Intervengo per la prima volta in questo topic, essendo anch'io parecchio interessato al raffronto tra il nostro paese e quello che ci circonda.
Da più di dieci anni non frequento le cabine elettorali. Nessuna.
Politiche, regionali, comunali, referendum. Sto a casa.
La politica mi appassiona, ma a votare non vado. Tie'!
Non lo suggerisco come modello per tutti, sia chiaro. E non credo che chi va a votare sia un co****ne.
Ma è un lusso che mi sono preso. Una terapia.
Fuori dall'agone le cose si vedono in maniera diversa e (a mio giudizio) più chiara.
Arrivo al punto.
Da ormai più di vent'anni questo paese è alla ricerca di una sua identità.
Ho potuto notare
l'incapacità di inventarsi un modello "italiano" per l'Italia.
Partiti dall'entusiastico abbandono del proporzionale....attraversato il glorioso e salvifico mondo del maggioritario...stiamo mestamente ritornando al "caro e vecchio utile" proporzionale.
Mah!
Provoco. E se invece d'inventarsi "l'Italian way for democracy" facessimo come quegli studenti, che conoscendo i propri limiti, molto più modestamente copiano dal vicino di banco e per non farsi sgamare dalla prof. ne adattano il contenuto personalizzandolo?
Mi si dirà: sai che novità!
E da decenni che si parla di cancellierato alla tedesca, premierato inglese, presidenzialismo alla francese.
Pure la Spagna è stata presa come esempio!
Bene. Quindi mi ci metto anch'io.
Ma da sospettoso delle élite...ed essendo un "popolano" di razza (non populista eh...), voglio sottoporre un bouquet (parziale e solo dagli anni ‘80) di temi legislativi sottoposti a referendum a quella stravagante etnia multilingue che è la Svizzera:
asilo politico, contributi previdenziali, procreazione assistita, radiotelevisione, transito stradale alpino, accordi Svizzera UE, accordi Svizzera USA, acquisto armamenti esercito, tassa sul pedaggio autostradale, legge sul lavoro-artigiano-industria, malattie trasmissibili dell’essere umano, assicurazione malattie, convenzione tra la Svizzera-Austria su collaborazione in ambito di fiscalità e di mercati finanziari, convenzione tra la Svizzera-GB su collaborazione in ambito di fiscalità e di mercati finanziari, convenzione tra la Svizzera-Germania su collaborazione in ambito di fiscalità e di mercati finanziari, sul prezzo fisso dei libri, previdenza professionale per la vecchiaia i superstiti e l’invalidità, assicurazione malattie, sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope, assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione e l’indennità per insolvenza, sulla cooperazione con gli Stati dell'Europa dell'Est, sugli assegni familiari, indennità di perdita di guadagno in caso di servizio militare, servizio civile o servizio di protezione civile, Legge federale sugli stranieri, riserve auree della Banca Centrale, Legge federale sull'esercito e sull'amministrazione militare, Legge federale sull’agricoltura, Codice penale svizzero, Legge sul mercato dell'energia elettrica……………Ecc.
Cioè temi su cui il Potere Politico costituito ha chiesto il parere (VINCOLANTE) del suo popolo.
Risulta a qualcuno di voi che si tratti di un paese allo sbando governato da umori irrazionali nazional-popolari?
In Svizzera poi, il potere esecutivo (federale) dal 1959, si regge non su una legge, ma su un accordo politico informale chiamato “formula magica” che prevede una sostanziale pax politica e condivisione tra i maggiori partiti della responsabilità di governo.
Ripeto: “R.E.S.P.O.N.S.A.B.I.L.I.T.A.’ di governo”
La conseguenza è che nessuna fazione politica può addossare (ad alternanza) all'avversario di turno responsabilità sulle scelte strategiche della confederazione.
La Svizzera non è l’Italia naturalmente: ma non sta in Asia o in Sudamerica.
Sta in Europa, è un nostro confinante e un pezzetto di loro (tra l’altro la più conservatrice) parla la nostra lingua.
Il referendum non è ne buono ne cattivo.
E’ una metodica politica, che tra l'altro è previsto nel nostro ordinamento.
Ma solo quello abrogativo.
Appunto.
p.s. - naturalmente non mi sfugge che la Svizzera non è parte "integrante" di nessuna sovraorganizzazione politica (il seggio ONU è stato adottato solo nel 2002...e con referendum!)