Autore Topic: la follia di Eretica  (Letto 10819 volte)

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Offline Rita

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #31 il: Luglio 24, 2015, 11:29:18 am »

i ragazzi hanno una colpa, non aspirare alle Storie con la S maiuscola i cui parlano oramai soli i romanzi rosa o le telenovleas tipo il Segreto che devono il loro successo proprio al tipo di lingua italiana impiegato, oggi non più esistente, più che ai contenuti della storia.


sì questo in effetti è il punto della controargomentazione di Rino sul blog di Eretica.

Curiosamente io che seguo le "storie " del blog e i post e i commenti trovo che loro stesse confermino questa cosa.

L'altra settimana in una delle sue "storie" dalle lettrici ha pubblicato questa:

Lei scrive: "ci siamo incontrati una sera, d'estate. ci siamo piaciuti subito. mano nella mano abbiamo attraversato la piazza per trovare la sua macchina. facciamo un giro? ma si, facciamo un giro. abbiamo parlato, ci siamo toccati, abbiamo scherzato e quando ci siamo fermati in un punto della collina abbiamo fatto conoscenza pelle a pelle, ed è stato bello. tranne che... è tutto falso. avrei voluto fosse così e invece. ci siamo incontrati, piaciucchiati, mi ha detto che in macchina aveva un po' d'erba, io avevo il filtrino e il tabacco, si fa una canna e poi si torna con gli amici. saliamo in macchina e lui parte. io gli chiedo perché e lui mi dice che dobbiamo spostarci perché siamo giusto sotto un lampione ed è meglio evitare che ci vedano. non capisco la prudenza perché c'era gente che fumava ovunque ma vabbè. si ferma poco più su, in un punto abbastanza isolato da dove si sente la musica del concerto. abbiamo parlato, abbiamo scherzato, poi lui cominciò a scherzare più pesante. scesi dalla macchina per tornare a piedi. lo mandai a quel paese e gli dissi "grazie di niente". mi chiamò troia e per poco non mi venne addosso quando ripartì di scatto. si blocca a metà tragitto, mi spinge contro l'auto, mi fa la faccia triste, chiede scusa, non lo farà più, e mi chiede se può darmi un bacio sulla guancia, uno solo, in segno di pace. gli dico si, perché in fondo mi fido delle persone, e faccio male, lo so. il bacio durò un po', lui mi abbracciò, faceva lo scemo strafatto, per avere una scusa, quando un minuto prima era lucidissimo. non so perchè ma cominciai a tremare dalla paura. chiesi "che cosa vuoi" e lui "secondo te?". vuoi scopare? allora scopiamo e poi te ne vai 'affanculo. preferì che gli facessi un lavoro di bocca, poi si richiuse i pantaloni, prese l'auto e se ne andò. in macchina avevo dimenticato i filtrini e il tabacco. bella sfiga eh?"

Insomma.. lei sognava il principe azzurro, romantico che la guidasse pian piano al sesso, parlasse e usasse il linguaggio adatto alla sua sensibilità di donna romantica, scherzasse e toccasse in maniera da non risultare "pesante" (insomma tenendo conto che parlava con una ragazza, come si faceva una volta quando in presenza di una donna non avresti mai usato il linguaggio da caserma). Invece l'ha portata a fare un giro con una scusa che lei ingenua non ha compreso... e poi ha scherzato pesante. Questo non gli è piaciuto, non era il suo sogno per un incontro sessuale la cui atmosfera avrebbe dovuto essere diversa ed è scesa dalla macchina incaxxata. Lui sulle prime s'incaxxa (chi è che non reagisce con la reazione uguale quando non ci si capisce comunicativamente e ci si fraintende?), poi cambia tattica e adotta quella che piace a lei. Il carino romantico. Ma ancora una volta non si mettono d'accordo sui tempi (non era ancora il momento di passare al sesso), lei a quel punto ha "paura". Perché? Non si sa.. invece di andarsene gli chiede pure "cosa vuoi?" e a quel punto a me verrebbe da dire "eh no ma allora un po' scema lo sei!! caspita sei emancipata, hai avuto due occasioni due per capire esattamente cosa vuole e per decidere che non è quello che vuoi tu e glielo chiedi pure direttamente? Ovvio che lui risponda "secondo te?" Ti scappa pure la pazienza alle volte dover spiegare ad una persona che ritieni libera, informata, emancipata e come dicevano una volta degli uomini "di mondo" (fare il militare a Cuneo serviva eh..). Però lei ha deciso che ha paura e che invece di andarse definitivamente è meglio cedere. Non si capisce bene dove abbia percepito una minaccia che non avesse percepito già prima quando lui ha lo scatto di nervi con la macchina. Ma a questo punto decide che non se ne andrà e cederà. E' violenza sessuale. Per fortuna che almeno conclude (in un commento successivo) che l'esperienza gli è servita e che oggi non farebbe più così ma se ne andrebbe subito
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Offline Rita

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #32 il: Luglio 24, 2015, 11:54:11 am »
http://www.lsblog.it/index.php/interni/5201-ragazza-violentata-alla-fortezza-un-gruppo-di-giovani-sul-web-contro-le-motivazioni-dell-assoluzione-dei-responsabili?posted=ok#lscomment-endlist

qui una interessante discussione sul caso :cool:

http://www.lsblog.it/index.php/interni/5201-ragazza-violentata-alla-fortezza-un-gruppo-di-giovani-sul-web-contro-le-motivazioni-dell-assoluzione-dei-responsabili?posted=ok#lscomment-endlist

 :blink: qualcosa mi sfugge.. se apro entrambi i link trovo questo testo

Dopo l’assoluzione dei sei giovani accusati di aver stuprato una ragazza alla Fortezza da Basso di Firenze nel 2008 e dopo una drammatica lettera della vittima, un gruppo di studenti medi, universitari, dottorandi e accademici riuniti sul web nella Rete della Conoscenza, ha lanciato sul proprio sito e profilo Facebook ‪#‎Nessunascusa, una petizione con tanto di slogan e foto personale, per protestare mettendoci la faccia contro le motivazioni della sentenza, le quali sottolineavano il fatto che la ragazza fosse bisessuale, femminista, attivista per i diritti degli omosessuali, si vestisse e vivesse in un determinato modo – tipico atteggiamento maschilista che giustifica la violenza sessuale – e quindi non fosse credibile per i magistrati, due su tre dei quali erano donne. Insomma, in tribunale è stata giudicata la vittima non i colpevoli.

Così i ragazzi hanno fatto circolare i loro pensieri di denuncia, come “Quanto ho bevuto non è una scusa, la violenza non fa di te un uomo”; oppure: “La tua scollatura non è una scusa, la violenza non fa di me un uomo”, è il cartello di un ragazzo.

“Dopo la sentenza della Fortezza sentiamo la necessità di prendere parola non solo in solidarietà alla ragazza che è stata brutalmente umiliata, privata di un suo diritto perché ‘non conforme’, definita ‘un soggetto fragile ,promiscuo, bisessuale’ e quindi non credibile per i giudici ma anche per riflettere collettivamente con chi è indignato, stanco e arrabbiato come noi”, dicono i membri de la Rete della Conoscenza e sulla pagina Facebook “Nessuno escluso”. Eppure l’Italia, l’Occidente, dovrebbero essere evoluti senza ambiguità in tema di diritti umani, diritti delle donne in particolare. Com’è possibile che si sostengano ancora certe “teorie” retrograde e moraliste nel 2015 e che lo facciano delle donne Dobbiamo davvero dedurre che in fondo in fondo in tutte le zone, in tutte le “culture” del mondo certi punti di vista sono ancora morti.




Dunque... interessante perché? E' la ripetizione del mantra... dov'è il punto interessante?
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Offline ilmarmocchio

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #33 il: Luglio 24, 2015, 12:00:03 pm »
nei commenti, scusa ma no lo ho specificato :)

Offline Vicus

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #34 il: Luglio 24, 2015, 12:16:41 pm »
:blink: qualcosa mi sfugge.. se apro entrambi i link trovo questo testo

Dopo l’assoluzione dei sei giovani accusati di aver stuprato una ragazza alla Fortezza da Basso di Firenze nel 2008 e dopo una drammatica lettera della vittima, un gruppo di studenti medi, universitari, dottorandi e accademici riuniti sul web nella Rete della Conoscenza, ha lanciato sul proprio sito e profilo Facebook ‪#‎Nessunascusa, una petizione con tanto di slogan e foto personale, per protestare mettendoci la faccia contro le motivazioni della sentenza, le quali sottolineavano il fatto che la ragazza fosse bisessuale, femminista, attivista per i diritti degli omosessuali, si vestisse e vivesse in un determinato modo – tipico atteggiamento maschilista che giustifica la violenza sessuale – e quindi non fosse credibile per i magistrati, due su tre dei quali erano donne. Insomma, in tribunale è stata giudicata la vittima non i colpevoli.

Così i ragazzi hanno fatto circolare i loro pensieri di denuncia, come “Quanto ho bevuto non è una scusa, la violenza non fa di te un uomo”; oppure: “La tua scollatura non è una scusa, la violenza non fa di me un uomo”, è il cartello di un ragazzo.

“Dopo la sentenza della Fortezza sentiamo la necessità di prendere parola non solo in solidarietà alla ragazza che è stata brutalmente umiliata, privata di un suo diritto perché ‘non conforme’, definita ‘un soggetto fragile ,promiscuo, bisessuale’ e quindi non credibile per i giudici ma anche per riflettere collettivamente con chi è indignato, stanco e arrabbiato come noi”, dicono i membri de la Rete della Conoscenza e sulla pagina Facebook “Nessuno escluso”. Eppure l’Italia, l’Occidente, dovrebbero essere evoluti senza ambiguità in tema di diritti umani, diritti delle donne in particolare. Com’è possibile che si sostengano ancora certe “teorie” retrograde e moraliste nel 2015 e che lo facciano delle donne Dobbiamo davvero dedurre che in fondo in fondo in tutte le zone, in tutte le “culture” del mondo certi punti di vista sono ancora morti.




