Intanto non sapevo di vivere da privilegiata, non me ne sono mai accorta, mannaggia!
Secondo non mi sento proprio diventata uomo, anzi, per principio porto anche sempre la gonna.
Resta il fatto che occupo dal punto di vista lavorativo, una posizione di potere, ho un titolo di studio tipicamente maschile, ed ho a che fare per lavoro soprattutto con uomini.
Uomini che, di norma, iniziano il rapporto di lavoro con me con un atteggiamento tra il cauto ed il sospettoso, se capita tendono a farmi la domanda trabocchetto, per vedere se effettivamente sono "preparata" nel mio campo e poi, quando si rendono conto che sì, stranamente pur non avendo il pisello (si può dire o mi bannate?) ho pure un cervello, a volte cambiano atteggiamento, sentendosi autorizzati ad esternare le loro ansie, i loro patemi.
Sono la prima che non ama le generalizzazioni, ma devo dire che nei quasi 30 anni che ho passato nel mondo del lavoro, ho incontrato un unico uomo, mio caro amico e nulla più da oltre vent'anni, che dal primo momento si è rapportato con me senza far caso al mio genere.
Una persona estremamente intelligente, che sa anche dire con la massima semplicità davanti a tutti: "non ho capito".
Per il resto sì ho un figlio maschio quasi diciassettenne, che sta muovendo i primi passi nel mondo dei rapporti con l'altro sesso diversi dal giocare col lego, ed in merito si accettano, anzi si auspicano consigli/suggerimenti!