Autore Topic: L'Europa s'incrina: la Grecia chiuderà le Banche nel fallout dell’insolvenza  (Letto 24046 volte)

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Offline Vicus

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Fonte: NYT

ATENE - Nella notte il Primo Ministro Alexis Tsipras ha annunciato la chiusura delle banche a seguito del fallimento dei negoziati con i creditori ed il conseguente perdurare di una situazione per la popolazione sempre peggiore, aumentando nel contempo l’allarme a Washington, Bruxelles e Berlino.

Le misure di emergenza hanno intensificato lo stato di confusione e imprevedibilità di una crisi che alcuni analisti sostengono potrebbe propagarsi attraverso i mercati finanziari globali minando la stessa unità europea. La maggior parte dei mercati asiatici ha da poco aperto negativamente.

Con così tanto in gioco, i leader delle principali capitali hanno incoraggiato la continua ricerca di un modo per evitare che la Grecia non sia costretta ad abbandonare la valuta europea. La Grecia dovrebbe rispettare la scadenza del debito entro martedì, ed ha per questo programmato un referendum per domenica prossima al fine di decidere se accettare i termini di una proposta da parte dei suoi creditori in vista di un bailout utile a far fronte ai propri obblighi finanziari.

Tsipras ha annunciato la chiusura bancaria d’emergenza, della borsa, ed ha imposto controlli sui capitali appena poche ore dopo che la Banca centrale Europea ha dichiarato che non avrebbe portato avanti il programma di prestiti di emergenza che era stato vitale per puntellare le banche greche in queste settimane. Il sistema bancario ha sfiorato l’insolvenza dopo che i titolari dei conti correnti, in preda al panico, hanno ritirato miliardi di euro fino a poche ore fa.

“È chiaro che la decisione della BCE non ha altro obiettivo che ricattare il popolo greco ostacolando la regolare procedura democratica in vista del referendum”, ha dichiarato Tsipras in un breve discorso televisivo.

Tsipras ha attribuito la decisione alla mancanza di volontà dei creditori del Paese di estendere il programma di salvataggio, che si concluderà martedì, fino a domenica prossima, in modo che la Grecia possa tenere il suo referendum nazionale. Il referendum è stata una mossa a sorpresa del Primo Ministro, annunciato sabato mattina, dichiarando che dovranno essere gli elettori a decidere se accettare le condizioni di aiuto proposte dei creditori — termini che lui ritiene onerosi.

I creditori della Grecia – gli altri 18 Paesi della zona euro, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale – hanno interrotto le trattative con Tsipras dopo l’annuncio del referendum, sollevando il timore che la Grecia faccia default sul suo debito decidendo di cercare di risolvere i suoi problemi finanziari abbandonando l’euro.

Obama la Merkel hanno parlato al telefono ed “hanno convenuto che era di fondamentale importanza fare ogni sforzo per tornare su un percorso che permetterà alla Grecia di riprendere le riforme e la crescita all’interno della zona euro”. Si attende ad ore una dichiarazione pubblica della Merkel da Berlino.

Christine Lagarde, Direttore Generale del Fondo monetario internazionale, che è sempre stata fortemente critica in merito alla posizione negoziale della Grecia, ha rilasciato in queste ore una dichiarazione più morbida e possibilista, che manifesta la sua volontà “a continuare ad impegnarsi con le autorità greche”.

La Grecia deve effettuare un pagamento di 1.6 miliardi di € al FMI entro martedì. Prima di questo fine settimana, i negoziati durati quattro mesi si sono concentrati su come ottenere che il Paese accettasse revisioni fiscali, aumento delle tasse e tagli alle pensioni in cambio della concessione, da parte dei creditori, di un piano di salvataggio di 7.2 miliardi affinché la Grecia rispettasse i suoi obblighi di debito a breve termine, equivalenti a circa 8,1 miliardi dollari. Tsipras ha ripetutamente invocato un più ampio accordo globale che avrebbe liberato la Grecia dall’economia di austerità.

