Zagaro il mio intervento forse parlava di altre questioni. Lo scrivo in una forma più comprensibile.
Allora, in Occidente, anche a causa del femminismo (sottolineo "ANCHE", a scanso di equivoci con taluni forumisti amici del "moderno" , del "mercuriale", dell' "oscillazione fra posizioni prima condivise etc."), NON CI SONO VALORI (escluso il danaro). Adesso, se ad una società togli tutti i valori (compresi quelli religiosi) o li banalizzi E' FISIOLOGICO che un "X" di persone andrà verso ideologie o religioni che HANNO DEI VALORI (condivisibili o meno è un altro discorso).
Con tutto il rispetto per l'enorme gentilezza che dispensi ad ogni post, cortesemente, detto da un rustico abitante della cosiddetta "Terra dei fuochi" è interessante assai sapere quando è nato il razzismo ma vedi di non farlo rinascere in persone che non lo sono.
io appartengo ad una generazione di uomini, a cui da adolescenti è stato insegnato un mondo che da adulti non hanno trovato, e peggio ancora dobbiamo insegnare ai nostri figli un mondo che non conosciamo.
se dobbiamo definire cosa sono i valori, che diremmo?
che i valori sono una specie di cartello stradale di bivio, che indicano la scelta operata dalle passate generazioni difronte al problema della vita che ti sta parando davanti.
insomma il valore sarebbe la scelta 'certa', quella che non sbagli difronte al problema che hai davanti, perchè nel passato le generazioni precedenti hanno sedimentato quella scelta fino ad istituzionalizzarla e farne un valore.
ma se svalutiamo il passato, le scelte operate delle passate generazioni rimangono ancora dei valori?
è questo il prezzo della società liquida, che sta piallando il passato, fino a creare un'anomia (assenza di regole)
p.s. io sono il figlio della generazione degli 'sconfitti' di quell'Italia che finì l'8 settembre 1943, che non poteva insegnarmi quel mondo ma che a conti fatti era l'unico mondo che sapeva insegnare. con quello che ci diedero ci arrabbattammo come meglio potevano, mentre vedevamo quel mondo crollare,e crollò fra 1989 e 1992. ma chi aveva esperienza di una seconda repubblica?