Autore Topic: Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?  (Letto 30396 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #105 il: Marzo 30, 2015, 19:40:51 pm »
http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/03/23/che-orrore-il-gender-confonde-i-diritti-di-tutti-anche-dei-gay/

Che orrore il gender: confonde i diritti di tutti, anche dei gay

BVLGARI At amfAR's 21st Cinema Against AIDS Gala Presented By WORLDVIEW, BOLD FILMS, And BVLGARIProvate a chiedere a un bambino se vuol giocare alle bambole. Nove volte su dieci risponderà di no e si ritrarrà scandalizzato. Provate a domandargli se ha una fidanzatina : spesso rispondono con un espressione di disgusto : « Io non ho una fidanzatina, a me le bambine non piacciono », urlerà. E provate a chiedere a una bambina se ama giocare al calcio, se desidera fare giochi di guerra, se vuole azzuffarsi. Vi guarderà con un’aria sconsolata. E se le domandate se preferisce trascorrere le vacanze estive con una femmina o con il figlio della vostra amica, nove volte su dieci non avrà dubbi : meglio, molto meglio l’amica.
E’ così da sempre, eppure domani potrebbe non essere più così. Già, perché nel mondo occidentale si diffonde sempre di più la cosiddetta ideologia gender (in italiano identità di genere) che in nome di una causa apparentemente sacrosanta, quella della lotta alla discriminazione sessuale, impone norme di comportamento ed educative estreme. Come narrato nei giorni scorsi dai giornali, in alcune scuole italiane, ad esempio, i bambini vengono costretti a travestirsi da femmine e a giocare alla mamma, mentre alle bambine vengono imposti giochi di ruolo decisamente maschili. Nel frattempo si impongono modelli che tendono a sradicare identità centrali insite nella natura umana. In certi Comuni italiani ed europei – ma fortunatamente non dappertutto, ad esempio non ancora in Svizzera –  quando si iscrive il proprio figlio a scuola o all’anagrafe le autorità non richiedono più di indicare padre e madre, bensì genitore 1 e genitore 2. E alcuni Paesi stanno anche abolendo la voce « sesso » sui documenti da sostituire con quella « genere » ; il tutto in difesa dei diritti degli omosessuali.
E qui dobbiamo intenderci : chi scrive sostiene da sempre l’emancipazione degli omosessuali, non solo in teoria ma – ed è l’aspetto più importante – nella quotidianità. In famiglia abbiamo amici gay e lesbiche e mai sul lavoro ho giudicato una persona considerando le sue tendenze sessuali, rimandando al mittente qualunque pettegolezzo. Non mi importa se un collaboratore è omosessuale per la semplice ragione che non sono affari miei.
Ritengo che un vero Stato liberale debba permettere a ogni cittadino di vivere in libertà e nella tutela della privacy la propria sessualità e sono lieto nel poter dire: ormai ci siamo. Gli omosessuali non devono più nascondersi e men che meno vergognarsi. Una vittoria civile.
Il problema, però, è che una battaglia giustissima e nei suoi tratti salienti conclusa, si sta trasformando in qualcosa di ben diverso; assume dimensioni inaspettate e per molti versi ingiustificate, al punto che talvolta si ha l’impressione che a essere diversi siano gli eterosessuali e che avere una famiglia normale sia quasi scandaloso. Mi riferisco, lo avete capito, alle rivendicazioni più oltranziste e all’isteria quasi intimidatoria che accompagna certe pretese e che recentemente ha indotto gli stilisti Dolce e Gabbana a protestare pubblicamente. Il loro « Basta ! » è risuonato alto, ma pur essendo omosessuali sono stati messi alla gogna mediatica in nome del politicamente corretto.

Il problema nel problema – e veniamo al punto – è che l’estremismo progay viene usato come ariete mediatico e legislativo per propagare e imporre l’ideologia gender. Ideata dallo psichiatra americano John Money, sostiene che le differenze sessuali tra maschio e femmine non sono naturali, biologiche, come peraltro avviene in tutto il mondo animale, bensì culturali : dunque gli uomini sarebbero tali solo perché educati da maschi e le donne sarebbero donne solo perché educate da femmine. E che attraverso gli opportuni condizionamenti sociali, a cominciare dall’educazione nelle scuole, accompagnato da un vero e proprio bombardamento mediatico, si possa convincere chiunque a decidere a quale sesso appartenere o a vivere l’ambiguità sessuale come un fatto naturale.

E’ il ribaltamento del mondo: una battaglia a tutela della minoranza gay viene usata per tentare di sradicare l’identità sessuale naturale della stragrande maggioranza delle persone e convincere le nuove generazioni che ognuno può scegliere se diventare omosessuale o bisessuale o transessale. Diciamola tutta : è un’aberrazione, che però si afferma sempre di più, agendo su più livelli. Il potere di emulazione del mondo dello spettacolo e del cinema è noto. Pensate all’ambiguità sessuale di Lady Gaga (che omosessuale non è ma si presenta come icona trans) o della barbuta Conchita, ai messaggi reiterati dei film di Hollywood o dei serial tv dove addirittura la Disney propone alcuni classici in versione gay. Osservate il mondo della moda: si scelgono sempre di più modelle androgine e modelli effeminati, al punto che talvolta non si capisce più se a sfilare è un uomo o una donna. Non è un caso che a Londra sia stato aperto pochi giorni fa il primo negozio gender.

Ma ancor più inquietante è il fatto è che i casi italiani non sono affatto isolati. Nelle scuole francesi è diventato obbligatorio un corso di insegnamento per promuovere la libertà dei sessi e per combattere l’omofobia che si propone di « sostituire categorie mentali come quella di ‘sesso’ con il concetto di ‘genere’ che mostra come la differenze tra uomo e donna non siano basate sulla natura ma siano prodotte storicamente e replicate dalle condizioni sociali ». Corsi analoghi vengono insegnati nelle scuole inglesi.

E’ una battaglia subdola perché, schermandosi dietro alle rivendicazioni gay, inibisce un dibattito normale. Si impedisce alla gente di capire cos’è l’ideologia gender, di interrogarsi e in un’ultima analisi di decidere. Come dovrebbe accadere in democrazia.


Offline nonmorto

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #106 il: Marzo 30, 2015, 21:12:09 pm »
Ottimo articolo di Marcello Foa che più volte si è occupato della stampa non libera.

Offline ilmarmocchio

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #107 il: Marzo 31, 2015, 20:20:28 pm »
Ottimo articolo di Marcello Foa che più volte si è occupato della stampa non libera.

si, abbiamo anche un eccellente video in cui affronta la tematica degli Spin doctors

Offline Vicus

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #108 il: Marzo 31, 2015, 20:53:42 pm »
si, abbiamo anche un eccellente video in cui affronta la tematica degli Spin doctors
Insieme al debunking, tema essenziale per navigare nelle acque dell'informazione alternativa.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #109 il: Marzo 31, 2015, 21:59:35 pm »
Insieme al debunking, tema essenziale per navigare nelle acque dell'informazione alternativa.

Foa è prezioso, in quanto giornalista e docente di giornalismo. dirige una Tv inb Svizzera, quarliamo quindi di un autorevole professionista.
Sta seguendo , tra l'altro, la crisi ucraina senza  accodarsi ai media governativi, il che non è da tutti

Offline Vicus

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #110 il: Aprile 01, 2015, 02:11:29 am »
Foa è prezioso, in quanto giornalista e docente di giornalismo. dirige una Tv inb Svizzera, quarliamo quindi di un autorevole professionista.
Sta seguendo , tra l'altro, la crisi ucraina senza  accodarsi ai media governativi, il che non è da tutti
Per chi volesse approfondire le tematiche di spin doctoring e debunking, consiglio l'ottimo Neuroschiavi -tradotto in diverse lingue- di Paolo Cioni e Marco della Luna.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #111 il: Aprile 01, 2015, 02:16:01 am »
Prosegue intanto l'opera delle femministe e dei teorici del gender.


http://www.tempi.it/io-prof-ai-corsi-gender-dove-si-insegna-a-non-parlare-di-cenerentola-ma-di-cenerentolo#.VRs16fysVN0

