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Trieste: bambini sottoposti a rivoltante educazione "gender"

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Angelo:
Vedete qui questa campionessa di femminismo che dice... Voltastomaco.

http://www.ilgiornale.it/news/milano/forza-nuova-scende-piazza-contro-i-libri-gay-bimbi-1110678.html

Da una parte le bandiere arcobaleno, dall'altra le insegne con il Sacro Cuore. Oggi a Milano va in scena la contestazione di sinistra e associazioni Lgbt contro l'iniziativa promossa da Forza Nuova di distribuire pubblicamente un elenco dei "libri di propaganda gender", strumento, a loro dire, dell'indottrinamento con cui la "lobby gay" tenta di plasmare la mente delle giovani generazioni.


Un attivista Lgbt ci mostra uno dei libri per bambini con la storia di una famiglia gay
A scaldare gli animi, per la verità, è stata una frase contenuta nel comunicato stampa del partito di Roberto Fiore, in cui si insinuava che questi testi fossero utili "solo per accedere il fuoco". Immediatamente da sinistra sono arrivate le accuse di "filonazismo": ecco che torniamo ai roghi dei libri.

Per protestare contro il "nuovo Indice dei libri proibiti" scendono in piazza alcune centinaia di persone, che si oppongono, per la verità piuttosto blandamente, ad una cinquantina di ragazzi di Forza Nuova raccolti sotto ad un gazebo in piazza Oberdan. Al sole primaverile di sabato pomeriggio, naturalmente di roghi non ce ne sono. Forza Nuova si è limita a distribuire ai passanti l'elenco dei testi considerati "pericolosi". Dall'altra parte della strada, però, gli attivisti Lgbt non sembrano prenderla troppo bene: tra canti della Resistenza e letture pubbliche dei libri contestati, gli slogan sono quelli di sempre: "I libri non si bruciano", "Fascisti carogne tornate nelle fogne", ma anche più inusuali "Ogni donna è una lesbica nel cuore, ma tua madre ancor di più".

 Il libro gender: "Una o due mamme, l'importante è amarsi"
 
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Qualcuno si stacca dalle file arcobaleno e prova a sfidare i ragazzi di destra sul loro terreno. I toni si accendono e si formano vari capannelli in cui ci si accapigli intorno ai temi della "famiglia naturale" e dell'omogenitorialità. Nell'elenco dei libri di "propaganda gender" stilato da Forza Nuova compaiono titoli come "Perché hai due papà", "Milly, Molly e tanti papà", "Una mamma e basta". Per la verità tra le fila di Forza Nuova i libri non compaiono, né per bruciarli né per mostrarli ai passanti. Quei testi, ci spiegano i ragazzi dalla testa rasata e le celtiche al collo, "li abbiamo presi in biblioteca per non dare soldi ai loro autori".

Chi invece i libri li ha comprati sono i genitori omosex: che non esitano a portare in piazza i bambini, abbigliati con magliette su cui si può leggere "i libri si sfogliano, non si bruciano", "l'amore è l'unica cosa che conta" e via discorrendo. Quando chiediamo di farci vedere le storie incriminati, accettano di buon grado. Con fumetti e disegni vengono presentate le storie di piccoli animali con due mamme o due papà, nel tentativo di "combattere gli stereotipi".

Tra la folla arcobaleno, a un certo punto, spunta anche un "nazista dell'Illinois", abbigliato con una divisa che ricorda vagamente quella di Charlie Chaplin nel Grande Dittatore. In mezzo ai cori ormai stanchi di "Fascisti a testa in giù", sembra l'unico ad aver voglia di scherzare. Non è d'accordo con Forza Nuova, ma almeno lui la prende con una risata.


Questo invece è il video di questa femminista...

http://www.ilgiornale.it/video/milano/libro-gender-o-due-mamme-limportante-amarsi-1110686.html

Angelo:
Un altro tentativo di manipolazione mentale ad opera delle immonde femministe... I genitori si stanno svegliando contro le schifezze gendefemministe nelle scuole. Arriveranno anche loro a collegare i nomi e i cognomi di tutte queste "coraggiose femministe"...  :shifty: :shifty: :shifty:

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-bambin-la-nuova-frontiera-del-linguaggio-gender-12486.htm#.VT6NslgB0us.facebook

Leggiamo sul sito Comitato dei Genitori di Montelupo Fiorentino (GeniMon) che tale comitato, per mercoledì prossimo, “organizza in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Baccio da Montelupo, un seminario sulle differenze di genere rivolto a tutti i genitori”. Il titolo dell’incontro è “Oltre il rosa e il celeste”. Nella locandina compare un disegno in cui alcuni bambini di diversa etnia si abbracciano in modo assai ecumenico. Ci sono maschietti che abbracciano le femminucce, maschietti che si scambiano abbracci tra loro e così avviene per il gentil, seppur infante, sesso.

