Autore Topic: Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE  (Letto 10371 volte)

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Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« il: Febbraio 10, 2015, 03:06:14 am »
Come sanno poche migliaia di italiani (su una popolazione di 60 milioni di abitanti), da quasi un anno, in Ucraina c'è una guerra. Una guerra sanguinosa, dove centinaia di civili, di donne muoiono. Bambini morti, famiglie spezzate. Slavi contro slavi.

Ci sono prove di donne torturate, stuprate, addirittura si parla di civili ammazzati per vendere gli organi agli ospedali dell'Occidente.

Come sanno anche gli italiani meno informati e più affezionati a Vespa e Fazio, le femministe parlano di qualsiasi donna morta per mano maschile. Che sia un'indiana, che sia una curda, che sia una svedese, le femministe sono in prima linea a denunciare i crimini perpetrati contro le donne.

Molte femministe si reputano e si vantano di essere antifasciste.

Vi farò notare una cosa, cari lettori.

Andate su qualsiasi sito femminista. Cercate qualche parola di sdegno nei confronti della guerra in Ucraina. Non ne troverete nessuna. Le femministe italiane non spendono 1 lacrima su quelle donne. Niente. Per loro quelle donne non meritano di esser ricordate.

Eppure, se notate bene, i crimini nei confronti della popolazione ucraina sono commessi da battaglioni che hanno le mostrine naziste sulla mimetica.
Neanche sul loro fascismo dicono 1 parola. Niente. Silenzio.

1 anno di guerra e loro non dicono nulla.

Vi propongo il primo sito, lo cito spesso. Si dichiarano antifasciste molte femministe... Ma è sempre più evidente che è una facciata o è sintomo di un'ignoranza spaventosa.

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/ (nessun articolo sull'Ucraina)

https://abbattoimuri.wordpress.com/2014/02/21/ucraina-fascismi-complottismi-e-lotte/ (questo è l'unico post di tale Fikasicula ma non prende posizione ed è poco prima della guerra)

Eppure, come noterete, il PD (ma non solo questo partito) non nasconde il suo sostegno pro battaglioni nazifascisti (vi sembrerà strano, guardate cosa fanno).

https://aurorasito.wordpress.com/2014/09/18/i-veri-rosso-bruni-il-pd-e-i-nazisti-del-battaglione-azov/

Notate poi come una femminista dichiarata NON SPENDE 1 PAROLA per le donne morte e/o stuprate in Ucraina. Niente.

http://blog.iodonna.it/marina-terragni/

Questo altro sito femminista pure ha dimenticato le donne morte e/o stuprate in Ucraina.

http://learrabbiate.blogspot.it/

L'unico sito  che ho trovato che ne parla, in un piccolissimo articolo è questo:

http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/

http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2014/10/donetsk-strage-in-una-scuola-alcune.html

Noterete che esalta tutte le donne del mondo, per le ucraine, 1 sola parola. Le date hanno già smascherato il loro colpevole silenzio e il loro antifascismo in assenza di fascismo.

Naturalmente, care femministe che leggete i miei post, potete sempre venire qui a smentire le mie tesi.
Sono pronto a ricredermi se mi portate delle prove.
 MA, NON VERRETE. LEGGERETE IL POST E VI FARETE IL FEGATO AMARO.
LA VERITA' STA VENENDO A GALLA...  :shifty:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #1 il: Febbraio 10, 2015, 03:24:55 am »
FEMMINISTE "ANTIFASCISTE" NON RICONOSCETE IL SIMBOLO SULLA MIMETICA DEL SOLDATO UCRAINO?

NON VI RICORDA NULLA?

PERCHE' STATE ZITTE ?


http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/14/news/ucraina_osce_poroshenko-100557250/#gallery-slider=95885031

http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/14/news/ucraina_osce_poroshenko-100557250/#gallery-slider=95885032

http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/14/news/ucraina_osce_poroshenko-100557250/#gallery-slider=95885036

http://www.repubblica.it/esteri/2014/11/14/news/ucraina_osce_poroshenko-100557250/#gallery-slider=95885037


Ah, ho capito, forse utilizzate Facebook...

Vediamo quante di voi conoscono questa pagina...

https://www.facebook.com/PravyiSektorItalia

Guardate chi esaltano...

https://www.facebook.com/uarighttraditions/posts/789189157834495

Eppure, state in SILENZIO. Non conoscete la divisione SS Galizien?

