In rilievo > Osservatorio sul Femminismo

Così Eretica da esser pagata su un quotidiano nazionale.

<< < (27/43) > >>

freethinker:
Quando provo a leggere le farneticazioni di persone come questa Eretica, arrivo invariabilmente alla conclusione che, oltre ad essere addestrate alla scalata degli specchi, le persone di questo tipo devono aver fatto dei corsi speciali sul modo di  esprimersi in modo da creare la maggior cortina fumogena possibile, basandosi sul nulla assoluto.
A puro titolo di divertissement, prendiamo qualche frase delle più... profonde:
"gli studi di genere che altro non sono che la somma di pensieri critici e filosofie che sono state prodotte e condivise da tante teste pensanti."  Mica bau-bau micio-micio, ma "teste pensanti"! Quali sarebbero questi geni non lo dice, però dovremmo esserne intimoriti.
E prosegue: "Voler cancellare anni e anni di pensiero critico, che si arricchisce sempre più ed è in costante evoluzione, è come dire che si vuole cancellare almeno un secolo di pensiero filosofico contemporaneo". Capito? Secondo la signora gente come Popper, Feyerabend, Kuhn, Lakatos, Masterman e tanti altri filosofi che non sono neppure sfiorati dal gender non sono "pensiero filosofico contemporaneo".
Poi arriviamo al comico: "Sul serio pensate che dietro il pensiero filosofico di varie femministe ci sia un mostro?". Comico, perchè la definizione stessa di pensiero filosofico femminista è qualcosa che non esiste, è come parlare di aria fritta. Ideologia fanatica, preconcetti, ricerca di privilegi codificati per legge, questo ì, ma di filosofia neanche l'ombra. 
Ma dove si evince la precisa provenienza della formazione culturale della suddetta, è quando parla dei tanti "compagni e compagne" che si sono iscritti alla pagina facebook: non ne avrei mai dubitato, così come avevo capito dalle prime battute il suo stile, uno stile da "Unità" degli anni 70/80, dove parlavano di come arginare l'olocausto degli aborti clandestini...
Oggi, che internet permette a tutti non solo di esprimere le proprie idee, ma anche di organizzarsi per diffondere iniziative come quella di Roma, queste intellettuali post-sessantottine sono estremamente terrorizzate dalla possibilità che qualcuno faccia sentire la vox populi, (quella reale, non quella della cd minoranza rumorosa").
Capito ciò, vorrebbe negoziare, prima che troppi si accorgano del "bluff" :doh:
 

Vicus:

--- Citazione da: freethinker - Giugno 23, 2015, 17:03:00 pm ---Capito ciò, vorrebbe negoziare, prima che troppi si accorgano del "bluff" :doh:

--- Termina citazione ---
Queste sue finte aperture sono una debolezza che andrebbe sfruttata per mettere in luce le sue contraddizioni e la sua mancanza di credibilità.

Angelo:
Adesso sta continuando a ridicolizzarsi con certe uscite su "Ilfattoquotidiano" ...
Sta diventando transumana allora è giusto che le dedichi una bella canzone dedicata ai transumani ----> //www.youtube.com/watch?v=lWfR00O_TZ8

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/25/family-day-un-gender-al-giorno-toglie-il-medico-di-torno/1812540/

Scrivo per ragionare di gender, personaggio parecchio nominato in quest’ultimo periodo. Definito dai partecipanti al Family Day “lo sterco del diavolo” è diventato uno spunto per realizzare meme di ogni tipo. Perché possiamo anche prestare attenzione a quel che fanno certi cattolici, o neocatecumenali che dir si vogliono, ma in una cosa non si contraddicono mai.

Qualunque sia l’argomento del quale si parla possiamo contare su una certezza. Quel certo contesto non sa produrre idee nuove, originali, e dunque per secoli non fa altro che propinarci lo stesso pretesto per causare fobie. Il diavolo, è sempre quello, che si nasconde dietro mille parole. Un tempo erano le ostetriche, e parliamo dell’inquisizione, poi erano le curatrici che adoperavano le erbe, poi erano le donne sessualmente attive al di fuori dal matrimonio, le adultere, quelle che non si sottomettevano al volere della chiesa, ché tutto vuol dirigere e comandare in ogni angolo della terra.

