Ed è proprio quest'ultimo punto il nocciolo della questione: da noi, al contrario di tutti i paesi non occidentali, non esiste più un qualcosa (morale, valori, etica, ecc.) che freni le dannose e folli pretese del primo gruppo di squilibrati/e che pretende "diritti". Ora la mia domanda è: meglio una dittatura palese che però fissa dei paletti ben precisi e che mantiene una certa omeostasi sociale o una pseudo democrazia che manovra tutto nell'ombra, che concede capricci spacciati per diritti, che non fissa determinati paletti sociali e che crea un tale disastro sociale da minarne la stessa esistenza?
Esiste una sorta di dualismo occidente-oriente,per cui nell'occidente si è sempre data preminenza all'individuo rispetto alla società,mentre nell'oriente e in special modo nella Cina confuciana si è sempre data preminenza alla comunità rispetto all'individuo.
La data di nascita dell'occidente è stata probabilmente la stesura delle XII tavole della legge romane,che è stato l'incipit con cui la legge è stata strappata all'arbitrio delle classi sacerdotali per rientrare nell'immanenza e nella tutela dello scritto.
Sotto l'egida della tutela dello scritto,si è creata la cultura del diritto,che è la base dell'occidente.
Che cos'è il diritto?
Il diritto è ciò che un individuo può reclamare alla comunità,perchè gli spetta appunto di diritto.
Il diritto fissa anche dei paletti alla comunità,su come la comunità può influenzare e disporre della vita dell'individuo.
Quando gli ebrei volevano ammazzare San Paolo perchè a loro giudizio nuoceva all'equilibrio sociale della comunità,si appellò a un tribunale romano,perchè appunto il diritto era una barriera allo strapotere della collettività.
Il diritto era partito come uno strumento di difesa sacrosanto dell'individuo nei confronti della tirannia della collettività,ed è diventato gradualmente strumento di tiranneggio dell'individuo nei confronti della collettività.
Il punto è come si è arrivati,a trasformare il capriccio in diritto,e come si è arrivati a trasformare la comunità,in una sorta di schiavo nei confronti dell'individuo,che tutto può reclamare da essa,ma nulla le deve in cambio?
Se si vuole salvare la democrazia si deve far ritornare il concetto di diritto a quello che era il suo corrispettivo storico.
Ogni diritto nell'antica Roma,corrispondeva a un dovere nei confronti della comunità.
Uno straniero poteva acquisire per esempio la cittadinanza romana (e dunque i diritti),ma doveva prima sobbarcarsi vent'anni di servizio nella legione,altrochè IUS SOLI...
Oggi invece i diritti piovono dal cielo,ma è un'illusione perchè ad ogni diritto corrisponde un dovere,solo che il diritto è esplicito,il dovere è implicito.
I diritti delle donne,sono I DOVERI DELL'UOMO,come noi ben sappiamo,e viceversa non esisteranno mai diritti dell'uomo se non verranno definiti i DOVERI DELLE DONNE.