Ve la ricordo io,care femministe "antifasciste"...

http://it.wikipedia.org/wiki/14._Waffen-Grenadier-Division_der_SS

E voi, da EROICHE ANTIFASCISTE, non dite una parola...

Che coraggio!  :shifty:

Ah, forse ho capito, care "femministe antifasciste"....

Non dite nulla perchè anche le vostre "eroine" amiche di Soros , le "EROICHE FEMEN" , sono amiche dell'OUN e di nazisti vari...

Perchè non vi fate anche voi una foto con qualche fan di Praviy Sektor?

Intanto vi faccio vedere le VOSTRE AMICHE CON CHI FANNO LE MANIFESTAZIONI...

https://aurorasito.wordpress.com/2014/01/24/la-femen-legate-allestrema-destra-ucraina-e-ai-think-tank-degli-usa/
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #2 il: Febbraio 10, 2015, 03:47:42 am »
Vi ricordo, con qualche foto "forte", qualche donna ucraina che voi, care "femministe antifasciste" NON AVETE RICORDATO...
Ricordate il 2 maggio 2014? La strage di Odessa?

Guardate i democratici amici delle Femen che cosa hanno fatto...
Possibile mai che queste donne non SONO DA RICORDARE PER VOI?

NON SONO VITTIME DEI "FASCISMI"?

https://aurorasito.wordpress.com/2014/05/06/gladio-e-la-strage-di-odessa/
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #3 il: Febbraio 10, 2015, 04:44:56 am »
Queste invece sono delle lettere scritte e tradotte in italiano.

Sono di bambini ucraini dell'Est. Ci sono anche bambine. Ma voi FEMMINISTE ANTIFASCISTE NON LI RICORDATE.

VE LI RICORDO IO.

E VI RIPETO CHE POTETE SCRIVERE QUI CHE MI STO SBAGLIANDO. IL FORUM E' PUBBLICO. MA SE LEGGETE E NON SCRIVETE...  :shifty: :shifty: :shifty:

http://comunicati.russia.it/lettere-dei-bambini-del-donbass-dalla-guerra.html

Ksjusha Jakovleva, 6 anni, Lugansk: - Più di tutto ho paura che la mamma ed il papà vengano uccisi. E io non sarò in grado di salvare il mio fratellino minore che ha  6 mesi. E’ meglio che uccidano me …

Serezha, 4 anni, regione di Lugansk: - Il mio papà è andato in guerra. La mia mamma e la nonna ogni giorno piangono e non mi dicono niente. Per questo tutto diventa ancora più spaventoso ... Può essere che papà non c'è più ?

Sasha Gorobez, 5 anni, regione di Lugansk: - Io so l'odore che ha la guerra. E’ l’odore della cantina, dove passeremo la notte con la mamma...

Sasha Bespalov, 3 anni, regione di Donezk: - Ho molta voglia di mangiare. Sempre ...

Tanja Machina, 5 anni, Mariupol: - E’ più terribile che nei film spaventosi. Un funerale ogni giorno...

Sveta Abramchuk, 4 anni e mezzo, sfollato da Slavjansk: La nostra casa è stata bombardata. Noi con la mamma e la nonna viviamo in cantina. Quando una bomba cadde nel cortile di nuovo, ho iniziato a balbettare...

Misha Fedoskin, 5 anni, sfollato da Kramatorsk: - Putin ci salverà. Perché Putin è Dio ed il nostro salvatore. La mamma dice così. Abbiamo preso il suo ritratto dal giornale...

Vanja Los’ko, 4 anni, Kramatorsk: - Quando è esplosa una bomba ho avuto paura e mi sono fatto la pipì addosso. E faccio la pipì nel letto ogni notte, quando si sentono le esplosioni e la mamma mi guarda e piange forte ...

Sergej Fioktistov, 8 anni, regione di Lugansk: . Io non ho paura di essere ucciso, ma se viene uccisa la mamma, il papà o la nonna, io non sopravviverò ...

Evganija Ljashenko, 9 anni, regione di Donezk: - In guerra si incomincia a credere in Dio per davvero e non per finta. Perché si sa: solo Dio ti può proteggere...

Tamara Ovdeenko, 6 anni rifugiato di Slavjansk: - La guerra è quando tutto intorno a te c’è solo il male e il bene è stato ucciso e sepolto da qualche parte, lontano...


Poi metto pure un video, lo riposto. Può essere che vi è sfuggito (mentre nessuna CURDA vi è sfuggita... Che "CASO"...)

