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Melvin Konner, un altro "studioso" dell'anti-maschile made in USA

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Rita:

--- Citazione da: Salar de Uyuni - Aprile 08, 2015, 17:24:03 pm ---I B52 E GLI APACHE NULLA HANNO POTUTO CONTRO LA DETERMINAZIONI DI DEGLI UOMINI VERI...
Le guerre non si vincono coi gingilli grossi le bombe,e un esercito che li pilota che somiglia ad una comitiva di turisti.
Vietnam,Afghanistan,Siria,Iraq,gli americani non vogliono capire,che per vincere la guerra ci vogliono dei guerrieri,perchè la potenza di fuoco si dispiega in un attimo,ma poi tu lì ci devi rimanere,e se non sei temprato per resistere fai una brutta fine.
E le donne che fanno la guerra più o meno come si prende un caffè in ufficio,non POSSONO VINCERE NESSUNA GUERRA.
Persino i somali gli hanno fatto il culo...
I somali che pure la nostra armata brancaleone italiana era riuscita a conquistare,hanno messo in crisi gli americani,Aidid che era uno sgherro qualsiasi ha fatto il figurone...
Gli americani,prima fanno guerre mandando avanti una combriccola disorganizzata di disperati avanzi della loro società (così li considerano i loro stessi capi a cominciare da Kissinger) governati da generali tanto arroganti,quanto impreparati,poi gli altri li impallinano in 5 minuti,e loro invece di imparare la lezione,che ti fanno?
Un cazzo di film di Hollywood in cui si presentano come eroi in stile Black Hawk Dawn,o i vari film sul Vietnam...
Ma gli eroi son dall'altra parte,quelli che con un fuciletto ti tengono in scacco i Black Hawk,e i B-52 magari guidati da donne,e il guerriero,il contadino viet,senza troppa prosopopea ma a capo chino nella sua uniforme,inamovibile e ferreo nella sua volontà incedibile,ma mai ostentata in stile rambo, è lì per dimostrarti che non basta una colonna di fuoco pilotata da una donna,a sostituire un guerriero,e nei fatti caro antropologo,la storia te lo ha dimostrato a un caro prezzo...
E tu ti definisci antropologo e non l'hai ancora capito?

--- Termina citazione ---
un po' di tempo fa avevo letto quest'articolo di Giuseppe Cucchi, (che non ho capito se è un generale di riserva, un ex generale o che altro, ma comunque è sicuramente più competente in tema di guerra di me  :lol:) che mi aveva colpito perché sollevava il problema della vecchia fanteria (che ultimamente pare vada di moda dare per inutile, tra guerre aerei, obiettivi colpiti a distanza e piccoli nuclei di specialisti sabotatori stile SAS). Ebbene a me pare che la sua analisi sia un po' simile alla tua, soprattutto quando fa notare come gli americani per le loro guerre per "salvare" il Medio Oriente o altri paesi arretrati si appoggiano o si sono sempre appoggiate a fanteria in "loco", armandoli magari o aiutandoli nell'addestramento, ma comunque la fanteria o il boots on the ground (come lo chiama Cucchi) insomma l'uomo contro uomo, anche purtroppo considerando il rischio di grandissime perdite umane, resta ancora la carta determinante nelle guerre. http://www.limesonline.com/boots-on-the-ground-contro-lo-stato-islamico-serve-la-fanteria/66646

Nel corso degli ultimi venti anni gli americani sembravano aver trovato una soluzione al problema elaborando un modo di combattere che prevedeva da parte loro la gestione del fuoco a distanza ed eventualmente l’impiego di piccoli nuclei di forze speciali in appoggio a un’azione massiccia di fanterie locali.

 

Così è stato in Croazia, ove la controffensiva a terra fu croata ma preparata e accompagnata dal fuoco aereo Nato contro i serbi. Così è stato in Kosovo, ove a terra agivano i guerriglieri dell’Uck mentre noi tempestavamo dall’alto. Così è stato in Afghanistan, ove gli americani bombardavano ma a terra a dare il sangue necessario per la vittoria vi era la fanteria della Alleanza del Nord. Così è stato in tempi più recenti in Iraq e Kurdistan, con bombardamenti americani sullo Stato Islamico (Is) impegnato dai soldati dell’esercito iracheno e dai peshmerga curdi.

 

Nelle Divisioni Corazzate di un tempo si usava ricordare come “il carro fosse il peggior nemico del carro posto in crisi da elementi di arresto”. Il che indicava come, perchè il carro fosse in crisi, l’elemento di arresto dovesse esserci. La stessa regola vale ora per i bombardamenti, specie per i bombardamenti contro forze mobili come quelle dell’Is che fondano la loro forza su improvvisi concentramenti di pick-up armati con mitragliere che spuntano dal nulla e nel nulla rapidamente spariscono se non hanno di fronte una solida fanteria – l’elemento d’arresto – capace di mantenerli inchiodati e costringerli a subire il fuoco che viene dall’alto.

 

Evviva i boots on the ground, dunque… anche se a volte si tratta di una merce estremamente difficile da reperire nei mercati locali!

 

È proprio questo il problema che gli americani e tutti i membri della tanto numerosa quanto inefficace coalizione che essi hanno messo in piedi contro l’Is si trovano di fronte sia in Siria sia in Iraq. In quest’ultimo il problema è relativamente più semplice, almeno sino a quando il fuoco della coalizione servirà a fermare ulteriori avanzate verso l’area curda e quella sciita del paese. Ma quando si tratterà dell’area sunnita da quale cappello di prestigiatore dovranno uscire i fanti necessari? Ai suoi tempi Petraeus era riuscito a convincere le tribù sunnite irachene ad appoggiare l’azione americana. Ma i miracoli avvengono solo una volta, e se non li si usa bene anche i miracoli durano lo spazio di un mattino!

In Siria la situazione è anche peggiore, al punto che nella sua disperazione Washington ventila due soluzioni – una più assurda dell’altra. La prima consisterebbe nell’armare e rinforzare i “movimenti islamici sunniti più moderati”, idea che ricorda molto anche nell’uso dei termini l’affannosa ricerca dei “talibani moderati” che avrebbero dovuto appoggiare il nuovo corso afghano e che non sono mai stai reperiti. La seconda vagheggia di un esercito di esuli e rifugiati, come se fossimo all’epoca della Rivoluzione francese, con tutte le difficoltà di reclutamento e i tempi lunghi di addestramento che ciò comporterebbe.

 

Soluzioni che non sono soluzioni, dunque, ma solo fantasie!

L’unico discorso serio che si potrebbe e dovrebbe fare a questo punto è quello di accettare una svolta radicale dei nostri orientamenti politici e cercare le fanterie tra chi nell’area le possiede, cioè gli sciiti. Anche se ciò vorrebbe dire riabilitare l’Iran e far comprendere agli alawiti di Siria che saremmo ansiosi di aprire un dialogo con ogni eventuale successore del presidente Assad.

È troppo? Beh, allora di fanteria mandiamo la nostra. Combatterà e morirà, ma permetterà all’azione di fuoco della coalizione di essere efficace. E forse col tempo di distruggere l’Is. Poor Bloody Infantry!

Salar de Uyuni:

--- Citazione ---un po' di tempo fa avevo letto quest'articolo di Giuseppe Cucchi, (che non ho capito se è un generale di riserva, un ex generale o che altro, ma comunque è sicuramente più competente in tema di guerra di me  :lol:) che mi aveva colpito perché sollevava il problema della vecchia fanteria (che ultimamente pare vada di moda dare per inutile, tra guerre aerei, obiettivi colpiti a distanza e piccoli nuclei di specialisti sabotatori stile SAS). Ebbene a me pare che la sua analisi sia un po' simile alla tua, soprattutto quando fa notare come gli americani per le loro guerre per "salvare" il Medio Oriente o altri paesi arretrati si appoggiano o si sono sempre appoggiate a fanteria in "loco", armandoli magari o aiutandoli nell'addestramento, ma comunque la fanteria o il boots on the ground (come lo chiama Cucchi) insomma l'uomo contro uomo, anche purtroppo considerando il rischio di grandissime perdite umane, resta ancora la carta determinante nelle guerre. http://www.limesonline.com/boots-on-the-ground-contro-lo-stato-islamico-serve-la-fanteria/66646

Nel corso degli ultimi venti anni gli americani sembravano aver trovato una soluzione al problema elaborando un modo di combattere che prevedeva da parte loro la gestione del fuoco a distanza ed eventualmente l’impiego di piccoli nuclei di forze speciali in appoggio a un’azione massiccia di fanterie locali.