Il tema del seminario è chiaro nei suoi intenti. Infatti nella stessa locandina si può leggere: “Bambini con i supereroi e il pallone, bambine con le bambole e i trucchi: siamo sicuri che vogliamo crescerli così?”. La risposta dei normo-genitori è certamente sì. I GeniMon – fantasiosi e colorati come i Pokemon – lo sanno bene e dunque si preparano a fare cambiare loro idea a colpi di conferenze.

Sempre nel sito leggiamo: “le differenze tra uomini e donne – che si configurano tradizionalmente in termini di disparità di un sesso sull'altro – non sono un dato biologico, innato, ma sono il frutto di un condizionamento socio-culturale messo in atto all'interno della famiglia, prima, e poi della scuola”. E così i genitali sarebbero un dato culturale, la Barbie un’arma di inculturazione di massa, le macchinine oggetto di traviamento sessista.

Poi si prosegue spiegando che “la seconda parte del seminario sarà dedicata al tema della parità nei libri di testo che ha trovato un recente spazio di indagine e ricerca nel progetto Polite, un progetto europeo sulle Pari Opportunità nei Libri di Testo, promosso in Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Pari Opportunità”. Quel che accade a Montelupo è già l’applicazione di ciò che è contenuto nel progetto di legge Fedeli che prevede appunto la diffusione capillare delle teoria del gender nelle scuole di ogni ordine e grado, materne comprese.

A tenere il seminario sarà la dott.ssa Irene Biemmi che da tempo si sta spendendo su queste tematiche. La Biemmi, che da piccola – rispettosa fin da allora dell’uguaglianza di genere - passava dal costume da ballerina e quello di Zorro come  lei stessa ci racconta, ha analizzato un buon numero di fiabe e racconti per bambini ed è rimasta scandalizzata dal fatto che in queste storie i maschi facevano lavori da maschi e le femmine quelle da femmine. “Normalmente – spiega in un’intervista - 12 sono professioni declinate al maschile: il muratore, il dottore, il pompiere, il domatore di leoni, il contadino, il meccanico e alle donne vengono attribuite pochissime professioni che sono la ballerina, la maestra o, al limite, l’infermiera”.

Dai suoi studi “sono emersi dati assai preoccupanti. Le bambine protagoniste delle storie sono dolci, premurose e pazienti, giocano a fare le pulizie oppure con le Barbie, passano gran parte del tempo nella loro cameretta; i maschi giocano con razzi spaziali e carri armati, sono coraggiosi, movimentati, liberi di muoversi al di fuori delle mura domestiche”. L’immaginario rassicurante dei sostenitori della teoria del gender invece prevede – se la logica non è un’opinione – donne aggressive, indifferenti al prossimo e nevrotiche e maschi pavidi non più disposti a buttarsi nel pericolo per difendere l’amata.

In realtà si tratta del solito tema della liberazione di stampo idealista. Ad un certo punto della storia arriva sempre qualcuno che ti dice che sei infelice perché la Chiesa ti opprime (Protestantesimo), i nobili ti opprimono (Rivoluzione Francese), i ricchi ti opprimono (comunismo), i maschi ti opprimono (femminismo) e dunque ti devi ribellare. Ora la ribellione è contro un dato genetico, contro te stesso e matrigna natura.

La Biemmi – la quale per il sessualmente corretto usa l’asterico quando per iscritto deve riferirsi al genus dei bambini (bambin*), perché in tal modo non fa un torto a nessuno -  ci spiega che “l’educazione di genere è quella che mira ad una decontrazione degli stereotipi culturali sul maschile e sul femminile”. I bambin* decontratt* dovranno essere lasciati alle cure di persone come lei nonostante i timori dei genitori, assai ingiustificati, ci spiega, perché  “io credo che questi timori sempre più pressanti riguardo al maschile, siano dovuti a dei pregiudizi omofobici evidenti nel nostro Paese”. Insomma se tuo figlio vuole giocare a guardie e ladri e tu non hai nulla in contrario sei omofobico. Non solo sei omofobico, ma pure pigro, apatico, ottuso e lento di comprendonio: “purtroppo l’attitudine a pensare per stereotipi – continua la Biemmi - è assai diffusa perché determina un enorme risparmio cognitivo (ragionare per stereotipi è facile e veloce!)”. Che il bradipo-pensiero amante dei ruoli maschile/femminile lasci il passo al pensiero rock anti-sessista.

