Concordo sul fatto che la causa non è da ricercarsi solo nelle pressioni lavorative esercitate sul sesso maschile. I fattori sono vari, tra cui una repulsione e mancanza di interesse da parte di soggetti maschili più sensibili (e credo intelligenti) verso un certo tipo di società, per cui si preferisce boicottarla, isolandosi e rinchiudendosi tra le cose che suscitano passione, interesse ed emozione. Certo, poi c'è da tener conto anche del fattore importante riguardante le esperienze negative vissute, che possono piegare le personalità più deboli e sensibili (bullismo, delusioni sentimentali, ecc.).
Si, ma questa repulsione secondo te a cosa è dovuta?
Secondo me molto c'entra molto con l'esasperante competitività che caratterizza quasi tutte le società(non solo quella occidentale!)moderne, in quasi tutti i campi del vivere sociale. Fosse solo competitività sul lavoro, magari...
Oggi l'ideologia della competizione ha invaso tutti i campi, il sesso(ansie da prestazione fortissime tra i giovani, e tanti ragazzi e ragazze che vivono come handicap gravissimo il fatto di non averlo fatto entro una certa età), l'aspetto fisico(siamo continuamente "costretti" a confrontarci esteticamente con modelli irraggiungibili e irreali. Ad esempio per quanto riguarda i maschi, spesso il confronto è con i cosiddetti " aesthetic bodybuilder" di instagram, tipo Jeff Seid. Ragazzi geneticamente fortunati, dopatissimi, e con foto "studiate" e photoshoppate, per sembrare molto più belli di quello che sono davvero nel quotidiano), e via dicendo quasi tutti gli altri aspetti della vita sociale.
Inoltre con i social network, e la moda di mettere la propria "vita"(o meglio, immagine di vita) continuamente esposta in vetrina, i ragazzi di oggi(e in una certa misura anche quelli un po' più grandi che come data di nascita non sono più ragazzini) sono continuamente esposti a un confronto con gli altri...confronto che spesso genera malumori(ci sono anche studi psicologici che hanno dimostrato che guardare le foto degli altri sui social, peggiora nettamente l'umore) perché dai social sembra che hanno tutti vite più divertenti, più belle, più intense e più fighe. Anche se uno razionalmente sa che molto di quello che si vede sui social è finzione, è un'illusione dovuta al fatto che tutti esibiscono il meglio e nascondono il peggio, guardare quelle foto in un periodo di forte insoddisfazione o depressione fa male lo stesso!
Tutto questo eccesso di competizione e questo dare eccessiva importanza all'immagine dei social network, per molti è psicologicamente devastante, stressante, demotivante!
Altro fattore può essere che la vita moderna ci mette di fronte a tante possibilità di scelta, a dover prendere da soli tante decisioni ( molte più di quante ne avevano i nostri padri e nonni), il tutto in un clima di perenne incertezza e precarietà, con pochi(o nessuno) modelli di riferimento rassicuranti...le figure paterne, anche quando fisicamente presenti, spesso nella famiglia italiana sono emotivamente assenti, o comunque obsoleti. Quei padri che oggi hanno 50-60-70 anni, hanno imparato a vivere in un mondo troppo diverso da quello odierno,e anche con molta buona volontà non sempre riescono a insegnare ai figli a vivere in questo mondo.
Tante possibilità di scelta, tutte più o meno incerte, e da dover imboccare senza una guida rassicurante, generano ansia, panico!