Autore Topic: Le donne soldato sono più colpite di disturbi mentali  (Letto 1035 volte)

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milo

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Le donne soldato sono più colpite di disturbi mentali
« il: Aprile 01, 2010, 18:58:33 pm »
Ricerca del ministero della Difesa inglese (link)

Le donne soldato sono più colpite di disturbi mentali rispetto ai maschi
Le ragazze che soffrono di depressione o che abusano di alcool e droga sono il doppio degli uomini

MILANO - Le donne soldato soffrirebbero di disturbi mentali più del doppio dei loro colleghi maschi, anche se gli ufficiali tenderebbero a tenere nascosti problemi come lo stress post traumatico (definito PTSD) rispetto a coloro che hanno gradi inferiori. E a dirlo è un report del Dasa, il servizio di consulenza e analisi analitica del ministero della Difesa inglese, secondo il quale negli ultimi tre mesi del 2009 si sarebbero registrati 821 nuovi casi di disturbi psicologici accertati all'interno delle Forze Armate britanniche, con una crescita di 476 casi rispetto ai dati dell'ultimo quadrimestre e un'incidenza del 4 per 1000, che non si discosta molto dal 3,7 del periodo luglio-settembre 2009.

UFFICIALI E TRUPPA - Un'analisi separata ha, poi, permesso di stabilire che le donne che lamentano tali tipi di disturbi, che vanno dalla depressione all'abuso di alcool e droga, sono oltre il doppio degli uomini, come conferma la percentuale di 7,6 per 1000 rispetto al 3,6 dei maschietti. Ma non è tutto. Sebbene il Dasa inviti alla cautela per il risultato dell'indagine e le inevitabili implicazioni che ne potrebbero derivare, è anche emerso che la percentuale relativa agli ufficiali che soffrirebbero di problemi di natura psicologica è sensibilmente più bassa rispetto a quella delle truppe (2,1 per 1000 contro 4,3), mentre i dati relativi all’esercito e alla RAF sono decisamente più alti di quelli della Marina (rispettivamente, 4,2 per 1000 e 4,4 per 1000 contro 2,7).

IN GUERRA - Ma l'eventuale impiego in zone di guerra non sembrerebbe avere troppa incidenza sui dati finali: stando, infatti, alla ricerca, comparando il personale che è stato inviato in Iraq e/o Afghanistan con quello che non si è mai mosso, non ci sarebbero differenze evidenti nel numero complessivo di disturbi mentali, mentre la percentuale di persone affette da PTSD sarebbe maggiore fra coloro che sono stati impiegati al fronte, sebbene tale disturbo resti ancora piuttosto limitato, visto che avrebbe colpito appena 44 persone nei tre mesi analizzati. A detta del Ministero della Difesa, sarebbero stati compiuti notevoli passi in avanti nel trattamento delle malattie mentali nelle truppe, fra cui l'introduzione di un sistema che insegna ai militari come individuare i segnali di stress ed angoscia nei loro commilitoni, così da spingerli a parlare apertamente dei loro problemi con gli esperti ed essere, quindi, aiutati. Sempre secondo i dati, il numero dei suicidi sembrerebbe essere in calo, sebbene i coroner abbiano ancora 19 verdetti di morte in sospeso: in pratica, i decessi archiviati come suicidi o verdetti aperti fra il 2000 e il 2009 sarebbero stati 163, per un totale di 737 dal 1984, di cui 19 donne. «C'è stata una chiara diminuzione nel numero dei suicidi nelle Forze Armate negli ultimi 26 anni – ha spiegato un portavoce del Ministero della Difesa al "Times" – e ciò sta ad indicare che abbiamo fatto significativi progressi nella gestione dei suicidi e dei casi di autolesionismo e nell’individuazione e cura delle persone a rischio». A detta della "Combat Stress", l’associazione che aiuta i veterani di guerra con problemi psicologici, un soldato, uomo o donna che sia, ci mette all'incirca 14 anni per cercare assistenza nel risolvere i disturbi di natura mentale, tanto che ogni anno la charity riceve oltre 1000 richieste di aiuto e, ad ora, sono più di 4300 i militari di entrambi i sessi in cura presso la struttura.

Simona Marchetti
01 aprile 2010


http://www.corriere.it/cronache/10_aprile_01/donne_soldato_simona_marchetti_02bbc4c0-3d7b-11df-9bd9-00144f02aabe.shtml