Dunque... interessante perché? E' la ripetizione del mantra... dov'è il punto interessante?
Certo, la scollatura non è una scusa ma in questi slogan c'è un equivoco di fondo: che si possa promuovere l'inciviltà e al contempo impedire tali episodi.
Non a caso le eroine di questi romanzi femministi hanno tutte uno stile di vita estremamente promiscuo (tipico delle personalità informi), in altre parole sono andate con l'intera caserma. :lol: E' facile che in tale contesto qualcuno non abbia il senso del limite.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Rita

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #35 il: Luglio 24, 2015, 12:24:02 pm »
nei commenti, scusa ma no lo ho specificato :)
l'avevo intuito, ma credo che se non sei registrato non si possano aprire, perlomeno a me non si aprono.
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Offline ilmarmocchio

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #36 il: Luglio 24, 2015, 13:10:28 pm »
l'avevo intuito, ma credo che se non sei registrato non si possano aprire, perlomeno a me non si aprono.

è vero, accidenti

Offline zagaro

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #37 il: Luglio 24, 2015, 13:19:22 pm »
sì questo in effetti è il punto della controargomentazione di Rino sul blog di Eretica.

Curiosamente io che seguo le "storie " del blog e i post e i commenti trovo che loro stesse confermino questa cosa.

L'altra settimana in una delle sue "storie" dalle lettrici ha pubblicato questa:

Lei scrive: "ci siamo incontrati una sera, d'estate. ci siamo piaciuti subito. mano nella mano abbiamo attraversato la piazza per trovare la sua macchina. facciamo un giro? ma si, facciamo un giro. abbiamo parlato, ci siamo toccati, abbiamo scherzato e quando ci siamo fermati in un punto della collina abbiamo fatto conoscenza pelle a pelle, ed è stato bello. tranne che... è tutto falso. avrei voluto fosse così e invece. ci siamo incontrati, piaciucchiati, mi ha detto che in macchina aveva un po' d'erba, io avevo il filtrino e il tabacco, si fa una canna e poi si torna con gli amici. saliamo in macchina e lui parte. io gli chiedo perché e lui mi dice che dobbiamo spostarci perché siamo giusto sotto un lampione ed è meglio evitare che ci vedano. non capisco la prudenza perché c'era gente che fumava ovunque ma vabbè. si ferma poco più su, in un punto abbastanza isolato da dove si sente la musica del concerto. abbiamo parlato, abbiamo scherzato, poi lui cominciò a scherzare più pesante. scesi dalla macchina per tornare a piedi. lo mandai a quel paese e gli dissi "grazie di niente". mi chiamò troia e per poco non mi venne addosso quando ripartì di scatto. si blocca a metà tragitto, mi spinge contro l'auto, mi fa la faccia triste, chiede scusa, non lo farà più, e mi chiede se può darmi un bacio sulla guancia, uno solo, in segno di pace. gli dico si, perché in fondo mi fido delle persone, e faccio male, lo so. il bacio durò un po', lui mi abbracciò, faceva lo scemo strafatto, per avere una scusa, quando un minuto prima era lucidissimo. non so perchè ma cominciai a tremare dalla paura. chiesi "che cosa vuoi" e lui "secondo te?". vuoi scopare? allora scopiamo e poi te ne vai 'affanculo. preferì che gli facessi un lavoro di bocca, poi si richiuse i pantaloni, prese l'auto e se ne andò. in macchina avevo dimenticato i filtrini e il tabacco. bella sfiga eh?"

Insomma.. lei sognava il principe azzurro, romantico che la guidasse pian piano al sesso, parlasse e usasse il linguaggio adatto alla sua sensibilità di donna romantica, scherzasse e toccasse in maniera da non risultare "pesante" (insomma tenendo conto che parlava con una ragazza, come si faceva una volta quando in presenza di una donna non avresti mai usato il linguaggio da caserma). Invece l'ha portata a fare un giro con una scusa che lei ingenua non ha compreso... e poi ha scherzato pesante. Questo non gli è piaciuto, non era il suo sogno per un incontro sessuale la cui atmosfera avrebbe dovuto essere diversa ed è scesa dalla macchina incaxxata. Lui sulle prime s'incaxxa (chi è che non reagisce con la reazione uguale quando non ci si capisce comunicativamente e ci si fraintende?), poi cambia tattica e adotta quella che piace a lei. Il carino romantico. Ma ancora una volta non si mettono d'accordo sui tempi (non era ancora il momento di passare al sesso), lei a quel punto ha "paura". Perché? Non si sa.. invece di andarsene gli chiede pure "cosa vuoi?" e a quel punto a me verrebbe da dire "eh no ma allora un po' scema lo sei!! caspita sei emancipata, hai avuto due occasioni due per capire esattamente cosa vuole e per decidere che non è quello che vuoi tu e glielo chiedi pure direttamente? Ovvio che lui risponda "secondo te?" Ti scappa pure la pazienza alle volte dover spiegare ad una persona che ritieni libera, informata, emancipata e come dicevano una volta degli uomini "di mondo" (fare il militare a Cuneo serviva eh..). Però lei ha deciso che ha paura e che invece di andarse definitivamente è meglio cedere. Non si capisce bene dove abbia percepito una minaccia che non avesse percepito già prima quando lui ha lo scatto di nervi con la macchina. Ma a questo punto decide che non se ne andrà e cederà. E' violenza sessuale. Per fortuna che almeno conclude (in un commento successivo) che l'esperienza gli è servita e che oggi non farebbe più così ma se ne andrebbe subito

