Per quanto concerne le donne in generale, un vero uomo antifemminista non deve mai agire in base al fatto che una donna gli possa essere ostile o cosa possa pensare, al contrario, è proprio nell'ostilità della donna che un uomo rinviene il fondamento stesso della sua esistenza di antifemminista, non rovesciamo le cause con gli effetti.
Per quanto attiene, invece, il femminismo, un vero antifemminista dovrebbe sempre trovare un po' di tempo, nell'arco della giornata, per chiedersi: che cosa posso fare o dire per essere disprezzato, detestato, insultato, calunniato ed insudiciato da una femminista? Ed in base a ciò deve impostare di conseguenza la sua azione.
E' esattamente nella misura in cui aumenta l'odio e la diffamazione di una femminista nei confronti del reagente “anti” che si può valutare oggettivamente ed in maniera aritmetica il grado di buona fede e di sincerità di un anti-femminista.
Possiamo solo ringraziare le femministe ogni qual volta gettano quella maschera fatta di bugie e di ipocrisia per mostrare alla stragrande maggioranza degli uomini occidentali, composta da ingenui, la loro vera faccia impestata dall'odio.
Solo quando al veleno femminista si oppone l'antidoto del controveleno antifemminista avente una forza ed un'energia almeno pari e contraria, allora la vittoria arriderà alla verità a scapito della bugia.
D'altronde e' nella natura della donna la percezione di questa verità che aleggia nella sua mente in stato aeriforme fino al momento in cui si solidifica o si sublima, per usare un termine chimico, quando trova un uomo che le imprime la suddetta verità.