Che avevano da guadagnare?
Cosa da perdere?Tutto,a cominciare dalla testa.
E' la regina aveva già i capelli bianchi,no,il sesso non basta.
''Il 1° agosto la Convenzione decretò che Maria Antonietta fosse tradotta dinanzi al Tribunale rivoluzionario. Il 2 agosto, alle due del mattino, questo decreto fu significato alla regina; ella ne ascoltò la lettura senza commuoversi, fece un pacchetto delle sue vesti, abbracciò sua figlia (dal 3 luglio le si era tolto il Delfino) raccomandò i suoi figliuoli alla cognata Elisabetta, e seguì a piè fermo le guardie municipali. Passando sotto una saracinesca, ella dimenticò di abbassare la testa e vi battè tanto violentemente da ferirsi a sangue. Il municipale Michonis le domando se si fosse fatta male; ella rispose :
- No, ormai nulla mi fa più male...
I portieri del carcere della Conciergerie erano quei Richard sui quali Carlotta Corday aveva prodotto una così forte impressione; essi ricevettero la regina col rispetto e la compassione dovuta a una così grande sventura.
L'istruttoria si trascinò a lungo. Più si approfondivano i fatti rimproverati alla regina, meno si trovavano le prove dei reati dei quali si appariva tanto convinti. FouquierTinville ci perdeva il sonno, e la redazione dell'atto d'accusa gli diventava un problema insolubile.
Tuttavia alcuni uomini di cuore erano risoluti a salvare la regina: disgraziatamente il terrore li condannava all'isolamento. Uno dei servitori della monarchia caduta, il cavaliere di Rougeville, penetrò nella cella di Maria Antonietta per l'intermediario del municipale Michonis: egli le presentò un garofano che portava all'occhiello. Questo garofano conteneva una carta nella quale egli offriva i suoi servizi alla regina. Questa, non dubitando che il coraggioso giovane non trovasse modo d'introdursi di nuovo presso di lei, e non volendo esporre la vita di nessuno per salvare una vita a cui assegnava sì poco valore, stava pungendo con l'ago una risposta negativa su quella carta, quando uno dei gendarmi che la vigilavano, entrato all'improvviso, s'impadronì del biglietto. Denunciata dal gendarme, Maria Antonietta fu interrogata da alcuni membri del Comitato di sicurezza generale; si gettarono in carcere Richard, sua moglie, un tale Fontaine e il municipale Michonis; si tolse alla regina la donna che fino allora l'aveva servita, e la si trasferì in una stanza dove le vigilanza divenne più rigorosa.
Questo incidente fornì un elemento all'accusa, che si completò coi documenti che il Comitato di sicurezza generale aveva scelto tra le carte raccolte alle Tuileries.
Un gentiluomo aveva tentato di salvare la regina: due avvocati, Chauveau-Lagarde e Tronsan-Ducoudray, rivendicarono l'onore di difenderla: onore che non era senza pericolo, ma che associava nell'avvenire il loro nome a questa grande tragedia.