A contribuire al successo è stata anche la capacità delle ragazze di ridurre il gap tecnico con gli uomini: oggi la differenza di velocità e di forza tra un tennista e una tennista è minima, a differenza di quanto accadeva in passato. Idem per le nuotatrici. Le calciatrici non ci sono ancora, ma fanno passi enormi. E il calcio femminile cresce tecnicamente quanto cresce mediaticamente. È un bene. È una fortuna. Una delle poche che si vedono all'orizzonte.
Ma per piacere...
Ai massimi livelli ci passa di mezzo il mare fra i calciatori e le calciatrici.
Già degli adolescenti delle varie nazionali under 16 o under 17, o under 18, le suonerebbero alle tipe in questione... (è accaduto in un recente passato, in almeno un paio di occasioni).
Anche i paragoni fra tennisti e tenniste, nonché fra nuotatori e nuotatrici, fanno ridere.
Del resto non è un caso che a scrivere certi articoli dementi siano soventemente degli "uomini"...
Dopo non c'è da stupirsi, né da lamentarsi, se le donnicciole nostrane e non, si espandono sempre più nella società, facendo il bello e il brutto tempo.
L'uomo medio è veramente stupido, quando ci son di mezzo le donne, e il dramma è che non se ne esce proprio da questa situazione.
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Per esempio, anche in questo articolo dedicato al judo, vengono fatti degli improbabili e improponibili paragoni fra i risultati del settore maschile (italiano) di judo, e quello femminile.
http://www.oasport.it/2015/06/judo-europei-baku-2015il-bilancio-della-nazionale-italia-le-ragazze-si-riscattano-male-gli-uomini/FEMMINILE
Al di là della medaglia vinta ieri, le donne hanno dimostrato ancora una volte di essere il riferimento del judo italiano. Tutte le sette atlete presenti a Baku hanno ottenuto almeno una vittoria sui tatami azeri (fatto tutt’altro che scontato negli anni passati e soprattutto importante nel confronto con gli uomini),
MASCHILE
Veniamo alle dolenti note. Pur premettendo che era già nota in partenza la posizione subalterna della squadra maschile rispetto a quella femminile, e che bisogna sempre considerare il maggior livello di competitività nelle categorie degli uomini, dove sono presenti molti più judoka e Paesi, va constatato in modo inequivocabile il passo indietro rispetto all’anno scorso. A Montpellier, l’Italia uscì con due settimi posti, risultato che a Baku non è neanche stato avvicinato.
Di positivo, nell'articolo, c'è che il giornalista che l'ha scritto si è almeno "premurato" di ricordare che vincere nel settore maschile è ben più difficile e complicato che vincere nel settore femminile (come in tanti altri sport...), ma resta sempre il fatto che questi paragoni del menga, possono esistere solo in virtù della separazione dei sessi.
Viceversa, si parlerebbe solo delle vittorie maschili...
I motivi sono ovvi.
Ma vaglielo un po' a spiegare a questi tipi.
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ps: la numero uno fra le tenniste (Serena Williams), è al massimo equiparabile al numero 500 fra i tennisti.
https://it.wikipedia.org/wiki/Record_del_mondo_del_nuoto