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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #4 il: Febbraio 10, 2015, 15:15:21 pm »
FEMMINISTE ANTIFASCISTE, FEMMINISTE ANTISISTEMA...

GUARDATE LA CNN  AMERICAN COSA FA. ANCORA CONTRO PUTIN ?

http://www.sateden.com/dep/cnnnnn.jpg

http://www.sateden.com/dep/cnnnnn.jpg
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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #5 il: Febbraio 16, 2015, 20:39:47 pm »
FaS, come suo solito, è ATTENTISSIMA a tutti i drammi economico/sociali/lavorativi/penali di tutte le donne del mondo... Tutte le donne tranne le donne che non vogliono sottostare ai diktat USA ed UE. Quelle donne non sono propriamente donne per le femministe italiche. Sono da IGNORARE. Ed infatti, mentre in Ucraina c'è una fragilissima pace, le FaS pensano ai drammi delle donne dell'Est... Ai drammi delle Moldave  :doh: :doh: :doh: :doh:
Metterò in caratteri maiuscoli le castronerie più evidenti... Ulteriori prove della connivenza tra femminismo e gruppi di potere USA/UE.

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2015/02/15/dragamama-cara-mamma/#more-27242

Lavoratrici instancabili, lontane dai propri cari, sospese tra la propria casa e un Paese spesso duro e inospitale, le donne dell’Est vivono in mezzo a noi come figure invisibili e silenziose, piene d’amore e di nostalgia.

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Draga Mama è la storia di una di loro, arrivata come tante dalla Moldova e impiegata nel lavoro domestico e nell’assistenza familiare.
Senza conoscere una parola di italiano, Valentina è arrivata a Roma dieci anni fa in pullman, con una piccola valigia e in mano un contratto per una finta azienda tedesca. Ha cominciato come badante presso una coppia di anziani che la trattavano come una figlia. Dopo un paio d’anni ha ottenuto i documenti e da allora lavora come collaboratrice domestica in diverse famiglie. Vive in un appartamento del Laurentino 38 nella periferia sud della capitale che condivide con altre donne moldave, tutte “madri a distanza”, come lei.
Molte di loro arrivano nel nostro Paese lasciando i figli nell’Est Europa, senza poterli vedere per anni.

Roma. Valentina nel giardino di una casa all’EUR. Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il principale settore di attività per i lavoratori di origine moldava è quello dei servizi pubblici, sociali e alle persone, che assorbe il 47 per cento degli occupati. (Foto di F.Araco).

La storia di Valentina non è molto diversa da quella di Tatjana, Petra, Nadea, Olga e di centinaia di altre mamme e mogli provenienti dai Paesi dell’Est Europa. Lavoratrici instancabili, lontane dai propri cari, queste donne migranti vivono in mezzo a noi come figure invisibili e silenziose, piene d’amore e di nostalgia.

Secondo il Quarto Rapporto Annuale Gli immigrati nel mercato del lavoro in Italia pubblicato nel 2014 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, quella moldava è al settimo posto tra le comunità straniere presenti in Italia. I dati aggiornati al primo gennaio 2013 registravano 149.231 persone, prevalentemente donne (il 66,9 per cento) tra i diciotto e i quarantanove anni. Fonti non ufficiali riferiscono che gli irregolari sarebbero circa trecentomila. Il principale settore di attività per i lavoratori di origine moldava è quello dei servizi pubblici, sociali e alle persone, che assorbe il 47 per cento degli occupati.

Rispetto agli altri Paesi dell’Europa centro-orientale, l’incidenza delle donne nel flusso migratorio verso l’Italia è nettamente superiore, anche per via del contesto di impiego che richiede una manodopera perlopiù femminile. «Si tratta di una emigrazione molto anomala» scrive Lazzaroni in La famiglia chiusa nel welfare nascosto. «Nascendo dal tracollo di uno Stato molto strutturato e investendo persone non più giovanissime, assume i caratteri, come loro stesse dicono, di un “esilio” (il termine più ricorrente nelle interviste e nei colloqui è comunque “sacrificio”)».

Il dramma degli orfani sociali

Hînceşti, Moldova, settembre 2013. Una bambina torna a casa dopo il primo giorno di scuola. Il tasso di dispersione scolastica tra gli orfani sociali è molto elevato.

