Autore Topic: I "fantastici" Stati Uniti d'America  (Letto 16319 volte)

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Online Duca

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #30 il: Luglio 09, 2015, 17:10:11 pm »
un'aspettativa non è un qualcosa che appartiene al singolo.

Il desiderio è sempre individuale, ma poi deve fare i conti con la cosiddetta realtà esterna, e sono cazzi acidi (anche se la realtà esterna potrebbe anche essere un prodotto della mia mente, ma questo è un altro discorso...).
Insomma chi dirige la baracca ha un certo interesse nel controllare le deviazioni pericolose, quelle vere intendo, non i rivoluzionari da operetta; per cui fenomeni tipo quello femminista o lgbt è chiaro che sono pilotati da qualcuno molto potente che vuole che abbiano spazio e visibilità.

Offline TheDarkSider

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #31 il: Agosto 23, 2015, 18:59:39 pm »
Registrato l'omicidio n. 211 a Baltimora, raggiungendo cosi' il numero di omicidi di tutto il 2014:
http://www.wbaltv.com/news/baltimore-marks-211-homicides-mayor-takes-aim-at-gun-control/34806622


NOTA BENE Baltimora e' una citta' di media grandezza ( 650mila abitanti, 2milioni con i sobborghi piu' lontani ), con una universita' rinomanta ( la John Hopkins) e l'ospedale che risulta essere sempre il migliore di tutti gli USA ( stesso nome dell'universita') in tutte le classifiche.
Non e' insomma una metropoli del terzo mondo, ma una cittadina di media grandezza di un paese ricco e che vanta anche eccellenze importanti.

E' pure molto vicina alla capitale della nazione, Washington DC. Quindi non e' neanche isolata, per dire.


Eppure registra livelli di violenza inauditi in gran parte del mondo. Chissa' perche' ...
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Online Frank

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #32 il: Agosto 30, 2015, 20:19:05 pm »
http://www.lastampa.it/2015/08/30/italia/cronache/mia-figlia-sta-morendo-ma-le-autorit-americane-mi-hanno-impedito-di-salvarla-GoQLFm7WkFgEDiCr6sqrCL/pagina.html

Citazione


“Mia figlia sta morendo ma le autorità americane mi hanno impedito di salvarla”
La piccola ha la leucemia, il papà poteva donare il midollo


Nadia Ferrigo

Mia figlia potrebbe morire domani, ma la burocrazia americana si è presa tra i 90 e i 120 giorni per dirmi se farò in tempo almeno a rivederla: avrei potuto tentare di salvarla con il mio midollo ma mi hanno impedito di raggiungerla». Tra Mia e il suo papà c’è di mezzo un oceano. Di carte. La storia di Massimo Amendolagine, 49 anni, commerciante di Bitonto, è l’esempio di quanto la legge possa essere ottusa e spietata. In Toscana, dove si è trasferito da ragazzo, Massimo conosce la sua futura moglie Elisa Marie Chambers, cittadina americana. Poco dopo nascono Mia e Eva. Poi nel 2012 il matrimonio a San Francisco: con la crisi che mette a dura prova l’attività di Massimo, la famiglia decide di trasferirsi negli Stati Uniti sperando di poter offrire alle figlie un futuro migliore. 

 
«Sono stato in America svariate volte, fino a che nell’ottobre di due anni fa venni fermato per un controllo in aeroporto - racconta Massimo -Tra i documenti che avevo con me per chiedere un visto permanente per gli Stati Uniti trovarono anche un precedente penale del 1997». Una rapina, un errore che Massimo ha già pagato e per il quale ha scontato la pena. «Il certificato del casellario giudiziale riporta l’assenza di condanne - spiega l’avvocato Alessandro Nepi - I precedenti penali, però, sono un elemento negativo per l’Uscis, la “United States Citizenship and Immigration Services”». «Dopo il primo rifiuto abbiamo pensato che presto tutto si sarebbe risolto - continua Massimo - Lo scorso anno abbiamo iscritto le bambine a scuola, per poi farle tornare in Italia in estate». Ma né la moglie né le bimbe sono mai arrivate. 

