Passiamo ad un'altra cima, tale Laura... Non ridete perchè tale soggetto su twitter apprezza gente di merda come la lurida Ulrike Lunacek , quella grandissima t**** femminista che voleva imporre porcate nelle scuole e non solo.
http://pasionaria.it/author/laura/ LAURA
Laura, romana, alla ricerca di un paese da chiamare casa.
Da Londra si occupa di comunicazione e politiche di genere.
Combatte gli stereotipi da quando la maestra le disse che le “brave bambine” non giocano a pallone.http://pasionaria.it/staff/ (qui viene indicata come la "guerriera"...
)
http://pasionaria.it/uguaglianza-di-genere-ancora-solo-un-ideale/La strada da percorre per raggiungere l’uguaglianza tra donne e uomini nell’Unione Europea è ancora molto lunga: è quanto emerge dal nuovo studio “Dalle parole alle azioni” dell’European Women’s Lobby (EWL), il network europeo che raccoglie associazioni per le donne. Il report presenta un quadro molto funesto della situazione dei paesi dell’ UE riguardo all’implementazione della piattaforma di Pechino del 1995, usando dati raccolti da più di 2000 organizzazioni membri del network.
Questo rapporto vuole anche sfatare il mito sempre più diffuso che in Europa la uguaglianza di genere sia già stata raggiunta. Dallo studio emerge, infatti, che i diritti delle donne sono ancora calpestati in quasi tutti i paesi dell’unione. Nonostante siano trascorsi quasi vent’anni dall’approvazione della Piattaforma di Pechino, numerose donne si confrontano ancora con diseguaglianze, discriminazioni e violenza.
La Piattaforma di Pechino, adottata due anni dopo la conferenza mondiale sui diritti umani di Vienna, mirava ad evidenziare le inuguaglianze strutturali e le violazioni dei diritti umani subite dalle donne in tutto il mondo, e preparare il terreno per azioni concrete per raggiungere l’uguaglianza tra le donne e gli uomini sia nelle leggi che nella realtà.
L’uguaglianza è ancora un traguardo lontano, anche se donne e ragazze in Europa sono presenti in quasi tutte le sfere della società, dall’educazione al lavoro, e sempre di più riescono a far sentire la loro voce nei dibattiti politici. Una nuova generazione di femministe si sta mobilitando in tutta Europa, grazie anche alle nuove tecnologie. Nonostante questi segnali positivi i diritti delle donne stanno subendo un attacco durissimo.
Da una parte vediamo gruppi ultra conservatori e religiosi che attaccano sistematicamente i diritti sessuali e riproduttivi delle donne, l’educazione sessuale, e l’accesso delle donne al lavoro e alla sfera politica. Dall’altro lato i tagli dettati dalle misure di austerità stanno colpendo maggiormente le donne. L’Unione Europea ‘sulla carta’ considera il gender mainstreaming, come un processo fondamentale per tutte le politiche, in realtà, come questo studio evidenzia, è spesso una procedura trascurata e messa in secondo piano. Gli stereotipi di genere persistono in tutte le aree della vita sociale ed è necessario un intervento comune che cominci nelle scuole.
Secondo il rapporto lo strumento più efficace per contrastare questo passo indietro verso il pieno rispetto dei diritti delle donne è l’adozione di un piano d’azione Europeo che poi venga approvato in “National action plan” (NAP) in ciascun paese dell’Unione. Un insieme di leggi, misure e iniziative che identificano le principali situazioni di rischio e i reati, mettendo in campo un sistema di monitoraggio, prevedendo controlli e un intervento tempestivo nelle situazioni critiche. E’ da considerare che ad oggi ancora non esiste una chiara e univoca definizione nell’Unione Europea di cosa costituisca “violenza nei confronti delle donne”.
L’Unione Europea si trova davanti ad un momento cruciale, e deve scegliere se comportarsi da baluardo per i diritti delle donne nella comunità internazionale o rimanere nelle retrovie. Possiamo leggere come favorevole la scelta della nuova Commissione Europea di Junker di affidare per la prima volta esplicitamente il focus sull’uguaglianza di genere alla commissaria Vera Jurova con incarico alla Giustizia, i Consumatori e l’uguaglianza di genere. Ancora però non sappiamo se finalmente sarà approvato un piano di azione comune e se la nuova Commissaria prederà una posizione dura per promuovere azioni comuni per raggiungere l’uguaglianza di genere o se sarà debole e disinteressata come la predecessora Viviane Reding.
La celebrazione dei 20 anni della Piattaforma di Pechino nel 2015 arriva in un momento strategico per le politiche dell’Unione Europea riguardo l’uguaglianza di genere, perché il prossimo anno l’Unione dovrà approvare la nuova strategia per l’uguaglianza tra uomini e donne per i successivi 5 anni. A livello internazionale il 2015 marca anche l’anno in cui saranno approvati i nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS, in inglese SDGs Sustainable Development Goals) che includono l’uguaglianza come un pilastro a se stante, e sostituiscono gli obiettivi di sviluppo del millennio (MDGs).
E come ha detto la presidente del EWL Viviane Teitelbaum, abbiamo bisgono di azioni immediate e le donne non possono aspettare altri 20 anni per godere a pieno dei loro diritti umani.