L’aspetto più doloroso di questo sradicamento riguarda l’abbandono dei figli che, rimasti nel Paese di origine, sono affidati alle cure dei mariti, quando possibile, dei nonni o di altri membri della famiglia. Questi “children left behind” risentono fortemente della mancanza del supporto affettivo e della presenza delle loro madri. Secondo l’International Organization for Migration, Mission to Moldova (IOM), nel Paese il 62,6 per cento dei bambini vive senza uno o entrambi i genitori. In totale, si stima che il fenomeno coinvolga 105.270 minori. Con una popolazione complessiva di appena 3,56 milioni di persone, queste statistiche evidenziano un contesto di grande disagio sociale e profonda disgregazione.

Le conseguenze sono drammatiche: attualmente circa cinquecento minori vivono completamente abbandonati a loro stessi e sono sempre più frequenti i suicidi, specialmente tra gli adolescenti.

I dati diffusi dal governo moldavo riferiscono di novantotto decessi e trecentoundici tentativi di suicidio tra il 2008 e il 2013, e il fenomeno è in preoccupante aumento.

È frequente, inoltre, che giovani di quindici-sedici anni partano in pullman da soli, senza soldi né documenti, per cercare di raggiungere i loro parenti in Italia e spesso finiscano nelle mani dei trafficanti di esseri umani. Nella maggior parte dei casi le vittime sono costrette a prostituirsi, molte subiscono violenza fisica o psicologica, sono portate ai lavori forzati o entrano in circuiti criminali.

Il collasso del sistema dei servizi sociali nelle ex Repubbliche sovietiche ha lasciato un vuoto difficile da colmare e non sono molte le realtà in grado di intervenire in modo capillare per monitorare e arginare la situazione a livello nazionale. Nel 2008 l’IOM ha aperto in Moldova un centro che accoglie le vittime, reali o potenziali, della tratta. La struttura ha una capienza di ventiquattro posti, fornisce assistenza medica, giuridica, psicologica ed economica ai suoi utenti e offre corsi di formazione per il loro progressivo reinserimento nella società.

«Si tratta in genere di persone molto fragili e vulnerabili che nell’80 per cento dei casi hanno subito violenze domestiche o sono in fuga da condizioni di forte disagio in famiglia» spiega Alisa Harlamova (IOM). «Le categorie più a rischio sono le mamme single, i minori non accompagnati e gli orfani sociali, ma è in aumento anche il numero degli uomini sfruttati nei campi di lavoro in Russia, Turchia o negli Emirati Arabi. Ci sono poi gli enormi guadagni ottenuti forzando i disabili a chiedere le elemosina. Ogni anno salviamo dalla tratta circa cento persone: diecimila negli ultimi dieci anni, di cui tremila vittime effettive e circa settemila potenziali».

La Sindrome italiana

Roma. Una donna moldava al lavoro in una casa. Nel nostro Paese, molte badanti e colf provenienti dall’Est Europa sviluppano una grave forma depressiva di origine sociale diagnosticata per la prima volta nel 2005 da due psichiatri ucraini, Kiselyov e Faifrynch, nota come “Sindrome italiana”.

Molte donne dell’Est immigrate nel nostro Paese sviluppano una grave forma depressiva di origine sociale diagnosticata per la prima volta nel 2005 da due psichiatri ucraini, Kiselyov e Faifrynch, nota come “Sindrome italiana”. Secondo i loro studi, sarebbero almeno due i fattori scatenanti: per la prolungata lontananza dai propri figli, le madri provano un profondo senso di colpa e, nello stesso tempo, vivono il disagio di essere in un contesto spesso ostile, dove difficilmente riescono a integrarsi. La maggior parte di loro è quasi sempre sola, chiusa nelle case dove presta servizio e non parla del proprio dolore, nascondendolo sia ai familiari rimasti in patria che al resto della comunità.

Il dottor Giuseppe Ducci, primario del reparto di psichiatria dell’ospedale San Filippo Neri di Roma, tra il 2011 e il 2013 ha ricoverato settantaquattro persone provenienti dai Paesi dell’Est, su centosettanta casi di stranieri totali. In prevalenza donne romene, polacche, ucraine e moldave.

«In queste pazienti abbiamo riscontrato un quadro caratterizzato da una grave depressione con inibizione, blocco, rallentamento, tristezza vitale e sintomi psicotici, come per esempio fantasie di persecuzione. Le manifestazioni per le quali vengono ricoverati i maschi sono molto diverse, spesso riconducibili al consumo di alcool e di cocaina e con quadri psicotici piuttosto violenti».