Alcuni dei partecipanti alla manifestazione, mi riferisco a gruppi di estrema destra, immagino che usino ancora, a volte, il migrante, lo straniero, il negro, per causare paura. Oggi, però, il ruolo del baubau per eccellenza spetta al gender. Allora bisogna collocare la parola nei contesti giusti, perché quel che è successo in piazza cos’altro può essere se non un esorcismo collettivo? Anzi no. C’è il gender che provoca terremoti e tsunami, poi c’è la donna, che lascia l’uomo per un’altra donna, che manda all’inferno l’uomo che resta senza amore, e per ciò stesso egli può uccidere. Un grazie a Kiko Arguello per averci illuminato circa le ulteriori colpe da assegnare alle donne che vengono ammazzate.

Un grazie va anche a chi ha definito i gay contronatura, a chi vomita pensando a bambini adottati da una coppia gay, a tutti coloro che rendono questo mondo ancora fermo ai tempi dell’inquisizione o, volendo trovare un altro elemento di riferimento, ai tempi del fascismo. C’è sempre un nemico esterno da inventare per tenere unito il branco, perché altrimenti si scioglie e cosa si può inventare per tenere fermi e attenti quei volti rapiti da una mistica che sa di suggestione?

Ho letto anche di analisi filosofiche sulla futura frammentazione delle famiglie. Come si fa a tenere unite le famiglie quando non vogliono affatto essere tali? Non si può semplicemente avere rispetto delle scelte altrui? Invece no. Sarebbe troppo semplice, perché se non c’è qualcuno da obbligare con regole e norme imposte, non ci si diverte. Bisogna trovare un punto da cui far partire la protesta affinché le forche siano pronte per impiccare qualcuno.

Volete sapere cos’è il gender? Volete proprio? Ecco: è il fatto di considerare una donna come accessorio affettivo in favore dell’uomo solo perché di sesso femminile. E’ il fatto di considerare l’uomo un po’ stronzo, a prescindere, al punto tale da definirlo incapace di sopportare la fine di una relazione. Perché non tutti gli uomini uccidono.

Cos’altro è il gender? Il fatto di considerare un genitore incapace solo perché gay. E’ il fatto di proiettare su altre persone i propri bisogni, che saranno quelli della Miriano, di Adinolfi, dei neocatecumenali, quando in realtà basterebbe semplicemente lasciare che al mondo ciascuno viva seguendo le proprie regole.

Il gender è il fatto di considerare una donna sottomessa perché donna. E’ il fatto di considerare un gay contronatura perché la giustezza si riflette solo nel volto di un etero. E’ il fatto di educare bambini e bambine non al rispetto delle differenze ma all’offesa, al bullismo, alla perfidia nei confronti di chiunque sia diverso. E’ quando a una bambina insegni che da grande dovrà soltanto fare la madre, moglie, quella che in casa ha gli obblighi di cura, e quando a un bambino insegni che dovrà soltanto starsene in disparte, senza poter manifestare la propria capacità affettiva, mostrando machismo e forza anche quando vorrebbe condividere la propria fragilità.

Il gender è dire che una donna non può guidare un camion e un uomo non può fare il ballerino di danza classica. E’ quando dici a tuo figlio “sei una femminuccia” perché piange o quando dici a tua figlia “sei un maschiaccio” perché gioca per strada in cerca di avventure. Il gender che temete è la somma di un pensiero critico – gli studi di genere – contenuto in migliaia di libri e vi insegna a essere un po’ meno trogloditi di così.


Dunque, vediamo un po’, la parola gender di per sé non significa nulla, o meglio, significa genere, molto più semplicemente. E non è quella che trasmette diabolici influssi del male. L’educazione di genere insegna il rispetto per gli altri generi ed è una materia necessaria da introdurre nelle scuole pubbliche. Lo è. E giusto perché abbiamo l’opportunità di parlarne: perché non togliete i crocifissi e non smettete l’ora di religione nella scuola pubblica? Perché è pubblica, ed è anche mia, e io che sono molto tollerante posso confrontarmi con tante diversità, ma se tu sputi sulla mia allora io esigo che la tua resti lontana da me. E ricorda: sei tu che hai tirato su questo muro. Quando avrai voglia di tirarlo giù e di parlarne io sono sempre disponibile. Intanto indosso un gender e vado a genderizzare con le amiche e gli amici, perché genderizzando si impara. O no?