A Bruxelles, la Commissione europea ha formulato le sue inaspettate mosse. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, ha rilasciato una dichiarazione che suggerisce che i creditori erano disposti a discutere il peso del debito della Grecia, domanda chiave del Governo Tsipras. Ancor più sorprendentemente, la Commissione ha pubblicato i dettagli dell’offerta fatta alla Grecia, una mossa destinata a dimostrare che i creditori avrebbero fatto di tutto per soddisfare le richieste greche.

“Questo è un ultimo ponte che stiamo costruendo per loro”, ha dichiarato un funzionario UE in merito alla decisione di pubblicare i termini della proposta.  L’obiettivo era di fare pressione al signor Tsipras per “cambiare rotta” ed incoraggiare gli elettori a scegliere “sì” all’imminente referendum.

Alcuni ritengono che la figura chiave nella ricerca di un compromesso, supponendo che ci sia ancora tempo per farlo, sia la signora Merkel, la più potente figura politica in Europa. Rimasta in silenzio domenica, è stato reso noto che Wolfgang Schäuble, il ministro delle Finanze tedesco, avrebbe parlato per il Governo a Bruxelles durante la giornata di sabato. In seguito al fallimento dei colloqui, il ministro delle finanze ha dichiarato che la Germania e le altre nazioni della zona euro vorrebbero continuare a mantenere un tavolo di discussione, ma ha altresì accusato i Greci per la dichiarazione in merito ad un possibile default. Ma Schäuble ha anche indicato la disponibilità a “fare di tutto per evitare ogni possibile rischio di contagio” sull’esempio greco…

Norbert Röttgen, membro anziano del partito della Merkel, responsabile degli affari esteri, ha sottolineato le più ampie implicazioni geopolitiche di quello che ha definito un “Governo greco vagabondo”, che potrebbe (addirittura, ndt) dire di no al prossimo round di sanzioni europee contro la Russia, precisando che dopo cinque anni di salvataggi, “non può semplicemente crollare nel giro di una settimana”.

Il punto del giorno ruota intorno alle specificità delle azioni di emergenza annunciate dal Tsipras, che non ha menzionato il mercato azionario nel suo discorso pubblico anche se un alto funzionario del Governo greco ha confermato che avrebbe chiuso anch’esso. Il Primo Ministro ha indicato che le restrizioni avrebbero riguardato i prelievi bancomat come i trasferimenti di denaro. Un decreto legislativo aveva confermato che le banche sarebbero state chiuse entro il 6 luglio e che il tetto quotidiano sui prelievi bancomat sarebbe stato impostato a 60 €. Ciò non si applicherebbe ai turisti con carte emesse nei loro Paesi d’origine. Tale basso tetto di prelievo in contanti evidenzierebbe la condizione disastrosa del sistema bancario greco. Cipro evitò un collasso bancario nel 2013 per l’adozione di misure simili, anche se il limite di prelievo giornaliero fu di 300 €. Il Governo cipriota agì però in concerto con altri Governi europei come parte di un nuovo programma di salvataggio, mentre le azioni greche sono il risultato di una rottura nei colloqui di salvataggio.

La Banca centrale europea, anche se si è rifiutata di estendere i fondi di emergenza per le banche greche, non ha tagliato del tutto il supporto, il che fornirà al Governo una certa flessibilità nei prossimi giorni. La decisione della Banca Centrale di limitare il programma di prestiti di emergenza invece di cancellarlo “consente alle banche greche di rimanere in una sorta di coma: non funzionano, ma non sono morte”, ha dichiarato Karl Whelan, professore di economia presso l’University College di Dublino. In questo modo, il sistema finanziario greco potrebbe essere rianimato se la Grecia mantiene un accordo con i suoi creditori.