La diagnosi 

«Ho comprato i biglietti per loro il 7 aprile, non posso dimenticarlo. Dieci giorni dopo Mia, che ora ha nove anni, aveva la febbre alta. Mia moglie l’ha portata in ospedale per un controllo, da quel giorno il nostro mondo si è sgretolato». A Mia viene diagnostica una leucemia mieloide aggressiva, così è stata ricoverata a Madera, in California. Dopo un primo ciclo di chemioterapia, il secondo viene interrotto perché la bimba è troppo debole: serve un trapianto di midollo osseo. «Appena ricevuta la notizia mi sono rivolto a consolato e avvocati. Con la collaborazione della Farnesina abbiamo inviato tutti i documenti necessari all’Uscis, allegando anche le lettere dell’ospedale che chiedevano la mia presenza: potevo essere io il donatore di midollo per mia figlia». Mentre a Bitonto Massimo e i suoi fratelli aspettano una risposta, la situazione della piccola si aggrava sempre più. «Accanto a lei, giorno e notte, da cinque mesi, c’è mia moglie. Mia è una bambina stupenda, che sta affrontando tutto con grande coraggio - dice ancora Massimo-. Ci vediamo via Skype, non si può descrivere cosa provo quando la vedo piangere perché “le manco tanto”». 

Trovato un donatore compatibile, l’Uscis ha chiesto a Massimo di ricominciare da capo con la pratica, perché trovato il donatore di midollo cade il presupposto dell’urgenza, almeno secondo l’ufficio immigrazione americano. Disperato, Massimo a inizio agosto ha tentato di entrare negli Stati Uniti con un passaporto falso, ma è stato rimandato indietro. «Avevo paura che morisse: ho tentato di tutto, sono disposto a riprovare ancora. Non voglio restare qui a non fare niente mentre la mia famiglia soffre. Se fosse possibile la farei tornare in Italia, ma è troppo debole per il viaggio. Non poter stare vicino a loro è un dolore che non si può descrivere».

Il secondo rifiuto 

All’inizio della scorsa settimana un’altra brutta notizia: dopo una biopsia i medici scoprono che l’organismo di Mia rifiuta il midollo trapiantato. La risposta dell’Uscis alla nuova richiesta di Massimo è sempre la stessa: entro la settimana prossima gli faranno sapere se possono aprire una procedura urgente, con una risposta tra 90 e 120 giorni. «Chiedo alla Chiesa, al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Renzi di aiutarmi. Non voglio più trasferirmi negli Stati Uniti. Possono portarmi da lei anche in manette, ma vi prego: aiutatemi a salutare la mia bambina». 


Online Frank

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #33 il: Gennaio 02, 2016, 10:41:56 am »
http://www.gdp.ch/ats-news/usa-texas-al-legge-portare-armi-senza-nasconderle-id104746.html

Citazione

Usa: Texas, al via legge per portare armi senza nasconderle
01.01.2016 - aggiornato: 01.01.2016 - 16:39

Come nei film western. La pistola nella fondina, in bella vista, ovunque ci si trovi: per strada, al lavoro, al ristorante, in un negozio.

Molti texani da oggi potranno sempre portare con sé un'arma da fuoco senza nemmeno doverla nascondere, grazie all'entrata in vigore di una legge che introduce il principio dell''open carry' . Il tutto alla vigilia della nuova stretta annunciata a livello nazionale dal presidente Usa Barack Obama.

Ad essere interessati dalle nuove norme che estendono l'"open carry" quasi un milione di texani, quelli che hanno già una licenza che finora gli ha permesso di trasportare armi nascondendole.

Per tutte queste persone sarà obbligatorio, però, fornire le proprie impronte digitali e sottoporsi ai cosiddetti 'background check', i controlli per verificare che la loro fedina penale sia pulita.

