In questo paese sempre più marcio, dove ogni valore ed ideale viene deriso ed ogni ladro, approfittatore, traditore, servo di interessi stranieri, femminista, mangiapane a sbafo, mercenario, corruttore, ipocrita, paraculo viene osannato dai media, POTEVANO MAI ABBANDONARE UNA TORTURATRICE ALLA DISOCCUPAZIONE O AL CARCERE?
MA NO.
E' il caso di Marilena Zaccardi, condannata dalla CASSAZIONE e poi "diventata esperta di diritti" (quindi femminista riciclata).
Buona lettura. Ah, naturalmente, nessuna femminista ha protestato. Loro NO! Loro protestano contro "il tetto di cristallo", gli agnelli sgozzati a Pasqua, "le curde femministe di Kobane, non i curdi, le CURDE(Siria), contro il linguaggio maschilista che "teme l'asterisco", contro "la violenza delle Sentinelle in Piedi".
Anche se tale dottoressa ha torturato uomini e donne, fa nulla. Mo è diventata femminista riciclata, quindi NO!. Non si critica una femminista riciclata. E' sempre "parte della sorellanza"...
Buona lettura.
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/condannata-trattamento-inumano-caserma-bolzaneto-ora-1117121.htmlNel 2001 fu coinvolta nei fatti della caserma di Bolzaneto, dove furono portati i ragazzi della scuola Diaz dopo gli scontri del G8.
Ma sabato relazionerà a Genova al convegno “La salute in carcere".
Si tratta della dottoressa Marilena Zaccardi, assolta in primo grado e poi condannata in appello per abuso d’ufficio pluriaggravato e ingiuria pluriaggravata per "
aver consentito o effettuato controlli di triage e di visita sottoponendo le persone a trattamento inumano e in violazione della dignità, costringendo persone di sesso femminile a stazionare nude in presenza di uomini oltre il tempo necessario e quindi sottoponendole a umiliazione fisica e morale; per aver ingiuriato le persone visitate con espressioni di disprezzo e di scherno; per aver omesso o consentito l’omissione circa la visita di primo ingresso sull’individuazione di lesioni presenti sulle persone; per aver omesso o consentito l’omissione di intervento sulle condizioni di sofferenza delle persone ristrette in condizioni di minorata difesa". Le accuse sono state confermate in Cassazione nel 2013, ma prescritte.La Zaccardi è ora medico del carcere di Marassi e del penitenziario femminile di Pontedecimo e ora la Asl3 le ha affidato la curatela scientifica, insieme ad altri quattro colleghi, di un convegno dedicato alla salute in carcere.