Perché il reato sessuale si basa oggi non sui fatti bensì sulla percezione della (presunta=assunta) vittima.
Quindi per la legge, dovrebbe essere stupro il fatto che l'uomo l'abbia percepito come una violazione, a prescindere dalla fisica dell'evento.
Sì, ma infatti Red conclude che:
E allora il discorso si sposta su un altro piano e la domanda caso mai è un'altra:
E' violenza la sollecitazione non richiesta dei sensi?
Per me sì, dovrebbe essere ugualmente violenza sessuale, ma...
Sono fatti estremamente complessi, per me. Posto che di leggi e affini se ne devono occupare gli esperti, come i medici di tumori e non i santoni, ed io non sono né medico né giurista, tocca avvalermi di modeste semplificazioni.
Supponiamo che il femminismo sia una anomalia generatasi tra le maglie slabbrate del sistema occidentale. Due anni dopo il 1789 (Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino) si udì una voce femminile esclamare
"perché io no?". Già, perché lei no?
http://anonym.to/?http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_dei_diritti_dell%27uomo_e_del_cittadinohttp://anonym.to/?http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_dei_diritti_della_donna_e_della_cittadina Dunque il "principio di uguaglianza tra tutti gli esseri umani", la libertà della persona ecc. Il sistema occidentale viene chiamato a pronunciarsi su ogni aspetto della Persona e a tutelarla secondo legge. La legge si occupa di qualunque cosa ci riguardi: quanto questa prospettiva sia auspicabile non lo so, quanto favorisca le ingiustizie più della giustizia neanche lo so; soprattutto non so se un sistema complesso ha soluzioni oppure no. Mi immagino nel futuro un Computer Centrale che preleva automaticamente denaro dal nostro conto in banca come sanzione perché una sonda nel piatto ha rilevato che abbiamo messo troppo sale sulla bistecca, avendo il sistema stabilito che ciò è Male.
I reati sessuali coprono un ampio spettro di possibilità. Questo è coerente col sistema. I reati minori, in realtà, sono quelli più pervasivi nel cuore e nella mente, quelli che possono colpire chiunque in qualunque momento, i più difficili di cui dimostrarsi innocenti. Non può essere un caso, infatti, che la pena massima venga inflitta in rari casi estremi (motivo per cui a ridurla si interviene ingiustamente sui delitti più violenti - lascio fare alla vostra immaginazione - per i quali non è difficile credere anche alle conseguenze a lungo termine sulla psiche) mentre molto più spesso il reato è punito con pene più lievi, a discrezione. Questo è un fatto. Perché avviene ciò? (Se ne potrebbe discutere certamente, ma non è, a mio avviso, il nocciolo della questione.)
http://anonym.to/?http://gazzettadimantova.gelocal.it/dettaglio/piu-bullismo-che-violenza-sessuale-scarcerati-i-tre-ragazzi-di-casalmoro/1899865Il legislatore è stato chiamato a legiferare su un reato di per sé inafferrabile. Per risolvere la questione, non potendo eluderla senza rinnegare se stesso, il sistema non poteva non usare gli strumenti propri: il legittimo convincimento del giudice lì dove non ci sono prove evidenti ma sospetti ragionevoli, dopodiché è l'accusato a dover dimostrare che l'accusa è falsa o, come avviene alla Corte dei Conti, a dimostrare che l'accusa interpreta male la "norma"; ma sempre a difendersi, essendo il giudice convinto che qualche responsabilità l'accusato l'abbia per davvero (per poi eventualmente correggersi). L'inversione dell'onere della prova è stata usata così spesso in tribunale (vedi Tangentopoli)...; oggi è estesa ad altri e multiformi reati. Perché non dovrebbe? Si può discutere sul principio cioè, giusto o sbagliato, ma non sul fatto che è applicato anche ai reati sessuali. Si può malignare sulla facilità con cui il giudice si "convince" (perché ideologicamente schierato o culturalmente stuprato) ma non sul principio applicato proprio lì. (Su questi principi, io credo, il femminismo non c'entra niente, e andrebbero combattuti al di fuori della QM.)
Forti del sistema, la lobby femminista preme su di esso per allargare le maglie e riempire lo spazio vuoto rimasto. Quindi crea allarmi sociali truccando le statistiche (violenza maschile prima causa di morte per le donne ecc.) per mettere le mani su leggi speciali già previste e coerenti col sistema.
Allarga le maglie:
http://anonym.to/?http://facolta.unipg.it/giurisprudenza/laurea-magistrale/661-profssa-t-pitchRiempi gli spazi vuoti:
http://anonym.to/?http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/02/24/risarcimento-per-le-vittime-di-violenza-sessuata-la-violenza-maschile-come-la-mafiaA voler essere obiettivi non fanno niente che non possono fare qui-oggi-in-occidente. Anche lo squilibrio tra i poteri della accusa e dalla difesa (l' ingiusto processo) non l'hanno inventato loro; ma lo hanno usato spingendo i reati di genere in categorie speciali. Dobbiamo fare anche noi lo stesso? Sì, no. Non lo so. Il discorso sarebbe straordinariamente lungo e interessante.
Per ora concordo che il sistema non può negarci di denunciare il disagio di fronte alla smutandata (senza esagerare però, nella stessa misura in cui la signora sul treno s'è sentita a disagio ad essere guardata intensamente). Da decoro pubblico il reato si trasformerà in violenza sessuale minore a danno degli uomini (semmai gli uomini si riconoscessero in massa vittime...). Allora, dico, sarà un bel problema per il sistema rispondere con equità ai suoi cittadini, maschi e femmine. Può essere una azione eversivo, ma come soluzione la vedo poco lungimirante e soprattutto poco maschile: diventiamo isteriche così, e non possiamo perché non siamo femmine: non possiamo sentirci stuprati se invece siamo "solo" virilmente feriti. E l'equiparazione non è automatica: questo, credo, intendesse dire Red.