Autore Topic: CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX  (Letto 45290 volte)

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Offline Vicus

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #195 il: Agosto 26, 2019, 13:28:06 pm »
Citazione
Altro particolare da evidenziare: a situazione invertita, il tipo in questione avrebbe scritto l'esatto contrario, ossia che "gli italiani si fanno sempre riconoscere"... "gli italiani non rispettano mai le regole"... gli italiani sono tutti mafiosi..." etc etc...
E' quel che mi sarei aspettato
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #196 il: Agosto 26, 2019, 14:41:24 pm »

Tanto per evidenziare una volta di più i complessi di inferiorità dell'italiano medio nei confronti di altri popoli.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/francia-macron-installa-autovelox-infallibili-sulle-strade-1743579.html

Bene, cosa ti scrive un commentatore, sicuramente di sesso maschile ?

Ora, premesso che alcuni anni fa, dalle mie parti, ci fu chi prese a schioppettate un autovelox (posizionato vicino alla superstrada che porta a Perugia), per non parlare di autovelox mobili rubati alla polizia locale... cosa ti conclude il tipo ?
Che in Italia "son tutti pecoroni".
Anziché limitarsi a commentare quel semplice dato di fatto (che è comunque un reato), è subito corso a fare il paragone tra i due popoli: con le palle uno, senza le palle l'altro.
D'accordo, che i francesi siano un popolo molto più unito e patriottico di quello italiano è pacifico, ma il punto è che a chiacchiere chiunque di noi può essere un fenomeno.
Ad esempio: l'esterofilo in questione quale protesta eclatante avrà mai fatto nel corso della sua esistenza ?
E, soprattutto, sarebbe capace di mettere in gioco la propria libertà, o magari la vita stessa, per un ideale ?
Rischierebbe per questo la galera oppure di farsi ammazzare ?
Io non credo proprio, per tutta una serie di motivi che ora non mi metto a elencare.

Altro particolare da evidenziare: a situazione invertita, il tipo in questione avrebbe scritto l'esatto contrario, ossia che "gli italiani si fanno sempre riconoscere"... "gli italiani non rispettano mai le regole"... gli italiani sono tutti mafiosi..." etc etc...
Ed invece, se lo fanno degli stranieri, è segno di "attributi". *
Non c'è niente da fare: quello italiano è un popolo irrecuperabile.

E' giusto quello che dici ma rimane sempre il fatto storico (incontestabile) che le rivoluzioni ci sono state dappertutto, in Europa, tranne che in Italia: c'è stata in Inghilterra dove fu decapitato il re Carlo I, c'è stata in Francia dove fu ghigliottinato uigi XVI, c'è stata in Russia dove fu addirittura sterminata a pistolettate l'intera famiglia imperiale dello zar Nicola I. In Spagna ci fu un intero popolo in armi pronto a rischiare le fucilazioni di massa per battersi contro i granatieri di Napoleone, pur di cacciare i francesi che invece in Italia potevano a loro piacimento entrare, uscire e scorazzarvi senza impedimenti e contrasti (e angariare la popolazione con le tasse e con la leva militare che venne introdotta in Italia per l'appunto proprio da Napoleone). L'unica manifestazione di vitalità oppositiva del popolo italiano era stata i tumulti (sempre e solo per il pane) e il brigantaggio. Di qualcosa che somigliasse ad una rivoluzione, con un progetto ben preciso ed alto di cambiamento della società e dei rapporti sociali gli italiani non sono mai stati veramente capaci. Di qui la denigrazione degli stranieri e l'autodenigrazione degli italiani. Che se non è del tutto giustificata qualche spiegazione che ci è fornita dalla Storia sicuramente esiste.
Senza andare troppo lontano, basta ricordare che mentre i tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale si sono battuti fino a farsi spianare le loro città dai bombardamenti alleati e finchè la Germania non venne occupata interamente da russi, inglesi e americani e i giapponesi hanno combattuto fino allo sganciamento di due bombe atomiche su Hiroscima e Nagasaki, gli italiani invece si sono arresi non appena gli alleati hanno messo piede in Sicilia abbandonando immediatamente la partita.

Offline Vicus

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #197 il: Agosto 26, 2019, 14:56:10 pm »
Beh mi pare che gli italiani siano stati più intelligenti dei giapponesi. Per di più le bombe furono lanciate con la complicità delle alte sfere militari nipponiche (fonte: emittente franco-tedesca Arte).