mai sentito parlar di precauzione? che è meglio prevenire che curare?
non  vado negli stessi luoghi dove non voglio incontrare determinate persone, lo so è limitante, ma in compenso evito successivamente di combattere   ... una volta si diceva non accettare caramelle dagli sconosciuti.
deduco che non ci vuole la laurea che se  sali in auto con uno sconosciuto per farsi una canna,   devi poi  mettere in conto la possibilità di qualche avanches.

ma nella storia delle sentenza i comportamenti sopra le righe che dovevano portare a comportamenti cautelativi erano presenti in ambedue le parti.
e la cosa triste è che alla fine si ricava che tutti gli attori sono o ragazzi senza adolescenza,  o uomini ancora troppo adolescenti

Offline ilmarmocchio

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #38 il: Luglio 24, 2015, 17:25:50 pm »
Citazione
Lei scrive: "ci siamo incontrati una sera, d'estate. ci siamo piaciuti subito. mano nella mano abbiamo attraversato la piazza per trovare la sua macchina. facciamo un giro? ma si, facciamo un giro. abbiamo parlato, ci siamo toccati, abbiamo scherzato e quando ci siamo fermati in un punto della collina abbiamo fatto conoscenza pelle a pelle, ed è stato bello. tranne che... è tutto falso.

questi sono discorsi di persone malate, altro che romantiche.
parole intrise di menzogna, false come Giuda

Online Frank

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #39 il: Luglio 24, 2015, 20:23:04 pm »
non ho letto la sentenza, ma al mondo esistono le lame a doppio taglio. se l'accusa era infondata........ il perchè dell'accusa?

http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/01/251-jeans.html

Citazione
...
 Presumere che l’uomo sia innocente significherebbe però assumere che la donna sia colpevole di calunnia e questo coincide con quel procedimento sempre denunciato che consiste nel “blaming the victim”, nell’accusare e colpevolizzare la vittima anziché il colpevole, la violentata anziché il suo violentatore. Così, con l’assegnare alla donna il titolo di vittima prima del processo si condanna l’imputato prima della sentenza come se già si sapesse che stupro vi fu e questa è appunto l’indicibile verità dalla quale si parte: la donna diventa vittima (violentata) elevando l’accusa e perciò nello stesso istante l’accusato diventa colpevole. Su queste basi, come potrebbe mai esistere una falsa accusa di stupro?

Ci si chiede poi per quale motivo una donna dovrebbe accusare falsamente un uomo di un simile crimine e non si sa come rispondere, giacché la ragione più semplice, il fatto che anche le donne sono cattive, è tabù. “Perché mai una donna dovrebbe denunciare falsamente un uomo?” si chiedeva un commentatore di “Repubblica” in quei caldi giorni del febbraio 1999, apparentemente non senza ragione. Denunciando lo stupro infatti la donna va incontro, se non al disonore come una volta, almeno alla commiserazione, un atto autolesionista insomma. L’unica spiegazione sensata consisterebbe nella volontà femminile di nuocere gratuitamente, una volontà così potente da passar sopra persino agli svantaggi cui essa stessa va incontro, prospettiva inconcepibile che perciò costituisce una buona ragione per presumere l’accusa fondata ed il maschio colpevole. Questa presunzione è inespressa perché indicibile ed è indicibile perché la conseguenza inevitabile è che i processi per stupro diventano un puro formalismo con il quale si finge di giudicare colui che di fatto è sicuramente colpevole, il che equivale a dire che non possono esistere false accuse di stupro e che ad ogni accusa deve seguire una condanna.

Quei giudici invece, ingenui e fuori del tempo, partirono dall’antico presupposto che l’imputato potesse essere innocente e giudicarono quel caso particolare in quel contesto particolare alla luce del quale quei dettagli potevano avere rilievo. Se si ammette che possa esistere una falsa accusa, ogni sentenza (si tratti di maltrattamento, molestie o stupro) si baserà necessariamente su alcuni elementi che saranno cose, azioni, parole o altro, a riprova che nel racconto della donna vi sono contraddizioni, incongruenze, inverosimiglianze. Quale che sia, sempre vi sarà almeno un elemento che verrà assunto come prova dell’inconsistenza della tesi accusatoria, ma, si tratti dell’ora, del luogo, dell’abbigliamento, delle condizioni meteo, o di quel che si vuole, chi può dar peso ai dettagli nel caso di processi per stupro? Assolto sulla base di un particolare quello stesso potrà diventare oggetto di un nuovo slogan: “Occhiali, abili per lo stupro”, “Pioggia, alibi per lo stupro”, “Mezzogiorno, alibi per lo stupro” e poiché è chiaro che non esistono alibi per lo stupro non possono esistere dettagli, particolari o prove di innocenza di nessun tipo.
 