E molti analisti hanno previsto che, nonostante i fuochi d’artificio di queste ore, le due parti potrebbero anche tornare al tavolo. Inoltre, anche se Tsipras e gli altri membri del suo Governo indicheranno alla nazione di votare “no” al referendum per respingere la proposta dei creditori, alcuni esperti prevedono che gli elettori greci, come per il voto sull’uscita dal sistema euro, voteranno “sì”.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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La culla della democrazia potrà far cadere questa fogna a cielo aperto chiamata Europa. Verranno tempi difficili? Meglio. Tanto loro più in basso di così non possono stare.
Forza Grecia e forza NO. Che se andasse affanculo l'Euro, Merkel, quei 4 senzapalle sparsi con il codazzo di femministi, genderisti, omosessualisti, maneggioni, ipocriti, leccaculo, pisciasotto, e tutta quella gente che campa facendo il gay con il culo degli altri.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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...Se esce la Grecia credo che saremo nella melma tutti quanti. Ma credo che non la lasceranno uscire.
Che l'europa così comè sia una gran bischerata non ci piove, ma ci sarebbe da sperare in un cambiamento graduale e poco traumatico. E' che quando ci sono le rivoluzioni improvvise, ci perde sempre la gente.

Io poi sarò fissato, ma noto che l'europa è il continente  col maggior numero di donne alla guida di uno stato, e che abbiamo diverse donne in posti chiave nella dirigenza europea, (La Merkel sarebbe la più potente al  mondo, poi più sotto la Lagarde e la Mogherini) e sta andando tutto a catafascio. Ma naturalmente loro non hanno colpe. Però se al posto della Merkel ci fosse stato un uomo, per me non l'avrebbe passata liscia. Penso che in questo momento i paesi lo facciano apposta a mettere donne nei posti chiave: sono esseri deresponsabilizzati e quindi hanno una (decisamente) più ampia libertà d'azione.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Red-

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Un'altra cosa notevole è che la prima a contrapporsi all'iper-femminista Tsipras (che al monento però mi sta simpatico, ma per altri motivi) sia proprio una donna. Il nostro, però, evidentemente con le fette di salame femminste sugli occhi, non si rende ben conto che la donna è diversa dall'uomo e che non va mai derisa pubblicamente, perchè potrebbe prenderla sul personale e far cadere stati e governi, pur di vendicarsi. (tanto on è mai responsabile). Si veda ad es. cos'è successo con l'ex cavaliere, che al massimo dell'imprudenza aveva deriso sia lei che la Bindi.
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Offline Vicus

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...Se esce la Grecia credo che saremo nella melma tutti quanti. Ma credo che non la lasceranno uscire.
Sarà l'Italia ad affondare l'Europa, perché ha un'economia troppo grande per i "salvataggi".
Citazione
sono esseri deresponsabilizzati e quindi hanno una (decisamente) più ampia libertà d'azione.
Già negli anni '20 Fitzgerald scriveva che le donne avevano trasformato gli USA in una nursery. Se li vedesse ora. :doh:

L'ex cavaliere è caduto per gli accordi con la Russia e l'intollerabile minaccia di uscire dall'Euro.
« Ultima modifica: Giugno 30, 2015, 09:28:17 am da Vicus »
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Online Massimo

