Autore Topic: fini e le donne  (Letto 10860 volte)

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Re: fini e le donne
« Risposta #15 il: Marzo 30, 2010, 23:00:27 pm »
Francy:
Citazione
Secondo me, articoli di questo tipo non fanno nient'altro che inasprire lo scontro, allargandolo a macchia d'olio e facendo scendere in campo anche quella parte femminile che fino a ora ne era rimasta fuori.
ok, ma allora quale sarebbe la tattica giusta?
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #16 il: Marzo 30, 2010, 23:19:13 pm »
Francy:ok, ma allora quale sarebbe la tattica giusta?

Una tattica potrebbe essere (sempre a mio parere):

1) Diminuire al minimo le situazioni di attrito fra uomini e donne.
2) Smetterla di pensare che parlandone con loro (o comunque cercando a tutti i costi un dialogo) si possa risolvere tutto.
3) Portare dalla propria parte chi ha potere decisionale in termini legislativi.

A un certo punto bisogna mettere dei paletti, e questi paletti devono essere messi con delle leggi.

Il dialogo serve fino a un certo punto, poi diventa solo una perdita di tempo.

Non dicono sempre che noi siamo quelli che "agiscono"?

E allora cazzo agiamo... e ambiamo ste cazzo di leggi.

Possibilmente mentre agiamo non facciamolo sapere al nemico.

Inoltre ci sono tante "altre precauzioni" che si dovrebbero adottare per evitare che dal dito si prendano il braccio.

;)

e-manuel

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Re: fini e le donne
« Risposta #17 il: Marzo 30, 2010, 23:19:55 pm »
Mah, io ho riletto ancora l'articolo.

Secondo me, articoli di questo tipo non fanno nient'altro che inasprire lo scontro, allargandolo a macchia d'olio e facendo scendere in campo anche quella parte femminile che fino a ora ne era rimasta fuori.

Ecco il commento di una megalomane:

"E se prendessimo in considerazione un mondo tutto al femminile?

Se è vero che riusciremo a creare un essere umano da una cellula, senza bisogno del seme del maschio, e se riusciremo anche a decidere il sesso del nascituro, a cosa serviranno più i maschi?

Il futuro è donna!!!
:-P "

Per me, condurre uno scontro in questi termini equivale solo a mettere in piedi una zuffa da mercato rionale.

Poi... ognuno vede le cose a modo suo.

Per quanti ancora non lo conoscessero, consiglio di leggersi questo (c'è anche il libro):

http://it.wikipedia.org/wiki/L%27arte_della_guerra

Da cui un estratto: Il più grande condottiero è colui che vince senza combattere

Commenti della tipa di cui sopra li trovi facilmente in rete, magari non con quei toni deliranti ed estremistici ma va più che di moda dileggiare gli uomini (anzi, i "maschi" come si usa dire adesso). Peggio di così a parer mio non può andare, quindi tanto vale a questo punto essere ultra-diretti anche a costo di mostrarsi aggressivi e sboccati.

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Re: fini e le donne
« Risposta #18 il: Marzo 30, 2010, 23:23:26 pm »
mah è un comunista mascherato. pure lui tanto diretto e lineare non lo è stato..

Massimo Fini non è comunista.
Ha iniziato la carriera d'alto livello come giornalista de L'Avanti (giornale socialista) , sempre in aperta polemica con Craxi.
Oggi è su posizioni "primivitiste"  ed un comunitarista(non comunista).
è cioè contro la globalizzazione, contro la democrazia liberale,
contro il capitalismo e contro il marxismo  

 
« Ultima modifica: Marzo 30, 2010, 23:35:22 pm da bhishma »
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #19 il: Marzo 30, 2010, 23:23:56 pm »
Commenti della tipa di cui sopra li trovi facilmente in rete, magari non con quei toni deliranti ed estremistici ma va più che di moda dileggiare gli uomini (anzi, i "maschi" come si usa dire adesso). Peggio di così a parer mio non può andare, quindi tanto vale a questo punto essere ultra-diretti anche a costo di mostrarsi aggressivi e sboccati.

E sia... continuate a dire al nemico "sono qui - sono qui", così quando spara saprà bene dove mirare.

e-manuel

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Re: fini e le donne
« Risposta #20 il: Marzo 30, 2010, 23:39:36 pm »
E sia... continuate a dire al nemico "sono qui - sono qui", così quando spara saprà bene dove mirare.


Un conto sarebbe impelagarsi in una raffica interminabile di messaggi botta e risposta -cosa che infatti io in genere evito- altro, come si presume che Fini abbia fatto, scrivere un articolo più per attirare l' attenzione degli uomini che per il gusto di cercare la lite con la controparte femminile.

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #21 il: Marzo 31, 2010, 00:04:06 am »
Ho appena finito di leggere gli ultimi commenti... mi si accappona la pelle.

E' stato concesso troppo in questi anni, tornare indietro sarà un'impresa da circo equestre.

La vedo male... molto male.

Marmocchio, ti quoto quando dici che solo un altro asteroide ci può salvare.

milo

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Re: fini e le donne
« Risposta #22 il: Aprile 05, 2010, 00:56:53 am »
battibecco
VIVA LE DONNE
di Massimo Fini

Ho scritto che le donne “sono una razza nemica”. Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello” avrebbe capito che, al contrario, considero la donna, meglio: la femmina, molto più vitale del maschio. È lei, che procrea, la protagonista del gran gioco della vita (quello reale, non quello virtuale) mentre il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte (“La donna è orgiastica, baccante, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale”). La donna è la vita, l’uomo è la legge, la regola, il rigore, la morte (il contrasto tra Antigone e Creonte in Sofocle). Non a caso nella tradizione kabbalistica, e peraltro anche in Platone, quando l’Essere primigenio, dopo la caduta, si scinde in due la Donna viene definita “la Vita” o “la Vivente” mentre l’Uomo è colui che “è escluso dall’Albero della Vita”. È per riempire questo vuoto, per sopperire a questa impotenza procreativa (“l’invidia del pene” è una sciocchezza freudiana), che l’uomo si è inventato di tutto, la letteratura, la filosofia, la scienza, il diritto, il gioco regolato e il gioco di tutti i giochi, la guerra, che però oggi ha perso quasi tutto il suo fascino perché affidata alle macchine e anche perché in campo han voluto entrare pure le stronzette che pretendono di fare i soldati e vogliono fare, con i loro foularini, le corrispondenti di guerra (Ma state a casa, cretine, a fare figli. L’interesse della donna per la guerra è una perversione degli istinti. La donna, che dà la vita, non ha mai amato questo gioco di morte, tipicamente maschile. Ma ormai così è: le più assatanate guerrafondaie di questi ultimi anni sono state la Albright, Emma Bonino e quella pseudodonna e pseudonera di Condoleezza Rice). Della vitalità della donna fa parte anche la sua curiosità. Che può avere conseguenze catastrofiche. Ma è mai possibile che con tutte le mele che c’erano lei sia andata a mangiare proprio quella che Domineiddio aveva proibito? (da lì sono cominciati tutti i nostri guai, porca Eva). Comunque sia è vero che da quando si sono “liberate” si sono appiattite sul maschile, diventandone una parodia, e insieme alla femminilità hanno perso anche il loro fiore più falso e più bello, il pudore, per il quale valeva la pena, appunto, di corteggiarle. Han perso la sapienza delle loro nonne alle quali bastava far intravedere la caviglia. Rivestitevi, sciocchine. All’uomo non interessa la vostra nudità, ma scartocciare, lentamente, la colorata e inquietante caramella anche se, alla fine, c’è sempre la solita, deludente, cosa. In quanto a Lisistrata, cara Truzzi, il suo sciopero del sesso fallì completamente. Perché le spose dei guerrieri continuarono a fare i consueti lavori di casa. Essere accuditi senza nemmeno avere l’obbligo di scoparle: l’Eden ritrovato. Inoltre ogni maschio bennato di fronte alla scelta fra la donna e la guerra non ha dubbi: sceglie la guerra (e persino il calcio, che ne è una metafora). La lettrice Roberta Pesole mi confonde con quei nove milioni di uomini che, dice, vanno a puttane. Posso rassicurarla, nel mio “Di(zion)ario erotico-Manuale contro la donna a favore della femmina” ho scritto “pagare una donna per fare l’amore, c’è qualcosa di più insensato? Ma come, io faccio la fatica di scoparti e ti devo pure pagare? Ma siamo diventati matti?”. Infine nella mia vita ho conosciuto molte donne intelligenti, ironiche e anche autoironiche. Ma nessuna che non fosse permalosa. Come la valanga di insulti che mi è stata rovesciata addosso dimostra.

