un giorno mi trovavo in chiesa a colloquio con il parroco, quando vedemmo nella navata un tizio che pregava chiaramente non in rito cristiano, certamente doveva essere musulmano perchè in alcuni gruppi musulmani esiste la preferenza di pregare nei 'luoghi santi', lì per lì ci siamo posti la domanda: che fare? La risposta è stata: niente! chi siamo noi per dire a Dio in che lingua deve ascoltare LUI le preghiere?vogliamo fare come gli eserciti del passato che hanno mandato la cartolina di arruolamento a Dio senza chiederGLi il permesso?
Ora se della nostre parti può essere un solo discorso filosofico fra un tradizionalismo più o meno esasperato ed un senso liberale che confina il senso religioso nel solo io privato, purtroppo ci sono parti del mondo ove la problematica assume valori totalmente diversi e pieni di grave conseguenze, ove tolleranza non si capisce cosa sia:
http://www.jpost.com/Opinion/The-Temple-Mount-question-411826qui è il rapporto interreligoso
il Wafq, una sorta di demanio a servizio degli edifici di culto di diritto islamico, in maniera contraria ad ogni logica di tolleranza religiosa vieta il culto ad ogni persona che non sia musulmana, specialmente verso gli Ebrei.
Teoricamente tutti dovremmo conoscere che gli Ebrei danno al Monte del Tempio un valore prioritario diverso rispetto a quello che danno allo stesso luogo i cristiani e i musulmani, essendo per quest'ultimi due un semplice luogo di culto più o meno importante
http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4689884,00.htmlqui è il rapporto Stato e religione