Angelo:
Proseguono le manifestazioni di femminismo di Eretica, alias Fikasicula. Qui il soggetto femminista condivide frasi pregne "d'amore"... Fikasicula "Vuole vendetta" ... Naturalmente è una cosa ridicola, al massimo può vedere questo video la "cyberfemminista" ---> //www.youtube.com/watch?v=lWfR00O_TZ8

https://www.facebook.com/AbbattoMuri/photos/pb.415529121847587.-2207520000.1435521042./843250382408790/?type=1&theater



Un'altro esempio di "coraggio" femminista è la condivisione di foto di donne incappucciate che, in quel di Bologna, pare si masturbino in pubblico... Questo è quello che condivide Fikasicula/Eretica...



Angelo:
Manco a farlo apposta, per risolvere il problema "violenza maschile" la proposta della femminista Eretica è semplice... REDDITO! SOLDI! Sorprendente che uno non sia stato censurato nei commenti... Umiliata come sempre da chi non ha perso un minimo di raziocinio.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/06/29/la-violenza-sulle-donne-si-combatte-con-il-reddito/

C’è una ragazza che mi scrive per sfogarsi. Dice cose semplice che a molte persone sembrano incredibili, ma questo è il suo vissuto. Cristina si è fidanzata ufficialmente a 16 anni. Ora ne ha 18. Dice che il suo fidanzato, che non ha terminato gli studi e che lavora, le ha permesso di finire il liceo ma non sarebbe d’accordo se lei volesse fare l’università. Dice, tra l’altro, che la famiglia, cioè padre e madre di Cristina, non la prenderebbero molto bene se lei volesse rompere il fidanzamento. Cristina non ama più quell’uomo e i suoi progetti sono diversi rispetto a quelli che altri le hanno imposto.
Che esistano ancora situazioni del genere per me non è affatto una sorpresa. E non parliamo di immigrati o musulmani, come piace credere a chi fa l’islamofobo di professione e usa la lotta contro la violenza sulle donne solo come pretesto per istigare razzismo. Si tratta di una situazione tutta italiana. Esistono casi in cui bambine di 13 o 14 anni si fidanzano “in casa” per poter uscire da sole con il proprio ragazzo, senza che le chiacchiere della gente costituiscono un disonore per le relative famiglie.
La famiglia di Cristina pensa che se lei lascia il fidanzato, ormai promesso sposo, commette un grave errore che peserà su tutta la famiglia. La madre, in particolare, continua a dire che non potrebbe più mettere il naso fuori dalla porta e il padre pensa che se Cristina è stata due anni “nelle mani” di quell’uomo non può più tirarsi indietro perché farlo significherebbe che è un po’ una zoccola.
Dunque questa è la situazione. A chiunque è chiaro il fatto che lei deve andarsene, farsi la sua vita, iscriversi all’università e fregarsene di tutti. Ma come si manterrà? Chi le darà sostegno economico per trasferirsi nella città in cui vorrà frequentare l’università? Ci vuole tempo e risorse. Dovrà trovare una camera, un posto letto, un lavoro, pagarsi l’università e i libri e l’alloggio, tutto da sola. Non potrà fare ritorno a casa perché i suoi forse potranno perdonarla dopo anni. Dunque come farà questa ragazza a salvarsi da quella prigione?
Quando si parla di violenza sulle donne e di qualunque genere di schiavitù imposta bisogna innanzitutto parlare di reddito, perché se non c’è reddito una persona che subisce violenza non potrà salvarsi. Allora, invece che fare ragionamenti che tendono sempre a inutili soluzioni securitarie e repressive, perché non smettono di prenderci in giro e cominciano a parlare di reddito e casa per le persone che vivono violenza e sono costrette ad abbandonare la propria famiglia, il proprio contesto, tutto?
Dite pure. Con calma. Diciamo.



stefano says:
giugno 29, 2015 alle 6:11 pm
Bene. Costituisci assieme a qualche associazione che conosci una società tipo Emergency, raccogli i soldi e distribuisci reddito. Già solo con i tuoi follower e chiedendo loro poco meno di 10 euro al mese puoi garantire 1000 euro al mese per quasi 3000 ragazze che compiono 18 anni e che si trovano in questa situazione.

Rispondi
laglasnost says:
giugno 29, 2015 alle 6:38 pm
non ho gli strumenti per fare una cosa del genere. e in ogni caso il reddito minimo è una responsabilità istituzionale che si realizza grazie alle tasse di chiunque.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa