Il mio parere sulla materia è un po' diverso da quello espresso finora.
Innanzitutto occorre far comprendere alla gente che quando la sessualità non sia "dono", sia "prostituzione". Cioè coloro che usano la loro sessualità per ottenere determinati scopi (soldi,potere,lavoro,uomo-bancomat,figli,alimenti,telefonini ecc.) non fanno altro che prostituirsi, mettendosi in quella situazione che comunque non sia moralmente positiva per chi la compie.
Poi, la sessualità, ci è stata donata per procreare, prima di tutto, non è all'origine un mezzo ludico. La ludicità è stata successivamente indotta da una degenerazione, che se esperimentata, ci sembra far star bene ed invece moralmente ci fa star male. Il falso benessere corporeo che ci dà è effimero e ci induce a ripraticarlo sempre più e con modalità sempre più sfrenate, che poi ci alienano dalla realtà e dalla verità. Se, da una parte, gli uomini sono indotti ad andare a prostitute od a masturbarsi per comprensibili difficoltà di relazionarsi con l'universo femminile, dall'altra i medesimi dimostrano di non saper gestire la loro virilità nella maniera giusta e di non saper far leva sulla loro spiritualità, sicuramente molto più spiccata che nei soggetti femminili. Le femmine, dal canto loro, penso anche in maniera ignara, a causa dell'indottrinamento operato, sfruttano questo periodo storico per "riscuotere" il più possibile da questo sistema che sembra elevarle a divinità e che invece le degrada e le sfrutta, inducendole a prostituirsi tutte, proponendo lo scambio tra "beni/potere/lavoro/figli/telefonini" e la loro sessualità. In tutto questo guazzabuglio i maschi sani e le femmine sane ci stanno male e non sono tantissime le famiglie che si sono costituite tra maschi sani e femmine sane, ma ci sono. Lo SGANCIAMENTO EMOTIVO è uno degli antidoti proposti da U3K ed io penso sia quello più efficace, che porta successivamente ad una maschilità forte, autoreferenziante, stoica, spirituale ed alla fine risanante l'intera società, femmine comprese. Ritengo infatti sia necessaria ai nostri tempi e nel nostro ambito occidentale una "rieducazione maschile" ma ancor più e prima una "rieducazione femminile", che le riporti a rendersi consapevoli che non sono nate solo per se stesse ma per essere "strumento" di prosperità, come lo sono gli uomini; bisogna rendersi conto che quando si è strumento si è "dono" e quando si è "dono" non si è "prostituti/e".
Vengo al dunque e a dare una risposta alla domanda: prima di tutto bisogna cominciare la "rieducazione", la riapertura delle case chiuse può essere una soluzione di ripiego temporanea, perchè, bisognerà spiegare che chi ne usufruisce, sia quale parte attiva, sia quale parte passiva, sia ammalato.