Autore Topic: Capofamiglia: vietato parlarne?  (Letto 3546 volte)

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Offline Vicus

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Capofamiglia: vietato parlarne?
« il: Aprile 26, 2015, 13:33:30 pm »
Riporto una considerazione dell'avvocato Marco della luna, ateo di sinistra non sospetto di conservatorismo sociale:

"Sistematica è invece la manipolazione sociale intesa a dissolvere le tradizionali gerarchie sociali e professionali-manipolazione diretta da un lato ad aumentare il consumo attraverso l'aumento delle categorie di consumatori, dall'altro a trasferire e a concentrare in centri al di fuori dei rapporti umani diretti le funzioni e poteri di gestione, di assistenza, di servizi, di disciplina e regolamentazione-centri quali enti pubblici, società di servizi pubblici privatizzati, vertici aziendali remoti.
In tale strategia si è operata, in via culturale e legislativa, una equiparazione dei coniugi con l'annullamento dell'autorità maritale, del capofamiglia, assieme a uno svuotamento del contenuto e degli effetti giuridici del rapporto coniugale-effetti che sostanzialmente oramai non si esplicano più durante il matrimonio, ma solo quando questo rapporto finisce, materializzandosi in diritti di reversibilità della pensione e in cause di separazione e divorzio.
La tradizionale concezione dell'uomo come più forte e aggressivo rispetto alla donna è stata e viene tuttora sottoposta a un'azione di capovolgimento: i programmi di intrattenimento mostrano perlopiù l'uomo come più debole, meno acuto, meno sofisticato, meno capace di difendersi della donna; spesso lo ridicolizzato. E' l'uomo che deve adattarsi, capire i bisogni e la profondità della donna-ossia, i bisogni le pulsioni della donna hanno la priorità nel rapporto-analogamente a come il genitore deve capire e adattarsi ai bisogni del figlio e l'insegnante a quelli dell'alunno.”

Che ne dite?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #1 il: Aprile 26, 2015, 17:25:25 pm »
analisi eccellente. semplice e profonda al tempo stesso

Offline Angelo

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #2 il: Aprile 26, 2015, 17:44:19 pm »
Marco Della Luna fa una buona analisi, omette che tra i principali esecutori di questi ordini di "destrutturazione" ci sono le femministe e i femministi. Buona analisi, ma omettono sempre di dire i nomi e i cognomi, in particolar modo se si tratta delle femministe. Spero che prima o poi diranno che le femministe sono gli artefici dello sfascio CULTURALE assieme agli intellettuali asserviti al Sistema. Le lezioni gender, i libri gender sono scritti da femministe, ricordiamolo. Sono sicuramente femministe comandate e finanziate da Stato, EU, Regioni, ONG varie, ONU ma sono complici in prima linea.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Vicus

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #3 il: Aprile 26, 2015, 22:45:07 pm »
Del femminismo parla più volte in altri punti del libro ;)
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #4 il: Aprile 26, 2015, 23:07:45 pm »
Si noti quanto dispone oggi il codice civile: I coniugi esercitano congiuntamente la potestà sui figli minorenni ed assumono, di comune accordo:rofl1: :rofl1: le decisioni rilevanti nell'interesse della famiglia.
Questa norma è una presa in giro perché dà per scontato che i coniugi siano sempre d'accordo. L'unica ovvia soluzione prevista dal codice in caso di disaccordo è il divorzio, con tutte le conseguenze del caso.

In realtà, la tanto decantata parità si traduce in un dispotismo femminile: sentendosi dire ovunque che le sue esigenze devono essere al centro del rapporto, e iper-tutelata dalle leggi sul divorzio, è divenuta completamente ingestibile.
Non stupisce che, a queste condizioni, gli uomini non vogliano impegnarsi se non in storie effimere (come osservano sconsolate lorsignore).
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Cassiodoro

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #5 il: Aprile 27, 2015, 09:41:42 am »
Citazione da:  
Riporto una considerazione dell'avvocato Marco della luna, ateo di sinistra non sospetto di conservatorismo sociale:
......
 E' l'uomo che deve adattarsi, capire i bisogni e la profondità della donna-ossia, i bisogni le pulsioni della donna hanno la priorità nel rapporto-analogamente a come il genitore deve capire e adattarsi ai bisogni del figlio e l'insegnante a quelli dell'alunno.”