«Donne non si nasce, ma si diventa attraverso un percorso di aspettative che altri hanno su di noi». È solo uno degli slogan di «un processo di destrutturazione» a cui occorre educare le nuove generazioni «per liberarle dagli stereotipi imposti dalla società». Almeno così si è sentita ripetere per due ore A. M., docente di Educazione fisica di Verona, durante un incontro frutto del protocollo d’intesa fra il ministero dell’Istruzione e l’associazione Soroptimist, volto a sponsorizzare il progetto pilota “Prevenzione della violenza contro le donne: percorsi di formazione-educazione al rispetto delle differenze”.
L’APPUNTAMENTO. «Avevo saputo dell’esistenza del progetto dal sito dell’ufficio scolastico territoriale – spiega A. M. a tempi.it – e che qui a Verona si sarebbe tenuto il 15 gennaio». Rivolto dal Miur ai direttori generali degli uffici scolastici regionali al fine di formare «alcuni docenti delle scuole di ogni ordine e grado» per «favorire nei giovani l’acquisizione della cultura del rispetto, contro la discriminazione e la violenza di genere», l’iniziativa si articola in dieci moduli promossi in ogni Regione italiana da gennaio fino alla fine di maggio. «Nella data stabilita mi sono recata presso l’ufficio scolastico provinciale di Verona». Fra i relatori dell’incontro c’erano il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Verona, Stefano Quaglia, la docente di sociologia dell’organizzazione all’università di Trento e coordinatrice del Centro studi interdisciplinari di genere Barbara Poggio, la docente dell’Università degli Studi di Verona Antonia de Vita, Augusta Celada dell’Ufficio scolastico regionale Veneto e la dirigente scolastica Dina Nani.
CENERENTOLO. «Le docenti hanno parlato per due ore della necessità di destrutturare e decostrire le differenze fra i sessi a scuola, sul lavoro, negli ambiti sportivi e in tutta la società, mediante il cambiamento del linguaggio, dei testi e delle favole. Spingevano a chiamare uomini e donne con terminologie identiche, affinché i bambini capissero che la sessualità è una scelta indipendente dal sesso biologico con cui si nasce». E «si faceva notare agli insegnanti come tutto fino ad oggi, senza che nessuno se ne fosse mai accorto, fosse profondamente discriminante. Come esempi portavano le fiabe di Biancaneve e Cenerentola dove la donna è presentata o come debole e bisognosa del principe azzurro o come figura maligna. Gli uomini, al contrario, come figure forti e capaci di risolvere le situazioni». Un fatto che, spiegavano i relatori del corso, andava superato cominciando «a parlare non solo di Cenerentola, ma anche di Cenerentolo» oppure adottando «giochi di ruolo, come quello introdotto nell’asilo di Trieste, in cui i bambini si truccano o si vestono da bambine e viceversa». Attività volte a liberare i piccoli dai luoghi di oppressione come «la famiglia, la scuola, i luoghi di lavoro, i gruppi dei pari e dei contesti sportivi».
ALLARGARE LA FORMAZIONE. È stato dopo queste affermazioni che A.M. ha deciso di prendere la parola e intervenire: «Come docente di Educazione fisica ho fatto presente loro che proprio la biologia porta le donne e gli uomini ad assecondare le proprie caratteristiche, concentrandosi ad esempio sulla coordinazione nel primo caso e sulla forza nel secondo. “Come slegare le inclinazioni derivanti dalla componente fisica diversa, senza fare violenza ai ragazzi?”, ho chiesto. Altri due partecipanti hanno messo in discussione le tesi presentate. Ma i relatori, colti di sorpresa dalla nostra presenza, ci hanno liquidati chiudendo l’incontro e mi è venuto il sospetto che il suo unico scopo fosse quello di incoraggiare e comunicare una strategia a un pubblico selezionato».
Alla fine è stato chiesto ai presenti di fornire le proprie email per rendere possibile attraverso il sito dell’associazione l’accesso ai video del convegno e al resto del materiale didattico, «ma non ho mai ricevuto il permesso di entrare». Così, conclusi gli incontri che termineranno ad aprile/maggio in Lombardia, Campania, Piemonte e Valle d’Aosta, Sicilia, Liguria e Lazio con un focus sui “testi scolastici e supporti didattici in ottica di genere”, “media e stereotipi di genere”, “benessere e sessualità”, sarà possibile, come si legge sui moduli del progetto, «allargare la formazione con progetti a distanza». Grazie agli «incontri in presenza, raccolti in video e ampliati con materiali didattici», sarà costituita «la base per una piattaforma in modalità asincronica», in modo che «i/le docenti in formazione si iscriveranno e potranno parteciparvi online singolarmente (dove e quando vorranno) o collettivamente (in corsi organizzati dalle singole scuole)».


Leggi di Più: Io, prof ai corsi gender su Cenerentolo | Tempi.it
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Qui il PDF allegato

http://www.soroptimist.it/public_nuovo/786-10-01-2015-MIUR.AOODGSIP.REGISTRO_UFFICIALEU.0006901.27-11-20141-1.pdf
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Hector Hammond

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Re:Teorie di genere. Cosa stanno facendo per i vostri figli?
« Risposta #112 il: Aprile 01, 2015, 13:01:04 pm »
Citazione
ALLARGARE LA FORMAZIONE. È stato dopo queste affermazioni che A.M. ha deciso di prendere la parola e intervenire: «Come docente di Educazione fisica ho fatto presente loro che proprio la biologia porta le donne e gli uomini ad assecondare le proprie caratteristiche, concentrandosi ad esempio sulla coordinazione nel primo caso e sulla forza nel secondo.
Quando è la realtà a non volersi piegare , la ignorano.