Questa specifica forma di depressione femminile, continua il primario, è l’unico disturbo mentale legato alla stagionalità. «Il periodo in cui i ricoveri sono più numerosi va da settembre a dicembre, in coincidenza con l’autunno, la diminuzione delle ore di luce e il ritorno dalle vacanze estive trascorse con i propri cari». Far parte di una minoranza non integrata o scarsamente integrata è comunque un fattore di rischio per tutti i disturbi mentali, anche per quelli più gravi, spiega Ducci. «Trovarsi in un contesto nuovo e diverso da un punto di vista culturale e linguistico può far emergere i sintomi di malattie psichiatriche importanti. Ma, in generale, le situazioni peggiori riguardano le persone che sono state precocemente istituzionalizzate nei Paesi di origine».

«Occhi che non si vedono si dimenticano»

Dragă mamă, “cara mamma”. Una lettera-poesia ricevuta da una “mamma a distanza” moldava che vive a Roma da sua figlia, rimasta a Chişinău, in occasione della festa della donna.

Tatiana Nogailic, mediatrice culturale e presidentessa dell’Associazione donne moldave in Italia, fondata nel 2004, sostiene che gli orfani sociali e le loro madri colte da depressione debbano innanzitutto ricostruire un legame affettivo di amore e comprensione. «La soluzione non può essere solo il ritorno» spiega, «anche perché in pochi possono permetterselo. Il ricongiungimento familiare è certamente di aiuto ma la burocrazia è molto lenta e a volte i figli, dopo tanti anni di lontananza, faticano a ricostruire con le mamme un rapporto intimo. È indispensabile che entrambi imparino gradualmente ad affrontare e gestire le difficoltà relazionali e il dolore della distanza. Nello stesso tempo, è essenziale avviare processi di integrazione nei rispettivi Paesi di residenza».

Per accogliere e supportare la comunità immigrata, la sua associazione ha pubblicato Moldoveni in Italia, una guida per l’orientamento dei nuovi arrivati che offre informazioni preziose su servizi di previdenza sociale, sanatorie, procedure per il ricongiungimento familiare, contatti e numeri utili. «Le donne moldave conoscono bene i loro doveri: accudire gli anziani, mandare a casa i risparmi, pensare ai figli, ma dimenticano spesso i loro diritti. Molti datori di lavoro, per esempio, si approfittano di loro non mettendole in regola con il contratto o pagando meno di quanto pattuito. Noi abbiamo scritto sulla guida, a chiare lettere, a chi rivolgersi per chiedere aiuto in questi casi. Passando la gran parte del tempo in casa è, infatti, facilissimo che queste persone perdano il contatto con la realtà. Alcune sono segregate giorno e notte nelle abitazioni di anziani malati e non hanno né una vita privata né una vita sociale. Restano per anni come sospese, senza legami con la società italiana né rapporti con la Moldova». Un capitolo della guida suggerisce come mantenere un filo diretto con il Paese di origine. «Molte lavoratrici dopo dieci anni tornano a casa e si ritrovano anziane e sole» continua la mediatrice «noi dobbiamo dare loro delle opportunità per tornare arricchite e non svuotate».

In Italia da dodici anni, anche lei ha cominciato lavorando come badante. «Non ho visto mio figlio per due anni ed è stato molto doloroso conciliare il nostro rapporto» racconta. «Quando tornai a prenderlo aveva nove anni. Ricordo ancora la prima notte in cui dormimmo insieme: lui tremava e si svegliava perché aveva paura che io me ne andassi».

Occhi che non si vedono si dimenticano, dice un vecchio proverbio moldavo, ed è proprio questo il pericolo più grande nel rapporto a distanza tra una madre e suo figlio: «quel legame creato prima della partenza rischia di rompersi».

Hîncesti, Moldova, settembre 2013. Valentina nell’orto di casa.

