Autore Topic: L'educazione sessuale alimenta l’industria degli aborti: le prove  (Letto 941 volte)

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Offline Vicus

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L’industria degli aborti: una dirigente pentita denuncia le strategie di sessualizzazione dei bambini per mantenere le «quote di mercato»

Intervista a Carol Everett – ex dirigente «pentita» di una «Clinica degli aborti» – la quale spiega le ignobili strategie attuate nel «mercato dell’aborto» per raggiungere le quote di fatturato e garantirsi un flusso continuo di nuovi «clienti».


Traduzione di stralci dal video-intervista

Intervistratrice: «Dal 1977 al 1983 la Everett ha diretto 4 strutture nell’area di Dallas, assistendo a circa 35.000 aborti, per poi cambiare completamente fronte e fondare lo Heidi Group che aiuta le ragazze e le donne che si trovano davanti ad una gravidanza imprevista a fare scelte positive ed a favore della vita. La Everett è anche impegnata a far conoscere al pubblico le tattiche usate dalla «industria degli aborti», fra le quali metodi «indiretti» realizzati passando per le scuole che mirano ai vostri bambini quali futuri potenziali «clienti»...

Carol Everett: … prima di tutto questo è un «business», il mercato è dato dagli aborti. La futura cliente delle cliniche dell’aborto è la ragazzina oggi di 13 anni che ricorrerà all’aborto come metodo di controllo delle gravidanze... dunque vanno per le scuole con l’obbiettivo di far fare loro, fra i 13 ed i 18 anni, dai 3 ai 5 aborti ... dunque devi fare in modo che a 12 anni restino incinta, questo per creare il mercato...  per farlo si separano i figli dai genitori e dai loro valori... li si sessualizza dando loro tutte le informazioni sul sesso... e questo fin dall’asilo... cose semplici, come riunire i bambini in una stanza e chiedere loro come i genitori chiamino le «parti intime» [...] poi in quinta e sesta si renderanno sessualmente attivi, si forniranno loro preservativi, di seconda scelta, difettosi, e le ragazzine si ritroveranno ad aver bisogno e chiederanno la pillola e ne avranno di un tipo a basso dosaggio che richiede più assunzioni e quasi nessuna le prende correttamente, ma le ragazzine avranno una vita sessuale più attiva e si ritroveranno rapidamente incinta...  e ricorreranno all’industria degli aborti che è pronta a promuoversi anche per telefono... oggi, per le ragazze, l’aborto è un metodo per il controllo delle nascite...

Intervistratrice: Ma chi ha stabilito questi metodi ed obbiettivi? Chi ha deciso venissero date delle «inutili» pillole a basso dosaggio? Chi ha ordinato «da 3 a 5 aborti»? Lei quando era Direttrice di una Clinica o chi lo era?

C.E.: «Partiamo dall’inizio: la mia provvigione era di 25 dollari e l’obbiettivo era di 40.000 aborti l’anno. Dunque, potevo diventare milionaria... nel primo trimestre si sono fatti dai 10 ai 12 aborti all’ora... quello più economico costava 300 dollari, il medio 500... sono cifre a 3 zeri ogni ora, con un flusso continuo di ragazze che passano da una stanza all’altra... non ci sono protocolli... cartelle cliniche... se ne segni 10 e ne fai 12 saltano fuori 1.200 dollari l’ora che io e te possiamo far sparire... chi ci lavora non è un dipendente... ha un contratto di collaborazione esterna liquidato in contanti su base giornaliera... l’Agenzia delle Entrate non ne saprà mai nulla... questo è ancora l’affare, privo di regolamentazioni, più grosso che ci sia nel nostro Paese... più delle droghe illegali... nel 1988 risulta che fosse noto solo il 50% degli aborti... puoi farti un’idea di quanti bambini siano uccisi ogni giorno...

Intervistratrice: … la popolazione ispanica e quella di colore nel 2012 contavano per il 78% di tutti gli aborti...  Planned Parethood mira a loro?

C.E.: guarda dove hanno piazzato le loro strutture... non ce n’è una in zone della classe media, tutte in zone povere e di colore... nel 1984 Planned Parenthood è venuta a San Antonio, Texas, ed ha assunto esperti ispanici per «fare marketing» agli ispanici... sono il gruppo con il maggior numero di aborti e di gravidanze fra le minorenni... nella costa est 2 aborti su 3 erano di donne di colore... il mercato era saturo e si sono dedicati agli ispanici... hanno messo le loro strutture nei quartieri degli ispanici e danno loro gli anticoncezionali a basso dosaggio... [ 2,5 milioni di ispanici lasciati entrare «clandestinamente» da Obama solo quest’anno, ndt] ed usano soldi del Governo per farlo... 2 anni fa hanno avuto 542 milioni di dollari, l’anno scorso 546... ed hanno scritto che non possono farcela senza l’aiuto di Obama...

Intervistratrice: che aveva dichiarato che l’Obamacare non avrebbe finanziato gli aborti... mentre esiste fin una mappa che mostra quali Stati americani abbiano ricevuto soldi dall’Obamacare per gli aborti e quanti soldi... la cosa ha seccato molti... poi c’è la questione dell’obbligatorietà della notifica... se una minorenne di meno di 12 anni di età, o di 14 nel Texas, vuole abortire hanno l’obbligo di segnalarlo ai genitori, alla polizia... e non lo fanno. Ragazzine incinta che vengono accompagnate dal padre o dal patrigno o dal pappone, da chi le ha stuprate... ed abortiscono e gli abusi continuano e queste ragazzine continuano ad abortire... come possono sostenere di aiutare i minorenni quando tacciono fin sui reati?

C.E.: Fammi andare al punto: le fanno ritornare da chi le abusa... e fammi dire un’altra cosa: l’aborto è uccidere un bambino. Ti aspetti che seguano le leggi? Credimi: mentono, imbrogliano e fanno tutto quello che serve… (…) il «prodotto del concepimento» non ha alcun valore per loro, lo gettano nella spazzatura [non esattamente, esiste anche un mercato ufficiale di organi di feti con un listino; è lo scandalo della Planned Parenthood come da noi già raccontato in questo articolo, ndt]
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.