ww.ilribelle.com

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Offline Giulia

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Re: fini e le donne
« Risposta #23 il: Aprile 05, 2010, 01:11:50 am »
mazza... ma come fa ?sarà mica un ermafrodite ? :unsure:

e-manuel

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Re: fini e le donne
« Risposta #24 il: Aprile 05, 2010, 01:32:06 am »
Mah, questa contro-replica nel complesso non mi piace. Uomini che creerebbero le scienze e letteratura come sorta di compensazione causata dal non poter dare la vita (leggasi in questo caso, rimanere incinti). Uomini che gradiscono più il calcio alle donne -a meno che non ci si riferisca a una compagna dispotica e fastidiosa, s' intende- e che sono sgravati dall' obbligo di "doverle scopare" per cui avrebbero raggiunto l' Eden. Se già nel suo primo articolo c'era qualche punto ambiguo, qui purtroppo questi sono diventati meno marginali e più preponderanti.
Preferisco fingere di non averlo letto, e che il tutto si sia fermato al primo articolo  :(

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #25 il: Aprile 05, 2010, 09:49:14 am »
battibecco
VIVA LE DONNE
di Massimo Fini

Ho scritto che le donne “sono una razza nemica”. Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello” avrebbe capito che, al contrario, considero la donna, meglio: la femmina, molto più vitale del maschio. È lei, che procrea, la protagonista del gran gioco della vita (quello reale, non quello virtuale) mentre il maschio è un fuoco malinconico e transeunte animato da un oscuro istinto di morte (“La donna è orgiastica, baccante, dionisiaca, caotica, per lei nessuna regola, nessun principio può valere più di un istinto vitale”). La donna è la vita, l’uomo è la legge, la regola, il rigore, la morte (il contrasto tra Antigone e Creonte in Sofocle). Non a caso nella tradizione kabbalistica, e peraltro anche in Platone, quando l’Essere primigenio, dopo la caduta, si scinde in due la Donna viene definita “la Vita” o “la Vivente” mentre l’Uomo è colui che “è escluso dall’Albero della Vita”. È per riempire questo vuoto, per sopperire a questa impotenza procreativa (“l’invidia del pene” è una sciocchezza freudiana), che l’uomo si è inventato di tutto, la letteratura, la filosofia, la scienza, il diritto, il gioco regolato e il gioco di tutti i giochi, la guerra, che però oggi ha perso quasi tutto il suo fascino perché affidata alle macchine e anche perché in campo han voluto entrare pure le stronzette che pretendono di fare i soldati e vogliono fare, con i loro foularini, le corrispondenti di guerra (Ma state a casa, cretine, a fare figli. L’interesse della donna per la guerra è una perversione degli istinti. La donna, che dà la vita, non ha mai amato questo gioco di morte, tipicamente maschile. Ma ormai così è: le più assatanate guerrafondaie di questi ultimi anni sono state la Albright, Emma Bonino e quella pseudodonna e pseudonera di Condoleezza Rice). Della vitalità della donna fa parte anche la sua curiosità. Che può avere conseguenze catastrofiche. Ma è mai possibile che con tutte le mele che c’erano lei sia andata a mangiare proprio quella che Domineiddio aveva proibito? (da lì sono cominciati tutti i nostri guai, porca Eva). Comunque sia è vero che da quando si sono “liberate” si sono appiattite sul maschile, diventandone una parodia, e insieme alla femminilità hanno perso anche il loro fiore più falso e più bello, il pudore, per il quale valeva la pena, appunto, di corteggiarle. Han perso la sapienza delle loro nonne alle quali bastava far intravedere la caviglia. Rivestitevi, sciocchine. All’uomo non interessa la vostra nudità, ma scartocciare, lentamente, la colorata e inquietante caramella anche se, alla fine, c’è sempre la solita, deludente, cosa. In quanto a Lisistrata, cara Truzzi, il suo sciopero del sesso fallì completamente. Perché le spose dei guerrieri continuarono a fare i consueti lavori di casa. Essere accuditi senza nemmeno avere l’obbligo di scoparle: l’Eden ritrovato. Inoltre ogni maschio bennato di fronte alla scelta fra la donna e la guerra non ha dubbi: sceglie la guerra (e persino il calcio, che ne è una metafora). La lettrice Roberta Pesole mi confonde con quei nove milioni di uomini che, dice, vanno a puttane. Posso rassicurarla, nel mio “Di(zion)ario erotico-Manuale contro la donna a favore della femmina” ho scritto “pagare una donna per fare l’amore, c’è qualcosa di più insensato? Ma come, io faccio la fatica di scoparti e ti devo pure pagare? Ma siamo diventati matti?”. Infine nella mia vita ho conosciuto molte donne intelligenti, ironiche e anche autoironiche. Ma nessuna che non fosse permalosa. Come la valanga di insulti che mi è stata rovesciata addosso dimostra.