Sono oltre 40 gli stati Usa che permettono in alcuni casi di portare liberamente e senza nasconderle armi da fuoco. Ma il Texas diventa ora lo Stato più grande e, con i suoi 27 milioni di abitanti, il più popoloso a introdurre una legge del genere, provocando un duro scontro all'interno dell'opinione pubblica e della società civile.


Offline Sardus_Pater

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #34 il: Gennaio 02, 2016, 12:14:18 pm »
A quando il ritorno dei duelli sulla main street :doh: ?
Il femminismo è l'oppio delle donne.

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #35 il: Gennaio 02, 2016, 15:21:31 pm »
Sul web ho trovato questo commento.
Citazione
Ultima chance
Sab, 02/01/2016 - 13:40

Siete degli ignoranti. Parlate delle armi negli Stati Uniti e della legge che le regola senza saperne niente. Faciloneria italiota. Portare un'arma NON in vista negli Stati Uniti richiede un porto d'armi speciale, mentre portare un'arma "in vista" è considerato molto meno pericoloso, in quanto gli altri possono vedere che sei armato. Elementare Watson, ma non per gli italici, obnubilati da 400 anni di controriforma e 60 anni di catto-comunismo imperante, anche a destra. Un italiano che conosce l'America.

Lo riporto solo per evidenziare il solito disprezzo che l'italiano medio - emigrato o meno che sia - nutre per i propri connazionali e per la propria nazione.
Mah...

Offline Sardus_Pater

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #36 il: Gennaio 02, 2016, 16:59:46 pm »
E' il solito zerbinismo filoatlantico, non meno deleterio di quello filofemminista, tipico di questa parte del pianeta. C'è da dire che in Italia è molto più marcato e diffuso che nel resto d'Europa. Io li definisco "rosiconi filoatlantici".
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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #37 il: Gennaio 02, 2016, 18:53:48 pm »
Sì, purtroppo l'italiano medio è un esterofilo cronico, sempre succube di qualcosa o di qualcuno,  convinto che l'erba del vicino sia sempre più verde.

Offline TheDarkSider

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #38 il: Gennaio 02, 2016, 22:41:06 pm »
Non c'e correlazione tra leggi permissive sul possesso di armi e omicidi con arma da fuoco, negli USA.   
L'abnorme tasso di omicidi si verifica in precisi quartieri abitati da precise etnie, indipendentemente da quale che sia la legge sulle armi da fuoco. Fuor di metafora: quartieri neri e ispanici, di citta' grandi o piccole.
Particolarmente pericolosi sono i quariteri neri di Washington DC, Baltimora, Chicago e Los Angeles. E con questo intendo dire che nessuna persona sana di mente ci entrerebbe mai, come mi hanno confermato tutti gli americani con cui ho avuto occasione di parlare.
Invece il Texas, stato con le leggi tra le piu' permissive sulle armi da fuoco, e' anche un posto relativamente tranquillo. Ad esempio, nessuna localita' texana compare tra i 30 posti piu' pericolosi d'America:
http://www.neighborhoodscout.com/top-lists/highest-murder-rate-cities/


Inoltre, e qui a parte i toni mi pare che abbia ragione il tizio del commento, se una persona gira armata e' piu sicuro che metta le armi bene in vista, piuttosto che le nasconda, in modo che gli altri possono rendersi conto della situazione.
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« Risposta #39 il: Gennaio 02, 2016, 23:46:02 pm »
Va bene, ma in linea generale il tasso di omicidi è proporzionale alla diffusione di armi da fuoco, specie in aree densamente popolate.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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« Risposta #40 il: Gennaio 03, 2016, 00:17:19 am »
Inoltre, e qui a parte i toni mi pare che abbia ragione il tizio del commento, se una persona gira armata e' piu sicuro che metta le armi bene in vista, piuttosto che le nasconda, in modo che gli altri possono rendersi conto della situazione.

