplice ideologia. Se dovessi vedere complotti ovunque, ne uscirei pazzo. Finirei come quelli che entrano in paranoia per un temporale estivo tirando fuori scie chimiche e altre scemenze simili.



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« Risposta #11 il: Gennaio 20, 2015, 14:37:33 pm »
Ps. aggiungerei che la differenza tra passato e presente è determinata dal progresso tecnologico. Prima al femminismo non conveniva chiedere la pseudo - emancipazione femminile perché ciò avrebbe significato al 99% lavori pesanti. Oggi è diverso, infatti il 99% dei lavori svolti dalle donne in passato nemmeno esistevano.

Vedrete che, non appena il lavoro fisico sarà sostituito dalle macchine, loro vorranno le quote rosa in miniera e ovviamente racconteranno al Mondo che nel 2015 gli uomini cattivi e misogini impedivano alle povere ed indifese donne di fare questi lavori :)

Occhio però...
Il femminismo ha costi altissimi.

Tra i quali inventarsi l'esigenza di far lavorare le donne, anche rimettendoci.
Per questo è necessario inventarsi nuovi lavori. Possibilmente gravanti sul pubblico.

Ed ecco il proliferare di psicologhe, assistenti sociali, educatrici sociosanitarie, giudici, avvocatesse, giornaliste....

Bisogna crearne l'esigenza.
In un certo senso, per esempio, la psicologa svolge il lavoro che un tempo svolgeva il prete quando confessava.
Ti fa parlare (nel mentre metti ordine nelle tue idee) e ti rapporta ad un "modello" ( per il prete era il modello cristiano).
Attraverso i media fai passare il messaggio che essere psicologicamente disturbati è normale, bello, anzi, fa figa!
In più sputtani la Chiesa... Spargi la voce che i preti sono tutti pedofili, stupratori, avidi... E poi sono maschi.... Quindi maschilisti...
Le più gravitano sul Servizio sanitario Nazionale. Altre, più scaltre, grazie all'alone da sciamana che la psicologa evoca sugli ignoranti, pare riescano ad aprire e mantenere studi privati...

Le educatrici sociosanitarie? Crei esigenza di baby sitter e maestre d'asilo iperqualificate delle quali nessuno aveva mai sentito la mancanza.

Idem le assistenti sociali e le loro mafie....

E che dire dei divorzifici? Quanto danno da mangiare ad avvocatesse e giudicesse?
E il feomeno del falsabusismo?
Ti becchi una denuncia e ne hai per quasi dieci anni, spendendo circa un centinaio di migliaia di euro...
E chi, tra le avvocatesse,  non ce la facesse a stare a galla, può contare sul gratuito patrocinio.
Ancora una volta, spesa pubblica.

Parlavamo di media? La giornalista... quella che scrive su un blog che fa capo ad una testata mantenuta dal finanziamento pubblico ai giornali, non è forse una dipendente statale?
E' più utile lei o un netturbino?

Dove sta il guadagno?

Nel settore primario e secondario... Il vero specchio della parità che cinema e TV si guardano bene dal mostrare.
Sono le operaie.... In fabbrica... a respirare polveri e vernici... insieme e soprattutto grazie ai loro colleghi maschi sono il vero motore del paese.
E sono pagati la metà di quel che spetterebbe loro.

Se sapessero quanta gente inutile mantengono, imbraccerebbero i kalashnikov.
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« Risposta #12 il: Gennaio 20, 2015, 14:55:19 pm »
Infatti gran parte dei lavori femminili sono stati inventati appositamente per le donne, visto che nei settori tradizionalmente maschili non emergono nemmeno con le quote rosa.
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Offline zagaro

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #13 il: Gennaio 20, 2015, 15:35:58 pm »
Femminismo della differenza
O paraculismo... o senonoraquandismo....

Tutto diritti e nessun dovere.
Ricerca e difesa di agevolazioni, privilegi e soprusi con criteri sessisti.

"Perché noi siamo DDonnne!", "in quanto DDonnna", "le DDonne", "mi vesto come mi pare", "tu non puoi vestirti come mi pare",
"io so io e tu non sei un cazzo".
"Marchesedelgrillismo."

Femminicidio, Le ex-mogli fanno la fame [ma andate a lavorare, troie! n.d.r.], "Allo stupro! Allo stupro! (versione moderna di "Al lupo! Al lupo!"), gli uomini son tutti cattivi, brutti, puzzolenti e, quindi, maschilisti...
Vittimismo femminista

Zerbinismo
O omuncolismo, sciacquettismo, castratismo, eunuchismo, baciaculismo...
Ha due correnti:
1. masochisti che non osano fare outing.
2. morti di figa che, come ultima speranza, si illudono che compiacendo e assecondando le pazze misandriche possano sperare in qualche possibilità in più di trombare.

Sono entrambi sfigati cronici.
Sfigatismo
in una società industriale e dei servizi ove la differenzazione dei ruoli è meno evidente come nel campo agricolo, sarebbe stata questione di tempo un ripensapendo dei ruoli di genere,e sopratutto della famiglia mononucleare.
e al contrario sono stae proprio le guerre che hanno accellerato il fenomeno, quando per sostituire gli uominini in guerra sono state chiamate  le donne nelle industrie o negli uffici a sostituirli. come si poteva dire dopo: 'grazie, ma abbiamo finito. adesso ritornate  pure a casa'?

ma per quanto strano il femminismo è fallito perchè alla fin fine è stato un qualcosa voluto solo dalle donne, come un certo machismo fallirà sempre perchè alla fin fine voluto da soli uomini

Offline Lucia

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Re:Ammettono di essere sessiste pure sui libri di storia
« Risposta #14 il: Gennaio 20, 2015, 16:06:18 pm »
e al contrario sono stae proprio le guerre che hanno accellerato il fenomeno, quando per sostituire gli uominini in guerra sono state chiamate  le donne nelle industrie o negli uffici a sostituirli.

Si,o tornati invalidi dalla guerra le donne dovevano lavorare anche per loro.
Le donne hano sempre lavorato quando non avevano nessuno che li mantenesse.

Citazione
ma per quanto strano il femminismo è fallito perchè alla fin fine è stato un qualcosa voluto solo dalle donne, come un certo machismo fallirà sempre perchè alla fin fine voluto da soli uomini

è voluto non tanto dalle donne ma  da chi muove i redini della società