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Ooooollllè!

Benvenuti, siore e siori:

« Ultima modifica: Aprile 05, 2010, 09:56:25 am da francy7x »

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #26 il: Aprile 05, 2010, 10:06:55 am »

Offline Warlordmaniac

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Re: fini e le donne
« Risposta #27 il: Aprile 05, 2010, 10:48:33 am »
Secondo me ci sono spunti interessanti, molto più che nella prima lettera. Però ci sono alcune cose che non mi trovano d'accordo, come il legame dell'uomo con la morte e il maggior interesse maschile per la guerra (vera o metaforica) invece che per la donna.

Offline Animus

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Re: fini e le donne
« Risposta #28 il: Aprile 05, 2010, 11:01:20 am »
http://it.wikipedia.org/wiki/L%27arte_della_guerra

Letto da ragazzino.

Citazione
Non mi sono mai sognato di dire che siano inferiori a chicchessia. Se la lettrice Cristina Di Bortolo avesse letto il mio articolo con “un minimo di cervello”


Grande Fini. :D
Che cosa sarebbe un intellettuale senza sarcasmo?
Niente.

Inutile dire che concordo con Fini ... che poi la verità non piaccia, è un altro conto.
Del resto basta leggere il topic "maschile critico" per vedere che i concetti espressi da Fini, non sono poi tanti diversi dai miei.
Anzi...
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline francy7x

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Re: fini e le donne
« Risposta #29 il: Aprile 05, 2010, 11:19:56 am »
Che cosa sarebbe un intellettuale senza sarcasmo?

Sarebbe una persona seria, che tratta in modo serio problemi seri... invece di fare quello che si sega dietro una siepe e poi si arrampica sui vetri, cercando un modo elegante di uscire dal mare di cacca in cui si è andato a infilare.

:)

Che strano, quando sono stato io a fare del sarcasmo non mi hai accolto con fiori di loto:

francy, ti informo che ho aperto una discussione nella sezione "codice giallo"... Nel frattempo sei pregato di tenere a bada il tuo sprezzante sarcasmo.

Ops dimenticavo, "lui può", è un intellettuale...

:rolleyes: