È una logica molto materialista, consumistica ed edonistica, ossia femminista, questa del "non è vita". Se la vita è solo formata da quello che mangio, dalle mie esperienze edonistiche, dal piacere, senza nessuna visione del futuro, senza nessuna visione di insieme, senza nulla a cui credere (razza, nazione, religione, ideologia, qualsiasi cosa) allora l'aborto non è morte. È un diritto.
Se penso al futuro ma anche al presente e da chi è stata causata la crisi economica (aiutino: dall'aborto), allora l'aborto è morte.
Infatti voi [ti metto nel voi delle femministe] dite: è solo un gruppetto di cellule.
I religiosi (che hanno una visione, per quanto sciocca) dicono: quelle cellule diventeranno un uomo.