Grazie al nuovo passaporto biometrico in uso dall’aprile 2014 i cittadini moldavi d’ora in poi potranno entrare in Europa per tre mesi con il visto turistico. «Siamo convinti che le ‘madri a distanza’ beneficeranno di questa maggiore apertura e che il nuovo regime di visti sia un contributo alla diminuzione del fenomeno migratorio irregolare, non solo verso l’Italia» spiega Antonio Polosa, Chief of Mission dell’IOM a Chişinău, che continua: «Gradualmente cambieranno le dinamiche tra i genitori emigrati e i figli rimasti in Moldova: viaggiando liberamente, si potranno gradualmente esercitare meglio le funzioni parentali e di assistenza materiale alla prole lontana. Nel medio e lungo termine è plausibile aspettarsi anche un incremento dei trasferimenti dei bambini in Italia (e in altri Paesi UE) nel quadro delle riunificazioni familiari che, con le dovute procedure e garanzie, è la scelta più opportuna per il minore».

Tatiana Nogailic è più pessimista a riguardo: «Le madri avranno la possibilità di invitare i loro figli in Italia, ma chi era in regola e aveva un alloggio autonomo già poteva farlo. Ma le badanti che lavorano nelle case degli anziani? Quale datore di lavoro permetterebbe a una donna di ospitare il proprio bambino? Inoltre viaggiare costa e, con la crisi che ha colpito anche questo settore, non credo che in molte potranno permetterselo. Temo che cambierà ben poco per queste persone».

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By sara   – febbraio 15, 2015
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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #6 il: Febbraio 16, 2015, 21:06:36 pm »
Ricapitoliamo:

Questo centro finanziato probabilmente dai soliti gruppi amici degli USA, inneggia al nuovo passaporto biometrico...

http://www.guidaconsumatore.com/vacanze/passaporto-biometrico.html

 La nuova versione è decisamente elettronica, prevde un chip, una piccola placca, collocata sul retro della copertina del passaporto e finalizzata ad immagazzinare una serie di dati relativi alla persona.

 Per biometrici si intendono le impronte digitali di entrambe le mani e la foto del viso. Per anagrafici i classici nome, cognome, data di nacita, residenza e nazionalità. L’insieme dei dati viene riportato come una sorta di codice a barre, per completare i dati personali che sono comunque riportati nelle pagine cartacee del documento.


POI...

Pur essendosi smantellata la vecchia URSS, le femministe credono ancora che ci siano i gulag o qualcosa di simile in Russia... Un attacco vile e senza prove alla Russia. N.b Citano anche la Turchia e gli Emirati Arabi... Pare strano che non abbiano messo Iran, Venezuela, Corea del Nord, Siria, Bielorussia, Kazakistan, Cuba, la Libia di Gheddafi... Ridicole e menzognere...

«Si tratta in genere di persone molto fragili e vulnerabili che nell’80 per cento dei casi hanno subito violenze domestiche o sono in fuga da condizioni di forte disagio in famiglia» spiega Alisa Harlamova (IOM). «Le categorie più a rischio sono le mamme single, i minori non accompagnati e gli orfani sociali, ma è in aumento anche il numero degli uomini sfruttati nei campi di lavoro in Russia, Turchia o negli Emirati Arabi.


Per puro caso, ricordo al femministume che mi/ci legge che in Ucraina il "campo di lavoro" c'è... Ma voi non lo sapete, eh? VENDUTE! SERVE DEGLI USA!

Vedetevi il video, "ANTIFASCISTE" ...



Poi, sfiziosa questa parte... Veramente un capolavoro di paraculeria e ignoranza femminista, il quadro della vostra ignoranza abissale, il simbolo della vostra falsità e della vostra interessata "lacrimuccia" femminista...

 "Ci sono poi gli enormi guadagni ottenuti forzando i disabili a chiedere le elemosina. Ogni anno salviamo dalla tratta circa cento persone: diecimila negli ultimi dieci anni, di cui tremila vittime effettive e circa settemila potenziali».

Che significa "potenziali vittime"? Vi rendete conto che siete più mendaci degli 80 Euro di Renzie? Arriva una moldava, senza nessun segno di violenza e voi la "considerate una potenziale vittima"?

Altra frase illuminante sulla vostra ignoranza, manco le moltiplicazioni sapete fare.

 Ogni anno salviamo dalla tratta circa cento persone: diecimila negli ultimi dieci anni, di cui tremila vittime effettive e circa settemila potenziali».


100 persone all'anno per 10 anni = 1000 persone.
Invece le femministe arrivano a 10000 vittime delle quali 7000 sono "potenziali vittime"...  :w00t: :w00t: :w00t: :w00t: :w00t: :w00t: :w00t:


Volete i soldini di qualche legge speciale o di qualche finanziamento europeo, questo siete.  :sick:
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #7 il: Febbraio 16, 2015, 21:13:44 pm »
Questo video invece mostra una DONNA ANTIFASCISTA. NON UNA FEMMINISTA FINTAMENTE ANTIFASCISTA. NATURALMENTE LE FEMMINISTE NON NE PARLERANNO...