Tra le rivoluzioni organizzate dalle élite, che hanno prodotto danni incalcolabili e il brigantaggio spontaneo, meglio il brigantaggio.
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #198 il: Agosto 26, 2019, 15:03:58 pm »
Tra le rivoluzioni organizzate dalle élite, che hanno prodotto danni incalcolabili e il brigantaggio spontaneo, meglio il brigantaggio.

Soprattutto il brigantaggio meridionale, finanziato e sostenuto da Pio IX e il movimento sanfedista del cardinale Ruffo che mise fine alla Repubblica Partenopea del 1799? :D :hmm:

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #199 il: Agosto 26, 2019, 15:55:26 pm »
E' giusto quello che dici ma rimane sempre il fatto storico (incontestabile) che le rivoluzioni ci sono state dappertutto, in Europa, tranne che in Italia: c'è stata in Inghilterra dove fu decapitato il re Carlo I, c'è stata in Francia dove fu ghigliottinato uigi XVI, c'è stata in Russia dove fu addirittura sterminata a pistolettate l'intera famiglia imperiale dello zar Nicola I. In Spagna ci fu un intero popolo in armi pronto a rischiare le fucilazioni di massa per battersi contro i granatieri di Napoleone, pur di cacciare i francesi che invece in Italia potevano a loro piacimento entrare, uscire e scorazzarvi senza impedimenti e contrasti (e angariare la popolazione con le tasse e con la leva militare che venne introdotta in Italia per l'appunto proprio da Napoleone). L'unica manifestazione di vitalità oppositiva del popolo italiano era stata i tumulti (sempre e solo per il pane) e il brigantaggio. Di qualcosa che somigliasse ad una rivoluzione, con un progetto ben preciso ed alto di cambiamento della società e dei rapporti sociali gli italiani non sono mai stati veramente capaci. Di qui la denigrazione degli stranieri e l'autodenigrazione degli italiani. Che se non è del tutto giustificata qualche spiegazione che ci è fornita dalla Storia sicuramente esiste.
Senza andare troppo lontano, basta ricordare che mentre i tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale si sono battuti fino a farsi spianare le loro città dai bombardamenti alleati e finchè la Germania non venne occupata interamente da russi, inglesi e americani e i giapponesi hanno combattuto fino allo sganciamento di due bombe atomiche su Hiroscima e Nagasaki, gli italiani invece si sono arresi non appena gli alleati hanno messo piede in Sicilia abbandonando immediatamente la partita.

Sì, lo so, Massimo.
Del resto già lo sai che io lo so... :cool2:

Ma il tempo passa e le cose cambiano, per cui non è possibile portarsi dietro "in eterno" certi complessi di inferiorità, solo perché chi ci ha preceduto non fu "cuor di leone" come i popoli di altri Paesi.
Anch'io son figlio di questo Paese e di questa epoca, ma certi complessi non li avevo nemmeno quando frequentavo le superiori (in compenso li aveva, e li ha, mio padre).
Inoltre, se l'unità di misura deve essere sempre il passato, allora si potrebbe andare più indietro nel tempo e citare l'antica Roma...
In quel caso dovrebbero essere gli altri popoli a sentirsi inferiori... compresi quelli che oggi, in Europa dell'Ovest, fanno il bello e il brutto tempo, cioè Francia e Germania.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #200 il: Agosto 26, 2019, 16:32:03 pm »
Sì, lo so, Massimo.
Del resto già lo sai che io lo so... :cool2:

Ma il tempo passa e le cose cambiano, per cui non è possibile portarsi dietro "in eterno" certi complessi di inferiorità, solo perché chi ci ha preceduto non fu "cuor di leone" come i popoli di altri Paesi.
Anch'io son figlio di questo Paese e di questa epoca, ma certi complessi non li avevo nemmeno quando frequentavo le superiori (in compenso li aveva, e li ha, mio padre).
Inoltre, se l'unità di misura deve essere sempre il passato, allora si potrebbe andare più indietro nel tempo e citare l'antica Roma...
In quel caso dovrebbero essere gli altri popoli a sentirsi inferiori... compresi quelli che oggi, in Europa dell'Ovest, fanno il bello e il brutto tempo, cioè Francia e Germania.

