Per sgombrare il campo da ogni equivoco e dissipare qualsiasi dubbio sulle mie predilezioni, tengo subito a precisare che non ho
nessuna simpatia, nè ideologica, nè umana per Alexis Tsipras. Ha la faccia del figlio di papà prestato alla politica, di chi si è messo a far politica solo per non lavorare. Inoltre le sue idee di estrema sinistra non sono le mie; come tutti i sinistrorsi estremi, inoltre,
amoreggia con il femminismo assomigliando in questo a Zapatero al quale è simile anche fisicamente. Ha elevato alla carica di
Presidente della Camera una stronzetta che si è pure permessa di dare del "servo" ad un benzinaio dal quale pretendeva che le
cambiasse, seduta stante, la ruota della sua autovettura e che, tanto per cambiare, è pure una ultra-femminista dichiarata.
Ciononostante, riconosco che oggi ha compiuto un'azione notevole: ha fatto una solenne e puzzolente pernacchia alla Merkel e
a quel cesso che si chiama Unione Europea, grazie alla vittoria strepitosa dell'"ochi" cioè del no da lui apertamente caldeggiato.
Si dirà: non aveva altra scelta, ha fatto il furbo, era oramai una scelta obbligata. Ma è comunque stato un bel gesto. Staremo
a vedere ora come l'Europa reagirà e quale prezzo farà pagare alla Grecia. Ma per adesso una mia scappellata a Tsipras non
gliela toglie nessuno. E meritatamente, anche.