Autore Topic: Il mondo alla rovescia.  (Letto 790 volte)

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Offline Angelo

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Il mondo alla rovescia.
« il: Luglio 20, 2015, 17:41:39 pm »
Un ragazzo di 16 anni muore a causa della droga. Un'infermiera scrive un messaggio umano in cui prova dolore per la morte di questo ragazzo e viene aggredita su facebook.
Incomprensibile. Addirittura è minacciata di provvedimenti disciplinari.

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11812583/Riccione--parla-l-infermiera-che.html

Voleva solamente condividere il suo dolore, la sua rassegnazione, con quella platea virtuale e spietata che è Facebook. Sarah Fabbri è una ragazza di 22 anni, studentessa in infermieristica al polo didattico di Rimini-Cesena dell'università di Bologna. Lei, ieri notte, faceva parte del team di medici e infermieri che hanno soccorso l'adolescente che aveva preso l'ecstasy nella discoteca Cocoricò di Riccione. Il team che ha tentato a lungo di rianimare il ragazzo, ma che si è dovuto arrendere all'elettrocardiogramma piatto del giovane. Sarah ha voluto sfogare la rabbia per l'impotenza sperimentata nella notte in un accorato post su Facebook; non si aspettava la valanga di polemiche e insulti ricevuti. In molti del personale sanitario hanno chiesto addirittura che vengano presi provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, perché rea di aver parlato senza aver alcuna esperienza dalla sua. La ragazza, armata delle migliori intenzioni, ha descritto i terribili momenti vissuti, senza tener conto che il racconto da brivido, per la delicatezza del suo contenuto, avrebbe potuto urtare i sentimenti altrui. Non si può affidare ai social network, capaci solo di gridare, parole che andrebbero dette a malapena sottovoce.

Il post - Sarah Fabbri si è sfogata sul suo profilo Facebook con un post condiviso da migliaia di persone:


"Ho quasi sempre elogiato il mio mestiere per le tante soddisfazioni che da. Ma chi non è in questi panni non può capire cosa voglia dire dover rimanere impassibili e freddi quando ti trovi un ragazzo di 16 anni sulla barella della sala emergenza alle 4 di mattina in arresto cardiaco per colpa di una pasticca che non avrebbe dovuto prendere. E sei li che lo massaggi impassibile ma nella mente pensi “avanti forza reagisci”, ma nonostante l’ora e mezza di massaggio cardiaco l’onda di quel cuore che già da un po’ non batte, rimane piatta. E dopo aver fatto il possibile ci si arrende all’evidenza che l’alba che stai guardando tu, sfinito, lui non potrà vederla. E pensi ai suoi genitori che ancora non sanno di non poter mai più parlare con lui, litigare con lui, ridere con lui, festeggiare con lui.
Poi arrivano trafelati, sanno che il figlio sta male ma non che giace steso, freddo ed esangue su un lettino. E allora il medico glielo comunica e lì una delle scene peggiori a cui mai si possa assistere. I pianti, le grida, i malori… “rivoglio il mio bambino vi prego” e tu sei li che non puoi far niente se non continuare ad essere professionale.
Non siamo avvocati, non siamo banchieri, ne cassieri, ne muratori… per NOI il lavoro non finisce al marcatempo, ce lo portiamo a casa con tutti i risvolti che comporta. E mentre sei in macchina stanco per il turno di notte, distrutto per le scene a cui hai assistito, scoppi a piangere e scarichi finalmente tutta la rabbia che hai contro le ingiustizie che a volte riserva la vita.
SEDICI ANNI, CAZZO.
Io spero solo che un giorno si possa andare a raccogliere uno ad uno tutti quelli che fanno della droga un business, per poi chiuderli nel loro caro Cocoriccò e sganciare una bomba a mano che non faccia rimanere di loro neanche il ricordo.
Sono arrabbiata, sono stanca e sono triste perché il vostro caro Dio poteva donarlo a noi il potere di fare miracoli.
Salvare una vita umana è più importante del moltiplicare i pani e i pesci.
E VAFFANCULO, perché quando ci vuole ci vuole.
Riposa in pace angelo bello….
Sarah"
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton