Tesi discutibile, non c'e nessuna prova che un paese debba avere una certa dimensione per svilupparsi, visto che al mondo esistono paesi piccoli e ricchi (Olanda, Danimarca, Svizzera, Corea del Sud) e paesi grandi e poveri (India, Indonesia, Nigeria ecc.).
Quanto al resto del discorso, fai lo stesso errore delle femministe denuciato da Rino DV in qmdt, cioe' per valorizzare l'Italia non puoi fare a meno di sminuire la Svizzera, cosi come le femministe sminuiscono gli uomini per esaltare le donne.
Svizzeri e italiani sono due popoli diversi ma entrambi con qualita' positive, solo che io da Lombardo sono piu' vicino a un Ticinese che a un Campano, non c'e' niente da fare.
Inoltre ogni svizzero pensante ha ben poco da invidiare all'Italia, con la sua classe politica famelica e inconcludente, il suo declino economico che dura da 5 lustri, e la possibilita' concreta di andare incontro al disastro in un prossimo futuro. E quest'ultimo punto sei TU stesso a sostenerlo, quando scrivi nell'altro thread che
A proposito di Europa, gli svizzeri hanno cosi' il paraocchi che non ci sono mai entrati, e hanno manifestato l'intenzione di starne ben lontani anche in futuro.
Piuttosto intelligenti e lungimiranti, io dico. Altro che paraocchi!
Mah, alcuni amici svizzeri passano tutto il tempo libero in Italia. Uno si era fidanzato anche con una sarda (bionda stupenda con gli occhi verdi). Sarà un'eccezione
Parlando di benessere, ce n'è più alle Cayman, per ovvi motivi, ma non si deve alle qualità dei nativi. La Svizzera prospera perché è una cassaforte che tutto il mondo ha interesse a tenere lontano dai guai. Non mi piacerebbe vivere in un caveau, meglio Matera (non è una battuta: ci viene molta gente dall'estero).
Olanda e Danimarca sono dei mortori (almeno che non si scambi la vita con la movida e le canne).
L'Italia è poco più grande di Cuba, tutti parlano la stessa lingua e nonostante tutto hanno gli stessi pregi e difetti. C'è molta differenza tra un lombardo e un ticinese, malgrado le apparenze. Non ci credete? Andate all'estero e vedete come si comportano gli italiani del settentrione e del meridione, non c'è la minima differenza: due volte su tre fanno chiasso sui mezzi pubblici da far girare anche gli africani, come se fossero in un campo di patate dove la voce si disperde, ridono sguaiatamente, esibiscono tatuaggi da angiporto. In compenso, l'Italia eccelle - con lunghe parentesi - nella scienza, nella cultura, ed ha - aveva - un tessuto sociale vivo dove gli altri hanno il cemento nell'anima e sono ottenebrati da femminismo e finta socialdemocrazia.
Le attività produttive sono - attualmente - concentrate al Nord (grazie anche ai meridionali che si sono spaccati la schiena). Non è così oggi con la Cina, che ci ha da lungo superati?
Al nord non c'è forse mafia e corruzione (che solo apparentemente non tocca partiti finto-dissidenti)?
E che dire dell'europrogetto di balcanizzare gli stati in regioni per meglio controllarli nel governo globale?
Se il sud è alla deriva e ha una classe politica ladra non è solo colpa dei meridionali, che lavorano come tutti quando emigrano.
Proprio questi giorni sto leggendo un libro di Alessandro Serpieri, nato a Molfetta. Parla di letteratura, ma mi ha fatto capire cose sul presente che non troverei in dieci testi della Bocconi. Non amo la retorica da Risorgimento, ma sono fiero di poter ancora dire: è un mio concittadino.
Anche se so che non sarà così, mi piacerebbe che l'Italia tornasse ad essere una comunità di destino: come ai tempi di Olivetti, Mattei, Gardini (anche) ed altri che non hanno avuto paura di farsi sentire quando era necessario. Come uno svizzero non farà mai.