La sentenza scandalizzò perché si sapeva già che l’uomo era colpevole e da questa pre conoscenza deriva inevitabilmente che ad ogni accusa deve seguire una condanna trasformando così i processi per stupro in una maschera, una finzione destinata a salvare le apparenze, verità tremenda che nessuno vuole vedere nel mondo in cui vive. Siamo tutti liberali, ora, e vogliamo che sia l’accusa a provare la colpevolezza e non l’accusato a provare la sua innocenza, persino in questi casi.

Se però i giudici ed i collegi giudicanti fossero composti in maggioranza da donne una sentenza di assoluzione non scandalizzerebbe nessuno, se sono le donne a giudicare gli uomini allora esse possono assolverli senza che vi sia ragione di sospettare alcuna autoassoluzione del genere maschile. Questa ipotesi sembra così ragionevole che alcuni mascolinisti auspicano la femminilizzazione totale della magistraturaiv in modo tale che, trovandosi un giudice donna, un accusato abbia una qualche probabilità di essere assolto. Essi sono confortati in questa opinione dai dati sugli affidamenti dei figli da cui risulta che le donne giudici sono (un po’) più inclini ad affidare i figli ai padri di quanto lo siano i giudici maschi; sembra insomma che se gli uomini vogliono giustizia questa possa venire solo dalle donne perché solo esse sono autorizzate ad assolvere un innocente, anzi, sono autorizzate a mandar libero persino un colpevole perché la decisione sarà giudicata frutto di un errore e non della “Cultura dello stupro”.

Quella straordinaria e stupefacente campagna di criminalizzazione e colpevolizzazione del genere maschile ha avuto i suoi effetti, quelli cui mira l’universale male-bashing. Lo sdegno e lo scandalo furono universali e non mancò chi, come Oliviero Toscani, dichiarasse: “Mi vergogno di essere nato maschio”. Un famoso giornalista ne trasse motivo per affermare in Tv che il diritto delle donne a “dire di no” rimane intatto anche dopo aver portato un uomo a letto ed averlo perfettamente eccitato, dichiarazione sulla quale torneremo. Tre giorni dopo il Capo del Governo, Massimo D’Alema, promise, come parziale riparazione, l’accoglimento della richiesta femminista delle quote assembleari nella nuova Costituzione, operazione condotta puntualmente a termine da tutt’altra maggioranza parlamentare. Il pestaggio morale non è senza frutti.

Offline Rita

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #40 il: Luglio 24, 2015, 21:50:40 pm »
Rino ad Eretica sul suo blog, riporto qui il commento

https://abbattoimuri.wordpress.com/2015/07/23/firenze-testo-sentenza-di-assoluzione-per-stupro-di-gruppo-alla-fortezza-da-basso/comment-page-1/#comment-34159


"Cortese Eretika,
 ci conosciamo da tempo (sia pure in modo anonimo, asimmetrico e in quanto avversari). Siamo su fronti opposti, tuttavia in questa occasione sia dia il tempo di leggere quanto segue prima di cestinare.
 .
 Quella sentenza è aberrante, micidiale e perniciosa e va condannata in ogni modo perché fondata sulla menzogna e propagatrice di menzogna. Come vede, le nostre opinioni – stranamente – questa volta coincidono, ma ciò per ragioni radicalmente diverse. Eccole.
 .
 Il presupposto dell’assoluzione dei Sei è infatti lo stesso sulla cui base essi agirono (se erano in buona fede, ovviamente) ed è questo: maschi e femmine sono uguali, intendono, vivono e praticano il sesso nello stesso modo e nelle stesse forme. Sulla base di questa idea aberrante, da una parte essi hanno ritenuto (se erano in buona fede) che una donna possa voler fare del sesso con altrettanti uomini uno dopo l’altro, mente la sentenza ha confermato, dall’altra, che una simile assurdità, una tale enormità è possibile, è reale.
 .
 Quei Sei hanno dunque creduto che l’immaginario sia reale, il fantastico a portata di mano, che l’impossibile sia possibile e che si realizzasse proprio là, davanti ai loro occhi, a loro beneficio, gratuitamente, naturalmente. Che a loro e per loro fosse caduto sulla Terra uno spicchio di Paradiso.
 Nientemeno che questo hanno creduto. Ora la domanda è questa: è ammissibile tale buona fede in uomini del XXX millennio? Facciamola breve: non lo è. Questa ingenuità (se ingenuità fu) è imperdonabile. Nessuno dotato di un minimo di conoscenza degli umani e delle diversità tra i sessi, può pensare né lontanamente immaginare che una donna possa voler fare ciò che a loro parve invece possibile, naturale, forse persino banale. Ciò che invece è semplicemente inconcepibile: roba da filmini, prodotto dell’immaginario maschile. Nulla di più.
 .
 Quella presunzione, quella idea totalmente deformata della sessualità femminile è imperdonabile, tuttavia ha un’attenuante. Essa risiede nella propaganda femminista che nega radicalmente ogni differenza tra i sessi. Quei giovani infatti non hanno mai sentito parlare della “naturale ritrosia” femminile, verità che il femminismo ha reso indicibile, al contrario, hanno avuto conferma sin da piccoli che maschi e femmine sono ugualissimi. Perciò, se sino in tempi recenti il comportamento sessuale femminile non coincideva con quello maschile ciò dipendeva dalla repressione patriarcale della sessualità femminile. Adesso le donne sono libere, emancipate, moderne e quindi finalmente fanno come gli uomini. Quei Sei (se erano in buona fede) hanno trovato una coincidenza, una perfetta saldatura, tra il proprio immaginario e la bugia assorbita dalla propaganda femminista, il suo dogma centrale, secondo cui non esistono differenze naturali tra i i sessi, men che meno in ambito sessuale, bugia unita alla celebrazione pluridecennale della consapevolezza, dell’autonomia decisionale, della piena coscienza della donna finalmente libera e assertiva. Che ha spezzato le antiche catene, che sa quello che vuole e non guarda in faccia nessuno. Questa è l’attenuante che quei Sei possono addurre e che dobbiamo conceder loro necessariamente.
 .
 La menzogna che sta a fondamento della sentenza è il dogma centrale del femminismo: incredibile ma vero. In essa infatti si presume l’impossibile e si fa credere agli uomini che il Paradiso possa scendere in Terra: che già ne sia disceso! Che al termine di una festa ci siano donne felici di regalare orgasmi ai disponibili. La famosissima “liberazione sessuale” per come la intendono gli ingenui maschi. Nientemeno che questo sentenzia la sentenza!
 .
 Ma, e questo è il punto, le cose stanno in modo diametralmente opposto. Infatti, grazie al femminismo, la donna ha acquistato il diritto di cambiare idea durante il rapporto (per giunta senza doverlo segnalare al partner) e di cambiare idea pure dopo, in qualsiasi momento. E il rapporto con una donna ubriaca, o brilla, o in altra condizione alterata (lo sappia l’uomo o meno) ha già formato ragione di condanna per lui in Italia e altrove .
 .
 In questa morsa finiscono dunque donne che fanno sesso contro la loro volontà (anche se esse stesse ignorano quale sia) e uomini che finiscono tra le sbarre per aver creduto nell’impossibile (come in questo caso) e al tempo stesso in ciò che il femminismo proclama: che i sessi sono uguali e che la donna sa ciò che fa e ne è responsabile e che gli antichi segni di consenso o non-dissenso valgano ancora.
 .
 Invece oggi ogni uomo (sin da adolescente) deve sapere che: “no” significa no, “non-no” significa ancora no e “sì” può significare qualsiasi cosa. Sta alla donna stabilirlo se e quando vorrà.
 Ogni uomo deve sapere che i gesti con cui una donna manifesta la sua disponibilità e persino la sua passione, non hanno alcun valore e non la impegnano minimamente.
 Ogni uomo deve sapere che le sue personali intenzioni non hanno alcun valore. Sono ridicole.
 Ogni uomo deve sapere che il “no” è presunto e il “si” è indimostrabile.
 Ogni uomo deve conoscere l’antica verità “patriarcal-maschilista”: la naturale ritrosia della donna al sesso. Figuriamoci a quello multiplo o di gruppo.
 .
 Contro queste verità si è espressa la sentenza, emessa da due donne ed un uomo. La presenza delle due donne spiega perché i media (vedi ad es. Repubblica) non si siano gettati sul fatto come ai tempi della sentenza “jeans” e spiega pure la circospezione con cui “27Ora” – pur condannandola – l’ha presentata.
 .
 La presenza di due donne che sentenziano sorprendentemente in un simile modo, ha però bisogno di una spiegazione. Con un po’ di fiuto non è difficile trovarla: l’abbiamo già incontrata.
 .
 Grazie e saluti.

« Ultima modifica: Luglio 26, 2015, 20:50:13 pm da COSMOS1 »
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Re:la follia di Eretica
« Risposta #41 il: Luglio 24, 2015, 21:52:06 pm »
sconosciuto nick Goccia.. una goccia dissetante.


leggere la sentenza è stato molto importante e non solo perché nella seconda parte si spiega dettagliatamente quali sono i fatti che smentiscono l’originaria impostazione descritta nella prima parte, ma anche perché si arriva a comprendere il senso di quelle frasi che tanta perplessità hanno provocato anche in me e che sono scritte, a mio avviso, con intento di portare vantaggio alla ragazza stessa e proverò a spiegare il senso del mio discorso
 dunque, ciò che emerge vistosamente è l’assoluta inattendibilità della ragazza con l’elenco delle sue menzogne (purtroppo il termine è corretto) gravi e ripetute di cui lo stesso Tribunale dichiara di dover prendere atto
 a questo si aggiunge che la coercizione era già stata esclusa nella precedente sentenza senza impugnazione restando, pertanto, solo la circostanza dell’abuso per l’eventuale inferiorità psichica dovuta al tasso alcolico anch’essa smentita dalla dimostrata presenza sia fisica (sul toro meccanico), sia mentale al telefono e nelle risposte date, nonché da perizia che attribuisce a quel quantitativo bevuto un tasso tale da non determinare ubriacatura invalidante
 la mia sensazione è che anche le ricostruzioni di alcuni aspetti della sua vita sessuale siano stati pertinenti e necessari mettendo in luce due precedenti episodi di rapporti occasionali anch’essi successivamente definiti dalla ragazza come “non voluti” e qui si arriva alla probabile immagine di una sessualità più libera nella forma che nella sostanza interiore e forse per questo definita contraddittoria e non lineare… ma ecco che, proprio questa immagine di possibile conflittualità personale assieme alla citazione di un suo periodo di grande fragilità familiare ed affettiva, a mio avviso, la solleva dal dubbio di altri possibili moventi (assai più meschini) a fronte di reati così gravi come la falsa testimonianza ripetuta e la calunnia addirittura verso persone non presenti che potevano e potrebbero, addirittura esporla a conseguenze legali
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Offline zagaro

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #42 il: Luglio 25, 2015, 06:23:50 am »
sconosciuto nick Goccia.. una goccia dissetante.


leggere la sentenza è stato molto importante e non solo perché nella seconda parte si spiega dettagliatamente quali sono i fatti che smentiscono l’originaria impostazione descritta nella prima parte, ma anche perché si arriva a comprendere il senso di quelle frasi che tanta perplessità hanno provocato anche in me e che sono scritte, a mio avviso, con intento di portare vantaggio alla ragazza stessa e proverò a spiegare il senso del mio discorso
 dunque, ciò che emerge vistosamente è l’assoluta inattendibilità della ragazza con l’elenco delle sue menzogne (purtroppo il termine è corretto) gravi e ripetute di cui lo stesso Tribunale dichiara di dover prendere atto
 a questo si aggiunge che la coercizione era già stata esclusa nella precedente sentenza senza impugnazione restando, pertanto, solo la circostanza dell’abuso per l’eventuale inferiorità psichica dovuta al tasso alcolico anch’essa smentita dalla dimostrata presenza sia fisica (sul toro meccanico), sia mentale al telefono e nelle risposte date, nonché da perizia che attribuisce a quel quantitativo bevuto un tasso tale da non determinare ubriacatura invalidante
 la mia sensazione è che anche le ricostruzioni di alcuni aspetti della sua vita sessuale siano stati pertinenti e necessari mettendo in luce due precedenti episodi di rapporti occasionali anch’essi successivamente definiti dalla ragazza come “non voluti” e qui si arriva alla probabile immagine di una sessualità più libera nella forma che nella sostanza interiore e forse per questo definita contraddittoria e non lineare… ma ecco che, proprio questa immagine di possibile conflittualità personale assieme alla citazione di un suo periodo di grande fragilità familiare ed affettiva, a mio avviso, la solleva dal dubbio di altri possibili moventi (assai più meschini) a fronte di reati così gravi come la falsa testimonianza ripetuta e la calunnia addirittura verso persone non presenti che potevano e potrebbero, addirittura esporla a conseguenze legali
allora qualcuno legge attentamente  le Sentenze.............

Offline zagaro

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #43 il: Luglio 25, 2015, 06:48:51 am »
Rino ad Eretica sul suo blog, riporto qui il commento


"Cortese Eretika,
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 Ma, e questo è il punto, le cose stanno in modo diametralmente opposto. Infatti, grazie al femminismo, la donna ha acquistato il diritto di cambiare idea durante il rapporto (per giunta senza doverlo segnalare al partner) e di cambiare idea pure dopo, in qualsiasi momento. E il rapporto con una donna ubriaca, o brilla, o in altra condizione alterata (lo sappia l’uomo o meno) ha già formato ragione di condanna per lui in Italia e altrove .
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Invece oggi ogni uomo (sin da adolescente) deve sapere che: “no” significa no, “non-no” significa ancora no e “sì” può significare qualsiasi cosa. Sta alla donna stabilirlo se e quando vorrà.
Ogni uomo deve sapere che i gesti con cui una donna manifesta la sua disponibilità e persino la sua passione, non hanno alcun valore e non la impegnano minimamente.
 Ogni uomo deve sapere che le sue personali intenzioni non hanno alcun valore. Sono ridicole.
 Ogni uomo deve sapere che il “no” è presunto e il “si” è indimostrabile.
 Ogni uomo deve conoscere l’antica verità “patriarcal-maschilista”: la naturale ritrosia della donna al sesso. Figuriamoci a quello multiplo o di gruppo.
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................................................. ........................



a questo punto viene logica una domanda ma  posso contrattare l'acquisto o la vendita di una macchina di seconda mano con tal tipo di donna descritto nel post?
perchè vien meno un dato fondamentale: facilità e certezza dei rapporti ...giuridici.