E' interessante questa parte, per me questo meccanismo è una spirale che spinge sempre più verso il basso i rapporti intergenerazionali.
Le (alcune/molte)donne sembra che non capiscono che un giorno il loro figlio o la loro figlia possa essere un giorno un genitore o un insegnante, inteso anche come colui che ti introduce, da adulto, nella società e nel mondo del lavoro.
In poche parole hanno distrutto la stima e l'autorità di funzioni che un giorno i loro figli non potranno mai recuperare.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Vicus

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #6 il: Aprile 27, 2015, 12:06:41 pm »
Lo disse già Lewis negli anni '20: le donne sono usate come pedine per muovere guerra all'uomo, che può costituire maggiore ostacolo alla massificazione della società.

Col voler mettere donne e bambini al centro dell'universo, si crea anche una 'inibizione al dissenso' nei confronti della moglie e dei figli, che in casa tengono l'uomo in ostaggio. I loro capricci diventano legge e non vanno discussi.
Alla donna viene insegnato non a gestire le sue emozioni (l'unico vero indice di maturità), ma a esserne schiava. Le donne cercano di affermare il loro ego non formato con la pretesa di aver sempre ragione, come affermato da una conoscente. Non stupisce che siano invasate come la Pizia :D
Nei paesi anglofoni l'uomo si rifugia in garage, l'unico spazio in cui si senta libero, essendo la casa 'occupata' dagli altri membri della famiglia. Alla faccia della parità :cool:
« Ultima modifica: Aprile 27, 2015, 12:26:45 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Jason

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #7 il: Settembre 19, 2016, 13:46:07 pm »
E riesumiamo pure questo .
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline CLUBBER

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #8 il: Settembre 19, 2016, 14:32:22 pm »
Lo disse già Lewis negli anni '20: le donne sono usate come pedine per muovere guerra all'uomo, che può costituire maggiore ostacolo alla massificazione della società.

Col voler mettere donne e bambini al centro dell'universo, si crea anche una 'inibizione al dissenso' nei confronti della moglie e dei figli, che in casa tengono l'uomo in ostaggio. I loro capricci diventano legge e non vanno discussi.
Alla donna viene insegnato non a gestire le sue emozioni (l'unico vero indice di maturità), ma a esserne schiava. Le donne cercano di affermare il loro ego non formato con la pretesa di aver sempre ragione, come affermato da una conoscente. Non stupisce che siano invasate come la Pizia :D
Nei paesi anglofoni l'uomo si rifugia in garage, l'unico spazio in cui si senta libero, essendo la casa 'occupata' dagli altri membri della famiglia. Alla faccia della parità :cool:
Verissimo.
Bel post Vicus.
Mi rifiuto categoricamente di essere "sacrificabile".
Mi rifiuto categoricamente di ritenere "donne e bambini" il SACRO da venerare.
Mi ricordo il disgusto  che provavo da ragazzino nello studiare il "filone" letterario dell'Amor Cortese dove cavalier serventi e zerbini del passato chiamavano la donna amata :Madonna. :doh:
Vivo da solo
Mi alleno da solo
E vincero' il titolo da solo

Offline Vicus

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #9 il: Settembre 19, 2016, 17:51:23 pm »
Grazie Clubber. L'amor cortese era una tendenza completamente secolare, forse esoterica, che risaliva all'11° secolo ed essenzialmente cessata nel 14°. Il femminismo è cominciato con la società industriale (la civiltà della macchina) e, nella sua forma attuale, intorno al 1968. Non è tanto la venerazione della donna ma la sua prevaricazione nei confronti dell'uomo.
« Ultima modifica: Settembre 19, 2016, 23:23:17 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline CLUBBER

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Re:Capofamiglia: vietato parlarne?
« Risposta #10 il: Settembre 19, 2016, 20:59:29 pm »
Si.
Ma la mia assoluta convinzione è che l'aver angelizzato,innalzato e sacralizzato la figura della donna abbia dato al cancro del femminismo il terreno giusto in cui diffondersi e prosperare.
L'Amor Cortese ha un periodo storico chiaramente identificabile ma la sua nefasta influenza ha cambiato in maniera permanente la letteratura popolare.
Vivo da solo
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E vincero' il titolo da solo