 

Così è stato in Croazia, ove la controffensiva a terra fu croata ma preparata e accompagnata dal fuoco aereo Nato contro i serbi. Così è stato in Kosovo, ove a terra agivano i guerriglieri dell’Uck mentre noi tempestavamo dall’alto. Così è stato in Afghanistan, ove gli americani bombardavano ma a terra a dare il sangue necessario per la vittoria vi era la fanteria della Alleanza del Nord. Così è stato in tempi più recenti in Iraq e Kurdistan, con bombardamenti americani sullo Stato Islamico (Is) impegnato dai soldati dell’esercito iracheno e dai peshmerga curdi.

 

Nelle Divisioni Corazzate di un tempo si usava ricordare come “il carro fosse il peggior nemico del carro posto in crisi da elementi di arresto”. Il che indicava come, perchè il carro fosse in crisi, l’elemento di arresto dovesse esserci. La stessa regola vale ora per i bombardamenti, specie per i bombardamenti contro forze mobili come quelle dell’Is che fondano la loro forza su improvvisi concentramenti di pick-up armati con mitragliere che spuntano dal nulla e nel nulla rapidamente spariscono se non hanno di fronte una solida fanteria – l’elemento d’arresto – capace di mantenerli inchiodati e costringerli a subire il fuoco che viene dall’alto.

 

Evviva i boots on the ground, dunque… anche se a volte si tratta di una merce estremamente difficile da reperire nei mercati locali!

 

È proprio questo il problema che gli americani e tutti i membri della tanto numerosa quanto inefficace coalizione che essi hanno messo in piedi contro l’Is si trovano di fronte sia in Siria sia in Iraq. In quest’ultimo il problema è relativamente più semplice, almeno sino a quando il fuoco della coalizione servirà a fermare ulteriori avanzate verso l’area curda e quella sciita del paese. Ma quando si tratterà dell’area sunnita da quale cappello di prestigiatore dovranno uscire i fanti necessari? Ai suoi tempi Petraeus era riuscito a convincere le tribù sunnite irachene ad appoggiare l’azione americana. Ma i miracoli avvengono solo una volta, e se non li si usa bene anche i miracoli durano lo spazio di un mattino!

In Siria la situazione è anche peggiore, al punto che nella sua disperazione Washington ventila due soluzioni – una più assurda dell’altra. La prima consisterebbe nell’armare e rinforzare i “movimenti islamici sunniti più moderati”, idea che ricorda molto anche nell’uso dei termini l’affannosa ricerca dei “talibani moderati” che avrebbero dovuto appoggiare il nuovo corso afghano e che non sono mai stai reperiti. La seconda vagheggia di un esercito di esuli e rifugiati, come se fossimo all’epoca della Rivoluzione francese, con tutte le difficoltà di reclutamento e i tempi lunghi di addestramento che ciò comporterebbe.

 

Soluzioni che non sono soluzioni, dunque, ma solo fantasie!

L’unico discorso serio che si potrebbe e dovrebbe fare a questo punto è quello di accettare una svolta radicale dei nostri orientamenti politici e cercare le fanterie tra chi nell’area le possiede, cioè gli sciiti. Anche se ciò vorrebbe dire riabilitare l’Iran e far comprendere agli alawiti di Siria che saremmo ansiosi di aprire un dialogo con ogni eventuale successore del presidente Assad.

È troppo? Beh, allora di fanteria mandiamo la nostra. Combatterà e morirà, ma permetterà all’azione di fuoco della coalizione di essere efficace. E forse col tempo di distruggere l’Is. Poor Bloody Infantry!
--- Termina citazione ---

Minchia Rita dobbiamo fare un'eccezione alla regola e farti diventare generalessa,perchè ne capisci di più dei vertici della Nato,dovendo sintetizzare il tutto:sì si vince con LA FANTERIA esattamente,e chi si appoggia sempre alla fanteria degli altri fa la fine deltardo impero romano,presto o tardi gli stati satellite che tu usi per combattere gli altri si coalizzeranno contro di te e marceranno nel cuore dell'impero.
Così insegna la storia!

vnd:

--- Citazione da: Cad. - Aprile 08, 2015, 18:29:01 pm ---
Le donne pilotano F16 e Apache, certo! Anche i Tornado.........

--- Termina citazione ---

Pur con gravi problemi di disorientamento spaziale.
Ogni tanto si perdono e bisogna andare a ri-prenderle....

Non saprete mai perché il 19 Agosto 2014 precipitarono due Tornado.
Ma... potete intuire...

Tralascio di parlare dei problemi di incontinenza...

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