Offline COSMOS1

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Re:la follia di Eretica
« Risposta #44 il: Luglio 26, 2015, 21:17:37 pm »
Eretica sul Fatto Quotidiano

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/26/fortezza-da-basso-le-parole-degli-assolti-e-il-processo-sui-social/1907381/

Citazione
Infine vorrei condividere una riflessione su quello che succede sui social in questi giorni. E’ un processo al processo e ai/alle processanti. Un tribunale dell’inquisizione molto rumoroso che è costituito da una fascia antifemminista e forcaiola che vorrebbe le donne e le femministe in galera o comunque non in grado di esprimere la propria opinione. Poi ci sono quelle che chiedono la forca dal fronte opposto. Fosse per gli uni e per le altre staremmo lì a penzolare da tanti alberi messi tutti in fila.
Parlare del moralismo scaturito da questo “dibattito”, presto sfociato nella misoginia pura, dove persone intrise d’odio si sentono legittimate, finalmente, a dare della zoccola a un’estranea perché pensano che qualcuno abbia tolto loro la museruola, è doveroso. Così come lo è parlare di giustizialismo perché parte delle femministe, incluse quelle che si dicono libertarie, in realtà abdicano alle istituzioni e alle galere le proprie lotte. Tutto questo fa parte di una battaglia culturale e di un’indagine che può concludersi con l’acquisizione di nuove consapevolezze o anche no.
Tutto dipende da noi. Io, in questi giorni, ho imparato molte cose. E voi?


È vero, mi ci ritrovo. Se fosse per me tutte le femministe penderebbero da una forca, quindi se siamo in un paese democratico e l'opinione delle femministe conta quanto la mia, penderei pure io.

Eppure: da un lato c'è quel meccanismo evidenziato magistralmente da Rino, per cui il mondo che viviamo non è il mondo che è, ma il mondo descritto dalla Grande Narrazione Femminista. Lo abbiamo detto tante volte: il merito primo del libro di Rino non è stato quello di aver cambiato la storia (quanto pochi sono quelli che l'hanno letto e capito) ma di aver salvato le vite individuali di tutti coloro, pochi o tanti, che l'hanno letto.
Ammettiamolo: su alcuni punti il pensiero di Rino corre davvero vicino a quello di Eretica. Le donne possono essere cattive, non è escluso che una donna possa fare del male a qualcuno per il puro gusto di farlo. Rino ne trae alcune conclusioni, Eretica altre.
Ma per noi uomini, quanto prima acquisiamo questa verità elementare, tante meno grane ci troviamo. Le forze più potenti che si agitano dentro di noi si oppongono strenuamente anche alla lontanissima ipotesi che quella donna di cui ti vorresti innamorare, possa non essere un angelo. Noi ci ribelliamo con ogni nostra cellula alla prudenza che ci consiglia di prendere delle precauzioni: registra, documenta, dimostra. Se anche solo trapelasse, poi, con la nostra innamoranda, che prendiamo delle precauzioni, il nostro rapporto naufragherebbe prima ancora di uscire dal porto! Ma dopo aver rotto le uova, la voce della mamma risuona impietosa: te l'avevo pur detto di stare attento!  Io su questo sarò eternamente debitore a Rino e credo che se anche gli dicessi che gli devo la vita, direi poco.

Dall'altro però rimane il fatto che l'indignazione che divampa sui due lati della barricata non è simmetrica. Non è lo stesso essere indignati perchè è stata lesa la divinità femminile, perchè la voce della donna non è stata creduta a priori oltre ogni prova documentale da un lato, ed essere indignati perchè c'è chi ha subito mesi di carcerazione e ciascuno di noi corre lo stesso rischio dall'altro.

È vero: siamo forcaioli. Accetto l'osservazione di Eretica.

Eppure ritengo che anche qui Eretica non abbia alcuna soluzione: se le cose stanno come stanno, come lei le ha descritte, noi non possiamo chiedere altro che la forca per le femministe.
Solo la prospettiva di Questa Metà della Terra in realtà spezza il circolo vizioso: siamo schiavi di una terribile menzogna, la GNF, e possiamo uscirne solo in un modo, un solo modo che ha due facce. Su piano della narrazione, guardandola in faccia e mettendone in evidenza le contraddizioni interne. Sul piano personale, mettendo e tenendo bene i piedi per terra. Il mondo descritto dalla GNF non esiste, non ci sono donne che la danno gratis, le donne non sono angeli, se possono fare del male, prima o poi lo faranno. E quindi: sganciamento emotivo.

Ma se Eretica imparasse che la realtà vera non è quella descritta dalla GNF, cha maschi e femmine sono diversi costituzionalmente, che si nasce maschi o femmine con pulsioni radicalmente diverse e non si tratta di una scelta ma di un dato storico-sociologico, che influenza tutto il nostro modo di porci nel mondo e nel tempo, che ne resterebbe di Eretica?
Questo è un punto che probabilmente non ha risposta.
Perciò dobbiamo rassegnarci ad avere una nemica che non cambierà mai idea, ma che ha come sola qualità l'onestà.
Non possiamo chiederle altro.

Noi andiamo avanti per la nostra strada. Sappiamo che l'orizzonte è cupo e questa sentenza non l'ha schiarito.
Dio cè
MA NON SEI TU
Rilassati