- [questo è il commento del SignoredellaGuerra che lui non riesce a copia-incollare ]
Warlordmaniac - 17 maggio 2015 Io ci leggo dell’antimaschilismo all’ennesima potenza. Il cliente uomo trattato considerato come feccia, quasi non più degno di avere diritto a spendere i soldi come vorrebbe, perché con un seme non più di prima scelta. L’odio verso gli uomini è evidente quando si generalizza sulle prostitute non schiave (che a detta della Terragni dovrebbero essere pochissime) dicendo che loro ridono dei loro clienti. Come se non ci fossero donne pseudogratuite che non spettegolano delle defaillances avute dal partner del momento. Però in sintesi sono abbastanza d’accordo sul fatto che il sexworking non è un working: è semplicemente una transazione in denaro. Non esiste sesso fine a se stesso tra due persone: è un do ut des dove si mettono sul tavolo le proprie carte a disposizione dell’altro. Se quelle carte sono di filigrana, allora si parla tranquillamente di prostituzione; se quelle carte sono favori diverso tipo, anche da donne verso uomini, allora non si parla più di sex working, che però, capirete tutti, non è poi così diverso da quello precedente. Non ha senso tassare la prostituzione, perché il sesso in realtà non esiste: non è perseguibile; quando inizia il sesso? Se io pago per avere un abbraccio o una carezza, sono un cliente? Se io pago per offrirti da bere e avere compagnia, è sesso? Il sesso non ha un confine definito. La transazione economica sì.
Marina Terragni - 18.5.2015 non commentabile
interessante il commento della paucineuronica
in effetti è stupefacente la tranquillita con cui queste acefale portino avanti il più bigotto, moralista e antiquato moralismo cattolico!
Ma chi è in grado di porre un confine preciso tra la prostituzione e un qualunque altro tipo di lavoro o di transazione?
L'operaio o il minatore in cosa differiscono dalla prostituta? Lei fa senz'altro un lavoro più dignitoso, decoroso, pagato, sicuro, etc etc
ma per la sessuofobia paracattolica le mani del muratore hanno un valore diverso dalla figa della prostituta: quelle si possono (anzi, forse si devono) consumare, quella no, assolutamente no!
E che differenza fa, appunto, pagare 30 euro ad una nigeriana o tremila euro in gioielli, vestiti, viaggi e regali ad una fidanzata? l'amore?
quell'altra invenzione di parroci ansiosi di gettare la tonaca alle ortiche?
Ma alla fine non capisco perchè più sopra WLM dice che non è d'accordo con la liberalizzazione della prostituzione