La dottoressa specializzata nelle decontrazione degli stereotipi è anche autrice di “Federico e Federica” in cui, come lei racconta, “ci sono bambine che amano correre all’aria aperta e giocare a calcio, come Federica, e bambini che si divertono a giocare con la cucinetta, come Federico”. Libro che l’autrice consiglia di leggere in classe. Altro consiglio da applicare a casa come all’asilo: “mescolare i giochi e non etichettarli come ‘da maschi’ o ‘da femmine’ è un primo passo per creare nuovi spazi di libertà nell’educazione dei nostri figli/delle nostre figlie”. Il mondo frullato, disordinato, capovolto, è l’ideale della Biemmi – in fondo una delle solite e stantie varianti dell’anarchia -  che infatti sta curando una collana per bambini dal titolo “Sottosopra” dove si troveranno albi in cui i bambini a testa in giù potranno leggere storie rovesciate: “una nonna guida il trattore, un nonno prepara una torta, un bambino vuole giocare con una bambola, l’abominevole orso delle nevi non è altro che un tenero orsetto che ama cucinare”.

Saremmo impazienti nell’assistere ad un incontro tra la Biemmi e l’abominevole orso delle nevi dove la prima tenta di spiegare a questi che lui in fondo non è per nulla abominevole. Sono gli stereotipi che lo hanno dipinto così e fin quando non decostruirà certi “modelli precostituiti” non potrà liberare il femminile che palpita nascosto sotto la sua ruvida pelliccia.

Tornando all’incontro a Montelupo, potremmo concludere che “oltre il rosa e il celeste” c’è il nero, uno spazio incolore e buio dove rinchiudere i bambini e trasformarli in bambini con l’asterisco sulla fronte. Uno spazio in cui spaesarli e per poter meglio far violenza alla loro natura che reclama certi ruoli come il fiore cerca la luce del sole. E, concordando pienamente con i filo-gender, la violenza non ha colore sessista e sulla prevaricazione i maschietti non hanno più da tempo il copyright.

Angelo:
Un'altra notizia che farà eccitare le depravate malate mentali italiane e i cagnolini senza coglioni che si portano appresso.
Siamo in Inghilterra, paese che sfortunatamente è ancora più corrotto da soggetti indegni che amano ripetere slogan tipo :" Un uomo morto non stupra".
Qui il volto della femminista inglese che HA BISOGNO DI PUBBLICITA' PER LE SUE "PRODEZZE"...



Il soggetto che vedete si chiama ELLY BARNES. E' una femminista. HA DICHIARATO:" Le bimbe possono venire a scuola con i pantaloni, perché non permettere ai maschi di indossare la sottana?"

E' GIUSTO CHE TALI SCHIFOSE PAROLE SIANO RICORDATE DA TUTTI. NON SI POTRANNO RICICLARE.


http://www.ilgiornale.it/news/cronache/follia-gender-scuola-anche-i-maschietti-classe-gonna-1125321.html

L'attivista per i diritti della comunità Lgbt: "Le bimbe possono venire a scuola con i pantaloni, perché non permettere ai maschi di indossare la sottana?"

Il ragionamento è presentato come perfettamente logico: se alcune bambine possono indossare i pantaloni, perché non permettere anche ai bimbi che lo vogliano di venire a scuola con la gonna?La proposta arriva dalla Gran Bretagna, Paese che l'immaginario collettivo spesso associa ad impeccabili scolaresche in divisa. Autrice ne è Elly Barnes, presidente di "Educate and Celebrate", un gruppo a favore dei diritti dei gay molto attivo nelle politiche anti-discriminazione di genere nelle scuole.

Nel corso di una conferenza indetta dall'Associazione delle Boarding Schools, la Barnes ha ricordato le necessità di scuole più "Lgbt-friendly": in una parola, più aperte alle esigenze di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Oltre alla necessità di educare lo staff a una maggiore familiarità con questi mondi, l'attivista ha sottolineato anche l'urgenza di presentare le relazioni omosessuali sotto una luce favorevole.

Come riporta il quotidiano londinese The Independent, le proposte riguardano anche libri di testo con storie di famiglie omogenitoriali e la possibilità per i bambini di indossare le gonne, "proprio come è diritto delle bimbe la libera scelta di portare i pantaloni".

L'emancipazione della comunità Lgbt pare così procedere a marce forzate. Resta da capire cosa ne pensano le famiglie - e, cosa ancora più importante, gli stessi studenti.

Angelo:
Qui invece ci sono le femministe italiane che "sostengono" il "gioco del rispetto".... TANTA PUBBLICITA' DOVETE AVERE, TANTA... VE LA MERITATE  :shifty: :shifty:

//www.youtube.com/watch?v=Zx8D1ja2lyI

Angelo:
Torniamo all'asilo di Trieste...

Io non ho parole. Leggete l'articolo e vedete il video.

http://www.tempi.it/videogallery/gioco-del-rispetto-ritiro-mio-figlio-asilo#.VVSWGo7tlBc

https://www.youtube.com/watch?t=13&v=JE48JaMrZR8

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