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No, l'Unione Europea non lascerà uscire la Grecia: all'ultimo momento, sul fotofinish, faranno a Tsipras un"offerta che non potrà rifiutare" e ricomincerà il solito balletto della Grecia che viene rimproverata ma contemporaneamente fatta boccheggiare in modo
da dipendere sempre dall'aiuto europeo. Non ci si può permettere di far uscire la Grecia dall'Euro. Se ne uscisse e dimostrasse di
non stare meglio, ma neppure peggio con la dracma rediviva, sarebbe la dimostrazione che l'Euro è un cesso, non funziona e se
ne può fare a meno. Senza di esso, si può sopravvivere. E questo i burocrati di Bruxelles non possono permetterselo. Tutti sanno
che la Grecia non ha il becco di un quattrino: produce meno PIL della provincia di Vicenza, ha una burocrazia numerosa, costosa e
pachidermica, degli armatori che - pur ricchissimi - non pagano un euro di tasse e ha parecchi pensionati da mantenere. Insomma,
oltre al formaggio feta, allo yogurt e a qualche pecora, dalla Grecia non si può tirar fuori nulla, a parte il Partenone. Tuttavia, il danno (anche politico) di lasciar andare via la Grecia (con la Russia di Putin pronta ad allungare le mani sull'Egeo) sarebbe di
gran lunga assai più devastante e pericoloso. Quindi, niente illusioni: gli eroici combattenti non moriranno immolandosi sulle Termopili dell'opposizione all'Europa. Non ritornerà Leonida.La prospettiva di una Grecia che tira il primo calcio a questa merda chiamata Europa so che piace a molti. Ma temo che pèurtroppo sarà solo fantasia un pio desiderio. Ci vuol altro, che la Grecia.

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No, l'Unione Europea non lascerà uscire la Grecia: all'ultimo momento, sul fotofinish, faranno a Tsipras un"offerta che non potrà rifiutare" e ricomincerà il solito balletto della Grecia che viene rimproverata ma contemporaneamente fatta boccheggiare in modo
da dipendere sempre dall'aiuto europeo. Non ci si può permettere di far uscire la Grecia dall'Euro. Se ne uscisse e dimostrasse di
non stare meglio, ma neppure peggio con la dracma rediviva, sarebbe la dimostrazione che l'Euro è un cesso, non funziona e se
ne può fare a meno. Senza di esso, si può sopravvivere. E questo i burocrati di Bruxelles non possono permetterselo. Tutti sanno
che la Grecia non ha il becco di un quattrino: produce meno PIL della provincia di Vicenza, ha una burocrazia numerosa, costosa e
pachidermica, degli armatori che - pur ricchissimi - non pagano un euro di tasse e ha parecchi pensionati da mantenere. Insomma,
oltre al formaggio feta, allo yogurt e a qualche pecora, dalla Grecia non si può tirar fuori nulla, a parte il Partenone. Tuttavia, il danno (anche politico) di lasciar andare via la Grecia (con la Russia di Putin pronta ad allungare le mani sull'Egeo) sarebbe di
gran lunga assai più devastante e pericoloso. Quindi, niente illusioni: gli eroici combattenti non moriranno immolandosi sulle Termopili dell'opposizione all'Europa. Non ritornerà Leonida.La prospettiva di una Grecia che tira il primo calcio a questa merda chiamata Europa so che piace a molti. Ma temo che pèurtroppo sarà solo fantasia un pio desiderio. Ci vuol altro, che la Grecia.

la penso anche io così
e ci aggiungo che tsipras ha fatto il furbo:   per non sputtanarsi  cedendo direttamente alla richieste, ha indetto il referendum.   vero che fa la propaganda per il No peò intanto anche lui si deresponsabilizza.

che dire... comprare un po' di feta e yougurt da fare con l'insalata :)
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
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Offline Angelo

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@ Massimo e Bhisma

La vostra idea è probabile, diciamo pure molto probabile. Però lo sapremo a breve. E io spero che cada questa schifosa Europa.
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Gilbert Keith Chesterton

Alberto1986

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Ci sarà da ridere se la Grecia uscirà davvero dall'euro, dall'UE ed entrerà nelle grazie del circuito dell'unione economica eurasiatica e dei BRICS.  :D

Ma i padroni USA faranno di tutto perchè ciò non avvenga (vedere già le bacchettate che Obanana sta dando ai suoi vassalli Germania e combriccola UE).  :rolleyes:

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Gli Usa cercano di tenere in piedi il baraccone europeo a tutti i costi, perchè è funzionale alle loro mire di gestione di un futuro governo globale; se c'è qualcuno che comincia a sfilarsi, o peggio, a pensare con la propria testa, o ancor peggio, a pensare ad alternative come un accordo Grecia-Russia, è il principio della fine.
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
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Offline ilmarmocchio

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I greci sono dei cialtroni : poveri da sempre, hanno fatto gli spacconi con gli € in tasca e ora fanno i democratici.
Non dovevano entrare nell' euro in quanto non all'altezza economicamente.
Come noi del resto : tra l'altro, sfatiamo un mito.
L' Italia non fa parte delle prime 4 big europee.
Le big  sono : Germania  ( per questioni intrinseche ), la GB e la francia , in costante declino.
L'Italia fa parte della seconda fascia : Spagna, Olanda, ecc
Le 2 guerre mondiali hanno stabilito con certezza che non abbiamo i numeri per essere in prima fascia.
Ritornando alla Grecia, ricordo che da loro le donne dipendenti statali e nubili vanno in pensione A 50 ANNI .
 Il tutto a debito e guarda caso, 40 MLD di € li devono a noi.
Se si vuole essere liberi, inutile rivangare la discutibile scoperta della democrazia 2000 anni fa, bensì NON CONTRARRE DEBITI.
red ha detto una cosa fondamentale : la UE , con sempre più donne ai vertici , è sempre più in declino.
Questi anni ci stanno dimostrando che le donne non sono adatte alle posizioni di vertice : ci arrivano per quote, ma essendo pesci fuor d'acqua , i risultati latitano.
Ovviamente tutto grasso che cola per i big della finanza mondiale ( anglosassone )  e l'androgina Lagarde conferma la tesi.
Ecco il perchè del femminismo : indebolire le società per controllarle meglio.
la Russia e la Cina, essendo refrattarie a questo schema sono il nemico : storia già vista :cool:

Alberto1986

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....hanno fatto gli spacconi con gli € in tasca e ora fanno i democratici.
.....

Questo è vero e cioè che nei decenni la Grecia ha sperperato le sue finanze in un mangia mangia generale. Ma vale anche per l'Italia, che tra gli anni '70 e '80 si è indebitata fortemente con enti terzi sovranazionali sempre a causa di un mangia mangia generale (soprattutto a livello pubblico/statale).
Ovvio, quindi, che la Grecia deve cambiare mentalità riformulando completamente il funzionamento della cosa pubblica (come lo deve fare ancora L'Italia). Questo però non significa che questo sistema europeo non necessita di crollare.

Offline Vicus

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E' lo Stato che s'indebita - spesso per pagare gli interessi di debiti precedenti - e non i cittadini cui non sono piovuti € dal cielo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Questo è vero e cioè che nei decenni la Grecia ha sperperato le sue finanze in un mangia mangia generale. Ma vale anche per l'Italia, che tra gli anni '70 e '80 si è indebitata fortemente con enti terzi sovranazionali sempre a causa di un mangia mangia generale (soprattutto a livello pubblico/statale).
Ovvio, quindi, che la Grecia deve cambiare mentalità riformulando completamente il funzionamento della cosa pubblica (come lo deve fare ancora L'Italia). Questo però non significa che questo sistema europeo non necessita di crollare.

L'Italia ha le stesse pecche della Grecia. Sul crollo della UE , me  lo auguro anch'io, ma non sono sicuro che sarà indolore.
Anzi. E lo pagheranno le persone comuni, come tutti i fallimenti

Offline ilmarmocchio

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E' lo Stato che s'indebita - spesso per pagare gli interessi di debiti precedenti - e non i cittadini cui non sono piovuti € dal cielo.

I cittadini però votano chi promette la luna. I debiti non vanno fatti.
Diciamo che i popoli si meritano i politici che hanno.
Basta frequentare una riunione di condominio per toccare con mano l'immenso squallorne dell' uomo comune, che non è migliore dei politici