Autore Topic: I miei amici e i miei nemici  (Letto 1169 volte)

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Offline Angelo

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I miei amici e i miei nemici
« il: Dicembre 28, 2014, 16:42:40 pm »
Prima di spiegarvi il perchè del titolo, leggetevi quello che potrebbe essere un atto di ostilità dalle conseguenze catastrofiche per noi e, forse, per il mondo intero.

http://italian.ruvr.ru/2014_12_06/Guerra-fredda-e-risoluzione-calda-6366/


Cercherò in questo lungo discorso di spiegare le mie posizioni, partendo da lontano e arrivando a definire chi mi è "amico" e chi, per sua libera scelta, si mette nella posizione di mio nemico pronto a "volermi morto" (metaforicamente parlando, naturalmente).

Partiamo dal principio e dai miei principi. Politicamente mi sono sempre sentito di "sinistra", ma assolutamente lontano dal comunismo. Ho nella Costituzione Italiana (quella non modificata nei suoi principi dall'Unione Europea) i miei valori. Attualmente, salvo masochisti, femministe, femministielli, mercenari, taluni sparuti settori pubblici, affaristi, lobbisti, non credo che una persona di sinistra possa riconoscersi nel PD. Io non mi riconosco nel PD. Li considero la peggior sciagura occorsa all'Italia (insieme alla stragrande se non totale massa di partiti italiani). E non soltanto perchè appoggiano il femminismo ma perchè li considero traditori dell'Italia. Così come considero traditori dell'Italia tutti quelli che appoggiano una certa visione della vita, del modo di intendere la legge, la morale, i valori. Vi dirò di più: tra i miei "nemici" ci sono anche antifemministi.
Il declino è cominciato quando hanno ammazzato i valori, quando hanno "ammazzato" il padre. "Ammazzato" in senso culturale e successivamente in senso economico/sociale/legale.
Ma chi ha "ammazzato" il padre?
Il padre è stato ammazzato da una precisa cultura relativista,di matrice anglosassone. E' una cultura che, mascherandosi dietro nobilissimi principi, persegue in realtà un mondo totalmente diverso da quello che professa pubblicamente sui media nazionali ed internazionali occidentali. Questa cultura parte dal principio che la Logica, la Matematica, il Denaro, il Piacere illimitato e sregolato, siano i valori cardine dell'Uomo "Moderno".
Il padre rappresentava un ostacolo a tutto questo. Il padre rappresentava (o avrebbe dovuto rappresentare all'interno della famiglia) la Legge, la Misura, i Valori, l'Etica, il Rispetto per gli altri e per la propria persona.

Esiste oggi un'etica? Un valore? Una misura?

Come si è arrivati a questo scempio?

Naturalmente attraverso numerose iniziative. Partiamo da quelle "culturali". La strategie utilizzata è quella che si potrebbe definire della "mezza verità". Prendiamo ad esempio il femminismo. Pur sapendo che ha radici più antiche (1800 circa), il femminismo a partire dal 1968 si è posto come "soluzione" a problemi che erano presenti ma di sicuro non nella misura citata dalle femministe dell'epoca. Parlavano di società "patriarcale" e citavano dei fatti reali di cronaca che indubbiamente con gli occhi di adesso e con gli occhi della Costituzione Italiana erano effettivamente maschilisti. In tal modo, con una buona ed efficace propaganda, ottennero molte cose. Dapprima gli studenti contestatori, compresi moltissimi uomini, pensavano che il femminismo volesse un "mondo più giusto, più equo" e non l'attuale cesso pubblico dell'odierna società attuale. Protestarono assieme alle femministe, foraggiate dagli stessi padroni che avevano interesse a dividere la società. Con il tempo, e come qualsiasi persona dotata di ONESTA' INTELLETTUALE RICONOSCE, il femminismo svelò il suo vero volto e i suoi veri padroni (finanza internazionale, ONG pagate con soldi pubblici etc. etc....) . In sintesi, alcuni problemi effettivamente c'erano ma il femminismo buttò, come si suol dire, il bambino con l'acqua sporca. Analogo discorso potremmo fare per altre situazioni, ad esempio il finanziamento pubblico ai partiti. Moltissimi oggi si dicono contrari al finanziamento pubblico ai partiti, ma cosa succede nei paesi (vedesi USA) dove i PRIVATI finanziano i partiti? C'è più democrazia lì? Più Giustizia? Nessuna persona onesta intellettualmente può affermare che il finanziamento privato abbia "aggiustato" la società (vedesi recentissimo scandalo "Mafia Capitale").

Chi sono quindi i "miei nemici"? 

I "miei nemici" li divido in 2 categorie:
1°) Gli ignoranti ingenui e/o indifferenti.
2°) I falsi che mentono sapendo di mentire.

