Siamo tutti contrari qui alla desinenza femminile per quanto riguarda le professioni che non avrebbero maschile?
Ad esempio la parola "deputato" siete convinti che non dovrebbe avere il femminile in "deputatA"?
Io sono favorevole e vi spiego perché.
Essendo contrario alla mentalità culturalista tipica del femminismo, non considero la donna uguale all'uomo, neanche dal punto di visto cerebrale e caratteriale. Anzi, per essere preciso, io avendo una formazione scientifica, considero la mente come parte del corpo.
Comunque, al di là di questo, il riassunto è che per me uomini e donne sono diversi per natura.
Se sono diversi, distinguerli mi sembra importante. Più uno li considera uguali e meno necessita di specificare se si ha a che fare con un dottore o una dottoressa.
Siccome per me la differenza c'è, è interessante, è un'informazione utile, sostengo l'importanza di una desinenza di genere.
Quindi mi ritrovo a pensare come la Boldrini. Sulle desinenze.
Però il femminismo è culturalista e dovrebbe proporre il genere neutro, invece che lottare per distinguere uomini e donne.
La vedete pure voi una certa contraddizione?
N.B.
Ovviamente sono favorevole al genere grammaticale femminile, finché non storpia immotivatamente la grammatica. Cioè non mi potete scrivere "direttora" o "presidenta".