Vedetevi il video, antifasciste di facciata ed amichette dei dollari americani a mezzo finanziamento EU o donazione di partener commerciali come Rockefeller, Microsoft etc...


Mi raccomando, non parlate di questa volontaria russa... Ha la bandana con la croce ortodossa mentre voi siete amiche delle Femen quelle "libere femministe"  che la croce se la mettono pubblicamente nel deretano, giusto?   :sick: :sick: :sick:

Amichette di Obama, finte antifasciste, amichette dei potentati internazionali e del soldo pubblico... Voi non siete antifasciste, siete COMPLICI DEL FASCISMO. Siete fasciofemministe pro USA e pro soldo pubblico.



NATURALMENTE, SE SIETE IN GRADO DI DIMOSTRARE IL CONTRARIO, VI INVITO PUBBLICAMENTE QUI .NON VI CENSURIAMO.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #8 il: Febbraio 16, 2015, 21:39:15 pm »
Il documento pubblicato da Angelo racconta una serie di falsità.
A parte l'esilarante scoperta di una depressione italiana, c'è poi da rilevare come siano dure a morire sciocchezze del tipo la tratta delle prostitute.
Le prostitute dell'est non sono vittime di nessuna tratta, vengono in Italia ( e in altri paesi ) perchè, grazie al cambio , realizzano ingenti guadagni .
In tot anni, si fanno una casa nella loro terra e buona notte al secchio.
In moldova il costo della vita è 1/3 del nostro, gli stipendi pure, e 1€ vale 21 leu ( la moneta locale ).
Io sono stato alcune volte nella capitale, ma anche in piccoli centri, e vi posso garantire che non si vive affatto male.
Non c'è il nostro spreco, ma neanche le nostre follie, e le bande di razziatiori che rapiscono le giovani per portarle a prostituirsi all' ovest, sono solo nella fantasia interessata del solito groviglio ONG, ONLUS, ecc , che fa capo a ONU. FMI, OCSE, ecc.
scopo di tali organizzazioni è condizionare e controllare gli stati.
Ora, non tesserò le lodi di Putin che, indubbiamente grande statista, persegue però politiche da grande potenza che nell'est europa non sono ben viste, visto il passato URSS.
però, come al solito, a giocare sporco c'è anche l'occidente, che ( specie la Germania ) , ha sempre considerato quei paesi, terra di conquista o comunque il giardino di casa.
In Moldova per fortuna, non c'è la situazione dell' Ucraina, dove è chiaramente in atto uno scontro USA - Russia, con la UE comprimaria.
Io non amo gli imperialismi, ma ciò che davvero non digerisco è la infida propaganda femministarda che, in nome di presunti diritti civili, vuole annicchilire le culture diverse, per assoggettare intere nazioni al sistema di potere occidentale, di cui il femminismo è uno dei bracci armati.

p.s. tra l' altro l'afflusso delle badanti moldave si è affievolito negli anni, vuoi per la crisi italiana, vuoi per il miglioramento della situazione moldava..
in questi giorni sono a Chisinau ( capitale della Moldova ) , quindi so cosa dico

Offline Lucia

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #9 il: Febbraio 16, 2015, 23:11:01 pm »
Se una sta lontano dai suoi figli minorenni solo per arrichirsi è ovvio che cade in depressione.

Offline Angelo

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #10 il: Febbraio 16, 2015, 23:25:41 pm »
Se una sta lontano dai suoi figli minorenni solo per arrichirsi è ovvio che cade in depressione.


Questo ha un suo peso, però oltre a questa cosa abbastanza ovvia ci sono altre cose che le femministarde non notano... In Ucraina le donne muoiono... E le femministe non dicono NULLA. In genere sono così attente alle DONNE, al FASCISMO, ma "stranamente" quando il FASCISMO è FINANZIATO DA USA e EU le femministe NON VEDONO E NON SENTONO...
Che coraggiose queste femministe antifasciste...  :sick:
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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Offline Lucia

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #11 il: Febbraio 17, 2015, 10:43:12 am »
Ci sono donne anche tra i nazionalisti ucraini ed è loro diritto di essere nazionalisti ed essere contro l'influenza della Rusia che ha fatto già abbastanza danni da quelle parti.

Ora, non tesserò le lodi di Putin che, indubbiamente grande statista, persegue però politiche da grande potenza che nell'est europa non sono ben viste, visto il passato URSS.
però, come al solito, a giocare sporco c'è anche l'occidente, che ( specie la Germania ) , ha sempre considerato quei paesi, terra di conquista o comunque il giardino di casa.

Germania non è "l'Occidente" ma la Mitteleuropa (quella distrutta dalle due guerre mondiali).  In parte era nella stessa parte della cortina con i paesi dell'Est. Forse per questo non è percepita come minaccia per l'Est Europa, anzi come modello.

Online Cassiodoro

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #12 il: Febbraio 17, 2015, 12:17:14 pm »
... l'influenza della Rusia che ha fatto già abbastanza danni da quelle parti.
Già hai affermato, in altro post, che non conosci Stepan Bandera, un politico Ucraino, capo della Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e il fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA), nonché collaborazionista con i Nazisti durante la seconda guerra mondiale, ma, nella tua completa ignoranza di fatti storici, ti arroghi anche ad affermare di presunti danni che la Russia avrebbe fatto, non conoscendo che la Rus di Kiev è la base comune di Russi e Ukraini, che il territorio dell'Ukraina è stato dominato da Mongoli, Lituani, Polacchi, Svedesi, Austro-Ungarici, Ottomani ed invaso dai Nazisti nella seconda guerra mondiale.
Chi, tra gli Ukraini, crede in Bandera come eroe Nazionale, deve essere considerato come un Francese che crede nel maresciallo Petain come persona da elevare ad eroe nazionale Francese.
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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #13 il: Febbraio 17, 2015, 12:23:40 pm »
http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_16/gran-rifiuto-juventino-zavarov-mai-guerra-contro-russia-5ceddf74-b5cf-11e4-bb5e-b90de9daadbe.shtml

Non solo Zavarov, ma la sua situazione è simile a quella di milioni di Ukraini e Russi, che sono imparentati da generazioni e generazioni.
In un’intervista alle emittenti locali Zavarov, nato a Lugansk, città che si trova nel sudest del Paese, ha affrontato il problema della coscrizione e ha dichiarato senza mezze misure: «Voglio dire solo una cosa. Non combatterò mai il paese dove vivono la mia famiglia e i miei figli e dove sono seppelliti i miei avi. Voglio solo la pace».

Nonostante il titolo dell'articolo, in cui si tira in ballo la Russia, "paese" è scritto in minuscolo, perchè Zavarov intende la città di Lugansk, a maggioranza russofona.
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Offline Lucia

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Re:Il vergognoso silenzio delle FEMMINISTE ANTIFASCISTE
« Risposta #14 il: Febbraio 17, 2015, 13:38:55 pm »
Già hai affermato, in altro post, che non conosci Stepan Bandera, un politico Ucraino, capo della Organizzazione dei nazionalisti ucraini (OUN) e il fondatore dell'Esercito Insurrezionale Ucraino (UPA), nonché collaborazionista con i Nazisti durante la seconda guerra mondiale,

quello era ieri o altroieri.
Ho capito che era nazista e infatti ho detto ceh non considero peggiori i nazisti dalle fore alleate vincitrici della seconda guerra mondiale (russi e americani assieme)
.


Citazione
ti arroghi anche ad affermare di presunti danni che la Russia avrebbe fatto, non conoscendo che la Rus di Kiev è la base comune di Russi e Ukraini, che il territorio dell'Ukraina è stato dominato da Mongoli, Lituani, Polacchi, Svedesi, Austro-Ungarici, Ottomani ed invaso dai Nazisti nella seconda guerra mondiale.

lo so benissimo che l'Ovest Ucraina ha una storia diversa dalla Rusia. E con questo cosa vuoi dimostrare se non ciò che sto dicendo anch'io che un desiderio di scindersi dalla parte russa è alquanto giustificato ?!



Citazione
Chi, tra gli Ukraini, crede in Bandera come eroe Nazionale, deve essere considerato come un Francese che crede nel maresciallo Petain come persona da elevare ad eroe nazionale Francese.

Eco, che qualche altro eroe antisovietico non hanno trovato questo non lo so, ma capisco che è sopratutto un eroe antisovietico, anti Armata Rossa. per probabilmente tutti gli antisovietici sono stati dipinti in nero dal regime communista,  regime che ha comunque poca credibilità.