Una delle caratteristiche dell'attuale sinistra è l'ipocrisia (il bi-pensiero direbbe il socialista Orwell), che fa il paio con l'adattamento della realtà all'ideologia. Per non parlare dello spietato clientelismo che alimenta una casta funzionale al sistema, che tratta quelli che non ne fanno parte come incapaci e disadattati. Ma proprio la sinistra dovrebbe dare spazio alle classi sfavorite, ai marginali.
Gran parte della sinistra al potere non si rende ancora conto in quale vicolo cieco, anche elettorale, si è cacciata col restare attaccata al femminismo e al conseguente modello di uomo come zerbino, mammo ed 'eroe piangente' (come ha notato l'amico di sinistra Guit).
C'è però una nuova sinistra che è attenta alla realtà presente senza filtri ideologici, e riconsidera modelli sociali essenziali per la sopravvivenza della comunità. I risultati sono spesso notevoli, come nel caso di Neuroschiavi, di Paolo Cioni e Marco della Luna che cito spesso qui, e di un amico autore che ha scritto un libro pregevole sull'ingegneria sociale. Ha evidenziato come la costruzione di una realtà alternativa e di una falsa coscienza siano essenziali per mantenere lo status quo, e di come si possa indurre la decadenza di società complesse tramite comportamenti distruttivi spacciati per progresso. Ad ulteriore dimostrazione che la realtà - i fatti - non sono né di destra né di sinistra.