Reputo che molti tra i "miei nemici", nonostante tutto, facciano parte della prima categoria. In molti ancora credono che, attualmente, IL BENE ABBIA COME FINE' IL BENE e IL MALE ABBIA COME FINE IL MALE. La prima categoria prende spesso per oro colato la propaganda mediatica occidentale. La prima categoria soffre di mancanza di memoria.  Però resta ancora una categoria di umani. Quindi, non escludo neanche che possano esistere femministe in buona fede (pur essendo rarissime e lontanissime da quella femminista di FaS che taluni reputarono "salvabile" ma che in realtà appartiene alla seconda categoria).

La seconda categoria è molto meno numerosa della prima, ma ha un immenso vantaggio rispetto alla prima e rispetto ai "miei amici": ha soldi e potere in misura maggiore. Soldi e potere ottenuti vendendo l'ONESTA' INTELLETTUALE, LA LORO DIGNITA' ad interessi terzi. Occupano posizioni di rilievo, sia a livello politico sia a livello economico e anche a livello culturale. Sono considerati "eroi" o "eroine" dalla prima categoria.

Cosa differenzia un "mio amico" da un mio "nemico"?

Il "mio nemico" non ha valori fissi, non ha ideali. In linea di massima, crede nel Danaro, anche se comporta la morte dei suoi prossimi, parenti compresi.
Il "mio nemico" crede che la democrazia sia qualcosa da superare in nome "del progresso".
Il "mio nemico" crede che i sacri valori della Costituzione siano da "svecchiare", da "aggiornare" perchè ce lo chiede il progresso, l'Europa o le lobby.
Il "mio nemico" odia la Giustizia e l'ONESTA'.
Il "mio nemico" pensa che il "maschilismo" si debba combattere con il "femminismo" invece che con l'uguaglianza tra uomini e donne.
Il "mio nemico" pensa che la "modernità" ci renderà "liberi", io credo che ci abbia resi schiavi "contenti".


Scusate per la lunghezza. Ma era doveroso farlo.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline COSMOS1

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Re:I miei amici e i miei nemici
« Risposta #1 il: Dicembre 29, 2014, 11:17:29 am »
ok!

e noi siamo tuoi amici o tuoi nemici?

Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati

Offline Angelo

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Re:I miei amici e i miei nemici
« Risposta #2 il: Marzo 21, 2015, 16:58:02 pm »
Naturalmente amici. Non credo che qui ci siano utenti che siano contrari ai punti elencati. Ad esempio tu sei cattolico praticante, io no. Ma è chiaro che tu parti da principi, da valori che altre categorie (esempi classici le femministe, i teorici LGBTQ, i fan del progresso animato solo da un istinto prometeico e da valori antiumani) non hanno.
Loro partono da desideri diversi dai miei, loro partono dal presupposto molto terreno di soddisfare prima il loro benessere fottendosene degli altri a loro vicini. Che umanità può avere una femminista che un giorno sì e l'altro pure sputa merda sugli uomini, quindi compresi il padre, il fratello, l'amico, l'amante, il marito? Non ha umanità ma si traveste con gli ideali di "antifascismo" , "anticapitalismo" , "diritti dei più deboli" per abbindolare gli spiriti poco attenti.
Che umanità posso condividere con le insegnanti femministe che fanno giochi ispirati dal criminale John Money e spacciano questa merda per "lotta al bullismo e all'omofobia"?
Niente, non posso condividere nulla. Ed infatti nella vita reale umilio le femministe che provano a dialogare (quando vogliono dialogare) con me. Metto a nudo la loro incoerenza, la loro falsità, con la calma di chi sa che 2+2 fa sempre 4 .
Però da umano certe volte mi chiedo come cazzo si fa ad essere femminista o ad essere un fan del progresso acritico e spinto da valori antiumani... E' così palese la loro avversione verso l'essere umano in quanto tale che non mi capacito, non riesco a trovare la radice di quest'odio che questi soggetti provano nei miei riguardi e di quelli che hanno idee simili alle mie. Come fa un'insegnante femminista a propagandare la merda gender spacciandola per "azione positiva" su dei bimbi dell'asilo e poi ad abbracciare i suoi figli maschi? Come fa a non rendersi conto di colpevolizzare il suo stesso figlio? Come fa a guardarsi allo specchio e a non provare ribrezzo per le sue azioni?
Ma potrei fare un altro esempio, come cazzo si fa a lavorare per difendere dei criminali al governo dopo aver giurato sulla Costituzione che i criminali hanno violentato?
Come ci si sente?
Sarò una persona forse troppo idealista in un contesto sociale dove l'ideale è oramai distrutto (o quasi) ma mi chiedo, vedendo i miei coetanei (ho 31 anni) , per cosa lotterebbero? Come mai molti di loro hanno perso la capacità di analisi? Come mai in troppi (e sono in aumento) ragionano per slogan, per bandiere?
Come può un soggetto che si definisce democratico esultare per la cacciata di Berlusconi e l'imposizione di un governo fantoccio manovrato dall'UE?
Quante volte dovrebbe sputarsi in faccia un soggetto così sfacciatamente stupido ed incoerente?
E quante volte dovrebbe provare ribrezzo per la sua immagine un politico che fa una raccolta fondi per battaglioni di nazisti e per costruire "campi di filtraggio" (assai simili a lager) spacciandosi per "democratico"?
Come cazzo si fa ad essere un femministiello, un maschio pentito che sputa merda sui padri separati che mangiano alla Caritas? Come vive un soggetto del genere?
Sì, sarà pagato per sputare merda, ma quando ritorna a casa, come fa a sentirsi "umano"?

Ad esempio, come fanno a non sentirsi dei pezzi di merda totali questi "diffusori di pattume ideologico" che impongono queste cose? Cosa sono diventati?

http://www.tempi.it/francia-corsi-formazione-obbligatori-professori-teoria-gender#.VQ2LTfyG9N0

Zelo ideologico», «ossessione» ma soprattutto «una gran perdita di tempo». Così un’insegnante di musica alle medie, dipartimento Val d’Oise (Île-de-France), ha riassunto in estrema sintesi il contenuto dei corsi obbligatori sull’égalité tra bambini e bambine che, per direttiva del ministero, tutti i professori d’ora in poi dovranno seguire per insegnare nelle scuole francesi.
PROGRAMMA OBBLIGATORIO. Certificato il fallimento dell’esperimento ABCD dell’uguaglianza, che ha riguardato nel 2013 circa 600 classi, nel luglio 2014 il ministro dell’Educazione nazionale Benoit Hamon ha introdotto la formazione obbligatoria per tutti gli insegnanti. Il nome del programma è stato modificato perché “ABCD dell’uguaglianza” era ormai associato dai genitori francesi ai peggiori tipi di indottrinamento sessuale dei loro figli. Questo nuovo programma si applica a partire da quest’anno «a tutte le scuole, tutti gli insegnanti e tutti gli allievi».
«IDEOLOGIE RELIGIOSE». La docente, intervistata dal portale Enseignants pour l’enfance, ha preferito restare anonima. «Il primo giorno è stato consacrato alla riflessione sul tema “l’uguaglianza tra bambini e bambine è”, seguito da 21 affermazioni, tra le quali: “Decostruire i pregiudizi e gli stereotipi”, “educare separatamente i bambini e le bambine”, “includere il genere in modo trasversale nei programmi scolastici”, “inculcare la teoria del gender”, “mostrarsi femministi”». L’affermazione “spiegare che bambini e bambine sono complementari” è stata subito seguita da questa precisazione: «Ci hanno detto di fare attenzione alla nozione di “complementarietà” perché può riferirsi a certe “ideologie religiose”, che sono subito state screditate senza neanche essere spiegate».
gender-francia-scuolaAMBIGUITÀ. Che il contenuto della nuova formazione obbligatoria di tutti gli insegnanti in Francia sia questo, non è cosa di poco conto. Il governo francese infatti ha sempre negato pubblicamente di voler «inculcare», attraverso l’«égalité», la teoria del gender. Ma che cos’è questa “uguaglianza” che tutti i professori francesi dovranno insegnare? «È difficile affermare su quale concezione di uguaglianza si basino i formatori, perché su questo non hanno detto nulla. Penso che non sappiano neanche loro quello che vogliono. È tutto ambiguo», continua l’insegnante di musica.
«INCULCARE LA TEORIA DEL GENDER». Anche per quanto riguarda «inculcare la teoria del gender», tutto resta «ambiguo». «Non ci hanno parlato delle basi antropologiche e filosofiche di questa teoria», continua. La teoria di fondo è però «che tutto è dovuto a una costruzione sociale, niente alla nascita». Bambini e bambine dunque «sono interscambiabili». Si può dire che «ci sia una volontà violenta di cambiare la società attraverso una politica di “decostruzione degli stereotipi”, una volontà di “rieducare” bambini e bambine per liberarli dal “posto che gli è stato assegnato”» dalla società.
SCOPO DEL GOVERNO. L’obiettivo del governo, secondo quanto si può leggere negli opuscoli distribuiti alla fine del corso, è questo: «Raggiungere l’égalité significa raggiungere una divisione 50/50 [tra uomini e donne] in tutte le sfere della vita sociale, eliminando ogni idea di inclinazione naturale che uomini o donne possano avere». Per l’insegnante di musica, questa «ossessione», questo «zelo ideologico» non potranno però «avere ragione della resistenza passiva della realtà quotidiana», che è diversa da questa «teoria». Bilancio finale dei due giorni? «Una gran perdita di tempo».
@LeoneGrotti


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Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

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