ki non mi vuole non mi merita: punto a capo.
In Italia, e nel mondo occidentale in generale, per i maschi non c'e' una cultura delle separazioni. Siamo profondamente impreparati ad affrontare la nuova situazione.
Mentre le femmine sono le vere "protagoniste" e sanno perfettamente quali sono i loro "diritti" ed i privilegi concessi loro dai tribunali, gli uomini si fanno prendere dall'"orgoglio", dalla "gelosia", dalla "rabbia", dalla "vergogna" e da quanto piu' inutile c'e' tra i sentimenti.
Quando si viene lasciati da una moglie per una separazione bisogna pensare e credere di essere "vedovo" e comportarsi di conseguenza.
Solo rimanendo lucidi si puo' cercare contrastare lo strapotere delle femmine nel diritto di famiglia.
Sia tu che Jason siete un po troppo ottimisti sul risultato del vostro comportmento in caso di separazione.
Non e' l'uomo che detta i tempi ed i metodi della frequentazione dei figli, ma e' la madre che fa il bello ed il cattivo tempo.
I (rari) casi di "vittoria" , in tribunale, da parte di qualche padre separato non sono dovuti alla lungimiranza dei giudici ma alla loro buona disponibilita' economica e dalla perfetta conoscenza delle leggi e delle procedure dei tribunali.
Dovresti anche dire a tua figlia che " abbastanza normale che un uomo arrabbiato si comporti in quel modo, e che un uomo a cui hanno tolto i figli, la casa, parte dello stipendio, e' facile che sia arrabbiato. E' sicuramente piu' arrabbiato se nella "sua" casa entra un estraneo a dormire nel "suo letto", certo che tu (noi) non arriverai a quel punto, perche' sai indirizzare (abbiamo indirizzato) la tua rabbia in qualcosa di piu' utile anche per le generazioni future.