Prendo atto di queste osservazioni, ma ciò non spiega l'assenza di comportamenti lesbo in parecchie culture o anche sotto-culture occidentali (tipo hippy e derivati) che di represso o della sagrestia non hanno nulla.
Non penso si vada OT, né che sia irrilevante, far notare che l'affermazione che le donne hanno un'innata sessualità ambivalente equivale a sdoganare l'omosessualità con tutte le conseguenze del caso: ciò che è naturale non può essere patologico, anzi può essere socialmente promosso, quindi anche la famiglia omo con successiva adozione.
Molti invece (e fino a poco tempo fa unanimemente) sostengono che le donne hanno un'innata pulsione etero, e che eventuali deviazioni (tralascio qui se siano così diffuse o meno) derivano da condizionamenti successivi, non necessariamente espliciti.
Per come la vedo, è una promiscuità sempre più esasperata, con un sesso casuale senza neppure interesse a favorire certi comportamenti, dal lesbismo alla zoofilia, che sono tutte deviazioni dovute a una visione meccanica e senza significato dei rapporti sessuali.
Oggi siamo portati a pensare che il lesbismo sia "normale", mentre zoofilia e affini ancora non lo sono. Ma se si accettano queste premesse, non passerà molto prima che anche queste deviazioni siano sdoganate e si parli anche là di "diritti", con buona pace dell'identità maschile.
Forse non apprezziamo abbastanza il fatto che siamo nati da genitori normali, che non facevano scambi di coppie e ammucchiate bisex invece di andare al cinema insieme, e che se così non fosse probabilmente neppure staremmo qui a parlare di questione maschile.
Come diceva il marchese de Sade (benché non mi pregi di averlo letto), l’unico ad aver intuito gli esiti di certà mentalità che allora illudeva molti: « Francesi, ancora un piccolo sforzo per essere ‘repubblicani’ », onde finalmente sdoganare tutte le perversioni che erano per lui figlie della Natura.