Ma infatti io non discutevo le conclusioni del tipo in questione, bensì i soliti toni da italiano medio disfattista.
Quello che mi fa incazzare di tanti nostri connazionali, è il fatto che quando si parla di altri Paesi, delle loro leggi, usi e costumi (più o meno discutibili), non riescono ad argomentare senza denigrare automaticamente la propria nazione ed i suoi abitanti.

Online Frank

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« Risposta #41 il: Gennaio 03, 2016, 00:27:37 am »
Non c'e correlazione tra leggi permissive sul possesso di armi e omicidi con arma da fuoco, negli USA.   

Un mio conoscente poliziotto dice le stesse cose, ma siccome son curioso (e un po' scettico), mi piace approfondire questi argomenti.


Citazione
L'abnorme tasso di omicidi si verifica in precisi quartieri abitati da precise etnie, indipendentemente da quale che sia la legge sulle armi da fuoco. Fuor di metafora: quartieri neri e ispanici, di citta' grandi o piccole.
Particolarmente pericolosi sono i quariteri neri di Washington DC, Baltimora, Chicago e Los Angeles.

Sì, questo risulta pure a me.


Offline TheDarkSider

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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #42 il: Gennaio 03, 2016, 13:26:08 pm »
Un mio conoscente poliziotto dice le stesse cose, ma siccome son curioso (e un po' scettico), mi piace approfondire questi argomenti.
Io in varie occasioni (in aereo, in vacanza, ecc.) ho conosciuto americani e tutti mi hanno confermato che in tante citta' USA, grandi e piccole, esistono quartieri che sono off-limits per la gente normale, perche' hanno tassi di criminalita' violenta altissimi.
Cosi' ho conosciuto tizi nati e cresciuti a Washington DC, proprio la capitale, che non sono MAI entrati nei quartieri malfamati e non ci entrerebbero per nessuna ragione al mondo, da tanto che ne sono terrorizzati. E lo stesso vale per Chicago, L.A., ecc.

Le stesse persone mi hanno confermato che si tratta di quartieri abitati da neri, e che l'abnorme tasso di violenza e' del tipo "blacks on blacks", cioe' violenza perpretata da neri su altri neri.
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« Risposta #43 il: Gennaio 03, 2016, 13:41:05 pm »
Va bene, ma in linea generale il tasso di omicidi è proporzionale alla diffusione di armi da fuoco, specie in aree densamente popolate.
In realta', come ho spiegato, negli USA non si verifica questo.

La correlazione, piuttosto, e' tra presenza di aree a forte degrado e criminalita' diffusa, aree in cui il crimine si organizza in gang e diventa un vero e proprio "stile di vita" diffuso, e omicidi da armi da fuoco.

Poi certamente, piu' le armi sono diffuse e piu' e' facile che avvengano stragi  causate da raptus e/o instabilita' mentale. Cioe', in pratica, atti di criminalita' "casuali" o "isolati".

In questo senso, la diffusione delle armi da fuoco non e' certo un bene.

Ma ci andrei piano a dire che piu' le armi sono diffuse tra i cittadini, piu' c'e violenza perpretata con tali armi.
Non mi sembra che i fatti stiano in questi termini.



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Re:I "fantastici" Stati Uniti d'America
« Risposta #44 il: Gennaio 03, 2016, 14:17:44 pm »
Per esempio, c'è molta criminalità a Londra ed Amsterdam ma non le 'guerre' delle città degli USA. Il Texas è uno Stato molto grande e a bassa densità di popolazione. E' chiaro che concorrono altri fattori come miseria, quartieri degradati ecc.
Comunque, a cosa serve detenere armi da fuoco? A difendersi contro chi è armato - non si può sparare a un borseggiatore - ma in Italia questo tipo di minacce è relativamente poco frequente.
La diffusione di armi in zone popolose è l'anticamera del West e della guerra civile. Ha ragione Frank, almeno in questo siamo messi meglio noi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.