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la follia di Eretica

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Rita:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Luglio 24, 2015, 12:00:03 pm ---nei commenti, scusa ma no lo ho specificato :)

--- Termina citazione ---
l'avevo intuito, ma credo che se non sei registrato non si possano aprire, perlomeno a me non si aprono.

ilmarmocchio:

--- Citazione da: Rita - Luglio 24, 2015, 12:24:02 pm ---l'avevo intuito, ma credo che se non sei registrato non si possano aprire, perlomeno a me non si aprono.

--- Termina citazione ---

è vero, accidenti

zagaro:

--- Citazione da: Rita - Luglio 24, 2015, 11:29:18 am ---sì questo in effetti è il punto della controargomentazione di Rino sul blog di Eretica.

Curiosamente io che seguo le "storie " del blog e i post e i commenti trovo che loro stesse confermino questa cosa.

L'altra settimana in una delle sue "storie" dalle lettrici ha pubblicato questa:

Lei scrive: "ci siamo incontrati una sera, d'estate. ci siamo piaciuti subito. mano nella mano abbiamo attraversato la piazza per trovare la sua macchina. facciamo un giro? ma si, facciamo un giro. abbiamo parlato, ci siamo toccati, abbiamo scherzato e quando ci siamo fermati in un punto della collina abbiamo fatto conoscenza pelle a pelle, ed è stato bello. tranne che... è tutto falso. avrei voluto fosse così e invece. ci siamo incontrati, piaciucchiati, mi ha detto che in macchina aveva un po' d'erba, io avevo il filtrino e il tabacco, si fa una canna e poi si torna con gli amici. saliamo in macchina e lui parte. io gli chiedo perché e lui mi dice che dobbiamo spostarci perché siamo giusto sotto un lampione ed è meglio evitare che ci vedano. non capisco la prudenza perché c'era gente che fumava ovunque ma vabbè. si ferma poco più su, in un punto abbastanza isolato da dove si sente la musica del concerto. abbiamo parlato, abbiamo scherzato, poi lui cominciò a scherzare più pesante. scesi dalla macchina per tornare a piedi. lo mandai a quel paese e gli dissi "grazie di niente". mi chiamò troia e per poco non mi venne addosso quando ripartì di scatto. si blocca a metà tragitto, mi spinge contro l'auto, mi fa la faccia triste, chiede scusa, non lo farà più, e mi chiede se può darmi un bacio sulla guancia, uno solo, in segno di pace. gli dico si, perché in fondo mi fido delle persone, e faccio male, lo so. il bacio durò un po', lui mi abbracciò, faceva lo scemo strafatto, per avere una scusa, quando un minuto prima era lucidissimo. non so perchè ma cominciai a tremare dalla paura. chiesi "che cosa vuoi" e lui "secondo te?". vuoi scopare? allora scopiamo e poi te ne vai 'affanculo. preferì che gli facessi un lavoro di bocca, poi si richiuse i pantaloni, prese l'auto e se ne andò. in macchina avevo dimenticato i filtrini e il tabacco. bella sfiga eh?"

Insomma.. lei sognava il principe azzurro, romantico che la guidasse pian piano al sesso, parlasse e usasse il linguaggio adatto alla sua sensibilità di donna romantica, scherzasse e toccasse in maniera da non risultare "pesante" (insomma tenendo conto che parlava con una ragazza, come si faceva una volta quando in presenza di una donna non avresti mai usato il linguaggio da caserma). Invece l'ha portata a fare un giro con una scusa che lei ingenua non ha compreso... e poi ha scherzato pesante. Questo non gli è piaciuto, non era il suo sogno per un incontro sessuale la cui atmosfera avrebbe dovuto essere diversa ed è scesa dalla macchina incaxxata. Lui sulle prime s'incaxxa (chi è che non reagisce con la reazione uguale quando non ci si capisce comunicativamente e ci si fraintende?), poi cambia tattica e adotta quella che piace a lei. Il carino romantico. Ma ancora una volta non si mettono d'accordo sui tempi (non era ancora il momento di passare al sesso), lei a quel punto ha "paura". Perché? Non si sa.. invece di andarsene gli chiede pure "cosa vuoi?" e a quel punto a me verrebbe da dire "eh no ma allora un po' scema lo sei!! caspita sei emancipata, hai avuto due occasioni due per capire esattamente cosa vuole e per decidere che non è quello che vuoi tu e glielo chiedi pure direttamente? Ovvio che lui risponda "secondo te?" Ti scappa pure la pazienza alle volte dover spiegare ad una persona che ritieni libera, informata, emancipata e come dicevano una volta degli uomini "di mondo" (fare il militare a Cuneo serviva eh..). Però lei ha deciso che ha paura e che invece di andarse definitivamente è meglio cedere. Non si capisce bene dove abbia percepito una minaccia che non avesse percepito già prima quando lui ha lo scatto di nervi con la macchina. Ma a questo punto decide che non se ne andrà e cederà. E' violenza sessuale. Per fortuna che almeno conclude (in un commento successivo) che l'esperienza gli è servita e che oggi non farebbe più così ma se ne andrebbe subito

--- Termina citazione ---

mai sentito parlar di precauzione? che è meglio prevenire che curare?
non  vado negli stessi luoghi dove non voglio incontrare determinate persone, lo so è limitante, ma in compenso evito successivamente di combattere   ... una volta si diceva non accettare caramelle dagli sconosciuti.
deduco che non ci vuole la laurea che se  sali in auto con uno sconosciuto per farsi una canna,   devi poi  mettere in conto la possibilità di qualche avanches.

ma nella storia delle sentenza i comportamenti sopra le righe che dovevano portare a comportamenti cautelativi erano presenti in ambedue le parti.
e la cosa triste è che alla fine si ricava che tutti gli attori sono o ragazzi senza adolescenza,  o uomini ancora troppo adolescenti

ilmarmocchio:

--- Citazione ---Lei scrive: "ci siamo incontrati una sera, d'estate. ci siamo piaciuti subito. mano nella mano abbiamo attraversato la piazza per trovare la sua macchina. facciamo un giro? ma si, facciamo un giro. abbiamo parlato, ci siamo toccati, abbiamo scherzato e quando ci siamo fermati in un punto della collina abbiamo fatto conoscenza pelle a pelle, ed è stato bello. tranne che... è tutto falso.
--- Termina citazione ---

questi sono discorsi di persone malate, altro che romantiche.
parole intrise di menzogna, false come Giuda

Frank:

--- Citazione da: zagaro - Luglio 23, 2015, 18:03:01 pm ---non ho letto la sentenza, ma al mondo esistono le lame a doppio taglio. se l'accusa era infondata........ il perchè dell'accusa?

--- Termina citazione ---

http://questametadellaterra.blogspot.it/2011/01/251-jeans.html


--- Citazione ---...
 Presumere che l’uomo sia innocente significherebbe però assumere che la donna sia colpevole di calunnia e questo coincide con quel procedimento sempre denunciato che consiste nel “blaming the victim”, nell’accusare e colpevolizzare la vittima anziché il colpevole, la violentata anziché il suo violentatore. Così, con l’assegnare alla donna il titolo di vittima prima del processo si condanna l’imputato prima della sentenza come se già si sapesse che stupro vi fu e questa è appunto l’indicibile verità dalla quale si parte: la donna diventa vittima (violentata) elevando l’accusa e perciò nello stesso istante l’accusato diventa colpevole. Su queste basi, come potrebbe mai esistere una falsa accusa di stupro?

Ci si chiede poi per quale motivo una donna dovrebbe accusare falsamente un uomo di un simile crimine e non si sa come rispondere, giacché la ragione più semplice, il fatto che anche le donne sono cattive, è tabù. “Perché mai una donna dovrebbe denunciare falsamente un uomo?” si chiedeva un commentatore di “Repubblica” in quei caldi giorni del febbraio 1999, apparentemente non senza ragione. Denunciando lo stupro infatti la donna va incontro, se non al disonore come una volta, almeno alla commiserazione, un atto autolesionista insomma. L’unica spiegazione sensata consisterebbe nella volontà femminile di nuocere gratuitamente, una volontà così potente da passar sopra persino agli svantaggi cui essa stessa va incontro, prospettiva inconcepibile che perciò costituisce una buona ragione per presumere l’accusa fondata ed il maschio colpevole. Questa presunzione è inespressa perché indicibile ed è indicibile perché la conseguenza inevitabile è che i processi per stupro diventano un puro formalismo con il quale si finge di giudicare colui che di fatto è sicuramente colpevole, il che equivale a dire che non possono esistere false accuse di stupro e che ad ogni accusa deve seguire una condanna.

Quei giudici invece, ingenui e fuori del tempo, partirono dall’antico presupposto che l’imputato potesse essere innocente e giudicarono quel caso particolare in quel contesto particolare alla luce del quale quei dettagli potevano avere rilievo. Se si ammette che possa esistere una falsa accusa, ogni sentenza (si tratti di maltrattamento, molestie o stupro) si baserà necessariamente su alcuni elementi che saranno cose, azioni, parole o altro, a riprova che nel racconto della donna vi sono contraddizioni, incongruenze, inverosimiglianze. Quale che sia, sempre vi sarà almeno un elemento che verrà assunto come prova dell’inconsistenza della tesi accusatoria, ma, si tratti dell’ora, del luogo, dell’abbigliamento, delle condizioni meteo, o di quel che si vuole, chi può dar peso ai dettagli nel caso di processi per stupro? Assolto sulla base di un particolare quello stesso potrà diventare oggetto di un nuovo slogan: “Occhiali, abili per lo stupro”, “Pioggia, alibi per lo stupro”, “Mezzogiorno, alibi per lo stupro” e poiché è chiaro che non esistono alibi per lo stupro non possono esistere dettagli, particolari o prove di innocenza di nessun tipo.
 
La sentenza scandalizzò perché si sapeva già che l’uomo era colpevole e da questa pre conoscenza deriva inevitabilmente che ad ogni accusa deve seguire una condanna trasformando così i processi per stupro in una maschera, una finzione destinata a salvare le apparenze, verità tremenda che nessuno vuole vedere nel mondo in cui vive. Siamo tutti liberali, ora, e vogliamo che sia l’accusa a provare la colpevolezza e non l’accusato a provare la sua innocenza, persino in questi casi.

Se però i giudici ed i collegi giudicanti fossero composti in maggioranza da donne una sentenza di assoluzione non scandalizzerebbe nessuno, se sono le donne a giudicare gli uomini allora esse possono assolverli senza che vi sia ragione di sospettare alcuna autoassoluzione del genere maschile. Questa ipotesi sembra così ragionevole che alcuni mascolinisti auspicano la femminilizzazione totale della magistraturaiv in modo tale che, trovandosi un giudice donna, un accusato abbia una qualche probabilità di essere assolto. Essi sono confortati in questa opinione dai dati sugli affidamenti dei figli da cui risulta che le donne giudici sono (un po’) più inclini ad affidare i figli ai padri di quanto lo siano i giudici maschi; sembra insomma che se gli uomini vogliono giustizia questa possa venire solo dalle donne perché solo esse sono autorizzate ad assolvere un innocente, anzi, sono autorizzate a mandar libero persino un colpevole perché la decisione sarà giudicata frutto di un errore e non della “Cultura dello stupro”.

Quella straordinaria e stupefacente campagna di criminalizzazione e colpevolizzazione del genere maschile ha avuto i suoi effetti, quelli cui mira l’universale male-bashing. Lo sdegno e lo scandalo furono universali e non mancò chi, come Oliviero Toscani, dichiarasse: “Mi vergogno di essere nato maschio”. Un famoso giornalista ne trasse motivo per affermare in Tv che il diritto delle donne a “dire di no” rimane intatto anche dopo aver portato un uomo a letto ed averlo perfettamente eccitato, dichiarazione sulla quale torneremo. Tre giorni dopo il Capo del Governo, Massimo D’Alema, promise, come parziale riparazione, l’accoglimento della richiesta femminista delle quote assembleari nella nuova Costituzione, operazione condotta puntualmente a termine da tutt’altra maggioranza parlamentare. Il pestaggio morale non è senza frutti.
--- Termina citazione ---

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