Il problema è che dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi non siamo migliorati affatto, come tempra e carattere nazionale. Tu pensi di sì?

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #201 il: Agosto 26, 2019, 17:35:59 pm »
Il problema è che dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi non siamo migliorati affatto, come tempra e carattere nazionale. Tu pensi di sì?

No, non penso affatto che, in quanto a tempra e carattere, il popolo italiano sia migliorato da 74 anni a questa parte.
Di certo non in maniera significativa.
A questo contribuiscono anche e soprattutto i media, i quali evidenziano (quasi) esclusivamente i lati negativi dell'Italia e degli italiani, guardandosi bene dal fare altrettanto con gli altri Paesi, che anzi, vengono regolarmente descritti come "migliori" del nostro.

@@

Ad esempio: io conosco gente che non aveva mai sentito parlare delle triadi cinesi...
Per loro esisteva solo la mafia italiana... - in particolar modo per gli anziani di sesso maschile, che molto spesso son più lamentosi e disfattisti dei giovani o di quelli della mia generazione -, che invece è nata molto tempo dopo le triadi cinesi (e la yakuza giapponese).

Offline Vicus

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #202 il: Agosto 26, 2019, 17:43:27 pm »
Soprattutto il brigantaggio meridionale, finanziato e sostenuto da Pio IX e il movimento sanfedista del cardinale Ruffo che mise fine alla Repubblica Partenopea del 1799? :D :hmm:
Finanziato ma non teleguidato. E per nobili intenti.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #203 il: Agosto 26, 2019, 17:44:35 pm »
Citazione
Per di più le bombe furono lanciate con la complicità delle alte sfere militari nipponiche

Perchè ?
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #204 il: Agosto 26, 2019, 17:48:44 pm »
Finanziato ma non teleguidato. E per nobili intenti.
Certo. Il "nobile" intento, nel primo caso, era impedire l'unità nazionale (e salvaguardare lo Stato Pontificio). Nel secondo caso il sempre "nobile" intento era annientare, anche in un bagno di sangue, la Repubblica Partenopea. Con la benedizione di Santa Madre Chiesa.

Offline Vicus

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #205 il: Agosto 27, 2019, 00:48:56 am »
Perchè ?
Mistero. Per accelerare la resa? Per dare un segnale ai russi? Chi lo sa. Ma ci sono prove inconfutabili che le alte sfere militari sapevano e non hanno fatto il poco necessario ad abbattere i due aerei col devastante carico di atomiche.
Certo. Il "nobile" intento, nel primo caso, era impedire l'unità nazionale (e salvaguardare lo Stato Pontificio). Nel secondo caso il sempre "nobile" intento era annientare, anche in un bagno di sangue, la Repubblica Partenopea. Con la benedizione di Santa Madre Chiesa.
A questo punto il letore che si è formato sui soli testi scolastici, deve sapere che l'unità nazionale ha significato l'instaurazione di un governo massonico, per forza di cose dipendente da poteri stranieri. Nonostante certa storiografia di parte, Pio IX considerava legittima l'aspirazione degli italiani a una loro nazionalità libera e indipendente. Ma non vedo perché avrebbe dovuto cedere, nel contesto di allora, la legittima sovranità di uno Stato al Piemonte e a un potere, che si prefigge tuttora la distruzione della Chiesa cattolica.
I problemi dell'Italia di oggi vanno ricercati nel modo in cui si unificò il Paese, come creatura di poteri stranieri: Inghilterra e Francia ieri, Germania e ancora Francia oggi.
Per giunta, il Sud fu depredato e trattato come un territorio occupato. I problemi nel Sud, come pure certa rassegnazione nel carattere meridionale vengono da lì. Il bagno di sangue fu nella repressione durissima del cd. brigantaggio che sconfinò nell'oppressione di intere popolazioni (mulini bruciati ecc.) e sfiorò il genocidio.
Ancora oggi la nostra classe dirigente cerca all'estero la sua legittimità, e tratta i suoi stessi cittadini come stranieri colonizzati. E' lo Stato profondo che dura dal 1861 e che oggi, in ossequio alle abituali direttive straniere, sta letteralmente distruggendo il Paese.
Particolarmente intelligente la posizione dei secessionisti, che anelano ad ancora più vassallaggio nei confronti di Germania e Francia, gli stessi Paesi che stanno smantellando il Nord. Quello stesso Nord che Mattei (che era delle Marche) preservò dal divenire una colonia, cosa che nessuno dei grandi industriali settentrionali osò fare.
Abbiamo pagato un prezzo altissimo per unificare il Paese. E ora c'è chi lo vuole balcanizzare per diventare colonia franco-tedesca.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Sardus_Pater

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #206 il: Agosto 27, 2019, 23:17:32 pm »
A dire il vero la Sardegna ebbe in era moderna la sua rivoluzione atta a sovvertire l'ordine costituito e diventare uno stato indipendente: quella del 1794-6. In testa non aveva capipopolo, ma l'avvocato Angioy e il notaio Cilocco. Solo gli elementi reazionari del feudalesimo, col benestare di quei cani dei Savoia, misero un freno agli aneliti di libertà del popolo sardo.
Ovviamente nei libri di storia continentali non c'è cenno di questi moti, al massimo parlano di qualche turbolenza da parte di bifolchi bergamaschi.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #207 il: Agosto 28, 2019, 00:18:05 am »
A dire il vero la Sardegna ebbe in era moderna la sua rivoluzione atta a sovvertire l'ordine costituito e diventare uno stato indipendente: quella del 1794-6. In testa non aveva capipopolo, ma l'avvocato Angioy e il notaio Cilocco. Solo gli elementi reazionari del feudalesimo, col benestare di quei cani dei Savoia, misero un freno agli aneliti di libertà del popolo sardo.
Ovviamente nei libri di storia continentali non c'è cenno di questi moti, al massimo parlano di qualche turbolenza da parte di bifolchi bergamaschi.
In effetti sui libri di storia non c'è. Per come la vedo, in regioni come la Sardegna lo Stato centrale dovrebbe avere un ruolo essenzialmente difensivo nei confronti degli aspetti predatori della globalizzazione - e dovrebbe favorire lo sviluppo nell'interesse pubblico.
Se cade lo Stato centrale, le realtà regionali non diventano indipendenti, ma passano sotto il diretto controllo del megastato globale, che come scrisse un professore "è già esistente ed effettivo".
La balcanizzazione dell'Europa è l'ideale per il globalismo perché può fare dei ministati quello che vuole: impiantare basi militari, lottizzare coste incontaminate, aprire miniere in cui si spaccano la schiena lavoratori poco tutelati (quando non stranieri). La classe dirigente di uno Stato-regione sarebbe più debole e quindi molto più facile da corrompere (col solito teatrino di grida al "tradimento" e successiva emersione di facce nuove che tradiscono a loro volta).
E' quel che succede in Africa, tenuta artificialmente in condizioni di sfruttamento, sottosviluppo e perpetua guerra civile, in dittature perenni che ogni tanto cadono per far posto a un "liberatore" che si rivela un dittatore peggiore del precedente.
E' questo lo scenario che vogliamo per la nostra terra e la nostra gente?
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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #208 il: Agosto 28, 2019, 00:48:29 am »
A dire il vero la Sardegna ebbe in era moderna la sua rivoluzione atta a sovvertire l'ordine costituito e diventare uno stato indipendente: quella del 1794-6. In testa non aveva capipopolo, ma l'avvocato Angioy e il notaio Cilocco. Solo gli elementi reazionari del feudalesimo, col benestare di quei cani dei Savoia, misero un freno agli aneliti di libertà del popolo sardo.
Ovviamente nei libri di storia continentali non c'è cenno di questi moti, al massimo parlano di qualche turbolenza da parte di bifolchi bergamaschi.

Pare che più tardi il reggente Carlo Felice (poi divenuto re) avesse avuto la mano pesante con gli indipendentisti sardi e fosse stato assai severo nei confronto di un'isola della quale pure i Savoia portavano il titolo di re. Ma tant'è: ai Savoia la Sardegna interessava solo come giustificativo del loro titolo regio.

Offline Sardus_Pater

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Re:CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
« Risposta #209 il: Agosto 28, 2019, 10:36:10 am »
Già. A Sassari i loro corpi furono appesi lungo le mura cittadine come monito.
Tant'è che il vicerè si guadagnò il nomignolo di Carlo Feroce.
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